Forse ho perso la dolcezza.

Sarà rimasta chiusa in quella valigia
trascinata fuori di casa
da una mano che
anche dopo essere tornata
non era più la stessa.

Sarà rimasta sepolta sotto la sabbia
di quei giorni di salsedine,
quando le voci si gonfiavano
in cupi rimbombi di caverna
al di là del soffitto.

Si sarà arenata
tra l'inizio e la fine
di un gesto incompiuto.

Sarà annegata in quella doccia
di papaveri schiusi e appassiti
goccia dopo goccia
con un guizzo
come pesci rossi intorno
alle caviglie.

Si sarà addormentata con lui
dietro le sbarre di quella cella
che separava i morti dai mezzi-vivi.

Si sarà nascosta per la vergogna
di aver amato.

Qualcosa di noi
ci lascia a ogni porta chiusa,
è uno spirito che siede fedele
come un cane
sulla soglia di chi lo ha abbandonato
e rimane lì per sempre
solo, su quell’uscio.
Andiamo avanti ogni volta
un po' più vuoti
un po' più duri
senza zucchero.

Vivere stanca
e il caffè oggi è amaro.