CAPITOLO 12
Diavolo, dov'è il mascara? È mai possibile che io sia sempre in ritardo quando devo uscire? A dirla tutta è già assai che mi fanno uscire, è ormai fine Novembre, e devo mettermi sotto con i compiti; a breve, prima delle vacanze di Natale, usciranno i voti di tutte le materie.
Oggi è un noiosissimo lunedì. La giornata non è andata male, ma non è stata nemmeno eclatante. Di malavoglia sono andata a scuola, raramente ho sorriso, e mi è stato annunciato dalla mia prof di moda che tra qualche mesetto ci sarà una sfilata.
Ovviamente sfileremo con gli abiti creati da noi, ed io ovviamente parteciperò, nonostante sia già in ansia.
Ma una cosa è certa: la preparazione della mia gonna mi distrarrà dal pensare a Vincent.
Dopo aver trovato il mascara, lo applico velocemente, e subito dopo infilo i miei amatissimi anfibi. Mentre percorro il corridoio di casa mia, rifletto sulla mia passione per la moda..
La passione per il disegno l'ho sempre avuta, fin da piccola. Ricordo ancora perfettamente quando un pomeriggio mi stavo annoiando a casa di mia nonna, ed allora con piccoli passi mi incamminai nella sua camera da letto, cercando di far meno rumore possibile per non svegliare mio nonno.
Ricordo che con la mia manina l'ho scossa dalla spalla per destarla dal sonno, e lei ha abbassato lo sguardo per scorgere la mia figura molto ma molto bassa; dopotutto avevo ancora sei anni, anche se devo ammettere che tutt'ora sono poco alta.
Le spiegai il mio problema e lei dolcemente ancora coricata nel letto mi propose di disegnare abiti; mi disse che poteva essere un bel passatempo e che magari un giorno avrei potuto farne un lavoro.
Tutta felice allora ritornai in cucina, e provai a disegnare tanti abiti, che poco dopo feci vedere tutti a mia nonna, la quale si meravigliò della mia bravura. Col tempo, esercitandomi giorno dopo giorno sono migliorata e mi sono appassionata del disegno e del mondo della moda.
''Signorina aspetta un attimo -mi squadra dalla testa ai piedi- con chi stai uscendo eh? Accecherai qualcuno con la tua bellezza stasera'' mia madre mi punta contro la frusta da cucina.
Non capisco dove scorge tutta questa bellezza, d'altronde sono vestita normalmente, ho solo passato la piastra. Indosso un maglione grande e largo, dei leggings neri, i miei anfibi, ed ho applicato il mascara e l'eyeliner.
''Sto uscendo con Raul, più tardi ci raggiungerà anche Martina'' scrollo le spalle. Faccio per andarmene ma mi ferma di nuovo.
''Ah adesso capisco tutto piccola mia. Devo dire che hai fatto davvero un'ottima scelta, quel ragazzo è adorabile'' poggia una mano sulla mia spalla e mi guarda con malizia. Il suo sguardo mi fa sentire a disagio, cosa sta dicendo?
''Mamma, siamo solo amici, e adesso devo scappare che sono già in ritardo. Ci vediamo stasera a cena'' Le avrei voluto dire che sono innamorata ancora di Vincent, ma questo piccolo dettaglio sono costretta a tenermelo per me.
Alla fine della strada di casa mia, mi aspetta il mio migliore amico, ed io gli corro incontro abbracciandolo. Sono troppo felice di vederlo. E' bellissimo come sempre con i suoi felponi caldi e lo sguardo ammaliante.
''Allora oggi che faremo? Dove intendi andare?'' mi chiede, non gli ho ancora parlato della mia idea.
''So che ti sembrerò pazza, anzi forse lo sono, ma noi oggi andremo a fare regali di Natale!!'' pronuncio tutto con enfasi e giuro di aver visto la sua mascella arrivare fino all'asfalto.
Scoppio a ridere per la sua espressione, è troppo buffo.
''Cosaa?? Sei seria? Manca un altro mese a Natale, cosa ti dice il cervello?'' quasi urla ma è assai divertito.
''E daii! Non fare così Raullino, io anticipo tutto. E poi in questo modo almeno non troveremo il caos che c'è a Natale nei negozi, e non ci ruberanno sotto al naso i regali più belli'' alzo le sopracciglia fiera della mia tesi, come se fosse sensata.
''Raullino?'' adesso è lui a ridere. Incrocio le braccia sotto al petto e mi mordo il labbro inferiore. ''Che c'è? Non ti piace?'' metto il broncio e lui si addolcisce; mi stritola in un abbraccio e mi dice che sono troppo carina quando faccio la bambina.
''Sbaglio o sei più allegra oggi rispetto a tutti gli altri giorni?'' chiede mentre ci incamminiamo in un negozio di vestiti. Il primo regalo di Natale sarà per Martina, lo devo comperare prima che lei ci raggiunga.
Purtroppo questa domanda mi spiazza e mi fa ripensare alla situazione complicata mia e di Vincent.
''I tagli bruciano un po', ne ho fatti parecchi l'altro giorno, non mi va manco di contarli'' ammetto, non volevo finire a parlare di questo.
''Così non risolvi niente'' varca la soglia del negozio e si guarda in giro proprio come me.
''Ma ormai è fatta, non ho intenzione di farne degli altri'' sussurro sperando che la commessa non ci senta.
''Mai più'' punta i suoi occhi nei miei, ed io mi giro di scatto andando incontro a degli abiti corti dai motivi floreali.
Mi raggiunge svelto avendo capito che sto evitando di rispondere, e con due dita sotto al metto fa incrociare di nuovo i nostri sguardi.
''Hai capito?''
''Non lo so...ho già fatto molte volte delle promesse sui miei tagli, ma adesso mi ritrovo di nuovo a farlo, penso che non riesco a mantenere parola su questo'' biascico.
''E puoi farlo per me? ti aiuto io piuttosto, qualsiasi cosa la dici a me'' dice dolcemente facendomi appoggiare la testa sul suo petto, ed accarezzandomi poi i capelli.
Mi sento strana a stare così attaccata al mio migliore amico. Sento il suo petto alzarsi e riabbassarsi, il respiro caldo e regolare, ed i suoi battiti giusto sotto il mio orecchio; è strano, ma mi piace, è rilassante e mi fa sentire bene.
Poco dopo esco dal negozio con due sportine color rosso nelle mani.
In una c'è una sciarpa carina per Martina. E nell'altra una maglietta in pizzo nero per l'altra mia migliore amica Rose, so che la adorerà.
''Bene signorina ora dove si va?''
Mi gratto la nuca pensando, devo ancora fare un regalo a mio cugino Greg, e sono tentata dall'acquistare qualcosa anche per Vincent, nonostante ci siamo lasciati.
All'improvviso mi si illuminano gli occhi a quella vista stupefacente, e corro verso l'entrata.
Respiro a polmoni pieni quel tipico odore dei libri, che tanto mi fa rilassare, e con un dito tocco tutti i testi che riesco a sorpassare.
Subito mi ritrovo attaccata ad uno degli scaffali della libreria, per merito di un corpo sconosciuto, perciò che lancio un urlo.
''Shh sono io, Raul'' mi tappa la bocca con una mano, e con l'altra mi tiene salda dalla vita. Rilascio un sospiro di sollievo e mugolo per fargli capire che mi deve liberare dalla sua presa.
Al contrario si avvicina ancora di più a me, e quasi mi fa male stringendo la vita.
''Perché sei scappata e mi hai lasciato indietro?'' Cavolo, mi ero proprio dimenticata di averlo lasciato lì, impalato, da solo.
Mi mordo le labbra per il modo intenso in cui ha pronunciato quelle parole, e per un attimo mi perdo a fissare la sua bocca rosea e screpolata. Quest'ultima sembrerebbe essere l'opposto di quella di Vincent che invece è molto carnosa e morbida. Chissà se in un bacio le sue labbra possano risultare ruvide...scuoto leggermente la testa arrabbiata con me stessa per i miei pensieri, che cosa sto facendo?
Noto i suoi occhi essere leggermente rossi, ma non ci do peso.
Ad un tratto sembra riprendersi, e barcollando un po', si scansa e mi lascia finalmente libera. Perché ha fatto tutto questo?
''Emh scusami, non so che mi è preso'' è in evidente imbarazzo e io lo rassicuro sorridendogli.
''Scusami tu, non volevo scappare in questa libreria, non stavo scappando da te, giuro -ridacchio leggermente- ho una passione per i libri e per la scrittura, non ho resistito'' spiego e lui scoppia a ridere. L'ho già detto che la sua risata è favolosa?
Dopo un'oretta circa ho comprato delle cuffie per il computer a mio cugino; ovviamente con l'aiuto di Raul -dato che non ci ho mai capito niente di elettronica-, che mi ha indotto a comprare le migliori.
Ho lasciato perdere il regalo per Vincent, perché non ho più pallida idea delle preferenze che ha; inoltre quando non so davvero cosa piacerebbe ad una persona, vado in tilt, e comprare regali diventa odioso.
Infine abbiamo incontrato Martina. Inizialmente io e lei ci siamo messe a cantare e devo dire che è stato molto piacevole, soprattutto con i complimenti del mio migliore amico, nei miei confronti, come sottofondo.
''Raul che hai fatto agli occhi? Sono estremamente rossi..non è affatto normale'' ad un tratto chiede Martina, ed un cipiglio si forma sulla mia fronte.
''Ah bé, sono fatto, ma non troppo, ho fatto qualche tiro prima'' ammette come se fosse la cosa più divertente del mondo.
Martina sbarra gli occhi e vedo che è assai turbata da questo; lei dopotutto è astemia, e non fuma, è proprio contraria a questo tipo di cose.
Io invece sono qui immobile come una roccia, che ricollego tutti gli avvenimenti di oggi. Ecco perché mi ha attaccata allo scaffale della libreria, perché ha gli occhi rossi e perché subito dopo barcollava.
Dovevo aspettarmelo, me lo ha detto tempo fa che fuma, ma non ho mai capito se lo fa per divertimento o perché dietro c'è un motivo ben preciso.
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