CAPITOLO 33
Giugno.
E' finalmente estate, e le porte della scuola si chiudono. Da una parte sono felice di avere più tempo libero da dedicare a me stessa, ed ai miei hobby; dall'altra mi mancheranno le spiegazioni interessanti, i bei voti, la mia migliore amica Rose, e le altre due mie compagne: Elisa e Melanie. Purtroppo Rose dista abbastanza dalla mai città natale, dunque ogni volta che ci verrà voglia di uscire insieme, dovrà farsi accompagnare dai suoi, che non sono sempre disponibili. Perciò che mi mancherà abbastanza, dovremo aspettare molto prima di rivederci. Questi ultimi mesi di scuola sono trascorsi tranquillamente, mi sono assicurata di prendere il massimo dei voti in tutte le materie, ed ho aiutato abbastanza Rose con le interrogazioni. Perlopiù l'ho sgridata quando in classe portava i compiti non svolti, ma alla fine ce l'ha fatta anche lei. Proprio stamattina ci sono state le pagelle, sapendo già cosa dovessi aspettarmi da me stessa, ho controllato di più i voti delle altre: Elisa e Melanie se la sono cavate con un solo debito in chimica. Tralasciando le soddisfazioni della scuola, le cose in questi ultimi tempi stanno migliorando di gran lunga. Per quanto riguarda i rapporti con gli altri, esco frequentemente con mio cugino Greg, per recuperare il periodo in cui è stato all'ospedale. Gli ho raccontato di come sono passati i giorni senza di lui, delle cose che ho fatto con Vincent (manomettendo la parte in cui ho perso la verginità con lui), e quasi tutti i giorni sono a casa sua per vedere nuovi film horror. Abbiamo proprio una passione per essi. Quando si trova, anche Martina è la benvenuta a casa sua, e passiamo bei pomeriggi insieme, mangiando tante schifezze, e ridendo a più non posso. Il fatto che sia Greg, sia Martina, non sappiano tutta la verità su me e Vincent mi fa sentire abbastanza in colpa; sono le persone che conosco da più tempo, ci sono sempre stati per me, ma nonostante questo non sono pronta ad ammettere una cosa così grande. Entrambi avrebbero dei pregiudizi nei miei confronti, e mi farebbero sentire ancora più sbagliata; perciò che preferisco tenere tutto nascosto, almeno sto più tranquilla con me stessa. Un giorno sono sicura che dirò loro tutta la verità, pertanto adesso mi limito a parlare di tutti i dettagli con il mio migliore amico Raul. Con quest'ultimo diciamo che le cose sono cambiate in meglio, siamo sempre più in confidenza, ci siamo avvicinati ancora di più. Finalmente sto imparando a conoscerlo a fondo, si sta lasciando andare con me, raccontandomi di ogni più piccolo particolare della sua vita, passato e presente. Pochi giorni fa mi ha raccontato della vera storia tra lui e Alexa, e sono stata felicissima di ascoltarla in ogni minimo dettaglio. Adesso sono più che certa che lui non è il solito puttaniere che sa la fa con tantissime ragazzine, sta soltanto incespicando sulla via giusta da prendere. Alexa ha influito molto sul suo essere, perciò che quando si è reso conto di averla persa completamente, ha sentito la necessità di riempire il suo grande vuoto col fumo, e con tantissime ragazze. Si sta quasi illudendo che la sua felicità posso dipendere da queste sciocchezze, ma non è così, infatti il suo umore vacilla tra l'essere euforico, e l'essere depresso per i ricordi che gli riaffiorano in mente. Non è questo il modo sano di andare avanti, spero che un giorno lo capisca, e che trovi la giusta ragazza che gli faccia dimenticare di tutti i momenti brutti.
Per quanto riguarda invece il mio stato sentimentale, io e Vincent non facciamo altro che parlare di sesso, e farlo un giorno sì e uno no, sulla solita panchina. Perlomeno non discutiamo, e le cose mi vanno bene così. Pertanto non ho avuto il coraggio di parlargli dei miei due nuovi amici che mi sono fatta: Gavin, ed Adrew. Con Gavin ci sono rimasta in contatto, e ci siamo ripromessi di uscire qualche volta insieme; anche se Vincent e Gavin si conoscono, finché non troverò il momento adatto per dirglielo, preferisco tenergli nascosto il fatto che siamo buoni amici. Il rapporto con Adrew invece è differente, l'ho conosciuto in un momento di debolezza in cui avevo bisogno di qualcuno che mi desse delle attenzioni; non siamo amici, lui ha una cotta per me, e da quando mi sono rimessa con Vincent, ho preferito non dargli più corda, fino a smettere di sentirlo. Non mi piace illudere le persone, gli ho detto esplicitamente che sono impegnata, e che amo alla follia il mio ragazzo.
Dopo aver passato del tempo a leggere, si è fatto pomeriggio, e mi sono ricordata di avere prima l'appuntamento con Raul, e poi con Vincent. Tiro fuori dal mio armadio un vestitino rosa, un pochino pomposo, e sotto di esso indosso le ballerine. Oggi sono decisamente presa male perché è il primo giorno di ciclo, ma Vincent mi ha obbligata ad indossare un vestitino, dal momento che vuole farlo con me nonostante il sangue. Ho cercato in tutti i modi possibili di convincerlo ad aspettare fino alla fine della settimana, così da avere soltanto i residui del mio mestruo. Inutile dire che non mi ha proprio ascoltata, ho cercato anche di persuaderlo per uscire con Alexander, e la sua fidanzata Diana, come abbiamo fatto in queste ultime settimane. Ma nulla da fare, è testardo, e adesso devo uscire con mille assorbenti in borsa, ed il disagio di camminare con un vestitino nel periodo mestruale.
Quando io e Raul ci incontriamo al Mc Donald, e noto subito la sua faccia sconsolata, mi affretto a chiedergli che gli sia successo. Una volta seduti con le nostre ordinazioni, incastra i suoi occhi nei miei, e sono felice di non vederli rossi come sempre, segno che oggi non ha fumato. Ha solo un'aria spenta, triste, il viso pallido come se avesse subito il peggiore dei mali, e delle grandi occhiaie che contornano il suo sguardo.
''Non ho dormito questa notte se te lo stai chiedendo. O meglio, mi sono addormentato, e ho sognato Alexa. Mi sono svegliato di colpo tutto imperlato di sudore, e ho fatto di tutto per non riaddormentarmi con la paura di riprendere il sogno di prima''
''Cosa hai sognato precisamente?''
''Adesso è finita la scuola, ed è inizia l'estate, avverto sempre più la pressione di rivederla in vacanza a luglio. Partirò per due settimane nello stesso posto in cui l'anno scorso l'ho conosciuta. La speranza di rivederla mi sta divorando, e ho sognato questo'' addenta il suo panino mentre io mi porto alla bocca le patatine fritte.
''Spero davvero tanto per te che vi rincontriate'' poggio la mia mano libera sulla sua, sul tavolino, e gliela stringo. Sta arrossendo lievemente, ma mantiene lo sguardo basso verso i suoi pantaloni, perché non vuole darlo a vedere.
''Ora mi sento freddo ed apatico, ma vorrei fare qualcosa di buono, ho ancora quella voglia di rendere felice qualcuno senza volere nulla in cambio. Cazzo! -esclama, e si passa la mano pulita nei capelli- io ti ammazzo Amber. Mi stai facendo immaginare se ci rincontrassimo, mi vado a sparare basta.'' conclude con talmente tanto sconforto che riesco ad avere pena per lui.
''Ehi dai, non fare così'' mi alzo dalla mia postazione, e prendo posto affianco a lui. Mi avvicino ancora di più, e poggio la mia mano sulla sua guancia accarezzandogliela. Ricordo quando tempo fa lo faceva lui con me per tranquillizzarmi, immagino che glielo debba. Prende un grosso respiro, e socchiude gli occhi nell'esatto momento in cui gli accarezzo anche i capelli, e lo faccio appoggiare con il viso sulla mia spalla.
''Voglio riprendermela, ma ho paura che non mi aspetterà. Ci possiamo sentire di tanto in tanto, ma di vederci ancora non se ne parla'' replica a bassa voce, e vorrei davvero poter fare qualcosa per lui. Non ce la faccio a vederlo così triste ed abbattuto, non merita di stare male. Mi chiedo quando avrò l'onore di vederlo felice, ma felice sul serio.
''Se è la donna della tua vita, o comunque una persona importante, il destino vi farà incontrare di nuovo'' rispondo, e si stacca da me guardandomi speranzoso negli occhi.
''Mi è rimasta incollata in testa, sto solo cercando di colmare vuoti?'' gli trema il labbro quando pronuncia quelle parole. La domanda rimane sospesa nell'aria, in quanto una ragazza snella, tutta scattante, si avvicina al nostro tavolo.
''Rauuul'' lo abbraccia calorosamente, e rimango spiazzata. Chi è adesso quest'altra?
La nuova arrivata, tutta euforica, si siede difronte a noi, e poco dopo si presenta come Sarah Mavis.
''Amber scusami, mi sono scordato di avvertirti che veniva anche Sarah. E' una mia stretta amica, e sta in classe con me'' mi rivolge uno sguardo contrito, ed io passo a squadrarla da capo a piedi. ''Oh non c'è nessun problema'' bofonchio sentendo la gelosia iniziare a pervadermi. E' davvero una bella ragazza, nonostante sia troppo magra per i miei gusti. E' alta più o meno come me, ha un seno piccolo, e la pelle color olivo. I suoi capelli castani con le punte fucsia sono curatissimi e lisci, che ricadono sulle sue spalle scoperte. Ha un mento a rombo, e degli occhi piccoli color castano contornati da una grossa linea di eye-liner, ed ombretto.
Passa così un'altra ora in cui Raul e Sarah parlano di soggetti che non ho mai sentito nominare, probabilmente della loro classe, ed io cerco di stare a passo. Dopo mi avvio alla solita villetta dove incontro Vincent, ed una volta a cavalcioni su di lui gli chiedo se è sicuro di farlo con me nello stato in cui mi trovo. Annuisce impercettibilmente, e penso che dovrebbe pormi lui questa stessa domanda. Sono dubbiosa sul da farsi, quindi scopro che le mie azioni vengono svolte goffamente, e senza la minima voglia. Non ho mai pensato in vita mia di farlo con tutto il ciclo, ma a quanto pare con Vincent c'è una prima volta per tutto.
Strizzo fortissimo gli occhi quando mi scopre dal tessuto delle mie mutandine, e cerca di penetrarmi. Allargo di più le cosce, e mai mi sono sentita così in imbarazzo, neanche quando alle medie ero l'unica che faceva perdere tutta la classe a pallavolo, dato i miei scarsi riflessi.
Mugolo dalla poco pazienza che ho, se deve farlo è meglio che lo faccia subito, che sto letteralmente andando nel pallone.
''Ehi, sta calma, entro subito'' mi sorride meschino portando una mia ciocca di capelli dietro le orecchie. Contrae i muscoli delle braccia per darsi forza mentre si regge sulla panchina, ed entra piano dentro di me.
Quella parole dette precedentemente mi hanno fatto raggelare il sangue nelle vene, sembra completamente un'altra persona rispetto a quella che ho conosciuto due anni fa. Non so perché ci abbia messo così tanto a capirlo, il Vincent che ho conosciuto io non mi avrebbe mai fatta piangere così tanto in due anni, non avrebbe mai lasciato che io mi tagliassi per lui. Il Vincent di due anni fa non mi avrebbe mai obbligata a mandargli delle foto sexy, né tanto meno mi avrebbe toccata in posti delicati senza il mio permesso. Vincent non mi avrebbe mai portato così fretta per perdere la verginità, e non mi avrebbe mia obbligata a farlo con lui con le mestruazioni. Chi è l'uomo che ho davanti? Un uomo senza cuore, che non mi accarezza, non mi bacia, non mi stringe durante l'atto, ma mantiene la sua espressione neutrale.
Due anni fa Vincent non aveva neanche dato il suo primo bacio, ed aveva vergogna di baciarmi lui per primo, o di passeggiare mano per mano per la città. Mi diceva che non si sarebbe mai permesso anche solo di sfiorare il mio sedere, quello che adesso sta schiaffeggiando per farmi andare più forte.
Ricaccio indietro le lacrime, sono contenta che sia troppo smarrito dal mio essere bagnata e stretta, per rendersi conto della mia espressione.
Farlo con il mestruo è decisamente una sensazione orribile, mi sento sporca, e so che lì sotto sto scorrendo ancora. Mi fa male la pancia, e mi sento tantissimo a disagio, non vedo l'ora che tutto questo finisca.
Quando finalmente si aggiusta i boxer, e i pantaloni, scendo di dosso a lui, ed estraggo dalla mia borsa delle salviette imbevute che asciugano il mio sudore. Sbarro gli occhi quando noto la sua maglia tutta dipinta di rosso, si sente già la puzza da qui. Mi tappo il naso disgustata, e lui abbassando il capo nota la pozza di sangue che ho lasciato mentre lo facevamo.
''Ops'' risponde tutto sorridente. Cos'ha da sorridere? Come farà ad uscire da questa villetta adesso?
''Oddio, cavolo, scusami, come farai adesso?'' sono ancora sbalordita quando si aggiusta la maglia nel pantalone, così da far scomparire la minima traccia di mestruo. Dopo aver risolto l'inconveniente ci facciamo un giro nella villa comunale in cui incontriamo l'ultima persona che avrei voluto rivedere: Andrew. La cosa più scioccante è che non saluta me, bensì dà dalle pacche amichevoli al mio ragazzo. Non sapevo fossero amici, con Adrew ho parlato vagamente del mio ragazzo, nominando solo il suo nome, mai il cognome. Il fatto che il ragazzo con i due piercing si presenta nuovamente a me, facendo finta di non conoscermi, mi fa capire che Vincent non sa nulla di questa storia, e mi dà un tantino di sollievo. All'improvviso Andrew fa un cenno strano al mi ragazzo, come per dirgli che gli deve parlare; Vincent mi dice che deve andare subito a casa dato che la madre vuole che ritorni prima. Alla fine mi saluta con un leggero bacio, e rimango lì impietrita guardando i due allontanarsi insieme. Qualcosa mi dice che non andrà sul serio a casa.
SPAZIO AUTRICE.
Allora volevo partire scusandomi, perché per questo nuovo aggiornamento ho fatto aspettare davvero molto, e mi sono sentita in colpa. Mi spiace, ci sono stati dei problemi in famiglia, quindi tra tutte le cose che mi passavano per la mente, non ho avuto il tempo materiale per scrivere il capitolo. Spero che siate felici lo stesso dal momento che è abbastanza lungo; e niente, godetevi la lettura. Ringrazio come sempre tutti, e alla prossima (prometto che non vi farò attendere di nuovo), bacii!
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