3- una "vecchia" misteriosa
Dopo il mio compleanno avvenuto solo l'altro ieri il destino ha voluto che Speranza nascesse due giorni dopo il mio compleanno. È ora io ero innffarata più che mai nel preparare una festa meravigliosa per il suo 6esto compleanno.
"Palloncini c'è. Dolcetti ci sono, altre decorazioni si, la torta la devo ancora preparare"
Mi annotavo tutto su un quaderno le cose più essenziali, senza che mi dimenticassi qualcosa e ad ogni cosa che avevo nella lista, vicino al nome facevo un segno, una specie di v che stava indicare che c'è l'avevo.
Intanto Michael oltre a pensare al matrimonio mi aiutava ad organizzare pure la festa, povero; non volevo che si stancasse troppo.
"Mamma dobbiamo andare dalla signora sarta per il vestito" arrivò ad un certo punto Speranza, che prendendomi un dito della mano con la sua vocetta stridula,ma che adoravo sentirla; ed impaziente di andare a provare il suo vestito per la festa. Si sarebbe vestita da principessa.
Sono sicura che qualunque bambina indosserebbe un costume alla propria festa per sentirsi lei la regina di tutto,
per un giorno.
"Un attimo, fammi finire qua" risposi io prendendola per la sua piccola manina e chiudendo il mio quaderno.
"Amore, ti sei resa conto che in frigo non c'è nulla da mangiare per sta sera?" Senti arrivarmi la voce di Michael da dietro.
"Oh mannaggia, è vero! Con i preparativi della festa mi sono dimenticata di fare la spesa" riposo dispiaciuta e picchiandomi leggermente in testa con la penna.
"Fa niente, vuoi che esca io?"
"No no vado io, tanto devo portare lei a misurare il vestito"
"Ok" mi baciò e poi torno di sopra.
"Usciamooooo!" Hope era impaziente e allora la accontentai subito.
Posai la penna e il quaderno sul tavolo e andammo vicino all'attacco panni vicino alla porta d'ingresso.
Mi misi la mia felpa e poi presi il golfino.
"Non ho voglia di metterlo" disse scocciata non appena vede a che li infilai il braccio destro nella manica.
"Dai, se no prendi freddo"
"Ma punge!" Replicò
"Punge?" Chiesi stranita è divertita.
"Si"
"È come fa a pungere?" Ridacchiai
"Ah non lo so, ci avranno fatto la casa dentro le api"
"Sì certo" questa bambina aveva troppo il senso dell'umorismo.
"Va bene birbante, per questa volta non lo metti, poi vedremo di vedere dove hanno fatto la casa le api nel tuo golfino. Ok?" Lei rise diverta e poi si alzò in punta dei piedi per girare la maniglia della porta e uscire.
La presi per mano prima che potesse incominciare a correre come una forsennata per la strada è poi ci dureremmo verso il mercato che si teneva lì vicino.
Comprammo un po di tutto e poi finito la nostra spesa andammo verso il negozio della sarta, una signora molto colta, sapeva un sacco di cose con qui avevo preso abbastanza confidenza.
Durante il tragitto Speranza si stancò e volle essere presa in braccio.
"Eccoci qua, non so se fartela la torta, sei già pensante" dissi per stuzzicarla un po mentre eravamo sulla soglia del negozio di sartoria.
"No!!!" Gridó infastidita. Io risi e poi entrammo nel negozio.
"Salve" salutai per educazione.
"Il mio vestito?" Si aggiunse poi la piccola con voce frenetica.
"Sei impaziente vedo, eccolo!" Le ripose la signora dandole in mano il vestito tutto rosa è pieno di tulle.
Lei esulto e salto un po in giro per la stana, contenta, e poi andò nel camerino a provarselo.
"Vuoi che ti aiuti?" Chiesi mentre lei era già nella piccola stanza che se lo provava.
"No, faccio da sola" ripose lei dall'altro lato.
"È una bambina molto particolare." Ad un certo punto disse la sarta.
"Oh sì, molto!" Ridendo e portandomi una mano alla bocca per nascondere anche un po di imbarazzo.
"Che cosa ha li sulla mano?" Chiese vedendo la macchina che avevo sulla mano.
"Non lo so per la precisione, c'è l'ho da quando sono nata" riposi in effetti era vero, avevo questa stana voglia da quando ero piccolina, ma non ci ho mai dato tanto peso.
"È molto particolare, di solito appare solamente se si hanno dei fratelli, anche gemelli"
"Bhe, non lo so io non ho mai avuto fratelli, almeno credo." riposi stranita. Lei mi lanciò un occhiata.
Si era di certo una che sapeva molto; ma per me verte volte aveva qualche rotella fuori posto.
"Come sto?" Sbucò fuori Speranza con il suo nuovo vestito.
"Ti sta benissimo" dissi sorridendogli. Lei ritorno a cambiarsi, pagai il lavoro e poi ci avviammo sulla strada di casa.
Sulla strada del ritorno trovammo seduta per terra e appoggiata ad un muro una signora o almeno credo era chinata giù, una mantellina nera e indossa un cappuccio che impediva di scorgere il viso.
"Vi prego, un soldo!" Si dalla voce era una donna, una donna anziana che chiedeva l'elemosina.
"Questa bella bambina è sua figlia?" Domando sentendo i passetti di Hope incuriosita, che si avvicinavano all'anziana donna.
"Si" e presi per mano la bambina non volevo che prendesse confidenza con la gente di strada.
Stavamo per andarcene quando poi la donna catturò la mia attenzione con una frase agghiacciante.
"Fai attenzione, lui si vendicherà!" Disse con la sua voce rauca.
"Chi si vuole vendicare?" Domandai non capendo.
"Il male. Tieni al sicuro tua figlia, tieni al sicuro tutti!" Mi prese di scatto un braccio e me lo strattonò urlando questa frase più volte.
"Lasciatemi" mi liberai.
"La macchina che hai sulla mano! Simbolo di male! Lui sta per arrivare...."
Non riuscivo ancora a capire non volevo sapere altro; una cosa curiosa che mi salto all'occhio che pur non vedendo il suo viso la voce era quella di una vecchia ma le sue mani erano lisci e e senza una ruga, dimostravano 30 anni al massimo.
Presi Speranza in braccio e camminai verso casa veloce, cercando di dimenticare tutto.
Quella è solo una pazza....spero.
Vi piace fino ad ora?
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