Epilogo: la luce nell'oscurità

In Russia, in una struttura segreta, la spia Yelena Belova stava portando un uomo quasi totalmente robotico se non fosse per un pezzo della testa in una sala < Allora, cosa dovrebbe avere di speciale questa bambina? La Stanza Rossa la accetterà comunque volentieri, ma il suo capo ha detto che era particolarmente dotata. > disse la spia aprendo una porta < Beh, per iniziare ci sono molte probabilità di avere un grande intelletto, e svilupperà degli attributi sovraumani, un sesto senso molto più sviluppato e probabilmente delle ragnatele organiche. > rispose il cyborg, che si chiamava Mendel Storm, e no, non era il padre della Donna invisibile e della Torcia Umana. < Wow, e cosa ha spinto il suo superiore a donarci questa piccola mutante? > disse la bionda guardando la stanza, un sala contenente delle culle < Non è una mutante. Non ha un solo gene X nel suo DNA. Solo geni da ragno. Comunque, il mio capo lo ha dato a voi sperando che potrete usare questa ragazza per eliminare la maggior parte dei supereroi americani. > disse Mendel, e la Vedova annuì < Comunque la Stanza Rossa tende a tenere i nomi delle bambine che rapisce, quindi come si chiama questo futuro ragno? > chiese Belova affacciandosi su una culla con il numero 14 < Helen Parker. >

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