13- incastro
Calan
Fortunatamente che avevo reso il volto irriconoscibile ed irricostruibile ma la polizia accertò che la bambina ritrovata fosse lei è così si celebrarono i funerali e la sepoltura.
Che scemi! Hanno sepolto la figlia di una prostituta.
Le forze dell'ordine distolsero lo sguardo da me, ma sapevo che non sarei stato tanto tempo ignoto perché adesso oltre a scappare e ritrovare la donna è bambina, avevo sulla coscienza un vero e proprio omicidio. Adesso d'ora in avanti devo fare attenzione a farmi vedere in giro, non vorrei che Charlene mi staccasse la testa prima di quei piedi piatti.
Fatto sta,che dovevo dovevo trovare una preda facile e incastrare qualcuno. L'unico che faceva al caso mio era Michael. Si,ora che sono indeboliti mi sarà facile compiere l'azione.
Tornammo a casa,eravamo vestiti tutti di nero e Christine indossava un velo nero che gli copriva il volto e in mano teneva un fazzoletto bianco impregnato delle sue lacrime.
Michael non si staccava un secondo da lei,sembrava un cagnolino da come la seguiva; adesso che non hanno tempo di badare a me e la disperazione faceva da capolino, potevo agire indisturbato.
Andai sopra nella stanza matrimoniale e cercai nei cassetti un paio di guanti, siccome Chri era una donna impossibile che non ne possedeva un paio e poi presi così alla rinfusa, due o tre vestiti di Mike.
Misi il tutto,tranne i guanti, in un sacco nero e lo chiusi per bene con un nodo.
Nella mia sacchetto da viaggio portavo sempre con me un paio di scarpe da ricambio, portavo il 39 e coincidenza anche Michael così misi le scarpe sporche di fango nel suo armadio ben nascoste dietro ad una pila di maglie.
Mi misi le altre scarpe,mi infilai i guanti e portai giù il sacco con dentro la roba.
I due erano ancora a piangere nel salottino, per quello che dovevo fare potevo passare pure dal retro e così feci.
Misi il sacco nel garage e poi tornai a casa. Sulla maniglia della porta del retro non potevano esserci le mie impronte perche indossavo i guanti che riposi subito nel cassetto dove gli avevo trovati.
Così nel frattempo avevo sporcato le scarpe che indossavano che erano completamente identiche al paio che indossavano di solito.
Bene, ora come avevo fatto; Michael sembrerà l'assassino è io l'innocente...il potere dell'incastro!
Ora non mi rimaneva che attendere.
3 giorni dopo
Come avevo previsto, le forze dell'ordine non si accontentarono del ritrovamento del corpo e volevano fare luce ancora su diversi indizi. Il commissario, ci fece accomodare tutti nel salotto mentre gli uomini controllavano per la seconda volta la casa.
Ero tranquillissimo è contento ma spiccai dalla gioia non appena un uomo arrivo con gli scarponi in mano.
"Commissario,abbiamo trovato questi nell'armadio della camera matrimoniale" cercai di mantenere il mio ghinio malefico per non dare nell'occhio.
"Dove erano?" Chiese il commissario.
"Nell'armadio signore!" E fece cenno di andarsene.
"Questi stivali sono i suoi?" Disse riferito a Michael.
"No, assolutamente" ripose perplesso.
"Allora perché era nell'armadio della sua stanza e della signora?"
"Non lo so" che divertente vedere la sua faccia sconvolta.
Guardo bene le scarpe e poi continuò a fare domande.
"Che numero porta lei signor Michael?"
"39..."
"Casualmente queste scarpe sono 39 e sono state trovate nel suo armadio"
"Aspetti! Lei non starà mica accusando Mike di aver ucciso la nostra bambina vero?" Interveni Christine.
"Signora si calmi, sto solo facendo qualche domanda" il signore la tranquillizzò ma sul volto della ragazza era esploso un impeto di rabbia.
"Le orme che abbiamo trovato nel cortile principale rispondevano appunto al piede n. 39 e il terriccio sembra lo stesso, mi dic...." Non finì la frase che venne interrotto da un altro uomo, ma questo aveva in mano il sacco nero.
Lo apri e vide i vestiti al suo interno.
"Questi sono suoi?" Disse il comandante sporgendo il sacco a Mike.
"Ehm...sì" perplessità 100% sul suo volto ora.
"È come mai erano nel garage?"
Stava per rispondere ma interventi subito io.
"A questo posso rispondere io...quelli sono vestiti che a Michael non servono più così mi ha detto di portare questo sacco nel garage e per farlo sono passato dalla porta principale"
"Ah! Quindi questo spiegherebbe anche il perché delle sue impronte digitali sulla maniglia"
"Esatto!"
Christine e Michael mi lanciarono occhiate.
"Ma che stai dicendo...signore lui sta mentendo!" Salti su Christine puntandomi il dito contro.
"Sono sempre stata con lui, e mai Michael a chiesto a questo uomo di depositare cose nel garage!"
"È vero io non c'entro niente!" Disse in sua difesa Michael.
Il commissario valuto un attimo tra se e se è poi la decisione finale.
"Venga con me in commissariato. Le facciamo solo qualche domanda in più"
Christine
"No! Non potete farlo, lui non c'entra niente" e scoppiai di nuovo in un pianto stratosferico. Sembra che ultimamente le lacune siano mie padrone.
Cercai di liberai Michael dalla presa del commissario ma non ci riuscì e lo portarono via. L'ultima cosa che vidi era lui scostato dalla polizia che usciva da casa nostra.
"Tu! Tu! Hai mentito! Hai incastrato Michael!" Calan era il colpevole, aveva raccontato un sacco di frottole. Lui non mi diede risposta si rinchiuse in camera sua a chiave.
Lo chiamai più volte, gridai, cercai di forzare la serratura ma era tutto invano.
"Calan! Sei un mostro! Hai portato via tu nostra figlia. Non puoi nasconderti in camera per sempre!" Santo cielo, avevo un assassino in casa; e se avrebbe fatto del male pure a me nel frattempo?
Michael doveva pur tornare a casa. Nel frattempo mi chiusi a chiave nel salotto e attesi il suo arrivo. Spero che qui dentro sarò al sicuro.
Lo attesi tutta la sera senza neanche fare cena, mi stavo appisolando quando sentì la porta sbattere.
Io uscì dal salotto d'impulso e finalmente rividi Michael. Lo abbracciai e lo baciai come se non lo vedessi da anni.
"Tesoro mio, che ti hanno fatto?"
"Sono agli arresti domiciliari"
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