Rincorse da un ciclope
La Meriwether è una scuola per ragazzi difficili ed io ne sono la prova: non sto mai ferma, di fatti sono iperattiva, e non riesco a capire nulla quando leggo, infatti sono pure dislessica.
Che sbadata che sono, non mi sono presentata! Comunque:
Il mio nome è Lilian Walker, ho undici anni e vivo con mio padre, solo con mio padre.
Ho i capelli bruni molto lucenti con dei boccoli quasi ricci. Ho gli occhi color arcobaleno.
E ho diverse amiche: Annie, Primrose, Azzurra...
L'amica che conosco da più tempo è Primrose, è una mia amica che conosco dalla terza elementare.
Ma partiamo dal principio:
Eravamo a scuola e giustamente stavamo facendo ginnastica (avevano appena fatto le prove per la campestre, una gara di corsa). La prof Delacour, una professoressa francese, ci voleva far fare il salto in lungo da fermi.
Potevo ritenermi fortunata: con un cognome come Walker non potevo che essere tra gli ultimi.
Fu il turno di Primrose e lei non poteva che essere sicura: era molto competitiva e non aveva intenzione di arrivare seconda.
Lei si preparò e saltò. Probabilmente aveva fatto più di due metri. La prof misurò
"165 centimetri!" e Prim esultò.
Venendo a sedersi vicino a me mi sussurrò "Vediamo se riesci a fare più di me!" e io seppi perché era così: l'ultima volta che l'avevo miracolosamente battuta in ginnastica non mi parlò più per una settimana.
I nomi passarono e dato che ero l'ultima sulla lista la prof chiamò "Walker!"
Io mi diressi verso il materassino e mi posizionai: presi lo slancio e saltai.
Atterrai abbastanza lontano e la prof esclamò "174 cm!"
Io tutta felice mi risiedetti vicino a Prim e lei mi guardò acida "E così sei riuscita a saltare più lontano di me?"
"Si, anche se in ogni caso tu mi batterai in tutto"
"Hai ragione. Questa è stata solo fortuna"
"Solo fortuna" ripetei io.
Mentre pranzavamo un tizio grande e grosso ci si avvicinò
"Ehi posso mangiare con voi?"
"Ma cer..."
"No ci spiace!" disse Primrose
"Ma io volevo mangiare voi"
"Non volevi mangiare con noi?"
"Lil?"
"Si" dissi voltandomi verso di lei
"Corri"
Non me lo feci ripetere due volte: quando Prim ti diceva di fare qualcosa con la faccia seria dovevi solamente fare ciò che ti dice.
Correvo molto veloce, la prof mi dava della velocista.
Avevo Prim accanto a me che correva meglio di Bolt e non smetteva: avevamo un ciclope alle calcagna.
Guardando meglio infatti vidi che aveva un solo grande occhio marrone sulla fronte.
"Hai una provetta di colore?" chiesi a Primrose
"Perché!?!"
"Ne hai una!?!"
"Ecco" disse estraendone una dalla tasca e porgendomela
"Grazie".
Io la svitai e per mia fortuna il colore gli volò dritto nell'occhio.
Presi la provetta, ci misi dentro un petardo con scoppio di dieci secondi (non chiedetemi dove l'abbia preso, è una lunga storia)
E lanciai la provetta mirando sempre all'occhio.
Lo centrai perfettamente e quello esplose, lasciando il ciclope cieco sull'asfalto.
"Come facevi a saper usare un po' di colore come arma?"
"Me l'hai insegnato tu, ricordi?"
"Ah già, al tuo compleanno"
Arrivate alla fifth Avenue lei disse qualcosa che sentii come "Taxi!" Ma lo disse in una lingua diversa, il greco antico.
L'asfalto tremò e si aprì una crepa dalla quale uscì un taxi grigio che fumava del gas grigiastro.
"Un cocchio della dannazione" disse Prim vedendo la mia espressione stupita
"Ma la gente non si è accorta di nulla?"
"Foschia"
"Foschia?"
"Una nebbia che non permette ai mortali di vedere cose che c'entrano con le divinità o i mostri"
"Capisco"
Lei bussò al vetrino e tre donne senza occhi la guardarono
"Dove volete andare?" Chiesero in coro le donne.
Notai che una di quelle aveva un solo occhio che si tolse e passò ad un'altra che lo mise nella propria orbita.
Bleah!
"Campo mezzosangue"
"50 dracme"
E così salimmo: il cocchio partì a 800 km orari.
In pochi minuti, meglio secondi, arrivammo.
Parte me
Ehilà
Sono più di 600 parole.
Love me 😌
~Gio🌈
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