Capitolo 66.
Grace's pov
Rido per l'ennesima volta senza motivo, mentre continuo a ballare scatenata con Alessandra.
Abbiamo bevuto qualche shottino a testa, non siamo ubriache, non voglio più ubriacarmi dopo la notte che io e Nicolò ci siamo baciati, non voglio più vuoti di memoria. Io e Ale siamo solo un po' brille, in modo tale da essere leggermente più spensierate.
-Grace- Alessandra mi tira improvvisamente, chiamando il mio nome a gran voce, cercando di sovrastare la musica -c'è Davide!-.
Giro la testa verso la direzione che mi sta indicando e vedo quel bastardo accarezzare la coscia di una ragazza vestita in rosso. Vedo Alessandra stringere i pugni e serrare la mascella con nervoso.
Non mi è mai piaciuto quel tipo, sapevo non era quello giusto per la mia migliore amica, ma non credevo sarebbe arrivato fino a questo punto.
Alessandra mi prende per mano e mi porta davanti ai due. Davide sgrana gli occhi notando Ale, mentre lei ride senza umorismo.
-Oh ciao Davide- il tono di Ale è un misto di rabbia e delusione -quindi il tuo lavoro è questo? Sei il pappone di questa zoccoletta?-.
Trattengo la risata davanti alle parole di Ale, mentre la ragazza davanti a noi spalanca la bocca indignata.
-Ma come ti permetti?- strilla la tipa vestita in rosso -Non mi conosci neanche!-.
-Questo è il mio ragazzo- indica Davide e poi sbuffa - perciò.-.
La ragazza si zittisce, mentre Davide fa per prendere Alessandra per mano, ma lei non si lascia sfiorare, anzi, si tira indietro e lo fulmina con lo sguardo.
- Non è come credi, zuccherino- tenta di difendersi il ragazzo, con la classica frase -posso spiegarti-.
- Io non credo. Mi hai detto che dovevi lavorare e non potevi stare con me, invece ora ti trovo qua con sta tipa.- scuote la testa schifata, prende il cocktail dal tavolino e lo rovescia in testa a Davide -Ora puoi stare con lei, o con chiunque. Non cercarmi mai più-.
Lui la guarda sbalordito, evidentemente non si aspettava una simile reazione da lei.
- Sei un bastardo- sibilo io - non voglio più vederti girare intorno alla mia migliore amica-.
Prendo Alessandra per mano e la porto fuori dal locale, per prendere aria.
-È uno stronzo che non ti merita- la stringo forte -non si rende conto di che cosa ha perso-.
Lei mi stringe forte a sua volta e la sento singhiozzare. In questo momento sta lasciando sfogare le sue emozioni, visto che dentro è stata determinata e distaccata, forse anche grazie all'alcool.
-Grazie Grace- singhiozzo ancora - non so cosa farei senza di te-.
Sorrido debolmente e cerco di calmarla.
Doveva essere una serata per distrarmi, invece ora ci ritroviamo entrambe con il cuore spezzato.
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