Sulla fine

Nella trincea dell'anima stanca
compiutasi la strage degli anni
emergerà dalla memoria di fango
il rilievo del tuo
nome
come le campane della messa
nelle domeniche di guerra.
Persisti nei miracoli.
Nell’efelidi che affogano piano
sotto il Mar Rosso delle guance,
nelle mezzelune degli occhi,
sul dolce pendio di un profilo,
fra le scaglie di luce impigliate
nel viso
o sulla punta delle scarpe che portano
addosso il ricordo dell'acqua.
Ti ricorderò sui balconi di marzo
tra il taglio del sole sui muri
e il sospiro di un treno in partenza.

Nell'ultimo cantuccio d’esistenza
se accompagnata dalla mano d’altri
scambierò questi dettagli
per la tua presenza.

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