CAPITOLO 27
Non voglio mentirti, so semplicemente che lui non è giusto per te..
E mi puoi dire che sbaglio,
ma lo vedo sul tuo viso quando dici che lui è quello che vuoi.
E stai spendendo tutto il tuo tempo in questa situazione sbagliata;
so di poterti trattare meglio di lui.
E ogni ragazza come te merita un gentiluomo,
dimmi perché stai perdendo tempo su questo tuo errore,
quando invece dovresti essere con me -Treat you better, Shawn Mendes.
Caos, questa è la parola giusta che descrive la mia vita ultimamente. Dopo aver rifiutato il bacio di Raul, questa notte, l'ho cacciato immediatamente fuori di casa. Ne ho abbastanza della confusione, lui ha reso solo la situazione peggiore.
Dovevo solo sfogarmi su Vincent, chiarirmi le idee a riguardo, ma non si è controllato, ed ha provato a baciarmi. La sua espressione mentre lo rifiutavo e gli dicevo di andarsene è stata delle peggiori; sia chiaro, la situazione non è peggiorata perché ho avuto la conferma che entrambi ci desideriamo.
La situazione è andata a peggiorare perché non era il momento adatto, avevo già troppi pensieri intricati che abitavano nella mia testa, Raul mi ha mandata solo più in confusione. Ed è per questo che sono rimasta sveglia tutta la nottata a pensare a lui, e a Vincent.
Se avessi fatto fare alla mia volontà, a quest'ora sarebbe tutto diverso, ne sono consapevole, voglio le sue labbra sulle mie. Ci saremmo baciati, ed io mi sarei sentita in colpa per due valide ragioni: la prima è che avrei tradito Vincent, anche se tecnicamente lo sto già tradendo col pensiero, dal momento che provo attrazione fisica per un altro; la seconda è che avrei permesso a Raul di rovinare la nostra migliore amicizia. E questo non può assolutamente accadere, è l'unico con cui parlo apertamente di tutto, con cui mi sfogo, e che mi sa ascoltare e capire. In questi momenti difficili ho più bisogno di lui come amico, che altro. Non deve esserci niente tra noi, romperebbe solo l'equilibrio.
Verso l'alba sento il mio cellulare vibrare. Inizialmente penso sia Raul, che come me non sia riuscito a dormire, e mi abbia scritto per chiarire; ma poi noto che sono messaggi del mio ragazzo.
Che ci fa sveglio a quest'ora? Penso.
Inconsapevolmente sto già piangendo per il contenuto dei suoi SMS.
* * *
Ad entrare in classe sono tra le prime, dopo il crollo per gli SMS inviati da Vincent, mi sono resa conto che non avevo più tempo per dormire. Dunque mi sono alzata, anche prima di mia madre, e ho fatto una doccia rigenerante. Sono decisamente di aspetto migliore adesso, nonostante le occhiaie che segnano una nottata turbolenta.
In classe c'è solo Rose ed Elisa, Melanie non è ancora arrivata, è decisamente troppo presto per lei; in classe non vi è presente nemmeno la professoressa.
Più mi avvicino ai nostri banchi, più mi rendo conto che Elisa è scossa da dei forti singhiozzi, che a stento la fanno respirare; Rosa sta cercando di tranquillizzarla, ma queste situazioni non sono mai state il suo forte. Non è molto brava ad esprimere apertamente i suoi sentimenti, so che adesso vorrebbe abbracciarla, e dirle qualcosa per risollevarla, ma non ne è capace. Non si sente abbastanza di aiuto per la sua compagna di classe, perciò che intervengo io.
Cautamente senza far accorgere loro della mia presenza, appoggio lo zaino sul banco, e mi siedo lentamente sulla sedia. Mi giro indietro ed Elisa ha la faccia schiacciata contro il banco verde, e la schiena inarcata. Vorrei capire cosa le è successo, ma finché il suo pianto non avrà fine, non proferirà parola.
Rose finalmente mi nota, mi lancia uno sguardo preoccupato, ed io passo una mano sulla schiena di Elisa per tranquillizzarla. Quest'ultima alza di poco la testa, e sembra felice che ci sono anche io qui con lei. Si asciuga le lacrime con il dorso della mano, sbavando tutto il trucco, e mi saluta flebilmente.
''Che succede?'' chiedo più a Rose, che alla diretta interessata, so che non mi risponderebbe lo stesso.
''So solo che è per mezzo del suo ragazzo, l'ha lasciata, ma non so i motivi'' ho una morsa al petto, anche se me l'aspettavo.
Al suono di quelle parole, le lacrime scorgono di nuovo copiose sulle sue guance; penso di provare pena in questo momento, mi rattrista vederla così, ma io di certo non sto meglio di lei.
Questa situazione mi fa ricordare che anche io sono stata lasciata, esattamente stamattina, e non ne ho ancora fatto parola con nessuno. Non reggendo più, vedo la mia vista offuscarsi per lo strato di umidità che si sta creando davanti alle mie pupille.
Piango anche io, piango anche io insieme ad Elisa, sincronizzando quasi i singhiozzi; non per solidarietà, ma perché capisco come si sta sentendo in questo momento, ed è lo stesso che provo anche io. Ci abbracciamo, e solo dopo che ci siamo staccate mi accorgo che la prof di letteratura ha appena fatto il suo ingresso nell'aula. La classe inizia a riempirsi dai soliti volti familiari, alcuni indifferenti, altri interessati alle nostre facce da funerale.
La prima ora la passo sommersa dai miei pensieri, nella seconda decido di andare in bagno. Convinco Elisa a venire con me, così da fumarci una bella sigaretta insieme per scaricare le tensioni.
Appena arrivate, si siede su uno dei gradini, ed inizia ad accendere la sua sigaretta; ne porge una anche a me, ed io con il mio accendino a clip, l'accendo.
''Prima tu'' mi dice sicuramente perché non è ancora pronta per spiegare la sua versione dei fatti. Forse la sua situazione è anche più grave della mia.
Butto fuori la nube di fumo ed inizio a spiegarle.
''Ieri pomeriggio dovevamo vederci, era tutto programmato, non vedevo l'ora di passare del tempo con lui. Finché non disdice tutto all'ultimo secondo, mi dice che non ha voglia di vedermi, che è giù di morale, e vuole prendersi una pausa da me. Mi ha chiesto di non vederci per qualche settimana, io ovviamente sbigottita gli ho chiesto i motivi. Tutto questo via messaggi, e alla mia ultima domanda ha risposto stamattina. Mi ha lasciata, ti rendi conto? Ha detto che l'ho fatto incazzare, e che dovrei sapere in cosa ho sbagliato. Dunque mi ha mollata senza un vero motivo, dice soltanto che ho fatto qualcosa di grave, ma che non me lo vuole dire perché dovrei saperlo stesso io a cosa si sta riferendo'' una volta buttato tutta la merda fuori mi sento meno stressata.
Da quando ho letto quei messaggi, sono stata tutto il tempo a riflettere su quale sbaglio avessi potuto commettere, anche inconsapevolmente. Alle cose che avrebbero potuto dargli fastidio, anche se non fatte volontariamente, ma la mia mente non è arrivata ad una conclusione. Sono sicura di non aver commesso niente di male in questi ultimi giorni.
''Ed è vero? Gli hai fatto qualche torto?'' mi chiede facendo un altro tiro dalla sua sigaretta.
''Affatto, ci ho pensato a lungo, ma mi sono sempre comportata in modo impeccabile con lui in quest'ultimo periodo. Andava tutto bene, non so cosa sia potuto cambiare nell'arco di qualche giorno. Ma la cosa che più mi ha fatta male, è quando mi ha detto che devo morire. E non fare quella faccia! Lo ha detto sul serio, mi ha sputato cattiverie addosso, affermando che sono una persona inutile, e che per scontare quello che gli ho fatto dovrei solo porre fine alla mia vita'' ho un groppo in gola, e lei è scioccata. Non sa più cosa dire o pensare, ma la capisco, anche io non ci credevo, pensavo fosse tutto uno scherzo, o che avessi letto male.
Ma invece no, la persona che amo di più, mi ha augurato di morire, e non ho alcun modo per giustificare le sue parole. Neanche la persona più arrabbiata del mondo si permetterebbe di dire queste ostilità; sta di fatto però che io non gli ho fatto niente, e mi è impossibile accettare che sia così arrabbiato con me.
Mi alzo entrambe le maniche della felpa che mi stanno iniziando a dar fastidio, ed Elisa sbarra gli occhi.
''Oh mio Dio, che sono quelli?'' si agita completamente, afferrando il mio braccio sinistro. Mi ero dimenticata di non poter scoprire la mia pelle, cavolo! Le persone si potrebbero impressionare.
''A te cosa sembrano?'' sospiro sconfitta e mi guarda truce. Ci passa un dito sopra, e ringhio subito dal dolore.
''Scusami, non volevo, ti fanno ancora male? Quando li hai fatti?'' abbasso lo sguardo sul mio braccio, è evidente che siano fatti da poco, il sangue è ancora incrostato tra i tagli.
''Stamattina appena saputa la notizia, ma non ne ho fatti tanti, altri c'erano già, sono cicatrici su cicatrici. Quelli di stamattina però bruciano ovviamente, a momenti si gonfieranno anche'' vedo un velo di rabbia dinanzi ai suoi occhi.
''Ma come ti è saltato in mente? Sei completamente fuori? Non devi assolut.. - si ferma appena alza di più la manica- Aah! Un altro, questo è profondissimo, non è una coincidenza che sia a forma di 'V' vero?'' nego col capo.
Appena mi rendo conto dell'orario balzo in piedi, mi copro di nuovo le braccia e le faccio notare che siamo sostate troppo fuori.
''Elisa, prima di andare, non far parola di quello che hai visto a nessuno'' annuisce e corriamo in fretta verso la classe, adesso la prof ci polverizzerà, non è molto transigente.
Come mi aspettavo la prof ci mette la nota, ed ammutolite ci sediamo ai nostri posti. Purtroppo, alla fine, per mancanza di tempo Elisa non ha parlato più di quello che le è successo, ma credo che ascoltare la mia versione dei fatti le sia servito a distrarsi.
* * *
RAUL'S POV
Penso di essere la persona più fatta di tutti i miei compagni in questo momento. Non so neanche come faccio a sostenere una conversazione con Amber.
Da quando questa notte Amber mi ha cacciato fuori casa in tutta fretta, non ci siamo scritti né cercati per un po'. Lei forse un po' infastidita dal mio comportamento incosciente, ed io sia rammaricato, che contrito.
Sapevo non sarebbe stata una buona idea spingermi così oltre, ma davvero non ho resistito; di solito non sono mai impulsivo, ma stavolta qualcosa è scattato dentro di me, facendomi perdere completamente la ragione.
Ma diamine! Ero rivestito dalla profonda sicurezza che anche lei avrebbe ricambiato il bacio, finché ha pronunciato quelle due paroline: 'non posso', con un'estrema calma da farmi sentire un perfetto imbecille.
Come ho potuto solo lontanamente pensare che lei cedesse alle mie avance? Ma soprattutto che lei mi lasciasse rovinare il nostro bellissimo rapporto. Dopotutto, anche se avrei voluto assaporare quelle sue dolci e fini labbra, sono contento che mi abbia fermato, non era una cosa giusta. Lei è fidanzata, ama fin troppo Vincent, non preferirebbe mai lui a me; e si da il caso che anche io sono impegnato in una relazione, se pur futile.
Stento a credere che stesso questa notte stavo per tradire per la seconda volta una delle tante puttanelle.
Dove è andato a finire il vecchio Raul dalle relazioni serie? Questo non è il Raul con cui ho sempre convissuto, credo di starmi perdendo in queste piazze isolate, su queste panche, tra questa gente sconosciuta che fuma fino a stare male.
La mia migliore amica, alla fine, ha deciso di chiamarmi nel tardo pomeriggio per spiegarmi le notizie che ha avuto stamattina.
Adesso siamo ancora in chiamata, e sono felice che abbia deciso di lasciar perdere l'accaduto fra noi due; sono contento che non abbia tirato in mezzo la questione, e che si sia rivolta comunque a me per sfogarsi. Mi fa sentire importante, in qualche modo è come se lei non potesse fare a meno di me.
''Basta! Diomaiale, perché non capisci? E' lui la tua rovina, ma hai letto quello che ti ha scritto?'' finalmente, dopo mesi, esterno quello che ho sempre voluto dirle su Vincent.
Non gliel'ho mai detto così apertamente per paura che, testarda com'è, mi avrebbe dato torto, e saremmo pure finiti in un litigio.
Ma fino ad un certo punto posso mascherare quello che penso al riguardo, adesso abbiamo superato il limite. Lui senza un valido motivo le ha detto di uccidersi, e lei si è buttata giù ed ha cominciato di nuovo ad autolesionarsi.
In questo momento sono le canne che mi hanno portato ad essere più schietto con lei, e ad urlarle quello che penso. Sono abbastanza nervoso, sia per quello che Vincent le sta facendo, sia perché lei si sta rivelando talmente stupida da farsi mettere i piedi in testa da una persona di merda come lui.
E non è assolutamente vero che a me loro due piacciono come coppia, forse questo lo potevo pensare tempo fa quando ancora non conoscevo bene il carattere di Vincent. Ma ora, nessuno mi ferma dal pensare che lui sia un gran pezzo di merda, e lei sta soltanto perdendo tempo con uno come lui. Lui non la merita, affatto, io la merito, Amber deve vivere una relazione pacifica e serena.
''Amber, stammi bene a sentire, sono stufo di questa situazione. Ti ha detto di morire, e tu gli dai pure ascolto? E' lui che ti mette queste stupidaggini in testa'' proseguo io non sentendo più nulla dall'altra parte del telefono.
Le mie parole l'avranno sorpresa, ma non ci posso fare più nulla, doveva sapere come realmente la penso.
''Okay, okay, basta, non voglio più parlare di Vincent. Cambiamo argomento, che mi racconti?'' risponde sbrigativa.
''Che ci vorrebbe una bella scopata'' Cosa? Chi è stato a dirlo?
''Uhh con chi?'' il suo tono si ricopre di malizia.
Perché le ho risposto così? Ma quante canne mi sono fumato? Batto forte la mano contro la mia fronte.
''Con Ellie'' tanto vale parlare pure della mia attuale ragazza.
''E chi cazzo è adesso questa Ellie? Non mi hai mai parlato di lei'' non ricordo nemmeno il motivo per cui non l'ho fatto.
''Emh, diciamo che mentre stavo con Giselle, l'ho baciata; poi ieri mi sono lasciato con Giselle e mi sono messo con Ellie'' spiego velocemente il tutto, chissà adesso che penserà di me.
''Quindi hai tradito Giselle? E lei lo sa?'' scoppio a ridere.
''Giselle aveva pure il diritto di sapere dopo il modo in cui mi ha trattato? Si l'ho tradita, ben le sta'' sospira rumorosamente.
''E quindi com'è fatta questa Ellie?'' la sua solita domanda, per ogni ragazza che ho cambiato.
''Bassa meno di un metro e mezzo, una terza abbondante, un bel culo, e di viso è anche meglio'' finisco la mia descrizione soddisfatto.
''Certo che sei incredibile! Ti rendi conto di quante innumerevoli ragazze mi hai parlato? Prima Sabrina, che chissà che fine ha fatto. Poi c'è stata Giselle, Abby, e adesso questa Ellie. Ah non dimentichiamoci di Ale..'' non finisce neanche di parlare.
''Non ti permettere di metterla nella stessa frase con le altre! Quelle sono solo puttanelle morte di cazzo, con cui me la spasso, Alexa non ha niente a che vedere con loro. Alexa è diversa.''
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