21- Aiuto!

Michael

Arrivai in America sul tardo pomeriggio ma questo non mi impedì di chiedere aiuto.
Andai subito in caserma e aspettai con impazienza che il comandante mi passasse. Una volta dentro raccontai per filo e per segno tutto quello che era successo.
"Ha violato il suo mondato di arresti domiciliari!"
"Si, ma lo fatto per una buona causa. Capite che io e la mia ragazza abbiamo scoperto dove stava la bambina. Noi siamo andati a riprenderla"
"È ora la sua ragazza e la bambina dove sono?" Mi chiese sospettoso.
"Ancora in Germania. Calan ha mandato solo su me perché ha un piano. Ha detto di venirvi a dire che sono morte, ma in realta sono tutte vive; con loro c'è un altra donna"
"Interessante...vada a vanti" finalmente la fortuna sta girando dalla mia parte. Sembra interessato al racconto.
"Ha detto pure che se vedrà un solo sbirro avvicinarsi li. Mi farà fuori. Ma se non agite in fretta venderà la mia famiglia a qualche mascalzone per un po di soldi" cominciavo ad avere il magone addosso e non trattenni alcune lacrime.
"Stia tranquillo; lei è sciolto dagli arresti. Maresciallo faccia preparare una squadra speciale" mi rallegrai a quelle parole.
"Signore lei sa dove si trovano?"
Io annui e poi uscì dalla caserma, con il pensiero che domani avrei accompagnato una squadra di poliziotti a salvare la mia famiglia. Christine, tieni duro! Sto arrivando!
Mi incamminai verso casa con la testa fitta di pensieri finché non andai a scontrarmi con una donna che piangeva, dall'abbigliamento un po
sconcio direi.
"Mi scusi non l'avevo vista!" Mi mortificai e aiutai la donna a rialzarsi.
"Niente, lasci stare..." Rispose lei.
"Mi scusi non le vorrei sembrare invadente ma perché sta piangendo?"
"Nulla...lei non capirebbe" si mise a piovere tutto d'un tratto,in effetti il cielo era abbastanza nuvoloso e fortunatamente casa mia era a due passi di lì.
Vorremo tutti e due verso la dimora.
"Dove vive lei?" Domandai mentre entravamo in casa.
"Un po distante da qui. In fondo al paese"
"Allora sarà meglio che stia qui, finché la pioggia non si plachi un po...se no arriverà a casa fradicia"
"La ringrazio...." Si sedette sul divano con la testa bassa, povera donna, aveva qualcosa che la rattristava molto. Tremava forse per il freddo.
"Aspetti le faccio una camomilla" decisi di farle bere qualcosa di caldo, almeno per calmarla. Non so che cosa le era successo, ma mi faceva pena.
"Ecco...tenga" li porsi la bevanda quando era pronta e lei mi ringraziò con un leggero sorriso.
Mi sedetti su una sedia difronte a lei. Studiandola con gli occhi.
Dal mondo in cui era vestita non mi pareva una donna che faceva un lavoro parecchio sobrio.
"Grazie...ma non deve dedicarmi tutte queste attenzioni" mi disse.
"La vedo solo un sconvolta...la voglio aiutare"
"Non credo che lei possa fare qualcosa..."
"La prego mi chiami Michael, cosa le è successo?"
"Signor Michael, secondo me lei non sa che cosa vuol dire perdere una figlia" povera.
"Oh! Mi dispiace io non volevo..." Forse avevo parlato troppo.
"No, non è colpa sua. Se solo non mi fossi fidata di quel mascalzone!!" Sul suo volto notai un leggero desiderio di vendetta e rabbia.
"Qualcuno l'ha uccisa?"
"Si...un tipo con cui ero stata a letto un po di tempo fa il suo nome è Calan" cosa? Ho sentito bene?
Sgranai gli occhi "Mi scusi, ha detto Calan?"
"Si..."
"È la stessa persona che ha portato via mia famiglia e adesso la mia ragazza"
"Sua fi...ma lei è il padre di quella bambina che hanno trovato morta?"
"Si,ma speranza non è morta!"
"Già lo so. Quella che avete sotterrato e mia figlia. Ha fatto uno scambio quel farabutto ha ucciso una bambina della stessa età della sua per depistare le indagini e farla franca" Ora tutto combaciava.
"Non ci posso credere. Quello merita la morte più atroce"
La donna annuì, poi spiegai che domani Calan si sarebbe trovato nelle mani degli sbirri.
"La prego fatemi venire con voi domani!"
"Cosa? Non credo che sia sicuro"
"La prego, voglio vedere in faccia l'assassino di mia figlia..." Mi supplicava; so già che me ne pentirò.
"Ok..." Accettai.
La pioggia nel frattempo si era placata e il cielo un po schiarito, così la ragazza; di cui non sapevo ancora il nome, torno a casa.
Domai la resa dei conti, ma so già che domani qualcuno morirà.

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