Capitolo 26: Il Piano di Purple Goblin

Era passato qualche giorno dalla carneficina, e i leader mafiosi si erano riuniti per parlare degli Spider < Stanno diventando una vera scocciatura. > disse il Gufo < Ma andiamo? Almeno tu non hai due tizzi uno in nero e l'altra in bianco che vogliono ucciderti. > rispose Silvermane, riferendosi a Cloak e Dagger < Ma ultimamente il Punitore si sta interessando troppo a me. > rispose Gufo < I vostri traffici non sono bloccati da Devil e dai ragni. > controbattè Kingpin, con accanto il suo aiutante Hammerhead < Per i ragni, posso risolvere io. > disse Purple Goblin entrando dalla finestra < È come, di grazia? > chiese scettico Silvermane,  ma anche un pò interessato < Semplice > rispose Purple Goblin prendendo un telecomando < con questo telecomando, posso staccare l'elettricità del Raft, uccidere la maggior parte di tutte le guardie, aprire tutte le porte e far saltare in aria un bel pezzo di quella struttura. > < E perché dovresti procurare un evasione nel Raft? > chiese il Conte Nefaria < Spera che i due ragni vadano lì e si suicidino combattendo tutti quei criminali. > rispose Kingpin al posto di Purple Goblin < Emh... Si, proprio così. > rispose Purple Goblin un pò sorpreso, e schiacciò il pulsante. Pochi minuti dopo, Peter e Gwen si stavano rilassando nel loro tempo libero, quando ci fu una notizia al telegiornale che mostrava la prigione del Raft mezza distrutta < Penso che noi dovremmo andare ad aiutare. > disse Gwen, precipitandosi a mettersi il costume. Subito dopo che Ghost Spider uscì dalla cabina armadio, venne colpita da una scossa e svenne. Quando Gwen si svegliò, si ritrovò legata così:

< Mi spiace Gwen, ma non puoi venire. Questo... È troppo pericoloso. Non voglio perdere te o il bambino. > disse Spider-man abbracciando la sua fidanzata, per poi uscire dalla finestra.

(tempo dopo, che dirò in un altro libro)

Spider-man entrò in camera sua dalla finestra, si tolse la maschera e poi tolse il bavaglio di Gwen < Scusa scusa scusa... > disse Spider-man iniziando a slegare la ragazza, che gli diede un ceffone < Si può sapere che ti è preso?!? Non puoi legarmi e andartene come se niente fosse... > gli urlò la ragazza, ma Peter gli mise la mano sulla spalla per dirle qualcosa, però la ritirò subito in quanto gli fece male < Peter, cosa ti sei fatto? > chiese preoccupata Gwen prendendogli la mano < Niente, me la sono solo slogata. > rispose Peter, ma Gwen lo portò subito in cucina subito per curarlo.

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