CAPITOLO 4


E' lunedì.

Stamattina quando mi sono svegliata non avevo la minima voglia di andare a scuola, ed invece proprio ora sto attraversando la soglia della mia classe.

''Buongiorno'' fingo un sorriso alla mia professoressa di letteratura e lei altrettanto cordialmente mi risponde.

Mi accomodo al mio posto accanto alla mia migliore amica, al primo banco. Sono felice di vederla, l'ultima volta che l'ho vista è stato sabato quando gentilmente mi ha portata a casa sua; i suoi genitori, dopo essermi addormentata sul loro divano, si sono anche preoccupati di riaccompagnarmi a casa. Spero di non aver causato troppo disturbo, comunque sia Rose merita dei ringraziamenti da parte mia.

Per salutarla la abbraccio forte e poi mi giro indietro per salutare le altre mie compagne di classe: Elisa e Melanie.

Io, Rose, Elisa e Melanie formiamo un gruppo. A scuola siamo sempre unite, facciamo tutto insieme, partendo dai compiti, dai progetti, dai disegni, condividiamo anche la merenda; e poi sono le uniche con cui ho legato di più in classe.

La nostra classe è completamente al femminile, e per me questo è un disastro, manca la presenza di qualche ragazzo che con la loro simpatia e con le loro battute potrebbero rendere questa classe armoniosa.

Al contrario ci sono ragazze di ogni tipo, un gruppo di pettegole, un altro gruppetto di svitate, e poi il nostro.

Ma ritornando ad Elisa e Melanie..loro due mi salutano con due baci sulla guancia, e la prima subito si affretta a chiedermi come procede con il mio ragazzo.

Come procede?non lo so nemmeno io.

Non ho ancora avuto la decenza di accendere il cellulare e rispondere ai messaggi, sperando che la maggior parte siano di Vincent.

E' da ieri che abbiamo risolto, che non lo vedo e non lo sento, spero che per lui sia di nuovo tutto apposto come prima, e che gliene tenga di uscire con me oggi. Non dovrebbe comunque avere tanti impegni dato che non fa niente dalla mattina alla sera.

Elisa è sempre stata una ragazza così curiosa, si impiccia negli affari di tutti, inoltre è molto socievole ed espansiva..diciamo che quasi tutta la classe sa i suoi fatti personali, e lei sa i fatti di ogni alunna della classe..ma nonostante questo non si può considerare pettegola, perché quello che le viene detto non ne fa parola con nessuno. Elisa è anche molto perversa, e passionale. È una ragazza dal ceto sociale medio basso, e fa di tutto per migliorarsi ogni giorno; dice sempre che qualche anno fa non era come ad adesso, e non posso fare a meno che darle ragione su questo. Noto sempre il modo in cui si sforza di essere educata, o il modo in cui si sforza di andare bene a scuola, nonostante non studi molto. Ma almeno è dotata di volontà, che evidentemente qualche anno fa non aveva, dato che ora ha 18 anni ed è stata bocciata parecchie volte per stare al terzo anno con noi.

Di aspetto fisico invece è molto ma molto minuta, sembra quasi non avere alcuna forma, e molto bassa. Ha una carnagione olivastra e i suoi capelli rossi e lisci fanno da contorno al suo viso piccolo ma allungato.

Ha dei bei occhi a mandorla color castano chiaro, una bocca carnosa e screpolata, e un neo sul mento.

Poi c'è Melanie, lei ha 17 anni e a prima vista sembra una persona molto sciatta. Non è molto socievole, ma è divertente quando vuole; anch'essa è perversa quanto Elisa, ma al contrario di quest'ultima lei non si sforza minimamente di recuperare le materie in cui sta sotto e temo venga bocciata quest'anno. Al contrario di Elisa -alla quale piace disegnare, infatti da grande vorrebbe diventare un'artista- , Melanie non ha né hobby, né progetti per il futuro.

Lei è alta e le proporzioni del suo fisico sono di tipo H: ha le spalle proporzionate ai fianchi e sembra tutto un pezzo, senza il punto vita definito. Inoltre non è proprio snella, il suo seno è piccolo e il suo sedere poco sodo. Il suo viso ovale e tempestato di lentiggini, è incorniciato da una chioma ondulata color nocciola, come i suoi grandi occhi.

Prima che inizi la lezione, spiego al mio gruppo cosa è accaduto tra me e Vincent, e poi controllo il cellulare nella speranza di trovare suoi messaggi.

La delusione pervade il mio corpo quando vedo un miliardo di messaggi ma nessuno da parte sua, mi chiedo se mai ci metta impegno nel trascurarmi e nel ferirmi, dovrebbe saperlo che me la prendo facilmente.

Oh giusto, lui non se ne fotte di me.

Avrei dovuto ricordarmi il fatto che per come è lui, è difficile che metta gli altri al primo posto anziché sé stesso. Non dà mai molte attenzioni, e manca spesso di rispetto, ma come si venga mancato di rispetto a lui succede un casino.

Ha un carattere decisamente troppo pesante per me, e io sono decisamente troppo piccola per essere così stressata.

Insomma chi vorrebbe passare i suoi 16 anni chiusa in casa perché il proprio ragazzo le vieta di uscire con altre persone? nessuno.

E' tutto un'ingiustizia e dunque non ci sto a queste regole, come lui d'altronde non sta alle mie.

Non mi sono mai piaciuti i rapporti così e non so quante volte gliel'ho ripetuto..rapporti dove si litiga ogni cinque secondi, ci si imposta divieti a vicenda senza godersi la libertà di questi anni che dovrebbero essere i migliori.

Si i migliori, ma non per me.

Non dovrei manco permettere a me stessa di abbattermi per una persona. Dalle litigate precedenti che abbiamo avuto ho imparato che il proprio stato d'animo non può dipendere da una persona; eppure io continuo a stare male per le nostre mancanze nel rapporto, ad innervosirmi facendomi anche diventare i capelli bianchi per colpa delle sue stronzate.

Un giorno mi stancherò di tutto questo se continua così, ma spero sempre in un suo cambiamento e al nostro futuro che abbiamo progettato tempo fa.

I nostri piani erano quelli di scappare a 18 anni, senza far sapere niente ai miei.

Tutta la mia famiglia non lo ha mai accettato, è frustante tutto questo, fin dal primo momento in cui lo hanno saputo ci volevano far lasciare. Loro pensano che non sia il tipo adatto a me, in effetti Vincent non ha per niente un futuro assicurato in quanto non ha mai frequentato le superiori; la sua famiglia non è ben vista, e lui anche dall'aspetto non sembra per niente un bravo ragazzo. Non ha hobby e sembra non credere quasi in nulla, è il tipo di persona senza uno scopo, un senso. Ma io essendo una persona testarda sono andata in fondo, ho sempre lottato contro tutto e tutti per lui, e l'ho sempre visto in modo diverso rispetto agli altri. Mai giudicare un libro dalla copertina no? Ho sempre pensato che dietro quella sua maschera ci potesse invece essere un ragazzo buono e fragile.

-

Sono le sei del pomeriggio e da più di una mezz'ora sono sola a casa su questo divano sospirando davanti allo schermo del cellulare.

La mia grande casa sembra così vuota e triste senza la presenza della mia famiglia.

Di norma, ogni giorno, verso questo orario, i miei genitori escono per andare a lavoro, e portando mio fratello con sé, rimango sola rinchiusa tra queste mura; soprattutto se è inverno e non mi danno il permesso di uscire.

Fortunatamente per me è ancora inizio Settembre, e la scusa dei troppi compiti non vale ancora, dato che di questi mesi si va sempre sul leggero..non che mi dispiaccia studiare eh. Non a caso sono tra le più brave della classe.

Ma dicevo..non ho ancora notizie di lui, nessun messaggio e alle chiamate non risponde.

Le paranoie ad un tratto invadono la mia testa:

E se gli è successo qualcosa?

E se è finito sotto un'auto?

E se mi sta tradendo? Sarebbe mai capace di farlo?

O semplicemente è impegnato.

Dice la vocina che ogni tanto si fa viva nella mia mente, che fa di tutto per contraddirmi; a volte risulta davvero snervante.

Non riesco più ad aspettare di avere sue notizie, potrebbe veramente essergli successo qualcosa, dunque mi infilo le scarpe, prendo il giubbotto di pelle ed esco.

Chiudo a chiave il portoncino e mi reco alla villetta principale di Londra.

Come avevo già previsto lo vedo lì in mezzo al suo gruppo. Vedo Luke - il cugino di Vincent- e Silvia -la sorella adottiva di Patricia-, baciarsi sull'erba accanto all'albero, e il resto delle persone sedute sulla panchina.

Eleonor sta chiacchierando vivamente con lui che la fissa negli occhi, mentre è seduto con le gambe aperte vicino Patricia che tiene il suo braccio intorno al suo collo.

Non ci vedo quasi più dalla gelosia, ma cerco di contenermi e di pensare solamente a riabbracciarlo dopo tutte le volte che mi sono impanicata per lui.

Gli corro quasi incontro e lui rimane sorpreso quando dinanzi a tutti lo abbraccio fortissimo.

Mi allontana leggermente e io rimango perplessa. Che significa?

''Perché tutte quelle chiamate?'' dice ad un tratto.

''Emh...non ho più avuto tue notizie, mi stavo preoccupando e mi mancavi''

''Potevi anche risparmiartele'' il solito stronzo, per quanto ora lo vorrei sputare addosso evito di fare polemiche.

''S-scusami''

Lo tiro leggermente per il braccio e lo allontano da quella gente che ormai si stavano facendo tutto, tranne che i cazzi loro.

''Sicuro che vada tutto bene tra noi? sei ancora arrabbiato?''

''No no'' risponde solamente.

''Oggi volevo incontrarti, pensavo non avessi niente da fare''

''E invece sono uscito con i soliti'' dice freddo.

Non ce la faccio più, questo suo comportamento è inaccettabile, allora lo prendo dal viso e lo bacio.

Sembra sciogliersi, dunque io porto le braccia intorno al suo collo, e le sue mani finiscono sulla mia vita. E proprio quando schiude le labbra e le nostre lingue entrano in contatto mi rendo conto del motivo per cui mi stava evitando, non volendo farsi scoprire.

Aveva fumato, lo sentivo benissimo. Sono sempre stata contraria al fatto che lui fumasse, posso sembrare troppo oppressiva ma da una parte lo faccio per il suo bene.

Dopo pochi secondi mi stacco da lui e con espressione turbata gli chiedo:

'' Perché non mi hai detto di aver fumato?''

''Non è vero'' si nega l'evidenza, è incredibile, pensa che io sia così stupida?

''Per chi mi hai presa? Si sente benissimo che hai fumato, non negarti l'evidenza. Sai qual è la cosa che mi provoca più fastidio? Non è quella che tu fumi nonostante sai che io non lo accetto, ma il fatto che mi nascondi le cose. Mi hai evitata tutto il giorno per non farti cogliere sul fatto, quando bastava semplicemente dirmelo con calma e io sarei stata più comprensiva pur di non finire a litigare. Ma a quanto pare o per un motivo o per un altro è inevitabile litigare con te'' gli punto il dito contro.

Ha lo sguardo basso e più che nervosismo provo delusione, non impara mai e non cambia mai, è un caso perso.

''Sai quanto odio le bugie, te l'ho detto da quando ci conosciamo che preferisco la dura realtà ad una bella bugia, ma tu continui con i tuoi modi di fare'' continuo.

''Allora? Non hai niente da dire?''

Lo vedo guardare altrove, passa il suo sguardo da destra a sinistra evitando completamente il mio, che è deluso.

''Guardami negli occhi sei hai le palle e rispondi alla domanda'' ringhio a denti stretti ormai esausta.

Finalmente incrocia il suo sguardo con il mio, lo ha spento e sembra molto giù e dispiaciuto..

''No'' risponde alla domanda che gli ho posto prima.

''Allora Vincent, non ho più motivo di stare qui''

E con questo me ne vado, mi giro e vado dritta per la mia strada, opposta alla sua, sperando che mi fermi, che faccia qualcosa, sperando che questo mio gesto lo smuovi.

In questo momento vorrei essere strattonata da un braccio da lui ed essere sbattuta con prepotenza contro il  muro per poi sentire le sue labbra sulle mie. Ma quando tutto ciò non accade la tristezza mi raggiunge.

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