Eretico
Venerami e dissacrami,
come dea prigioniera della carne.
Vendica sul mio corpo mortale
ciascuna disgrazia che ti mandai dal cielo:
un morso, un graffio, uno schiaffo
per ogni volta che hai maledetto
la mia effigie.
Soffocami
prima che la mia lingua
accarezzi il tuo nome,
e offendi il mio
prima che sussurri chi sei
alle pareti di questo tempio
profanato.
Solo la tua ira
può restituirmi
trasumanata
all’Olimpo delle geishe.
Venerami e dissacrami
e pregami, infine
al parossismo del sacrilegio
di fare anche a te dono
di uno scorcio di salvezza.
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