Capitolo 19
La sera è imminente e noi stiamo cercando di acciuffare questo tizio che non ha emesso parola da quando è qui e che ha una miriade di pistole, fucili e molto altro nella sua giacca, mentre siamo accompagnati dai colori caldi del tramonto.
<< Ma basta! >> impreco non appena tira fuori un'altra pistola dopo che quella che aveva prima l'ho bloccata con le ragnatele.
<< Sembra che tu abbia la borsa di Hermione Grenger! >> afferma Sara ma io la guardo male.
<< Non mi dire che non hai mai visto Harry Potter! >> allarga le braccia in modo teatrale annoiata probabilmente di avere un ragazzo che non capisce nulla di "fandom" o cose del genere!
Il cattivone muto, prova a sparare contro entrambi ma Meth gli da un calcio dritto nella schiena schiena facendolo cadere e quindi gli toglie la pistola dalle mani e la lancia da un'altra parte.
Lo disarma di tutte le armi armi che aveva all'interno della giacca.
<< Grazie per averlo distratto, Spider-Girl >> la ringrazia Meth.
Non rispondendo, la raggiunge mettendo i piedi per terra.
<< Bene, per oggi abbiamo finito? >> chiedo sfinito dalla giornata.
<< Lo spero >> sospira Sara.
Peter, hai una chiamata persa da tua zia.
Mi avvisa Caren.
<<È importante? >> chiedo.
Non ha lasciato nessun messaggio e non ha richiamato altre volte.
<< La vedrò a casa >> rispondo.
Adesso invece suona il cellulare di Sara.
<< Pronto? >> risponde << Oh, Fran?...Si! Certo ci siamo!... Tra un'ora ?...D'accordo! A dopo >> sorride dopo aver parlato in italiano con la persona dall'altra parte della linea telefonica.
<< Era Francesco: ha chiesto se andiamo "Da Angelo" per una pizza >> ci chiede.
<< Si perfetto! >> faccio spallucce.
<< Certo >> sorride Meth.
<< Assaggerete la vera pizza italiana >> afferma tirando una ragnatela su un palo della luce e quindi la seguo.
Aspetto i ragazzi nel salotto, visto che ci ho messo pochissimi minuti per indossare dei pantaloni semplici e un maglione blu scuro.
Ho anche sprecato un po' di tempo per aggiustare questo dannati capelli!
<< Peter, tesoro! >> vedo zia May molto elegante che viene verso di me.
<< Perché non mi hai risposto oggi? >> chiede con una punta di preoccupazione.
<< Ero occupato a stendere un cattivo >> sorrido << Sei bellissima zietta! Dove vai? >> chiedo curioso.
<< Giulio mi porta in locale >> confessa imbarazzata << e voi? >> chiede per cambiare argomento.
<< Andiamo con gli amici di Sara ad una...pizzeria, credo si chiami così >> faccio spallucce.
<< Allora vado, non voglio fare aspettare Giulio fuori da solo >> sorride per poi abbracciarmi e uscire dalla porta d'ingresso.
È giusto che si diverta: è una donna molto bella, gentile e simpatica, deve vivere senza badare a me sempre. Io me la so cavare!
<< Ehi! Già qui? >> sorride Sara venendo anche lei verso di me.
Ha dei jeans bianchi con due piccoli strappi alle ginocchia e una maglia a maniche corte bordeaux. Il tutto completato da uno zaino nero.
<< Non sapevo cosa fare >> la raggiungo e le poggio le mani sui fianchi dandole un bacio.
<< Mi piace questo profumo >> sorride << chissà chi te lo ha regalato! >> fa la vaga ma tanto sa che è stato un suo regalo.
<< Probabilmente una ragazza, bella, dolce... che sa di caramello? >> chiedo riferendomi invece al suo di profumo.
<< Adoro il caramello! Vorrei che tutto fosse caramellizzato! Basterebbe riempire il mondo di zuccheri, sottoporli a trattamento termico e fargli subire una serie di reazioni per trasformarli in liquido denso! >> afferma.
Sorrido e solo ora noto la collana con la margherita che le ho regalato per l'ultimo Natale.
<< Ragazzi! È qui la festa?! >> chiede ironico Ned che indossa uno dei suoi cappelli, una camicia con delle ananas sopra e dei pantaloni.
<< Super camicia amico! >> mi complimento con lui.
Dietro ci sono MJ e Andrew.
<< Ci converrebbe andare se non vogliamo ritardare, sono le 20.25 >> ricorda Meth che fa la sua comparsa accanto a me.
<< Pf! Non ti preoccupare per quello! Scommetto 100 € che gli altri arriveranno con venti minuti di ritardo! >> afferma Sara.
<< Italian Mood >> Andrew fa spallucce << Comunque sia andiamo >>.
Ci avviamo verso la porta ed usciamo dall'enorme casa.
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