CAPITOLO 54

Questo è un pensiero rivolto al mio ex
Ho saputo che è innamorato di un'altra tipa
Sì sì, mi ha fatto male, devo ammetterlo
Dimentico quel ragazzo, non mi interessa più
Spero che lei abbia un'attività sessuale migliore

Spero che non finga come facevo io, tesoro

Immagino che dovrei dire grazie
Per "l'odio" ed i tatuaggi

Oh, ho cancellato tutte le tue foto
Poi ho bloccato il tuo numero nel mio cellulare
Sì sì, hai preso tutto quello che potevi
Ma non prederai questo amore, non più
Perché adesso sto vivendo in modo così vero
Anche se hai spezzato il mio cuore in due parti, baby
Tuttavia mi sono ripresa, sono una persona nuova, baby.

-Shout out to my ex, Little Mix.

Vederlo è come una fresca boccata d'aria quando sei stata ore chiusa tra quattro mura. Vederlo è come se permettesse di nuovo al mio sangue di fluire nelle vene prima che il mio corpo si possa raggrinzire. Vederlo di nuovo è come il sollievo che ti assale nel momento in cui scopri di aver preso un buon voto nella verifica che ti stava tanto a cuore e per cui ti stavi preoccupando. Vederlo è come quel senso di tranquillità dopo un incubo, quando ti accorgi di essere sveglia e nel proprio letto. Rivedere Raul è come quando hai una fame da lupi e a tavola ti servono uno dei tuoi piatti preferiti. Perché non ha importanza quanto hai atteso e penato per questo momento, adesso è tutto passato e ho davanti ai miei occhi il suo sorriso sincero e smagliante. Mi si restringe il cuore.

Capita che molte volte per via della scuola non possiamo vederci né sentirci per lunghi giorni interi in cui sento molto la sua mancanza. Non vedevo l'ora di uscire con lui questa fredda sera. Malgrado ci sia talmente tanto gelo che sembriamo tutti dei pinguini per le nostre movenze e per come siamo incappucciati, non ci farà male una passeggiata mano nella mano.

Attorno a noi le luci dei lampioni brillano mentre i suoni della città ci giungono alle orecchie filtrati. Siamo troppo attenti a scrutarci a lungo, finché non mi accoglie con il suo calore corporeo.

Si sta così bene. Per favore, tienimi stretta per sempre.

''Ho passato il tempo a pensarti in questi giorni e a capire che senza te è tutto diverso. Sento tantissimo la tua mancanza, non riesco ad essere felice al massimo e mi preoccupo, non sono sicuro come quando ci sei tu. Capisco che senza di te non può essere che una discesa. Mi imprimi, solo guadandoti in volto, un amore così acceso, voglia di baciarti, accarezzarti, stringerti e fare l'amore con te per tantissimo tempo'' mi raccoglie una lacrima che non sapevo nemmeno fosse scesa. Non oso controbattere, lui sa che lo stesso provo anche io. In questi momenti si deve trovare qualcosa di più magico del silenzio per spezzarlo.

Però sono costretta a rompere bruscamente il dolce silenzio che ci aveva avvolti. Mi fa quasi pena sapere che adesso i suoi occhi brillanti dall'emozione perderanno lucentezza, appassendosi come i fiori.

Con Raul non ho mai dovuto riflettere su quello che posso o non posso dire. Parlare con lui è facile come respirare. Perciò che caccio fuori tutto quello di cui deve venire a conoscenza:

Flashback.

E' un normale giorno di scuola in cui la professoressa di motoria ci ha dato l'ora buca e ognuno fa ciò che vuole. Ci sta il gruppo di amiche che io chiamo ''papere'' che non smettono un secondo di fare chiasso. Spettegolano, urlano, ridono senza sosta. Il gruppo che ho denominato ''secchione'' oppure ''strambe'' che si anticipano i compiti aiutandosi l'un l'altra. E infine il nostro gruppetto che non è molto solido come si pensa. Melanie ed Elisa si scattano delle foto con il cellulare e piagnucolano rivedendole. Lucy -che fortunatamente a distanza di due mesi da quando abbiamo sfilato insieme, si è allontanata da me- sta ascoltando musica metal muovendo la testa a tempo facendo ondeggiare i suoi capelli color ocra. E infine la mia compagna di banco Rose che aspetta impaziente che io dica qualsiasi cosa per ammazzare la noia. Sto per blaterare qualcosa di inutile che ci possa distrarre: una mosca che vola, il sole che non splende, il fatto che mi piace il gatto Garfield. E invece la vibrazione del mio cellulare mi desta da ogni pensiero. Lo sblocco con noncuranza leggendo l'anteprima della chat. Mi accorgo subito che è un numero che non ho salvato e che dalle iniziali non saprei riconoscere, e poi che è un semplice saluto: ''Heii''

Solo una persona salutava in quel modo, con due <i> che si susseguono.

Le mie paranoie corrono come dei cavalli senza controllo incontro alla figura del mio ex, e poi al suo nome in stampatello e in grassetto nella mia mente. Vincent ha fatto il suo ritorno.

Ma poi riflettendoci bene mi calmo, o perlomeno cerco di fare appello al mio lato razionale che dovrebbe scacciar via questa stupida preoccupazione insensata che si è appena materializzata e insinuata all'interno della mia malsana mente. Quante probabilità ho che quello sia sul serio il numero di Vincent? Potrebbero esistere tantissime altre persone al mondo che salutano in quel modo, con due <i> finali, no?

Le mie spalle sono dritte e composte come in un stato di allerta, le mani a pugno come se la rabbia stesse preannunciando il suo arrivo e il grosso cipiglio sul volto rende sospettosa la mia migliore amica appena alzo il capo dal display spento.

''Successo qualcosa? Sembra che tu abbia visto un fantasma'' mi chiede con quella punta di ironia per non appesantire l'aria intorno a noi. Non le degno di una risposta, ho la gola chiusa da un cappio immaginario. Non so che fare. Sono sopraffatta. Ci sono due scelte: la prima è quella più impulsiva e coraggiosa, quella in cui io rispondo alla chat attendendo di sapere la persona che si trova dall'altro capo del telefono; la seconda è quella dettata dal mio lato vigliacco che comporta l'eliminazione della chat senza né visualizzare né rispondere. Purtroppo però così non saprò mai di chi si trattava e che cosa voleva.

Sbuffo sconfitta. Sento già scorrere una gocciolina di sudore lungo la mia fronte. Decido di prendere un bel respiro e rispondere con un saluto abbastanza cordiale. Rose mi guarda ancora con uno sguardo interrogativo e le faccio segno di guardare sul mio cellulare.

''Non c'è nemmeno l'immagine'' mi fa notare. Avrà messo la privacy. Continuiamo a guardare la schermata di Whatsapp come se così facendo l'altra persona possa connettersi telepaticamente e rispondere il prima possibile.

Cacciamo all'unisono dei grossi sospiri quando vediamo che la persona in questione sta scrivendo. Allora funziona!

Sconosciuto: ''Non ti ricordi di me?''

Io e Rose ci scambiamo degli sguardi sospetti. Non posso far a meno di pensare al peggio. La mia amica dai capelli azzurri alza il mento per intimarmi di rispondere al messaggio.

Io: ''Emh..sinceramente no. Svelati''

Sconosciuto: ''Sono il tuo ex fidanzato'' noto il modo in cui rimane nella mia conversazione e risponde subito dopo. Trasalisco alla sua informazione. Può essere solo una persona, ma voglio fargli credere di non ricordare.

Io: ''Ho avuto tanti ex''

Sconosciuto: ''Sono quello più importante''

Roteo gli occhi al cielo. Fantastico. Adesso si crede anche il più importante. Se prima avevo dei dubbi, ora non può essere che Vincent. L'unica domanda che rimane è: che cosa vuole ancora da me?

Io: ''Che cosa vuoi Vincent? Avanti'' lo incito a continuare. Non posso rimanere in questo stato di ansia finché non si deciderà ad arrivare al punto. Già è stato abbastanza difficoltoso guardarlo negli occhi quando lo abbiamo incontrato fuori al teatro, il giorno della sfilata. Perché si fa vivo dopo tutto questo tempo? Per rinfacciarmi i miei vecchi ''errori''? Per rompermi le scatole? Perché è annoiato e non ha nessuno con cui parlare?

Sconosciuto: ''Mi manchi. Ti voglio chiedere scusa per il mio comportamento sbagliato. Ho capito che mai nessuna mi ha amato come hai fatto tu. E sono stato uno stupido ad aver perso una persona come te. Voglio solo che tu mi perdoni''

Assottiglio lo sguardo rileggendo le sue parole due, tre, quattro, fino a sette volte. Ho la febbre per caso?

''COSA?'' urla Rose appena riesce a leggere ciò che ha scritto. Rimango dei minuti interdetta non sapendo come rispondergli, d'altronde non so nemmeno come mi sento al riguardo. Nel frattempo la mia unghia produce un ticchettio contro il banco in legno.

''Non ti far abbindolare. Quante volte ha finto di tenerci a te solo per farti ritornare come un cagnolino tra le sue braccia? Questo è il suo modo di manipolarti, gioca con la tua sensibilità. Lo conosci meglio di me Amber, avanti, ragionaci su. Molte volte ti ha promesso di cambiare e ha sempre fatto lo stronzo infrangendo ogni promessa'' Ha ragione Rose. Mi ha trattato da schifo, togliendomi completamente la mia dignità, rimanendomi spoglia e senza sentimenti come gli alberi in autunno. Pure se rimanessimo in buoni rapporti in fondo in fondo il mio rancore nei suoi confronti rimarrà intatto.

Io: ''Ripeto. Che cosa vuoi? Non mi incanti più con queste favolette, me le ripetevi ogni fottutissimo giorno''  La mia tranquillità ormai è andata a farsi benedire lasciando posto al nervosismo scaturito dal fatto che ancora una volta vuole avere controllo sui miei pensieri e sulla mia vita.

Sconosciuto: ''Mi spiace anche per quello che ho fatto al tuo ragazzo''

Io: ''Non potresti essere più bugiardo. Hai architettato tutto quel piano per ferirlo perché sapevi che di conseguenza avresti ferito anche me''

Sconosciuto: ''Ero geloso, non pensavo sul serio che tu potessi andartene con un altro dopo tutto quello che hai condiviso con me''

Le sue parole non mi provocano altro che ribrezzo, sento il cibo che ho ingerito a colazione risalirmi lungo la gola. Devo mettermi la mano davanti la bocca per frenare l'istinto di rimettere. Se il suo intento è quello di riconquistarmi con qualche misera bugia significa che i suoi neuroni si sono proprio bruciati del tutto.

Sconosciuto: ''Ti voglio di nuovo con me, Amber, ti prego''

Scrive un altro messaggio. Come sospettavo, è talmente illuso da credere che io dopo tutto il male che mi ha fatto, dopo tutto il tempo che è passato e dopo sette mesi di relazione con Raul, ritorni da lui.

Io: ''Non esiste, levatelo dalla mente. Non sono più l'ingenua ragazzina che hai conosciuto tempo fa. Non sono più quella che si fa sottomettere dai tuoi ordini. E scusami tanto ma, non sei già fidanzato?'' Gli scrivo metà delle cattiverie che vorrei esporgli. Il mio cuore è talmente in agitazione che sposta il tessuto della mia maglia e Rose, invece, assiste al tutto ammutolita.

Sconosciuto: ''Si sono fidanzato ma Gilberta non è come te. Tu sei la migliore e voglio ritornare con te. Voglio continuare a scopare con te''

''Ovvio che non è come Gilberta, Amber almeno si depila sotto le ascelle!'' Rose si risveglia dal suo stato di trance e ride alla sua stessa battuta.

''E' tutta una questione di sesso..'' rifletto tra me e me non accorgendomi che ho parlato ad alta voce.

''Cosa?'' mi chiede non capendo.

''Sì.'' riaffermo convinta. ''Gli manca scopare, tutto qui. Gli manca il buco in cui svuotarsi le palle. Probabilmente la sua ragazza non lo soddisfa abbastanza e si è rivolto a me trattandomi come la puttanella di turno'' nel momento in cui realizzo lo sto già riempiendo di insulti muovendo le mie dita a velocità supersonica.

Io: ''Come diavolo osi? Quindi è questo a cui ti riferivi? Cosa c'è? La tua bellissima e nuova ragazza non te la da e quindi ritorni disperato da me? Come puoi anche solo pensare minimamente che io ritorni a farlo con te? D'altronde sono anche fidanzata e Raul mi tratta come merito, non gli farei mai un torto del genere. Ammazzati di seghe, lurido verme solitario''

Girano tutte in fila le immagini spezzettate di Vincent che mi bacia, mi tocca, mi strizza il seno, mi schiaffeggia il culo e mi scopa. Le scaccio una ad una rimuovendole dalla mia memoria. E' solo il passato.

Sconosciuto: ''Va bene. Fai finta che non ti abbia detto nulla, rimane fra me e te. Spero che il tuo nuovo ragazzo ti soddisfi come ci riuscivo io, stronza''

Ci puoi scommettere, penso tra me e me.

* * *

''E questo è quanto'' prorompo in un lungo sospiro dopo aver finito di spiegare l'accaduto di stamattina. Ho paura di guardarlo negli occhi e scoprirlo talmente arrabbiato da essere irrimediabile. Non voglio, dopo questo lungo periodo in cui siamo stati l'uno senza l'altra, rovinargli la serata per colpa di Vincent.

''Dì qualcosa. Qualsiasi pensiero ti passa per la mente. Sfogati'' lo incito come se fosse lui la vera vittima della questione.

''Sto cercando di non scoppiare, Amber. E' così fastidioso e frustrante sapere che non ti ha ancora dimenticata e continua ad usarti come se tu fossi il suo giocattolino. Il messaggio era fin troppo chiaro, stava cercando qualcuno con cui scopare. E ha calpestato anche me in quel momento, perché non mi ha portato rispetto in quanto tuo ragazzo. Mi spiace solo che non sono una di quelle persone che alza le mani, perché sennò già sarebbe sotto terra''

Accarezzo il suo braccio per alimentare quel briciolo di calma che gli è rimasta in corpo.

''Dai su! Volevo solo renderti partecipe. Non dobbiamo per forza pensarci, pensiamo a noi due'' piccola come sono mi paro davanti alla sua figura bloccando d'istinto i suoi passi e gli cingo il collo con le mie braccia. Alle mie parole il suo sguardo si fa di nuovo acceso come prima e mi schiocca un bacio a fior di labbra. Dopo che abbiamo strusciato tra di loro i nostri piccoli nasini come una di quelle coppie da voltastomaco, riprendiamo la passeggiata.

Dopo qualche minuto però, sono costretta a farci fermare di nuovo perché ormai la mia attenzione è stata spostata su altro.

''Oh mio Dio!'' esclamo guardando con gli occhi luminosi la piccola boutique che espone nella vetrina tanti abiti da sposa. Senza preoccuparmi di sporcare il vetro ci appoggio le mani e l'aria dalla mia bocca forma un alone rotondo sulla superficie. Ci sono abiti di tutti i tipi: a sirena, rivestiti di tulle, pizzo, color bianco sporco o addirittura rosa cipria. Sono incantata dai diademi che indossa ogni manichino e non riesco più a staccarmi da questa vetrina, tant'è vero che perdo la concezione del tempo. Inizio a sognare una me che si sposa in un periodo molto caldo, su una spiaggia che dà la vista sul mare cristallino -magari Los Angeles- con poche persone, solo le più care, ricostruendo una cerimonia molto intima. Io avanzo con i piedi sulla sabbia pulita verso il piccolo arco rivestito da fiori bianchi e rosa. Sotto di esso un uomo vestito con un completino blu che richiama il mare mi aspetta mentre si tortura le mani dal nervosismo. Non ho il coraggio di guardarlo negli occhi per scoprire chi è. Se lo farò ho paura che tutto si dissolverà come polvere. Ma quando ormai sono arrivata riconosco le sue dita affusolate che mi prendono la mano, e il suo tocco leggero che mi sposta il velo dinanzi agli occhi. Poi finalmente lo vedo in faccia e il mio rossore aumenta scoprendo quei stessi occhi a forma di mandorla color caramello e le sue guance che rilevano ancora i tratti morbidi e paffuti dell'infanzia.

''Amber? Ci sei?'' il ragazzo che poca fa stava per prendermi in sposa mi sventola davanti agli occhi la sua mano come per riportarmi sulla terra. La bolla di gioia scoppia e mi ritrovo con la bocca spalancata e lui che osserva ogni mio piccolo movimento. Mentalmente mi schiaffeggio la fronte. Che stupida che sono!

''Emh..scusami, mi sono persa nella mia immaginazione'' abbozzo un sorriso che assomiglia più al sorriso imbarazzato di chi è stato scoperto in flagrante. Come quella volta in cui sua madre ha aperto la porta mentre noi eravamo nudi sotto le coperte. O ancora come quando mi sono trovata a fargli un pompino nella cucina di mio cugino Greg, e lui è ritornato un minuto dopo che gli avevo messo apposto il pantalone. Certo che ne abbiamo fatte di figure!

''A cosa pensavi?'' mi chiede prendendomi per mano allontanandomi dalla vetrina dove ho rimasto le mie impronte. La guardo fugacemente un'ultima volta e poi decido di risponderlo.

''Non prendermi per pazza e non scappare a gambe levate! -lo ammonisco ancor prima di iniziare- Ho pensato a noiduechecisposiamo'' pronuncio velocemente.

''Non ho capito'' ridacchia rimbeccandomi.

''Mh..stavo pensando a noi due che ci sposiamo'' sono obbligata a parlare lentamente stavolta.

''Ah'' pronuncia solo, ed il mio sguardo si incupisce. Mi batto la mano in fronte per la seconda volta. Mi ha detto molto tempo fa che non vuole né sposarsi né avere figli. Secondo il suo pensiero è come un ente che ti proibisce di vivere a pieno la propria vita perché poi dovrai rimboccarti le maniche, munirti di buoni propositi e trascinare sulle spalle grosse responsabilità. Io non la vedo sotto questo punto di vista. Il matrimonio per me, come per la maggior parte delle donne, è la giornata più bella e importante. Dove ci si può vestire di bianco, segno di purezza, e dare dimostrazione dell'amore maturato col tempo davanti a tutti i presenti. Sentirsi uniti sotto ogni punto di vista e pronti a vivere insieme giorno dopo giorno promettendo di prendersi cura l'uno dell'altro in qualsiasi circostanza si trovi. Poi per quanto riguarda i figli è un pensiero che voglio rimandare a quando avrò goduto a pieno della mia giovinezza in modo spensierato. Però non nego che prima o poi mi piacerebbe una mia discendenza.

''Scusami. Ma non è un argomento che pensavo di affrontare, non oggi. Per me il matrimonio è solo una scritta su carta. Preferisco di gran lunga la convivenza. Mi spiace molto sinceramente. Vederti così imbambolata dinanzi a dei vestiti da sposa e sapere che tu non potrai indossarlo se continuerai a stare al mio fianco..'' non trova nient'altro con cui concludere la frase, perciò che la lascia in sospeso; e adesso io devo intervenire.

''Non importa'' gli faccio segno con la mano sminuendo quanto più mi è possibile il significato che per me ha l'unione di due persone secondo quel sacramento.

''Non so se ricordi, ma prima di metterci insieme tu mi dicesti che la persona perfetta per te è quella che accetta le tue scelte e rimane al tuo fianco. Allora sarò io quella persona, perché pur di stare con te sono disposta a rinunciare al sogno di una vita intera''

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top