CAPITOLO 22
Ho perso il conto dei soldi che ho speso
le droghe che ho preso, le troie che ho appeso
le guerre che ho perso, le notti depresso,
le volte che ho smesso
le volte che ho detto di odiare me stesso -Cos'hai da dire, Luche, Coco
RAUL'S POV
Una volta accompagnata la mia amica Amber, tutto dà l'impressione di essere una serata come le altre. Stesso posto, stessa gente e stessa abitudine. Una malsana abitudine. Sono nel solito posto in cui sono ogni sera, un parchetto nel mio quartiere, con la solita gente, di cui di alcuni non conosco nemmeno i nomi. Vengo distratto dai miei pensieri dal tizio al mio fianco sulla panchina e, toccandomi la spalla, mi fa girare e mi passa una canna. Tiro fuori dalla tasca del mio giubbino l'accendino, porto la canna alla bocca e la riaccendo.
Faccio il primo tiro: penso a quella stronza di Giselle, nonostante sia una persona di merda per quello che sta facendo, non mi importa proprio, non mi fa il minimo effetto.
Secondo tiro: Ellie, conosciuta grazie ad un amico, è la classica ragazza bella ma stupida. E' molto bella, ma ha un carattere irritante, fa spesso la vittima esagerando sempre sui suoi problemi di famiglia. Ci sto pensando, ma come sempre non è mai nulla di serio da più di un anno.
Terzo tiro: Penso a lei, ora è un po' che non ci sentiamo. Mi fa piacere, perché non voglio ancora essere preso per il culo, ma mi dispiace, mi manca, vorrei che ci sentissimo spesso e ci vedessimo ogni tanto. La amo e la odio.
Quarto tiro: Amber, wow è... Amber. La persona che mi sta da mesi vicina e, soprattutto in quest'ultimo periodo, mi fa sorridere ed è l'unica a riuscirci. Beh è la mia migliore amica. Ci tengo a lei come lei tiene a me. Ultimamente mi parla spesso del suo ragazzo e sono felice per lei che ultimamente le cose si siano messe apposto. Non voglio che lui ferisca i suoi sentimenti, anche se non me la conta giusta. Sembra uno di quei ragazzi che ha quello scopo, niente di più, niente di meno. Spero non sia così per lei. Non glielo dico perché conoscendola, reagirebbe d'istinto e finiremmo per litigare ed è l'ultima cosa che voglio. Mi riprendo dai miei pensieri, guardo l'orario sul telefono, faccio gli ultimi tiri in fretta e passo il restante al ragazzo, che a stento si tiene sveglio, sulla panchina di fronte alla mia. Saluto tutti, anche quelli che non conosco e mi incammino verso casa. Infilo le cuffie e rimango concentrato sulla musica poiché le strade del mio quartiere sono spesso deserte e poco illuminate. Mentre salto da una canzone all'altra noto alcuni messaggi di Amber. Preoccupato, mi precipito a leggerli e noto che, per fortuna, sono messaggi che trasmettono felicità. E' contenta dell'uscita col suo ragazzo e mi racconta i particolari e, proprio dopo questi, il mio briciolo di felicità sparisce, divorato dalla tristezza e uno strano sentimento, non so definirlo, mi dà fastidio e mi confonde ancora di più. Non lo faccio presente ad Amber, non voglio che inizi a fare strani pensieri o si arrabbi con me, anzi continuo a scherzare come sempre e faccio finta di esserne felice anch'io, anche se provo solo fastidio. Assonnato per l'orario e per quanto ho fumato, come ormai ogni sera, crollo; anche se ancora più confuso e con un pensiero che mi tormenta: sto nascondendo troppe cose ad Amber.
* * *
E' passato esattamente un giorno, ieri una volta a casa ho riflettuto abbastanza e sono giunto alla conclusione che devo farmi conoscere di più da Amber. Mi sento in colpa per un certo verso, lei mi racconta di tutto, anche le cose più intime ed imbarazzanti semplicemente perché ripone una grande fiducia in me. Ed io invece? Io non sono mai stato molto aperto con le persone e di solito sono anche molto distaccato. Ma credo che sia giunta l'ora che le dica un po' di cose su di me, se le merita! Inoltre è da molto che non mi sfogo sul serio con qualcuno, faccio sempre così, mostro agli altri solo una parte di me.
In ansia, busso al suo citofono. Ho una strana sensazione alla pancia, non saprei dire con esattezza da cosa è provocata; so solo che prima mi apre, meglio è. Scende il fretta le scale e mi apre un po' sorpresa. Era da tanto che non mi presentavo senza preavviso a casa sua.
''Guarda chi si rivede, come mai qui? Mi dovevi avvertire, per quanto mi riguarda potevi trovarmi anche nuda'' è bellissima come sempre ed indossa una felpa grossissima che termina sulle sue ginocchia.
''Di certo non mi sarebbe dispiaciuto trovarti nuda -alzo ripetutamente le sopracciglia e lei mi guarda torva- sono qui perché mi sento in dovere di parlarti di alcune cose che riguardano il mio passato e che tengo per me'' la sorpasso. Non ho tempo da perdere, la tiro con me salendo in fretta le scale e raggiungo la sua aggraziata stanza.
E' tutto in ordine, tranne per il suo letto disfatto.
''Emhh.. non far caso al letto, fino a poco tempo fa stavo dormendo beatamente'' si gratta la nuca imbarazzata.
''Non c'è alcun problema, le coperte ci riscalderanno'' strabuzza gli occhi come se le avessi detto che domani c'è la fine del mondo.
''Io..cioè..tu..vuoi stare nel letto con me?'' non l'ho mai vista così agitata, dev'essere una cosa molto personale per lei.
''Si, non ti devo mica stuprare, su dai, stai tranquilla. E' inverno, fa freddo, a chi non verrebbe voglia di stare sotto alle coperte in ottima compagnia?''
''Sono cose da fidanzati, non mi sembra consono'' la guardo negli occhi. La voglia di baciarla in questo momento per farla stare zitta è altissima. La prendo in braccio per cui lei caccia un urlo e la butto sul letto. Un secondo dopo la raggiungo, coricandomi al suo fianco e sistemo la trapunta sui nostri corpi. Lei sta a dovuta distanza ed è tutta rigida. Solo quando cadrà dal suo lettino si renderà conto che dovrà per forza eliminare la distanza fra noi due.
Inizio ad informarla del fatto che Giselle è ritornata ad ignorarmi con la scusa che ha dei problemi di cui non vuole parlare con me e che quindi non sta bene mentalmente.
Ma non era questo l'argomento per cui sono venuto qui.
''Ho l'ansia -deglutisco- per quest'estate'' ammetto in un sussurro.
Lei alza il suo piccolo visino in direzione del mio ed aggrotta le sopracciglia come per dire: 'Stai pensando di già alla lontana estate?'
''Ho paura di incontrare la mia ex, anche se mi va..ma solo di rivederla'' ammetto finalmente e la mia confessione sembra confusionaria proprio come i pensieri che ho su di lei in testa. Mi stupisce appoggiando la testa sul mio petto ed alza di nuovo il viso, quasi come per sentire meglio le mie parole.
''Oddio spero che Vincent invece non pensi alle sue ex'' alzo gli occhi al cielo e sospiro per il fatto che ha spostato l'attenzione da me al suo ragazzo in un batter d'occhio. Forse le avrò parlato di così tante ragazze che per la prima volta che sono sincero, non mi prende sul serio.
''Ma io voglio rivederla perché l'ultima volta è stato l'anno scorso e nonostante mi avesse trattato di merda ci sono rimasto in buoni rapporti'' tento di farle capire che la persona di cui sto parlando è importante, in confronto a tutte le puttanelle che frequento. Loro sono irrilevanti nella mia vita, mentre lei è un chiodo fisso nella mia mente da più di un anno.
Si mette a sedere di scatto ed urla: ''Anche Vincent è rimasto in buoni rapporti con le sue ex aaaaa!'' si allarma e io mi chiedo se abbia in testa sempre e solo il suo ragazzo.
''Mannaggia a me'' le afferro un braccio per farla di nuovo mettere con la testa sul mio petto, cercando di tranquillizzarla con la mia mano che le accarezza la schiena. Dopo una mezz'oretta circa passati a parlare e a cambiare sempre argomento, siamo arrivati a fantasticare su quando saremo grandi. E' una delle cose che adoro di più fare.
''Mi sono immaginata che tu diventerai un rapper molto ma molto famoso'' mi accarezza il petto da sopra la felpa e lo trovo così rilassante. Chiudo anch'io gli occhi e mi immagino sopra un palco con tutti i miei fan sotto di esso che fanno il tifo e battono le mani a tempo.
''Ti prenderai una biondina come moglie e farete una figlia perfetta che da grande sarà alta come suo padre e avrà gli occhi chiari e i capelli biondi come la madre, potrebbe fare la modella'' parla la sua fantasia a posto suo ed io apro di scatto gli occhi, il cuore inizia a battere più forte.
Merda ha centrato in pieno e il suo orecchio è proprio sotto il mio cuore.
''Bé sarebbe bello'' mi limito a dire. Devo frenare il mio impulso di fantasticare di nuovo sulla mia ex e di illudermi.
''E' una cosa che non accadrà mai, ma la biondina la voglio'' ridacchio per smorzare tutte le cose che sto provando in questo momento.
''E perché?'' chiede innocentemente.
''Eh se ci incontrassimo di nuovo io e lei magari''
''Tu e chi?'' chiede dando prova del fatto che prima non ha prestato tanto attenzione.
''Io e la mia prima ragazza incontrata in vacanza. Quella di cui ti stavo parlando prima, ma tu mi hai bloccato cambiando discorso'' mormoro.
''Uh che bello, la chiamerò: la biondina sexy'' dice euforica e perdo un battito a quel nomignolo. Cazzo dopo tutto questo tempo non dovrebbe farmi ancora quest'effetto, ma ha ragione Amber. E' davvero sexy con quelle sue gambe, il suo essere bassa e ben messa, la sua quarta taglia e i suoi occhi grandi ed azzurri che spiccano sul suo viso chiaro e ovale.
''Mi partono i film'' annuncio mentre penso a se mai assaggerò di nuovo quelle sue labbra carnose.
''Yeee viva i film'' urla di nuovo euforica Amber facendomi riprendere.
''Io ne facevo tantissimi prima su Vincent. Immaginavo che ci saremmo scambiati i numeri di cellulare, poi saremmo diventati amici ed infine lui si sarebbe innamorato di me. Pensavo fossero solo le mie speranze, ma alla fine è andata realmente così'' spiega e sono felice per lei, almeno i suoi sogni sul suo amore si sono avverati, a me no.
''Uhh beata te'' le sorrido e lei ricambia.
''Lo amo troppo giuro, non mi era mai capitato'' ammette tutta emozionata con le guance rosse e il mio sorriso svanisce subito. Appoggio la testa sul cuscino per non farle scorgere la mia espressione. Un'altra volta questa sensazione strana ed indecifrabile, si può sapere cosa non va in me?
''Fortunato lui, una ragazza che ti ama alla follia, dove la trovi adesso?'' biascico sincero osservando il bianco soffitto.
La mia migliore amica appoggiata su di me è scossa dalle mie parole, ma sono tutte pensate realmente. Come ha fatto a trovare una ragazza così perfetta come lei? E lui merita il suo amore?
''Ha già tutto praticamente'' continuo ad esaminare la loro situazione.
''Pensi che io sia il suo tutto?''
''Si, ne fai parte'' E forse in parte lo sei anche per me, avrei voluto aggiungere.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top