1- Una famiglia felice...per ora
...12 settembre 1950...
5 anni dopo
"Festeggiamo il compleanno della mamma!" Ed eccomi di nuovo qui, sana e salva; una delle poche fortunate che è riuscita a sfuggire dal campo di concentramento.
Dopo le terribili atrocità che avevo passato mai più avrei pensato di recuperare il mio sorriso; e invece...ora ho uno splendido fidanzato oltre che padre e una bellissima bambina.
In America si stava bene, c'erano case bellissime e soprattutto molto lavoro, infatti io avevo trovato un impegno come maestra di elementari.
Tutta questa felicità la devo solo a loro due: Speranza è Michael.
Era il giorno del mio 28ettesimo compleanno, a casa nostra, una villa molto spaziosa, avevamo invitato parenti e amici suoi, e qualche amichetto di Hope, non conoscevo nessuno.
Che fine ha fatto mio fratello Jonathan?
Lui ormami ha 13 anni, e ho voluto che venisse preso in adozione da una famiglia ricca, ora io con il lavoro, una bambina non avrei di certo potuto guardarlo e poi mai mi avrebbe visto come una mamma.
Michael urlò con voce festosa di venire tutti in casa a festeggiare e poi appena tutti videro la deliziosa torta che avevo preparato non battere ciglio e si fiondarono tutti su quella delizia.
"È così voi siete due dei pochi superstiti del famoso campo di concentramento della Polonia?" Mi chiese un invitata.
"Si" dissi fiera mentre mi portavo alla bocca un po di dolce.
"Come avete fatto a scampare a tutto?"
"Bhe, credo che questo sia solo destino o il volere di Dio. Poi come ricompensa mi ha donato lei..." Risposi rivolgendo lo sguardo alla mia bambina che giocava sullo scivolo fuori con altri bambini.
Quella signora non diede più risposta è si alzò dal divano su cui eravamo seduti.
"Attenzione, attenzione vi prego" ad un certo punto disse Michael battendo un cucchiaino sul bicchiere di champagne che aveva, attirando così l'attenzione di tutti.
"Christine, amore mio, puoi venire un secondo qui vicino a me?" Io ridacchiai e andai al suo fianco.
"Voglio che tutti lo vediate con i vostri occhi..." Poi si inginocchio davanti a me e dalla tasca tirò fuori una piccola scatoletta di velluto blu.
"Chri, mi vuoi sposare?" Apri la scatoletta e mi mise l'anello al dito, risposi di certo si baciandolo.
E poi tutti applaudirono felici.
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