CAPITOLO 8

Cosa vuoi dire? Quando non vuoi che me ne vada

ma mi dici di andarmene, cosa vuoi dire?

Hai detto che il nostro tempo sta per finire.

Sei troppo indeciso riguardo quello che dico,

non so se sei felice o se ti stai lamentando.

Vuoi litigare tutto il giorno, fare l'amore tutta la notte,

prima sei su di morale, poi giù e poi nel mezzo.

Sei molto protettivo quando me ne vado,

cerco di trovare un compromesso ma non riesco a vincere

vuoi sempre avere ragione ma continui a farmi la predica.

Sono tua fin dall'inizio, non lascerò che finisca tutto,

ohh, vorrei davvero sapere, cosa vuoi dire?

Quando annuisci con la testa e dici sì, ma vorresti dire di no.

-What do you mean

''Tesoro volevo dirti che ci vediamo domani mattina come sempre, usciamo solo io e te okay?ah e scusate l'interruzione'' dice ridacchiando con sguardo malizioso.

Il mio sguardo segue la sua figura allontanarsi e io rilascio finalmente andare il respiro che non sapevo manco di star trattenendo.

Maledizione, mi è sempre stata antipatica, con quei suoi vestiti sportivi e corti, quel culone che fa di tutto per mettere in risalto anche quando cammina, come la sua quarta taglia; per non parlare di quel sorriso falso che si dipinge sulla faccia ogni volta che mi vede, e quel suo fare tutto socievole e da amicona quando in realtà è la prima a sparlarti dietro.

Il suo modo di sbattersi addosso ai maschi e di parlare di amore per ogni suo ragazzo che cambia all'ordine del giorno....

''Oii'' la voce bassa e profonda di Vincent mi riporta sulla terra.

Mi giro finalmente nella sua direzione e unisco i miei occhi color cioccolato, stavolta neri come la pece che ardono dalla gelosia, nei suoi che sono più che tranquilli.

''Perché stai tremando?'' abbasso lo sguardo verso il mio corpo e noto la mia mano a pugno sulla manica della sua maglia tremare visibilmente.

Succede sempre, quando piango, mi eccito, o mi innervosisco e mi arrabbio molto inizio a tremare, in casi estremi è capitato che mi inizi a tremare anche la palpebra dell'occhio o che le mie mani si paralizzino.

''Che cazzo significa quello che ha detto?'' sbotto all'improvviso e vedo che chiude lentamente le palpebre e le riapre dopo qualche secondo respirando profondamente.

Starà cercando di non innervosirsi, ma a me non importa, qui quella ad innervosirsi sono io.

''In che senso 'come sempre'? Esci con lei da solo tutte le santissime mattine e non me lo dici? Si può sapere perché continui a nascondermi le cose?'' mentre urlo inizio a gesticolare ed ormai è impossibile farmi calmare. Il mio corpo continua a tremare dal nervosismo, il mio occhio sinistro ha dei leggeri tic e sento la vena del mio collo scoppiare.

''Amber cerca di non farmi incazzare proprio oggi, vedi come te lo dico'' mi avverte lentamente.

''Noo! Io non vedo un corno Vincent, mi sono scocciata di questo tuo comportamento. E poi scusami cosa fate da soli, eh? Perché anche gli altri non possono uscire con voi? mi tradisci con lei??'' sbraito con tutta la forza che ho.

''Smettila, è l'ultima volta che te lo dico'' mi avverte di nuovo, ma sono troppo accecata dalla gelosia per riflettere sugli avvertimenti che mi sta dando e dunque continuo con la mia sparata di cazzo.

''Ammettilo su! Lei ti piace, la preferisci a me, è per questo che ti ha chiamato 'tesoro', il vostro rapporto va sicuramente oltre l'amicizia! E non mi dici niente, sei un codardo.''

Senza manco aver il tempo di riprendere il fiato sento le sue mani possenti prendermi dalla vita e sollevarmi da dosso a lui come una bambola di pezza per poi spingermi giù dalla panchina.

Porto le mie mani all'indietro per attutire la caduta e sento subito sotto i miei palmi i sassi che inizialmente mi graffiano provocandomi un tantino di dolore. Quando riapro gli occhi che avevo serrati dallo spavento faccio per guardarmi intorno per vedere se qualcuno abbia assistito a questa scena, ma la mia vista è annebbiata dalle lacrime che stanno evidentemente salendo in superficie, finché non ho la certezza che una di loro sta scendendo lunga la mia guancia, quando la sento rigarmi tutto il viso fino a raggiungere le mie labbra schiuse dallo stupore.

Non ho semplicemente parole, lo guardo atterrita dal basso mentre lui si porta una mano tra i capelli e respira pesantemente.

Capisco che manco lui ha più niente da dire quando lo vedo alzarsi e sorpassare il mio corpo per terra per andarsene.

''Ehii cosa stai facendo?'' dico in un forte lamento mentre gli afferro la caviglia con una mano per impedirgli di andarsene.

''Me ne sto andando, ho chiuso, io odio la gelosia'' dice con disprezzo liberandosi dalla mia presa, combatto ancora una volta con il mio sguardo offuscato dalle lacrime per vedere meglio lui che si allontana lasciandomi lì da sola, piangendo, sui sassi.

---

Digito in fretta il suo numero sull'Iphone e faccio un lungo respiro.

E' il giorno seguente e fino ad adesso non ho avuto minimamente la voglia di rimettermi in contatto con lui. Se posso dirlo il suo comportamento ha fatto troppo schifo, ed io non posso permettere che mi tratti così. Dunque è anche per un fatto di orgoglio se per tutto questo tempo mi sono trattenuta dal parlargli, aspettando che faccia lui il primo passo, ma come previsto da ragazza impaziente che sono sto ritornando io sui miei passi per risolvere questa situazione.

Risponde dopo due squilli.

''Che vuoi?'' mi dice subito.

''Dobbiamo parlare'' dico convinta.

''Non credo proprio''

''Oh per favore non fare il bambino e affronta con me questo problema'' lo sento sospirare attraverso il cellulare.

''Dobbiamo parlare del fatto che la tua gelosia mi ha rotto il cazzo? Senti basta, ho anche litigato con Patricia ieri per colpa tua, e questo non me lo dovevi fare''

''Ah'' è l'unico suono che esce dalla mia bocca. Mi sento immediatamente in colpa. Forse ho davvero esagerato..anche stavolta..ma cosa posso farci? Non ho fiducia in lui.

''Mi dispiace, non volevo accadesse questo, vuoi parlarmene così ti sfoghi? lo sai che io ci sono pe...''

''Ma per piacere stai zitta che è meglio, porti solo guai, lo sai che odio la gelosia, e tutto questo perché non ti fidi'' mi interrompe alzando il tono di voce.

''Scusami è che..'' provo a dire ma non ci sono giustificazioni.

''Che niente, non so che fare con te, e non so manco se ti perdonerò''

Sento immediatamente le lacrime risalire ma combatto contro me stessa per non piangere e per farmi sembrare almeno attraverso il cellulare decisa su quello che sto per dire.

''Capisco che ora sei deluso e hai bisogno di tempo, ma se lasciassi un po' tutto alle spalle? Sono sicura che con Patricia sia stato tutto un malinteso e se vuoi ti aiuto a fare pace con lei, ma intanto perdona me''

''Ci devo pensare, devo fare la scelta giusta'' risponde dopo un po' di tempo.

''Perdonami almeno come amica, o se vuoi come scopa amica al momento'' sto delirando e mi stupisco di me stessa per le parole che sono appena uscite dalla mia bocca. Sono davvero disposta a cadere così in basso per averlo comunque vicino?

Cala il silenzio e penso ci stia riflettendo su fin quando non pronuncia un flebile: ''Mhh non so''

''Ci potremmo incontrare domani ad esempio'' propongo io.

''No vai via, basta, ora devo attaccare'' dice titubante quelle crudeli parole per poi attaccarmi in faccia rimanendomi affogare in quell'oceano di domande che mi sto ponendo.

E una di queste è: perché è sempre così indeciso riguardo quello che dico?

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