CAPITOLO 36
Ho pensato che sono stato male in passato
ma nessuno mi ha lasciato un dolore così.
Le tue parole tagliano più di un coltello
ora ho bisogno di qualcuno che mi faccia respirare e tornare a vivere.
Ho la sensazione di annegare, ma so che ce la farò ad uscirne vivo
se smetto di chiamarti amore, vado avanti.
Mi guardi sanguinare finché non riesco più a respirare,
sto tremando, cado in ginocchio. -Stitches, Shawn Mendes.
Cammino a stento, gli occhi mi bruciano, e il vento fresco di Giugno mi fa venire i brividi. Quando rientro a casa sono intenzionata a chiudermi nella mia stanza, senza salutare nessuno, né mangiare. Purtroppo però la voce di mia madre mi richiama in cucina, e con il capo abbassato mi dirigo da loro. Senza alzare lo sguardo noto due gambe in più, e delle scarpe troppo familiari. Quando sento la sua voce salutarmi, so che è il mio migliore amico. Non voglio vederlo, non adesso; immagino che sia venuto qui oggi pomeriggio per passare del tempo con me, e mia madre l'ha invitato a rimanere, aspettando che arrivassi. Ed eccolo qui seduto a cena con noi. Penso proprio di non aver scampo.
''Perché non stai mangiando più? Sei per caso malata?'' mi schernisce mio padre come ha sempre fatto, non lo rispondo nemmeno. Perché diavolo Raul ha accettato di rimanere in questa casa di pazzi? Mio padre non si accorge nemmeno che c'è qualcosa che non va in me, lascia che io salta i pasti, e mi rinchiuda ore e ore nella mia cameretta, senza farsi problemi. Quel qualcosa è Vincent. Il mio ragazzo, o meglio, il mio ex ragazzo; non permetterò mai più che rientri nella mia vita, non dopo quello che ho sentito uscire fuori dalla bocca di Andrew. Ma devo fidarmi di Andrew? E' vero ciò che ha detto o è solo l'ennesima bugia che si è inventato per farci lasciare? Mi vuole sul serio proteggere dalla persona che mi è stata accanto per due lunghi e pesanti anni?
Mi gira d'improvviso la testa, ed ho il voltastomaco. Faccio stridere la forchetta contro il piatto, non toccando neanche per sbaglio l'arrosto che ha cucinato mamma. Lo avrà fatto sicuramente per me, sa quanto mi piace, e posso percepire da qui quanto sia delusa del fatto che io non ne abbia mangiato neanche un boccone.
Raul mi stringe la mano da sotto al tavolo, quasi dimenticavo che lui fosse qui accanto a me. La mia mano a suo confronto è quella di un morto. O forse sono sul serio morta dentro? Me la stringe di nuovo quasi facendomi mugolare dal dolore, ma penso che sia solo un segnale per raggiungere il suo viso con lo sguardo. Quando lo faccio, noto solo preoccupazione.
Mi mima ''Tutto bene?'' ma sa benissimo che nulla va bene.
Ripensando di nuovo alla situazione di oggi pomeriggio quasi finisco con il culo per terra, e mi mantengo allo spigolo della tavola. Alzano tutti la testa dai loro piatti, compreso mio fratello, quando velocemente mi scuso e corro in bagno. Sento che anche Raul si scusa con i miei genitori e fa per raggiungermi, ma prima che possa entrare, gli chiudo la porta in faccia.
''Amber apri immediatamente questa porta, che succede?'' mi sporgo vicino al lavandino, ed apro il getto d'acqua, buttandomela sul viso per darmi sollievo; ma non serve a nulla. Non chiudendo il rubinetto, mi prendo la testa tra le mani e mi strattono i capelli. Sto cercando di non pensare alla situazione di merda che si è creata, con il suono dell'acqua che scorre. E' sempre stato rilassante per me sentirla scorrere. Ma stavolta non riesca a distrarmi dai miei pensieri.
I miei ragionamenti di prima, sull'amore e sul fatto che non bisogna arrendersi alla perdita della persona che si ama, non potrebbero essere più lontani dal vero. Mi sono sbagliata finora, su tutto. Quando ami una persona, non le permetti di distruggerti insieme a se stessa, non le permetti di trascinarti nel fango. Cerchi di aiutarla, di salvarla, ma quando ti accorgi che il tuo amore è a senso unico, che è egoista, allora sei una stupida se continui a provarci. Sono terrorizzata all'idea che Vincent se ne vada, ma quasi sollevata all'idea di essere arrivata ad una conclusione. Negli ultimi due anni sono stata debole, pendevo dalle sue labbra, ma ora vedo la nostra tormentata storia per quello che è: inevitabile. Non abbiamo mai avuto una possibilità di farcela, e non so perché mi ci sia voluto tutto questo tempo per capirlo, per accettarlo.
''Ti prego, sono preoccupatissimo'' batte leggermente i pugni contro la porta, sembra davvero disperato. Ma ho bisogno di stare lontana da qualsiasi essere umano, mi sento come se fossi stata tradita da tutti.
Vincent che si è vantato con i suoi amici di avermi scopata con il mestruo, i suoi amici appunto che avranno riso di me per tutto il tempo...Andrew che era a conoscenza di che persona di merda fosse, Elisa che mi incoraggiava a fare qualcosa di ''sporco'' con Vincent. Martina che mi tranquillizzava che sarebbe andato tutto bene, mio cugino Greg che scommetteva con quest'ultima che ci saremmo rimassi insieme. Raul che disse che siamo una bella coppia, che mi ha rassicurata molteplici volte che mi avrebbe ripresa quando mi lasciava, e che era amore quello che provava. Perché tutti mi hanno mentita? Il comportamento di Vincent non mi sembra per niente quello di una persona innamorata. Non voglio immaginare quanto sia sembrata testarda e stupida agli occhi della gente che mi ha dovuto sopportare mentre parlavo del mio ex.
''Ieri non mi hai risposto a quei due messaggi, per caso sei arrabbiata con me per il fatto di Sarah? Ti spiace che non ti abbia detto prima di lei? Sei gelosa che ci siamo baciati? O infastidita perché l'ho fatta venire con noi al Mc Donald senza avvertirti?'' spara domande a raffica senza accorgersi che sta farneticando cose senza senso. Non me ne potrebbe importare un fico secco di lui e Sarah in questo momento.
''Qualsiasi cosa dimmelo, posso rimediare. Lo sai che Sarah non significa nulla per me, proprio come tutte le altre. E' solo un'amica con cui ho scambiato qualche bacio innocente, ci siamo pure messi a ridere dopo di essi..'' è nervoso dal tono di voce. Gli occhi si iniziano a riempire di lacrime. Non volevo tutto questo per me, e non volevo neanche che lui si preoccupasse in tal modo. Ma non ho davvero le forze per risponderlo, ogni volta che sto per aprire bocca, le parole mi muoiono in gola. Mi accascio contro le piastrelle azzurre del mio bagno.
''Io sono innamorato di un'altra..'' ammette con voce strozzata, mentre rilascia uscire dalla sua bocca un singhiozzo. Spero per lui che si riferisca alla sua Alexa, e che non stia per piangere. D'improvviso, non trattenendomi più, mi chino contro il mio water. Inarco e abbasso la schiena più volte; e vomito ancora, ancora e ancora.
''Stai vomitando? Se ci sento ancora bene, apri immediatamente questa porta, o ti giuro la sfondo con un calcio, o con un pugno'' sembra più una minaccia. Quando finisce di parlare sono consapevole che alcuni schizzi di vomito sono finiti sui miei capelli, che non sono riuscita a reggere. Gli apro finalmente la porta, e lui mi guarda sbigottito quando mi pulisco la bocca, e sputo dentro il lavandino quel sapore aspro ed acido.
Sobbalzo all'indietro quando mi stringe fortissimo a sé quasi spezzandomi le costole. Mi godo quei secondi in cui posso affondare la testa nella sua maglietta, che poco dopo si sporca appena del mio mascara. Mi fa cenno di non preoccuparmi per quello, e mi alza in un movimento brusco il mento, per guardarlo bene negli occhi. Noto che sono lucidi, e mi sento ancora di più una persona di merda.
''Amber io..'' mio fratello fa capolinea nel bagno annunciando che deve fare pipì, ed interrompe Raul. Ci dirigiamo nella mia stanza chiudendoci a chiave, ma non accenna a quello che stava per dire prima. Meglio così d'altronde, non credo di volerlo scoprire proprio adesso. Comunque sia, tra lacrime e singhiozzi gli riesco a raccontare per bene quello che è successo in questi ultimi due giorni. Mi suggerisce di fare un gruppo su Whatsapp in cui parlare con Vincent, ed Andrew insieme, per confermare le parole che mi ha detto il ragazzo con i due dilatatori. Non ne sono molto convinta inizialmente, ma voglio sapere una volta e per tutte la verità, prima di lasciare questa storia alle spalle; normalmente queste conversazioni importanti preferirei farle dal vivo, ma conoscendo Vincent, so per cento che confesserebbe tutto solo dietro un cellulare. E' vigliacco.
Prendo un grosso respiro quando ho finito di creare il gruppo, e guardo negli occhi Raul. Mi trasmette con il suo semplice sguardo tutta la forza di cui ho bisogno; quando invece mi sussurra all'orecchio che comunque vadino le cose lui rimarrà con me, sono la persona più determinata del mondo.
Vincent: ''Qual è il motivo di questo gruppo? Mi sembra già di essere stato fin troppo chiaro. Non voglio più avere nulla a che fare con te!'' sono fiera di aver rinominato il suo numero nella mia rubrica.
Amber: ''Ci sono cose che mi devi dire, le ho scoperte tramite il tuo caro amico Andrew, proprio oggi. Perciò è presente anche lui in questo gruppo'' digito in fretta, e per la prima volta non mi spiace che qualcuno stia leggendo i miei messaggi. D'altronde ho bisogno che Raul lo faccia insieme a me. Andrew si connette e saluta entrambi amichevolmente.
Vincent: ''Che le hai detto?'' scrive il mio ex rivolgendosi al suo amico.
Andrew: ''Sarò sincero con te Vincent. E' vero che siamo amici e ci conosciamo fin da piccoli, abbiamo fatto addirittura le elementari insieme. Non prenderla a male, ma io a differenza tua ci tengo molto ad Amber, e mi piace come ragazza. Non si merita quello che le hai fatto. Oggi pomeriggio le ho raccontato di quello che hai commesso ieri sera con il tuoi amici'' inizio a tremare dall'ansia. Vincent sta scrivendo e sembra un'eternità. Voglio sapere immediatamente cosa avrà da dire a sua discolpa.
Vincent: ''Lo sapevo che non mi potevo fidare di te. Anche la nostra amicizia adesso è chiusa, quando mi vedi in mezzo alla strada non salutarmi. Hai tradito la mia fiducia, doveva rimanere tra noi'' a questo punto non posso sopportare che lui continui con le sue lamentele. Da quando l'attenzione si è spostata sulla loro amicizia? Qui la vera vittima di tutta la vicenda sono io.
Amber: ''Sei un bastardo figlio di troia. Invece di darmi le mie meritate spiegazioni stai facendo la vittima tramite messaggi. Cosa altro mi nascondi eh Vincent? Finiamola una volta e per tutte. Ho dovuto combattere fin troppo per questo amore malato, ma adesso sono finalmente giunta alla conclusione che non ti voglio, e non ti amo più. Mi hai fatta cadere troppo in basso. Per quale motivo mi hai sputtanata con i tuoi amici? Per farti bello davanti a loro?''
Dopo aver scritto tutto in un nano secondo, sto respirando affannosamente. Raul mi guarda stupito come se non mi avesse mai vista così arrabbiata. Non sa in effetti cosa ho dentro, è solo una parte della rabbia che sto accumulando da mesi, oramai. E' soddisfacente poter finalmente insultarlo come si vorrebbe. Quando stavo insieme a lui mi sono sempre dovuta dare un freno sulle parole che dicevo, perché avevo paura di sgarrare con la bocca, e di offenderlo; quindi di essere irrispettosa nei suoi confronti. Ma adesso che ci penso, lui a differenza mia non mi hai mai portato rispetto.
Vincent: ''Chi ti credi di essere per rispondermi in questo modo? Io faccio quello che voglio. Se voglio mostrare ai miei amici come ti ho scopata per bene, allora lo faccio'' scettica leggo e rileggo il messaggio, anche Raul al mio fianco fa lo stesso. Ci guardiamo perplessi. Con quale coraggio ha osato rispondermi in questo modo? Mi sta proprio facendo perdere le staffette.
Amber: ''Non puoi fare quello che cavolo vuoi perché è irrispettoso nei miei confronti. Per chi mi hai presa eh? Per il tuo giocattolino? Non mi stai neanche più trattando da essere umano. Mi rispondi male, crei discussioni e litigi dandomi sempre la colpa. Ti arrabbi se parlo o esco con qualche mio amico. A volte non ti fai vivo per giorni interi, mi ignori completamente, e poi ti ritrovo in villa con compagnia bella. Non ti preoccupi di quando mi taglio per te, anzi, sei stesso tu che mi spingi a farlo. Mi ricatti se non indosso quello che vuoi tu, e mi hai portato fretta per perdere la mia verginità con te, quando in realtà non ne ero nemmeno sicura. Mi obblighi a mandarti foto hot, e vuoi farlo con me con il mestruo. Ma ti rendi conto di che persona di merda sei?'' Era da tanto che volevo dirgli queste cose. Raul mi stringe fortissimo la mano leggendo tutte le parole che ho scritto, e vedo quasi le sue nocche che si fanno bianche. Immagino che lui abbia un istinto fraterno nei miei confronti. E' arrabbiato perché Vincent mi ha fatto tutto questo, ed io non l'ho fermato prima.
Vincent: ''Andrew ma vedi che mi dice? E poi io dovrei stare con una persona del genere? Ho fatto bene a lasciarla'' perdo un battito mentre mi ignora spudoratamente. E' troppo codardo anche per ribattere.
Amber: ''Sono io che mi meraviglio di come sia stata tutto questo tempo con uno stronzo vigliacco come te. Mi fai schifo. Vai al diavolo'' Non mi aspetto neanche che mi chieda scusa, o che dopo questa conversazione le cose si possano riaggiustare. Non avrei neanche più il coraggio di guardarlo in faccia.
Andrew: ''Sentite, volete che io esca dal gruppo? Almeno rimanete da soli e parlate tra voi. Io non c'entro molto in questa situazione'' senza neanche darmi il tempo di rispondere, Vincent interviene.
Vincent: ''No non abbiamo più niente da dire io e lei. Anzi, sai che c'è? Visto che dici che ti piace tanto, per me te la puoi pure prendere. E' una bella ragazza, ma non mi interessa più'' Oh. Questo invece non me lo aspettavo da parte sua. E' come un pugno fortissimo nello stomaco. Finalmente apro gli occhi e mi rendo conto delle sue reali intenzioni. Ha detto ad Andrew che può pure prendermi, come se fossi un oggetto. Semplicemente perché per tutto questo tempo Vincent mi ha visto come un oggetto da usare, e adesso che si è stancato di me, mi sta gettando via come se nulla fosse. Come ho fatto ad essere così stupida e a non capire le sue reali intenzioni prima?
Le lacrime senza il mio permesso scendono copiose rigandomi le guance.
''Ehi no, non farlo, ti prego Amber. Hai letto? E' uno stronzo e non se ne importa di te. Non sprecare più nessuna lacrima per lui, non se le merita'' Raul fa per avvicinarsi e mi mette una mano sulla guancia per raccogliermi una mia lacrima salata, ma gli schiaffeggio il braccio. A quel gesto ritrae la mano, e se la porta dietro la nuca, non capendo. Non ho bisogno della sua compassione in questo momento. Sento la rabbia ribollirmi nelle vene, la testa mi gira vorticosamente, e mai mi sarei aspettata di sentirmi in questo modo. Così presa in giro.
Amber: ''Quindi è questa la verità? Che mi hai usata per tutto questo tempo mentre io facevo tutto con il cuore? Ho perso la verginità con te perché ti amo, e tu lo hai fatto invece per divertimento? Per svuotarti le palle? Mi hai mai amata? O le tue intenzioni sono sempre state queste?'' sbotto all'improvviso. Mi sento come se fossi una falena attratta dal fuoco. Per tutto questo tempo non facevo che andargli incontro, e dargli corda su tutto quello che voleva, e alla fine mi sono bruciata.
Scoppio in un pianto isterico quando vedo che ha visualizzato il messaggio da ben due minuti, ma si ostina a non rispondermi. Raul mi soffia il cellulare da mano e lo butta sul letto, lontano da me. Mi stringe fortissimo tra le sue braccia, e mi accarezza i capelli. Noto che anche lui sta tremando.
''Non ha mai accettato il mio amore, Raul, capisci? Ogni goccia di colla che usavo su di lui, ne perdevo una in me stessa; ho cercato di stargli affianco anche nei momenti peggiori, ha sempre odiato tutto il mondo e anche se stesso. Non ha mai apprezzato nulla di ciò che ho fatto per lui, volevo solo proteggerlo, rimettere insieme i suoi pezzi'' pronuncio tutto con quel filo di voce che mi è rimasto, che quasi credo che lui non mi abbia sentita.
Meno mi voleva e più io volevo lui. Ho combattuto contro la mia famiglia per difenderlo; ho combattuto con me stessa per difenderlo; ho combattuto persino con lui per difenderlo. Gli ho concesso la mia verginità, lo amavo, e quel momento è stato speciale per me; mentre lui aveva secondi fini.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top