Capitolo 7: nuovo Goblin, nuovo Spider

" Perché Peter si dovrebbe comportare così? Non è da lui. Mi ama. Lo ha detto lui stesso. Pensavo che ci saremmo sposati. Pensavo che avremmo avuto dei figli. Ma che diavolo sto pensando? Certo che ci sposeremo. Certo che avremo dei figli. Certo, appena mi farà la proposta. " pensò Gwen mentre addentava un pezzo di carne cucinata dal professor Warren. Non si ricordava cosa aveva fatto poco dopo la colazione, ma si ricordava cosa aveva fatto poco prima: aveva visto una foto del Dally Bugle dell'Uomo Ragno, alias il suo gentilissimo fidanzato Peter Parker, baciare una prostituta metaumana (come l'aveva soprannominata). Ora, non gli importava se un qualunque supereroe baciava un super cattivo del sesso opposto ( ma anche dello stesso, non le importava ), ma se a dare il bacio era stato Peter, il suo Peter, allora le cose cambiavano di brutto. Era arrabbiata. Era molto arrabbiata. Lei amava Peter, perché allora lui poteva baciare quella prostituta? Aveva già sofferto per via di Spider-Man, quando suo padre era finito in coma perché Spider-Man non aveva fatto in tempo a salvarlo. Lei pensava che l'avesse fatto a posta. Quando suo padre si svegliò dal coma, lui l'aveva rassicurata sul fatto che Spider-Man stava facendo del suo meglio per salvare la gente mentre lottava con Doc Ock. Ma lei non gli credette. Ma quando sotto quel ponte Spider-Man si smascherò e rivelò il dolce Peter Parker, lei credette a suo padre e perdonò Spider-Man. Eppure lui aveva tradito la sua fiducia. Di nuovo. Gli lanciò quel giornale perché pensa che lui volesse quel bacio. Ma non poteva essere così. Decise che quando sarebbe tornata a casa avrebbe parlato con Peter. Avrebbe avuto un ottima spiegazione. Doveva avercela. < Gwen, tutto a posto? La vedo molto pensierosa > disse il prof. Warren leggermente turbato < Tutto a posto, prof. Warren > rispose Gwen < Mi chiami solo Miles > < Ok? > disse Gwen un pò preoccupata < Ma cosa la turbava? > disse "Miles" con curiosità < Stavo riflettendo sul tradimento di Peter... > Iniziò Gwen, ma "Miles" la interruppe < Peter, Peter, Peter... Le sta annebbiando la mente. Le servirebbe un fidanzato più serio, più responsabile, più maturo. Qualcuno come me > finì sorridendo < Cosa?!?! Ma lei è il mio insegnate! Sarebbe inquietante, oltre che illegale! > disse Gwen sconvolta < Ma Gwen, l'amore non ha regole > disse "Miles" alzandosi in piedi e andando dietro di Gwen, tenendogli le spalle < Ma io amo Peter > rispose Gwen cercando di scrollarsi le sue mani di dosso < che ti tradisce per una sventola qualunque > sottolineò "Miles" < ci sarà una buona spiegazione > controbatté Gwen, sperando in quel che diceva < Balle > continuò "Miles" avvicinando la sua testa a quella di Gwen < adesso baciami e coroniamo il nostro amore > e detto questo chiuse le sue labbra a mo' di bacio, avvicinandole lentamente a quelle di Gwen. Gwen girò la sua testa cercando di evitare il bacio, ma "Miles" gli prese la testa e la girò verso di sé. Ma poco prima che potesse baciarla, Gwen venne catapultata nella propria mente. < Ciao > disse una voce molto simile alla sua, ma più fredda. Gwen si girò di scatto verso la direzione da cui proveniva la voce, vedendo una figura molto simile a Spider-Man, ma più femminile < Chi sei tu? Dove siamo? > chiese Gwen spaventata < Sono Spider-Woman, ma puoi chiamarmi come preferisci > disse Spider-Woman. Gwen squadrò la figura: aveva un costume nero e bianco, con un cappuccio bianco e delle scarpe da ballo azzurre. < Comunque siamo sul piano astrale, uno spazio destinato ai telepatici, ma in questo caso serve a noi per conversare > disse Spider-Woman < Di cosa dovremmo parlare? > chiese Gwen, non capendo affatto ciò che stava succedendo < Ci stiamo fondendo > rispose tranquillamente Spider-Woman, al contrario di Gwen che era sconvolta < Che cosa?!?! Non è possibile! Io sono io e tu sei tu > < No, io sono te e tu sei me > < Come?!?! Io non ho né un alter ego né dei superpoteri > < Invece ce li hai entrambi. Solo non lo sapevi. > < Ma come? > chiese Gwen < Lo scoprirai presto > disse Spider-Woman, gli prese le mani e una mare di ricordi di quando era in Francia e di buchi di ricordi molto recenti. A quel punto si svegliò di soprassalto, ritrovandosi davanti il vecchio faccione baffuto di Warren. Senza nessuna esitazione, spinse via Warren, facendolo volare dall'altra parte della stanza. Gwen lo guardò freddamente e disse: < Non ci provi mai più. Se ci riproverà, io la denuncio. Solo dopo averla picchiata. E sono fuori dal suo corso. Se se la prende con Peter, io l'ammazzo > e detto questo, se ne andò quasi staccando la porta dai cardini e creando varie crepe intorno al muro. Warren si alzò da terra molto stupito da quel che era successo.  Fuori Gwen si guardò le mani e pensò " Quello che ha cercato di farmi fare Hamilton è terribile, ma non ho tempo per pensarci. Se ho imparato qualcosa su di lui, sono abbastanza sicura che Peter è in pericolo. " Infatti, proprio in quel momento, il dott. Barton "Bart" Hamilton stava blaterando tra se stesso < Spider-Woman ha fallito due volte! E non perché non fosse brava, ma perché aveva deciso di scappare! Forse per il collegamento sentimentale dei loro alter ego. Forse se ucciderò Peter Parker, lei finalmente mi obbedirà > a quel punto gioì < Sì! Prenderò due piccioni con una fava > e detto questo si mise il costume e saltò sul suo aliante. Dopo un po' di tempo, Peter aveva comprato una nuova confezione di cereali, quando un guanto guanto verde lo prese e lo portò verso di sé. Peter sentì qualcosa di metallico premergli sul polso. Purple Goblin sapeva che era un annullatore di poteri, che non avrebbe permesso al "patetico Parker" di liberarsi. < Chi è lei? Cosa vuoi da me? > disse Peter, squadrando il Goblin con i colori invertiti  < Sono Purple Goblin! Sono venuto a ucciderti! Mi piacciono i ponti! >  e detto questo si diresse verso il ponte di Brooklyn per gettarci Peter. Intanto Spider-Woman stava volando verso il ponte di Brooklyn con le sue ali rosa con motivo di ragnatela azzurra posizionate sotto le ascelle che la sua precedente personalità aveva costruito poco prima dell'appuntamento col professor Warren < Non vedo Purple Goblin, speriamo che Peter stia bene > sussurrò Spider-Woman. Decise di nascondersi ad aspettare Purple Goblin e Peter, e dopo un po' arrivarono. < Sai, Spider-Man, il mio predecessore non è mai riuscito a ucciderti, ma io si! > disse Purple Goblin lanciando Peter giù dal suo aliante e cadendo in una forte risata. Ma sorprendentemente per tutti e due, Spider-Woman si lanciò e prese Peter al volo < Che cosa?!?!? > gridò il Purple Goblin < Tu dovresti essere mia! > < Mi dispiace Hamilton, ma mi sono ribellata! > disse Spider-Woman, mentre dondolava con una mano e con l'altra teneva Peter, per poi dare a Purple Goblin un calcio in faccia. Purple Goblin si tolse la saliva e il sangue che gli usciva dalla bocca. " Spider-Woman è stata addestrata troppo bene, io no. Meglio ritirarsi" pensò Purple Goblin < Va bene, forse stavolta hai vinto, ma la prossima volta tornerò più forte che mai! > urlò il Goblin prima di lanciare una bomba fumogena. < Potrei considerarla una vittoria > disse Spider-Woman < ma ora devo riportarti a casa > < Vuoi che ti dica dov'è? > chiese Peter, un po' stupito dal comportamento insolito di Spider-Woman < No, so già dov'è > e dopo lo guardò e si tolse la metà inferiore della maschera, rivelando un sorriso < e so anche chi sei > < Aspetta cosa?!?! > urlò Peter < Ma tranquillo, sto affrontando un percorso di redenzione >< Ma perché cercavi... > cercò di chiedere Peter, ma Spider-Woman gli tappò la bocca con il dito < Shhhhhhhhhhhhhh... le risposte a casa tua >. Peter era molto tentato di fare altre domande, ma decise di aspettare di arrivare a casa sua. < Be... Grazie, immagino > disse Peter con incertezza, mentre Spider-Woman lo poggiava sul pavimento di casa sua e di Gwen < Tutto qui? Un semplice 'grazie'? Ti ho salvato la vita! > disse Spider-Woman un pò scocciata < Cosa vuoi di più? Dei soldi? Perché forse sai che sono Spider-man, ma io non ho molti soldi > disse con sarcasmo Peter, ma Spider-Woman scosse la testa < No, io non voglio soldi > alzò la parte inferiore della maschera < voglio questo > e, detto questo, lo baciò. Nonostante Peter voleva evitare di tradire la sua ragazza, doveva ammettere che il gioco tra le loro lingue era molto divertente, ma il suo bacio era piuttosto... familiare? Peter allontanò delicatamente Spider-Woman, per evitare che avesse uno dei suoi scatti di rabbia < Scusa, ma io ho una ragazza > disse molto razionalmente Peter, ma Spider-Woman sorrise < Si, io > disse Spider-Woman togliendosi la maschera < Gwen?!?!?! >  < dai un pò di zucchero alla tua ragnetta, ragnetto > disse la smascherata Spider-Woman, che mostrava il viso della nuova Gwen, mentre faceva l'occhiolino. Per Peter quello era troppo. Svenne. < Ragazzi > disse Gwen alzando gli occhi al cielo. Peter avrebbe avuto le sue risposte domani.

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