CAPITOLO 32


''Le persone che ami e di cui hai più bisogno non ricambiano mai''

RAUL'S POV

Sono esattamente le nove e mezza, oggi sono uscito con il mio solito gruppo, ma io non ho fumato abbastanza. Perlopiù ho molto sonno, perciò che mi sto già ritirando a casa, accompagnato da alcuni di loro.

D'improvviso il mio telefono trilla, è Amber. Un sorriso spontaneo cresce sul mio volto sapendo che mi ha telefonato di sua spontanea volontà, di solito non lo fa mai; e se lo fa, è perché deve raccontarmi qualcosa di importante. Prima di accettare la chiamata, mi ricordo del fatto che oggi pomeriggio mi aveva accennato che tra lei e Vincent sarebbe successo qualcosa. Stamattina si sono rimessi insieme, il bastardo non doveva più partire, e le ha chiesto di vedersi questa sera. Lei era super felice di questo, ma soprattutto era desiderosa di ripoterlo riabbracciare e baciare.

''Ho perso la mia verginità!!'' mi urla nell'orecchio senza neanche salutarmi.

I passi cessano in modo brusco all'improvviso, e tutti i miei amici si voltano per guardarmi interrogativi. Nell'esatto istante in cui il mio cervello ha realizzato le sue parole, ho sentito un fitto dolore colpirmi il cuore; come se le estremità di esso fossero state tirate, fino a crearmi un grosso strappo giusto al centro.

Continuo a non muovermi, sono paralizzato con il telefono a mezz'aria, mentre tutta la gelosia si insinua in me, e scorre come il sangue nelle vene.

''Raul ci sei?'' mi chiede. Risentire la sua voce mi dà un'altra fitta che non mi aspettavo. Il modo in cui secondi fa ha pronunciato quelle parole è stata la peggior cosa in assoluto. Si sentiva che era così entusiasta, e contenta di averlo fatto per la prima volta con il suo ragazzo. La mia testa gira vorticosamente, e mi appoggio ad un muro per non crollare a terra.

''Sisi, raccontami tutto'' mi fa male la gola per lo sforzo di tirare fuori le parole. Inizia a raccontarmi ogni minimo dettaglio, e le immagini di lui che la tocca, di lui che le stringe i fianchi mentre lei va su e giù, mi invadono la testa. Chiudo gli occhi, e cerco di concentrarmi per non pensarci, poiché potrei anche vomitare seduta stante.

Ma non riesco davvero a frenare i miei pensieri, come per dispetto immagino la sua faccia compiaciuta, la sua bocca schiusa da cui escono degli ansimi che accelerano sempre di più; gli ansimi che dovevo sentire io, nelle mie orecchie, quando avrebbe perso la verginità con me, e non con lui.

Mi racconta di lei che era imperlata di sudore, e della sua testa chinata all'indietro. Quando ha finito di riferirmi tutto, vorrei cavarmela con una risata, ma ho un senso di oppressione al petto, come se qualcuno ci fosse seduto sopra e non mi permettesse di respirare.

''Complimenti'' solo quando sento la mia voce mi accorgo del modo sinistro con cui ho parlato, e aggiungo altro per mascherare i miei sentimenti. ''Beati voi che godete così tanto'' dico e mi sforzo di ridacchiare.

Cyrus si avvicina a me, e mi mima un: 'E' successo qualcosa?'. Mi ero scordato della presenza dei miei amici, ora come ora voglio solo rimanere solo. Gli faccio cenno con la mano che non è nulla, e che possono anche proseguire. Se ne vanno preoccupati, ed io mi accascio per terra sul marciapiede, ancora contro il muro, pensando che se avessi fumato di più, avrei sopportato meglio il dolore.

Amber non replica, ciò mi sta a significare che si aspettava una risposta differente, magari credeva che potessi essere sul serio felice per lei. Al contrario sono deluso. Mi ha sempre detto le sue aspettative sulla sua prima volta, e ha sempre asserito il fatto che ci tenesse moltissimo. Non capisco allora perché si sia lasciata andare così tanto, stando ai voleri di quel brutto verme. E' stata senza dubbio incoerente, sono molto deluso dal suo comportamento, inoltre sembrava aver capito che Vincent le facesse del male. E invece sta ancora con lui, capisco che l'amore ci chiude gli occhi e ci rende ciechi, ma non fino a questo punto.

''Sinceramente mi sarebbe piaciuto stare al suo posto'' ammetto spezzando il silenzio tra noi due. Ed è vero, magari se sostituisco l'immagine di Vincent, con la mia, sotto di lei, potrei quasi illudermi che tutto vada per il meglio. Ma purtroppo non è così; purtroppo non ho potuto accarezzarla, stringerla durante l'atto, baciarla sulle labbra, sussurrarle all'orecchio quanto fosse bella mentre si muoveva.

''Ah si?'' sembra riprendersi, e mi parla con un tono seducente. Me lo chiede pure? E' ovvio che sì, lei è così sexy. E' magra, ha un seno che preferirei si coprisse di più, e un culo sodo. Dalla sua pancia piatta in poi, i suoi fianchi si allargano, e le sue cosce non sono né troppo magre, né troppo grandi. E' semplicemente perfetta, ed il suo corpo sta bene con ogni tipo di vestito addosso.

''Certo, la mia idea su di te non è mai cambiata''

''Peccato, se non mi sarei rimessa con lui, di sicuro lo avremmo fatto'' mi schernisce. Non può illudermi in questo modo. So benissimo che sta scherzando, quando le ho proposto di diventare amici con benefici lei dava solo corda al sottoscritto strafatto; e poi è troppo presa da Vincent per pensarmi.

''Io non ho paura di Vincent, posso comunque farlo con te, quando e come voglio'' ribatto sapendo che sto solo girando il coltello nella piaga.

''Come no'' in questo momento la immagino con gli occhi alzati verso il cielo, e le braccia incrociate sotto al petto.

''Dai, ci sono belle posizioni che potremmo fare, vuoi che te le insegni?'' dovrei darci un taglio, ma fantasticare su cose che non accadranno mai, è l'unica cosa che mi rimane. Risponde con un 'si' divertito.

''Con me si fa solo pratica'' asserisco.

''Con me farai teoria invece'' mi risponde subito dopo.

''Bocciata'' mi lascio andare ad una fragorosa risata.

Dopo aver attaccato, ed essermi rialzato dal marciapiede; ritorno a casa sconfitto e triste, sapendo che non potrò mai far mia Amber.

* * *


AMBER'S POV

Il giorno dopo mi sveglio in palese ritardo, e mia madre mi sgrida perché ormai sono già le otto. Ero molto stanca per l'avventura di ieri, quindi non ho sentito la sveglia; o meglio, l'ho sentita ma l'ho spenta molteplici volte, per ritornare a dormire, scordandomi della scuola. Slitto fuori dalle calde coperte, e mi dirigo in bagno, facendomi una velocissima doccia. Quando mi guardo attraverso allo specchio, noto uno strano sorriso dipinto sul mio volto, quel tipico sorriso di quando l'amore tra due giovani cela qualcosa di più profondo.

Non riesco ancora a crederci che ieri ho perso la mia verginità, certo, molte persone, compresa me stessa, si sarebbero immaginate uno scenario migliore, ma questa è la mia vita, e la conduco io. Sono sicura che mia madre sarebbe molto delusa dalla mia scelta, mi parla di sesso dai tempi in cui le altre mamme erano ferme alle mestruazioni. Non gliene parlerei mai e poi mai, è un segreto che devo custodire quanto più a lungo possibile, anche perché nessuno della mia famiglia sa che sono ancora con Vincent. Quindi se già per loro era un problema che lo frequentassi soltanto, non oso immaginare cosa potrebbero farmi se scoprissero che lo abbiamo fatto; mi abbandonerebbero sotto un ponte dopo esser stata pestata a sangue.

Nonostante questo però, mamma ieri appena sono tornata a casa ha notato il mio essere spensierato, e mi ha chiesto come mai fossi così di buon umore. E' un bene che non abbia notato anche il mio vestitino stropicciato, il profumo forte di Vincent su di esso, oppure le mia gambe tremanti. Anche stamattina devo ammettere che mi fanno un pochino male, ma è sopportabile alla fin fine.

Mentre ripenso e ripenso ad ogni attimo di ieri sera, mi preparo, e velocemente esco di casa; inutile che faccia una corsa per arrivare in tempo, non ce la farò mai, perciò che decido di entrare alla seconda ora.

Alle nove in punto scatta la campanella della seconda ora, e con il permesso nelle mani, saluto la professoressa di matematica, e glielo porgo.

''Come mai sei entrata alla seconda? Pensavo non venissi proprio'' mi chiede Rose appena mi siedo sulla sedia. Strizzo gli occhi per il grande sforzo, e per il dolore all'interno delle mie cosce, ma cerco di non dar a vedere nulla.

''Dopo ti racconto'' la liquido, non è di certo il momento di parlare del perché stamattina ero così stanca, e dunque di quello che è successo ieri sera.

''Mi stai facendo preoccupare, devi dirmi qualcosa di importante?'' non la smette di parlare; per farle capire che dovremmo seguire la lezione di algebra, le faccio segno verso la professoressa.

''Non mi importa dell'algebra, lo sai che non svolgo neanche i compiti di questa inutile materia, figurati se sto a sentire proprio adesso a quella tettona della prof'' sbotta urlando la mia migliore amica. Strabuzzo gli occhi. Non so se essere più scioccata perché tutte le alunne compresa la prof l'hanno sentita, o perché ha osato oltraggiare una delle mie materie preferite. Rose ha un tono di voce altissimo, e non lo sa per niente tenere a bada; anche quando a volte cerca di sussurrarmi qualcosa nell'orecchio, senza accorgersene mantiene un tono di voce alto abbastanza da farsi sentire dalle altre persone.

''Hall, Willson!'' ci richiama subito la professoressa girandosi su sé stessa per guardarci truce. Sospiro rumorosamente aspettandomi una nota.

''Uscite immediatamente fuori dall'aula, non transigo che mi manchiate di rispetto in questo modo'' roteo subito la testa nella direzione di Rose come per dirle che è stata tutta colpa sua, e che me la pagherà cara. Usciamo con le teste chinate dall'aula, sotto lo sguardo attento della professoressa, e accompagnate da qualche risatina delle compagne più pettegole.

''Almeno così potrai parlami di tutto'' asserisce la mia migliore amica puntandomi il dito contro. Sospiro sconfitta.

''Spero tu non voglia qui, andiamo almeno in bagno'' annuisce, e quando siamo lì controllo dentro ogni cubicolo per assicurarmi che nessuno origli.

''Bene, ti ho detto ieri che io e Vincent siamo ritornati insieme, e che ci siamo anche visti'' mi fa cenno di proseguire.

''In poche parole, bè, è successo che, insomma, lo sai. Una cosa tira l'altra, io non ne ero neanche sicu..'' blocca il mio farneticamento.

''Se stai facendo di tutto per farmi morire dall'ansia allora ci stai riuscendo alla perfezione'' dalla sua bocca esce una risatina, ma so che sta dicendo sul serio.

''Vuoi che sia schietta?''

''Si, assolutamente''

''Sicura sicura?''

''Ti ho detto di si, muoviti'' passa il suo peso da un piede all'altro.

''Okay, abbiamo perso la verginità'' rispondo sicura, e chiudo istintivamente gli occhi con la paura che mi potesse dare una sberla in faccia.

''Sei seria? O è un scherzo? Perché se lo è non è per niente divertente'' non riesco a decifrare la sua espressione adesso, o come la sta prendendo, vedo solo confusione.

''Penso che debba raccontarti tutto nei minimi dettagli -prendo un grosso respiro- allora, mi aveva chiesto di farlo, io non ero del tutto sicura, ma volevo sul serio fare una nuova esperienza con lui. Con il nostro rapporto ci eravamo già sbilanciati tanto, ci mancava solo quello. Dopo essermi strusciata su di lui sulla solita panchina, mi ha scostato il tessuto delle mie mutandine, e dopo tanti sforzi mi ha penetrata. All'inizio faceva malissimo ed ero sul procinto di mollare tutto e non provarci mai più, mai poi si è alleviato il dolore. E ti giuro, è un piacere assurdo, non puoi capire finché non lo provi'' spiego.

Lei rimane con la bocca aperta per qualche secondo e poi parla.

''Non so se dirti che piacerebbe anche a me provare così tanto piacere, o che sono sbalordita da te, e che non mi aspettavo lo facessi con lui, né tanto meno su una panchina. Ma è apposto, ho solo paura che possiate commettere qualche sbaglio, ma a parte questo ti capisco. Sei una persona impulsiva, hai fatto tutto perché lo ami, e non ti giudico, stai tranquilla con me'' dopo aver parlato mi dà un forte abbraccio; mi commuovo quasi sapendo che posso essere completamente me stessa con lei. Sapevo che avrebbe reagito in questo modo dandole la notizia, non ha mai osato giudicarmi, e se secondo lei sto sbagliando in qualcosa, me lo dice sotto forma di consiglio.

Auguro a tutti di trovare una migliore amica come Rose, che vi sia sempre accanto nonostante la vostra testa di cazzo, e che è sempre pronta a dare una mano.

Al contrario non posso dire lo stesso dell'altra mia migliore amica, Martina. Molte cose le tengo nascoste, semplicemente perché so che non prenderebbe bene nulla. Non sa nemmeno che io e Vincent abbiamo iniziato a fare i preliminari, magari col passare del tempo le spiegherò meglio. A volte, quando cantiamo insieme e passiamo giornate a dondolarci sulle nostre amate altalene, immagino cosa direbbe se le raccontassi tutto. Non mi sono mai decisa a farlo perché so esattamente cosa penserebbe. Ma se chiudo gli occhi e immagino che le cose fossero andate diversamente, riesco quasi a visualizzare una normale prima volta e me che ne parlo con la mia migliore amica. Quasi.

''Auguri quindiii!'' esclama quando si stacca dal nostro abbraccio.

''Ah, dimenticavo! Prima di uscire dal bagno, volevo chiederti quanto sangue ti fosse uscito, sono sempre stata curiosa di questo''

''In realtà poco, qualche goccia sulle mie mutandine, e basta'' ci guardiamo bene in faccia e scoppiamo entrambe a ridere per l'assurdità dei nostri argomenti di conversazione.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top