Back to the past.
2035, Londra.
«Stai ancora lavorando a questo sistema? Non credi sia il caso di smettere e dedicarti a un qualcosa di più significativo?»
«Non capisci Liam, questa sarà una vera e propria rivelazione, cambierà realmente la vita delle persone.»
Il mio collega mi rivolge uno sguardo scettico, per nulla convinto dalle mie parole.
Ormai sono abituato a questi sguardi, ho sempre dovuto combattere per poter portare avanti le mie idee, le mie creazioni; ho sempre dovuto ignorare i sorrisi beffardi che gli altri scienziato mi rivolgevano ogniqualvolta che tentavo di esprimere le mie intuizioni, concentrandomi più sul risultato che queste avrebbero potuto rivelare.
«Alex, ti stai applicando su una cosa che è scientificamente impossibile.»
Nonostante le sue parole, con la coda dell'occhio lo vedo protendersi verso di me per poter sbirciare il mio quaderno pieno di appunti e calcoli.
«La scienza non ha limiti e finché posso pensarlo, posso farlo.»
Pieno di frustrazione, mi passo una mano tra i capelli, guardando ancora una volta l'algoritmo che ho davanti.
«Deve esserci un modo, deve esserci qualcosa che scatena questa tipologia di sentimenti.»
«Si chiamano sentimenti per un motivo, Alex. Non farti guidare dal cinismo, con le tue capacità potresti trovare la cura per il Parkinson. Entreresti nella storia!»
Alle sue ultime parole, mi tolgo gli occhiali, sistemandoli meticolosamente sul tavolo da lavoro posto davanti a me.
Non mi appaga più questa vita che non riconosce i miei studi, i miei sforzi per migliorare il mondo.
«Il mondo non si ricorda mai i nomi di chi crea le cure, ma solo di chi semplifica loro la vita. Nessuno si ricorda chi ha scoperto la penicillina, ma tutti sanno chi è Steve Jobs. Capisci Liam? La mia scoperta verrà ricordata perché cambierà la vita di tutti.»
Torno sui miei appunti, studiandoli, analizzandoli, cercando di capire quale sia il problema.
Cos'è l'amore? Cosa lo provoca?
«Hai solo ventitré anni, non puoi sprecare la tua vita così.»
Lo ignoro, consapevole che non sarà mai in grado di capirmi, come nessuno prima di lui.
Persisto a guardare e analizzare quel problema che non fa altro che non fa altro che logorarmi.
«Ho capito. La soluzione e da sempre davanti ai miei occhi. »
«Ovvero?»
«L'argoritmo, non posso impiegarlo per i sentimenti, essi sono regolati da impulsi.» mi allontano dalla scrivania e mi avvicino al computer.
Mi sento così idiota per non averci pensato prima, di solito queste deduzioni compaiono e appaiono chiari nella mia mente come lumi nei luoghi più bui.
«Non ti seguo.»
«E io mi sorprendo ogni giorno di più su come tu abbia fatto ad entrare in questo programma di ricerca.» sospiro, ormai consapevole di non poter fare affidamento su di lui.
«Sei veramente lo stereotipo della mente geniale con il cuore di pietra.» afferma lui offeso, incrociando le braccia al petto assumendo così un'aria infantile.
Dio, e questo essere dovrebbe essere anche uno dei primi dieci nella classifica degli scienziati più brillanti?
«E tu dell'assistente incompetente.»
Noto sul suo volto un'espressione delusa e, nonostante questo non comporti alcun tipo di interesse nei confronti della mia persona, decido di assumere un atteggiamento più cordiale così da poter usufruirei delle sue risorse senza ricevere un esito negativo.
«Siediti, per favore, così che possa spiegartelo meglio.»
Lui esegue le mie istruzioni, con un volto più sereno, mentre io mi accingo a sistemare la lavagna e a munirmi di un pennarello adatto al materiale magnetico.
«Le persone sono regolate da ormoni è innegabile, ma ce n'è uno specifico che produce l'ipotalamo e che la ghiandola pituitaria secerne,» prendo il pennarello e inizio a scrivere, cercando di fargli capire il filo dei miei pensieri.
«Ossitocina?» domanda lui dubbioso.
«Esattamente! Se riuscissimo in qualche modo a regalarla affinché essa possa stabilire quali sono le persone a cui siamo particolarmente legate, riuscirei ad avere l'equazione perfetta!» mi lascio andare a un sorriso spensierato, consapevole di essere finalmente arrivato ad una conclusione.
Guardo fieramente la lavagna, sapendo quanto i miei studi, i miei progetti, si siano concretizzati con un'illuminazione.
«Sono stupito, non mi sarei mai immaginato potessi riuscire ad arrivare ad una tale conclusione. Soprattutto perché ho letto il tuo curriculum. Laurea in chimica solo all'età di diciannove anni e una in matematica a ventuno. Niente biologia o corsi inerenti a ciò.»
«Non ho mai trovato interesse negli esseri viventi, precisamente su cosa avviene a livello biologico.»
«Però riesci comunque ad applicarla.»
«Questo perché la conoscenza non è limitata dal corso di laurea intrapreso o dagli interessi che ognuno ha.»
«Strabiliante.»
«Allora, mi aiuterai a portare a termine i miei studi e arrivare alla realizzazione del mio progetto?»
Lo studio mentre soppesa le mie parole, cercando di vedere quali falle ci siano in esse, a quanto sia folle e meraviglioso il mio programma e a quali rischi potrebbe portare.
«Sei totalmente folle e geniale allo stesso tempo,» si porta una mano sul mento, massaggiando la misera barba.
«Per Darwin! Avrai tutto il mio sostegno!»
❤❤❤
PER DARWIN!
Finalmente sono riuscita ad aggiornare.
Questo capitolo lo avevo già pronto da un mese anche perché potete ben vedere che è molto misero, ma purtroppo ho avuto dei gravi problemi familiari e quindi non me la sentivo proprio di pubblicare.
Ho già altri due capitoli pronti e non appena avrò tempo di correggerli, ve lo posterò 💕
Ci tenevo a fare un in bocca al lupo a tutte le persone che stanno facendo esami di maturità i esami in generale, vi sono sempre vicina ❤
Fatemi sapere se avete trovato interessante questo capitolo e/o se ne volete altri ❤
Vi saluto e vi ringrazio per l'enorme pazienza ❤❤
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