Cele&Coffee
«Quindi la prima volta non ti era bastata, ti sei fatta dare una ripassata.»
Le parole di Cassie mi mettono leggermente in imbarazzo.
Nonostante non mi stia assolutamente accusando o sgridando, non posso non notare la sua aria abbastanza preoccupata. E dire che è stata anche lei a dirmi di buttarmi.
Evito di rispondere, dato che ho già raccontato la storia senza tralasciare dettagli e, mentre pulisco il tavolo come scusa per poter parlare con Cassie e Cele, è proprio quest'ultima ad attirare la mia - e quella di alcuni clienti - attenzione.
«E brava la nostra Ruby!» esclama estasiata. «Sono proprio fiera di te. Hai seguito il consiglio della tua mentore e sei riuscita a farti un bel figo! Un regalo di compleanno eccezionale, oserei dire.»
Mi copro gli occhi con la mano, imbarazzata più che mai. Posso benissimo sentire gli sguardi dei clienti puntati su di me, incuriositi dalle nostre chiacchiere e, probabilmente, qualche ragazzetto ora se la starà ridendo sotto i baffi.
«Possiamo evitare che ci senta anche la signora infondo a destra? Sai vorrei non rimanesse scandalizzata.» mormoro a bassa voce, stampandomi un sorriso in faccia. Volente o nolente, sono obbligata a farlo: sorridere ai clienti è parte del lavoro, è una cosa che non possiamo sottrarci a fare.
Cele sospira, mentre alza gli occhi al cielo. «Come se non avesse mai fatto cose di questo tipo. Per quanto tu ne sappia, potrebbe essersi fatta legare anche al letto.»
Spalanco gli occhi, pregando Dio che non l'abbiano sentita; ho bisogno di questo lavoro, non voglio credano sia la responsabile di qualche offesa verso i clienti.
«Cele, che ne diresti di prendere il tuo tè verde e rilassarti un attimo?» domanda calma Cassie, anche se sa benissimo che, usare un tale tono con Celandine, può comportare solo ad una polemica per non essere trattata come una bambina.
«Potresti non parlarmi come se avessi due anni?»
«Senti, io mi sono autoproclamata mamma chioccia, mi pare ovvio che devo trattarti da bambina.» si giustifica prontamente lei.
«Ti sei data della gallina o sbaglio?» alzo un sopracciglio confusa.
«Non hai afferrato il concetto. Come una mamma chioccia, proteggo le mie bambine.» spiega lei, spostandosi i capelli scuri di lato.
Alzo gli occhi al cielo, sorridendo leggermente per la sua pazzia.
Con Cassie è sempre così, ogni volta si sente qualcuno o qualcosa di diverso, dipende dalle giornate e dai discorsi che affrontiamo; ad esempio, una settimana fa, si era convinta di essere la nuova Oprah Winfrey dopo aver donato due dollari ad un senzatetto.
«Vado a preparare i vostri ordini, nel frattempo evitate di sconvolgere altri clienti.» sistemo il blocchetto per gli appunti nella piccola taschina del mio grembiule, per poi dirigermi verso il bancone, dove trovo Calum intento a servire alcuni clienti.
«Puoi prepararmi un caffè espresso? Io devo un attimo preparare un tè verde.» chiedo al mio collega che, senza neanche rispondere, accende subito la macchinetta.
Subito metto a bollire l'acqua, per poi cercare tra gli infusi - cui quelli alla pesca, frutti tropicali e altri gusti sfiziosi- quell'oscenità che è il tè verde. Non riesco proprio a capacitarmi di come faccia Cele a berlo.
«Ecco qui.» mi sorride Calum, passandomi poi la piccola tazzina, che sistemo nel vassoio accanto al tè.
«Grazie mille.» guardo da lontano le mie due amiche parlottare tra di loro, così approfitto del poco temo per scambiare qualche parola con lui. Non deve essere bello stare al bancone ed essere ignorato. Ormai la gente non si presta più ad iniziare dialoghi con l'altro.
«Scusami se ieri ti ho chiesto all'improvviso se potevi sostituirmi, ma ho avuto un impregno.»
«Nessun problema.» prende una pezza dal lavandino e, dopo averla sciacquata e strizzata per bene, la passa sul bancone in marmo scuro.
«Allora, hai trovato la tua anima gemella oppure dovevi superare la sbornia del post-compleanno?» mi chiede curioso.
Calum non sa assolutamente cosa penso del progetto Soulmates, anche perché lo conosco da poco, solo da un paio di mesi, ovvero da quando ho iniziato a lavorare qui. Di solito non parliamo delle nostre vite sentimentali, ci limitiamo a parlare di università e amici. Ad esempio, lui sa che frequento il primo anno di lettere e io so che lui frequenta il secondo anno di veterinaria alla "University of Liverpool School of Veterinary ". Ha abitato nel college durante il suo primo anno, poi ha deciso di trasferirsi in un piccolo - a detta sua- appartamento, in modo da trovarsi a metà strada tra il lavoro e l'università.
In tutto ciò, ha anche un secondo lavoro come volontario in un canile. Infatti non sono poche le volte che, con aria sognante, mi racconta di come ha passato il weekend ad accudire qui piccoli cuccioli bisognosi di affetto.
Per questo la sua domanda mi lascia un po' perplessa. Tutto questo interesse da dov'è uscito?
«Niente del genere,» scrollo le spalle. «Ho solo avuto un imprevisto.»
Lui mi guarda sospettoso, per poi scuotere la testa, come a voler far morire lì la nostra conversazione.
«Ciao Ruby!» la voce gioiosa di May richiama la mia attenzione, facendomi sorride leggermente
«Ehi May, Cassie e Cele sono a quel tavolo.» le dico, indicandole le nostre amiche ora intente a guardare qualcosa sul cellulare. «Se vuoi, mentre porto queste a loro, puoi ordinare qualcosa. Ci penserà Calum.»
«Calum sarebbe il ragazzo cinese?» mi chiede con un tono di voce non così tanto basso.
Infatti il ragazzo, sentendosi chiamato in causa, si gira verso la mia amica, smettendo di lavare le tazze sporche.
«Io non sono cinese,» si lamenta. «Perché tutti pensano che lo sia?!»
Ridacchio leggermente, prendendo il vassoio e dirigendomi al tavolo delle mie amiche.
Il mio primo giorno di lavoro qui, ricordo benissimo di aver scambiato io stessa Calum per un asiatico, anche se la sua carnagione olivastra mi ha fatto dubitare un pochino, ma non così tanto dal privarmi di fare una figuraccia.
Con delicatezza, poggio il vassoio sul tavolo, per poi prendere le tazze e posizionarle davanti a loro.
«Allora, da una scala a uno a Leonardo Di Vaprio, quanto era scopabile?»
«Celandine!» la richiama Cassie, per poi sorseggiare il suo espresso.
«Che c'è? È una domanda più che lecita.» si difende lei, alzando gli occhi al cielo.
«Leonardo DiCaprio.» rispondo indifferente, recuperando il vassoio, pronta a dirigermi verso un altro tavolo.
«Mi dispiace Ruby, ma credo che questo sia impossibile. Quella posizione la occupano solo Leo e Harry.» lei si blocca un attimo, per poi guardarmi sconvolta. «Non ti sarai scopata Harry, vero?!»
Aggrotto le sopracciglia, guardandola confusa.
«Harry Styles è in tour Cele, te lo devo ricordare?»
«Sarà meglio. Ricordati che è meglio avermi come amica, piuttosto che come nemica.»
Sollevo gli occhi esasperata.
Apro la bocca, pronta a ribattere, ma vengo interrotta dalla voce di May che, dopo aver posizionato la sua tazza di Caffè Ginseng davanti a sé, ci saluta.
«Sapete, il collega non cinese di Ylenia è veramente pesante. Non vedo perché uno dovrebbe prendersela per essere scambiato per asiatico.» si lamenta, mentre le passo una mano sulla schiena, consolandola.
May è una ragazza molto dolce e, da quello che ho potuto apprendere a stare a contatto con lei, odia sentirsi in colpa per cose che non ha fatto intenzionalmente, soprattutto se questa cosa può ferire una persona.
«Non è colpa tua May, solo che Calum è rimasto colpito da un video in cui un cinese cucinava un cane e, come se non bastasse, un suo amico ha detto di aver trovato una somiglianza tra Cal e il tizio.» spiego.
«E quindi?» domanda Cele, non capendo il punto.
«Calum vuole diventare veterinario, di certo non gli ha fatto piacere.»
«Ah.» dice May, sentendosi subito in colpa.
Inizia a sorseggiare il suo Ginseng, rimanendo in silenzio e a meditare.
«Comunque, non ci hai ancora detto se questa persona è o non è la tua Soulmate!» Cassie finisce di bere il suo caffè - cosa che non mi sorprende più di tanto - e mi guarda con occhi sognanti. «Oh, ho il presentimento che sia proprio lui! Non è vero, Ruby? Fammi vedere il braccio, dai! Voglio provare a indovinare il suo nome!» spara a raffica, emozionandosi sempre di più.
Cassie è un'inguaribile romantica e lo è ancora di più dopo aver incontrato Ashton, la sua anima gemella.
«In realtà...» inizio leggermente amareggiata per dover spegnere il suo entusiasmo. Difatti, la vedo subito intristirsi e guardarmi dispiaciuta.
«No Ruby, oddio. Mi dispiace così tanto.»
Io scrollo le spalle, come a dirle che non importa, e alla fine è così. È praticamente uno sconosciuto, uno molto figo, ma pur sempre un qualcuno che non rivedrò mai più.
«Ma quale dispiacere! Ha l'opportunità di farsi chiunque ora, pensa che brutto non potersi più divertire a diciotto anni!» esclama Cele, poggiando poi una mano sulla spalla di Cassie.
«Senza offesa eh, ma il tuo ragazzo ti ha rovinato la gioventù.»
«Non parlare male di Ashton.» la ammonisce subito, aggrottando le sopracciglia.
«Sì sì, va bene,» la liquida la ragazza con la mano. «Comunque devo parlarvi di una cosa.»
Io mi guardo intorno, notando che alcune persone sono pronte ad ordinare.
«Aspetta Cele, ho delle ordinazioni da prendere.»
Frettolosamente, prendo il vassoio e lo porto a Calum, per poi dirigermi verso i tavoli.
Prendo meticolosamente le ordinazioni, andando anche dalla signora anziana a cui avevo fatto accenno prima, e mentirei se non ammettessi che quest'ultima ha ascoltato le nostre conversazioni.
«Dica alla sua amica che, sì, mi sono anche fatta legare a letto.» mi sorride amabilmente, il che è veramente in contrasto con quello che mi ha appena detto. Annuisco, sentendomi leggermente a disagio.
Ci sono stati molti clienti strani in questo bar, però mai mi è capitato di sentire di particolari sessuali, il massimo è stato sentire il classico "mi sono fatto una ieri sera", ma di certo non era una frase rivolta a me.
«Comunque, potresti portarmi una brioche al cioccolato e un cappuccino?» domanda cordialmente.
Annoto l'ennesima ordinazione e, dopo essermi congedata, vado verso il bancone.
Finito di fare il mio lavoro, ritorno dalle mie amiche, consapevole che, per ora, non c'è bisogno di me.
«Cele, tu sei completamente folle.» sento affermare da Cassie, con tono preoccupato.
«La signora ci teneva a dirti che, la tua supposizione era giusta.» asserisco, poggiando poi i gomiti sul tavolino. «Di cosa state parlando?»
«Ho sempre ragione.» sento sibilare da parte di Cele che, però, viene contrastata dalla voce di Cassie.
«Di' anche a lei ciò che hai detto a noi!» esclama, per poi indicare May, che scuote la testa smarrita. «Guarda! L'hai confusa!»
Lentamente mi avvicino alla ragazza, poggiandole le mani sulle spalle. «Che hai May?» le chiedo, dolcemente.
«Penso di essere stupida, non ho capito nulla.» risponde solamente, mentre continua a scuotere la testa.
«Non sei stupida,» la riprendo. «Ora però tranquillizzati.»
La vedo annuire, così decido di spostare nuovamente l'attenzione sulle due che, continuando a parlare, richiedono il mio parere.
«Diglielo Ruby!» esclamano all'unisono, portandomi a corrugare la fronte.
Cassie e Cele raramente litigano e, quando lo fanno, ci sono sempre di mezzo due persone: Harry Styles e Leonardo DiCaprio.
È divertente il fatto che, nonostante entrambi siano super famosi, rientrino costantemente nella nostra vita grazie a Cele che, come sempre, non fa che ricordarci il suo destino di sposare uno dei due, soprattutto il primo dato che Leo si è scoperto essere l'anima gemella di Kate Winslet; a quanto pare, avevano bisogno di questa stupida invenzione per capire di essere anime gemelle.
«Devo dire cosa?» domando, massaggiandomi la tempia con l'indice. Non è neanche finito il mio turno e ho già il mal di testa, tutto questo non è una cosa positiva.
Le vedo entrambe pronte a parlare nuovamente ma, repentinamente, le fermo, alzando il dito per enfatizzare le mie parole.
«Una alla volta,» scandisco bene le parole.
La malata di tè verde non dice nulla, semplicemente alza il suo braccio sinistro e tira giù la manica. Due lettere rosse vivide si mostrano, facendomi subito rabbuiare.
«Oh Cele...» mormoro, non sapendo bene cosa dire. Dovrei essere felice o triste?
Lancio di sfuggita uno sguardo a Cassie, che mi guarda scuotendo la testa.
Che cosa dovrebbe significare?
«Hai trovato la tua anima gemella!» esclama entusiasta May. «Non ci credo, sono veramente felice per te!»
«Ma non è la mia anima gemella.» asserisce apatica la diretta interessata, per poi coprire il suo avambraccio.
«Ah no?» domando confusa e, nuovamente, cerco aiuto in Cassie che si limita a sospirare e alzare gli occhi al cielo.
«Assolutamente no, mi pare ovvio che tutto ciò non può essere possibile.» tranquillamente, prende la sua tazza di tè, sorseggiandolo con estrema lentezza.
Non è che sta per caso nella fase della negazione? Magari anche lei non approva tutta questa storia e si sente costretta nel dover stare con qualcuno che, praticamente, non conosce nemmeno.
«Mi rifiuto di credere che la mia anima gemella abbia come iniziale le lettere NC,» sospira Celandine. «Io sono palesemente l'anima gemella di Harry.»
«Harry come Harry Styles? Il cantante?» chiedo io titubante.
«Esattamente.»
Okay, ho leggermente interpretato male la situazione.
«Magari Harry Styles è il suo pseudonimo e quelle iniziali il vero nome.» afferma May, guadagnandosi uno sguardo ammonitori da parte di mamma chioccia.
«Ruby, credo sia ora di fare quel discorso.» afferma quest'ultima che, per tutto il tempo, è stata in religioso silenzio.
Sconvolta, non posso che annuire, sapendo bene di cosa sta parlando.
«Quale discorso?» chiede May che, giustamente, non è a conoscenza della conversazione avuta qualche mese fa nella mia stanza.
Io e Cassie eravamo intente a stalkerare i ragazzi e le ragazze della nostra università su Instagram, o meglio, era lei che lo faceva, io ero in silenzio mentre la sentivo fantasticare su chi sarebbe stata la sua soulmates.
Da lì uscii il discorso su Cele e della sua preoccupante ossessione per Harry. Non volevamo distruggerle i sogni, ma fu evidente che sarebbe arrivato il giorno in cui avrebbe incontrato realmente la sua anima gemella e avrebbe dovuto accettare la condizione che essa, non sarebbe potate essere il famoso cantante.
Entrambe ci rifiutiamo di rispondere e lascio l'onore a Cassie di iniziare.
«Celandine, tu capisci che Harry è un tuo sogno? Lo capisci che quella - le indica il braccio che contiene quel segno indelebile - è la realtà?»
La ragazza sbuffa, presa in contropiede.
Nel profondo, molto in fondo, credo che lei sia consapevole di non poter ambire ad una vita con il suo amato cantante, soprattutto ora che ha quello stupido marchio sull'avambraccio. Sembra quasi che, il suo, sia un qualche assurdo meccanismo di difesa, come se volesse stare per sempre sola.
«E tu lo capisci che gli unici uccelli che voglio nella mia vita sono quelli di Harry e Leo?»
May sembra quasi illuminarsi, prendendo poi le mani della nostra amica.
«Davvero?! E che specie sono? Pettirossi, pappagalli o un merlo? Quando li vai a prendere?»
Noi le riserviamo uno sguardo confuso e, diciamocelo, un po' preoccupato.
In questi pochi mesi, che siamo riuscite a conoscerla, non è mi stata così distratta; per carità, per noi è la nostra piccola sognatrice, perché alcune volte l'abbiamo beccata persa nei suoi pensieri romantici, sempre con il suo quadernino a scrivere cose che non ha mai voluto farci leggere, ma ultimamente si sta comportando in modo diverso. Ad esempio, è da più di due settimane che non la vedo con il suo amatissimo quadernino con i girasoli e dubito che sia un semplice blocco dello scrittore.
Cele sta per ribattere, probabilmente volendole evidenziare che non è proprio quel tipo di uccelli che intendeva, ma la sua attenzione viene catturata dal campanellino posto sopra l'entrata del bar, che suona ogni volta che qualche cliente entra.
«Scusate, per caso lavora qui Ruby Red?»
Sento una voce familiare chiamarmi, così decido di seguire lo sguardo della mia amica e puntarlo io stessa sulla porta.
Rimango sorpresa nel vederlo lì, con una delle sue dieci camicie rosse, guardarsi intorno, per poi fermarsi non appena mi ha trovata.
Mi sorride fieramente, senza un motivo apparente.
«Finalmente ti ho trovata! Questo è il sesto bar della zona in cui entro.»
«E quello chi è?» domanda dubbiosa Cassie, mentre io mi limito a passarmi una mano sul viso.
«Quello è Luke Hemmings, ovvero il ragazzo che doveva rimanere uno sconosciuto.» rispondo con tono duro.
Per quale diamine di motivo è qui? Non avevamo deciso di non vederci mai più?
🍕❤🍕👑🍕❤🍕
Scusate per il grandissimo ritardo, ma sono stata molto presa da una cosa che, se andrà bene, sarà una vera svolta.
Questa volta non abbiamo avuto il nostro caro Luke, però vi ho presentato un personaggio che ha praticamente salvato la storia: Celandine.
Vi giuro, mi fa morire dal ridere, è troppo trashona.
Vi sta piacendo la storia per ora?
Io vi ringrazio per aver letto e vi saluto 💞
byeeeeeee❤
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