2- Matrimonio in vista
Mi hanno sempre detto che quando stai per fare il grande passo del matrimonio, stai per diventare donna. Ma io sono già diventata donna con quella brutta esperienza di cinque anni fa. Non so come mai, ma ogni giorno non potevo farne a meno di pensare a quell'orrore e la mia famiglia, morta! Tutto per colpa di quei nazisti senza cervello.
Il loro ricordo e tutte le atrocità non mi abbandonavano mai.
"Buongiorno, principessa" l'alba era appena sorta e come sempre con poteva mancare il dolce buongiorno di Michael.
"Buongiorno" risposi stiracchiandomi e poi baciarlo.
"Ci conviene muoverci se vogliamo preparare il nostro matrimonio" sussurrò lui.
"Ma...è solo ieri che me lo hai chiesto. Dobbiamo prima decidere un sacco di cose prima, come la data."
"È proprio per questo che sono impaziente" rispose lui, poi mi baciò e infine si alzò dal letto preparandosi per la giornata.
Io aspettai ancora cinque minuti e poi mi alzai pure io.
Andai in camera di Speranza, che era di fianco alla nostra matrimoniale.
"Sveglia dormigliona" dissi dolcemente per non spaventarla.
"Ancora cinque minuti..." Rispose assonnata e mettendosi un cuscino in testa.
"No no, devi andare a scuola, lo sai che dopo fai tardi" risposi leggermente impaziente.
Lei non protesto più e si alzò dal suo lettino, prese i vestiti e chiese a me se potevo aiutarla a vestire e aggiustarle i capelli.
Tutte pronte andammo sotto in salotto a fare colazione.
"Allora per la data del matrimonio io avevo prestito per Marzo" neanche il tempo di chiedere cosa volessero che Michael era lì tutto concentrato con il calendario a cercare la data perfetta.
Io risi e poi replicai "Michael prima facciamo colazione, che tra poco passa il bus della scuola e Hope è ancora qui" intanto prendevo il latte dal frigorifero.
"Ma io non ho fretta di andarci..." Interventi poi Speranza con la sua vocina stridula, lei era una bambina piena di umorismo ma furba come una volpe.
"Tu ci vai, che lo voglia o no"
"Si Hitler" e poi scoppio a ridere.
L'autobus passo puntale come sempre e prima di salutarla come sempre gli diedi un piccolo bacio sulla guancia.
Ero sulla soglia della porta per andare al lavoro, ma mi senti afferrarmi per i fianchi.
"Non andare oggi" sussurrò Mike per poi baciarmi.
"Devo, torno presto"
"È lasci il tuo maritino tutto solo"
Risi "te unicamente tu non sei ancora mio marito, almeno aspetta di arrivare fino a Marzo" dissi con sorriso sfacciato per farle capire che per quel mese ero "libera"
Lui rise e poi mi baciò fino a lasciarmi andare.
Al lavoro ci andavo a piedi, era vicino la scuola dove lavoravo e nel tragitto non smettevo di pensare alla mia vita da sposata e poi l'anello che portavo al dito mi faceva di donna raffinata.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top