AndreaSalvati5
Salve gente, benvenuti nel servizio interviste di Lety : Sotto Torchio da Lety.
Io sono Katrina Lamia, la protagonista della storia "La morte profuma di Lavanda" e la mia presenza é stata richiesta dall'ospite di oggi, e con me, ovviamente, c'era anche Lety.
Abbiamo intervistato non solo AndreaSalvati5, ma anche il protagonista della sua storia
"A spasso nel tempo" : Davide Piccolo.
Sul suo profilo potete trovare la bellezza di 18 opere, tra cui servizi di pubblicità, recensioni e concorsi.
Come avrete compreso, questa intervista è stata dedicata soprattutto alla conoscenza di Andrea, di Davide e della storia di cui è protagonista.
Ora senza indugiare oltre, vi lasciamo alla scoperta di questi due uomini.
⏳🕰️⌛🌌
Aria salmastra, un sole caldo abbagliante e la figura imponente del Vesuvio che svetta alle mie spalle; una minaccia costante per gli abitanti di Pompei. Ora dorme, come se le vittime mietute nell'antica città l'abbiano saziato a sufficienza.
Davanti a me il sito archeologico di Pompei, ciò che è rimasto a testimonianza di un'antica civiltà e delle sue dimore. Vorrei perdermi tra quelle mura, ammirare ciò che è rimasto a confermare l'esistenza di quella gente che ha subito sulla propria pelle la furia del Vesuvio; ma, oggi non mi è possibile.
Il suono di un clacson, premuto rapidamente due volte, mi desta dalla mia contemplazione facendomi voltare vero la strada, dove una Range Rover blu metallizzata sosta sul ciglio.
Il finestrino del lato del guidatore è abbassato e un braccio snello dalla pelle olivastra vi penzola all'esterno, la sua proprietaria guarda davanti a sé, la chioma domata in una treccia a lisca di pesce con qualche ciocca mossa a incorniciare quel viso falsamente angelico. Gli occhi, che so di essere di un magnifico blu oceano, si voltano nella mia direzione per sincerarsi che abbia udito quella chiamata rumorosa emessa dal veicolo.
Senza più indugiare raggiungo alla svelta il lato del passeggero ed entro nell'abitacolo richiudendomi dietro lo sportello. «Ciao, Katrina!» la saluto allacciando la cintura di sicurezza.
«Lety» pronuncia il mio nome a mo' di saluto inserendo la freccia per rimettersi in strada.
«Come stai?» domando alla mia protagonista della storia "La Morte Profuma di Lavanda", l'ospite di oggi ha richiesto un'intervista con me e Katrina, è la prima volta insieme in questa avventura.
Katrina mi lancia un'occhiata in tralice che noto solo grazie al lieve movimento della testa. «Meglio di te a quanto sembra, lo sai vero che il correttore non fa miracoli? Riesco a vedere le tue occhiaie anche se ti sei truccata.»
Eccallà, lo sapevo io che me l'avrebbe fatta pagare per aver interrotto il suo periodo di riposo e per averle proibito di indagare sul nostro ospite. «E figurati come sarei senza!» ribatto per nulla ferita da quella lieve frecciatina.
«Dove abbiamo appuntamento?» cambia discorso fermandosi davanti allo stop in attesa che il semaforo torni verde.
«Le Delizie Pompei, via Roma 83» le rispondo prontamente e, già che ci sono, inserisco l'indirizzo nel navigatore.
«Buffo, siamo a Napoli e la via si chiama Roma... Comunque, Andrea Salvati nato trent'anni fa, appassionato di Anime, gialli, misteri, thriller, paranormale, fantasy, fantascienza e serie tv. A cui piace leggere e scrivere e aiutare chi ha la sua stessa passione, ben propenso a collaborazioni e scambi di lettura. All'attivo su Wattpad ha diciotto opere che sono: "Oneshot di vario genere", "Contest: Caccia al premio strega", "Nel labirinto di quadri", "Recensioni, critiche e curiosità su Film, anime, e serie TV Sci-fi", "Emozioni: Contest con scambio di lettura", "Contest: Emozioni e simpatia", "Servizio di pubblicità", "Costellazioni: I disegni - Dove arriva la matita al posto delle parole", "Racconto matto - Once Upon a time", "Aforismi, frasi e poesie", "Tra Galassie e sentimenti" (opera che ha partecipato alla scorsa edizione del concorso Thegirls), Sceneggiatura cosplay - Tra galassie e sentimenti" e, per finire con le storie all'attivo, "A spasso nel tempo" di cui è protagonista il nostro secondo ospite: Davide Piccolo, 52 anni, Astrofisico, (sembra il gemello segreto di Robert Downey Jr.), sposato con Elisabetta Scaglia con cui ha avuto un figlio prematuramente deceduto.» Fa una breve pausa dove io la guardo come un pesce fuor d'acqua. «Ci aspettano al ristorante?» indaga innocentemente.
«E te tutte ste cose le sai a memoria? E per di più non ti avevo detto di non indagare? Li stiamo andando a intervistare! Tutto quello che vogliamo sapere c'è lo diranno.»
Sulle ultime mie parole storge il nasino spruzzato di efelidi. «No, non le so a memoria, le ho lette sulla lente e, prima che tu possa farmi un'altra domanda: sì, sono gli occhiali di Federico che avendo dovuti farne dei nuovi ha fatto sì che la lente col sole si scurisca. E sì, me l'hai detto, anzi, testuali parole: non ficcare il naso nella loro vita, passata presente e futura e, soprattutto, privata. Cosa che io non ho fatto, mi sono limitata a una sbirciatina più approfondita della tua sul suo profilo Wattpad. Per concludere, sai bene che detesto non sapere con chi avrò a che fare, per quanto ne sai potrebbe essere un serial killer.» Fa un lieve cenno laterale con la testa, come se stesse riflettendo sulla sua stessa ipotesi. «Un killer decisamente stupido se si fa intervistare da un'investigatrice privata e un'aspirante scrittrice che a un suo cenno può evocare Dragomir o Rocher.» Ragiona parcheggiando la vettura è spegnendo il motore.
«Katry! Per favore, comportati bene. Non è di certo un serial killer o che altro, inoltre, a che pro fare un'intervista se tu indaghi scoprendo ogni cosa? Non diventerebbe noiosa risultando una gran perdita di tempo?» le faccio notare seguendola a passo svelto verso il ristorante.
«Tal sét che me se non veéd brisa non ci credo» mi rammenta testarda in un mezzo dialetto bolognese.
«La lezione con Dragomir non l'hai proprio imparata» borbotto entrando dopo di lei nel locale, scorgendola marciare spedita verso un tavolo occupati da due uomini intenti a parlottare tra loro.
«Sul gemello segreto di Robert non scherzava» biascico raggiungendoli mentre loro si alzano di scatto all'arrivo tempestoso di Katrina che, col suo solito modo di fare freddo e professionale, stende il braccio porgendo la mano prima ad Andrea: «Salve, Katrina Lamia» si presenta sbrigativamente.
«Oh, salve Katrina, piacere, Andrea Salvati» ricambia la stretta di mano con leggero rossore in viso.
Ella porge, subito dopo, la mano al nostro secondo ospite. «Piacere, io sono Davide Piccolo»
si presenta a sua volta con fare più sicuro e con una stretta più decisa.
«E io ovviamente sono Letizia» mi presento allargando le braccia e facendo spallucce. I due uomini ricambiano la stretta di mano anche con me elargendomi dei tenui sorrisi, inutile presentarsi due volte.
Terminato con i convenevoli prendiamo posto e subito arriva un cameriere a portarci quattro menù. «Allora, partiamo con la domanda centenaria... Andrea, come sei approdato su wattpad?» incomincio dopo una rapida letta delle pietanze disponibili.
Anch'egli posa il menù sul tavolo scostandolo un poco di lato. «Sinceramente all'inizio non sapevo esistesse una piattaforma del genere. La prima volta che l'ho sentita nominare è stato da una ragazza su Instagram credo sei anni fa perché ero ancora a Napoli e lei mi parlò di questo WattPad. Io mi iscrissi ma solo come lettore, poi tre anni fa non ricordando più i dati per entrare feci una nuova iscrizione e mi sono dedicato a trascrivere vecchie bozze scritte a mano» risponde tutto d'un fiato facendo intendere che sia di natura timida e per tale motivo non voleva rischiare di bloccarsi.
«Benvenuti, posso nel frattempo portarvi da bere?» ci interrompe una giovane cameriera con tablet alla mano e penna con punta in gomma.
«Per me una birra alla spina»
risponde prontamente Katrina senza alzare il viso dal menù, in fatto di gusti è estremamente difficile e raramente trova qualcosa che la soddisfa al cento per cento senza chiedere modifiche allo chef.
«Per me acqua» aggiungo consapevole di essere in servizio e non potermi concedere alcolici...a differenza della mia collega di oggi, ma, magari la birra l'ha renderà più docile.
«Per noi due birrette Leffe blonde»
completa, Davide, l'ordinazione delle bevande.
Attendo che la cameriera segni tutti e si allontani prima di replicare alla risposta datemi da Andrea. «Dunque sei di Napoli! Ho diverse amiche di qua, però mi pare di capire che non abiti più in zona.»
Katrina emette uno sbuffo nasale. «E poi la ficcanaso sarei io» borbotta fingendo di studiare ancora il menù. Un evidente, per me, ulteriore frecciatina poiché ancora offesa per averle vietato di fare indagini sulla vita privata dei nostri ospiti.
«Si chiama far conversazione» le faccio notare in un sussurro, tentando di non muovere le labbra, lanciandole allo stesso tempo un'occhiata ammonitrice e un sorriso tirato rivolto ai due uomini che ci guardano con dei sorrisi complici come se il nostro battibecco fosse una scena già vista, magari tra Davide e un suo collega.
Andrea si riscuote dai propri pensieri scuotendo la testa. «Scusa dicevamo...? Ah sì! Beh, per lavoro mi sono trasferito con la mia ragazza a Neive, in provincia di Cuneo, anche se purtroppo adesso ho perso il lavoro. E tranquille visto che è un'intervista sentitevi libere di fare tutte le domande che volete soprattutto a Davide, che è molto più abituato ad aprirsi di me» ci rassicura con un leggero rossore a tingere le gode e un sorriso tremulo, evidenziando come questa situazione lo metta in imbarazzo.
Davide scuote la testa guardando il suo autore di sottecchi con un sorriso beffardo.
Katrina a quell'invito si rizza sulla sedia, la testa si alza dal menù di scatto e gli occhi corrono a Davide, sembra quasi un segugio che punta la preda. «Beh, se la metti così, dimmi Davide, ti hanno obbligato a presenziare a questa intervista?»
Mi volto come al rallentatore verso di lei: "Io non ti ho obbligata a venir qui, hai accettato di buon grado" avrebbero detto i miei occhi se dotati di facoltà di parola.
«Oh no, te lo garantisco, mi piace partecipare alle interviste e dove serve aiutare le persone che hanno difficoltà a esprimersi a voce come il mio autore. Mi piace stare al centro dell'attenzione» rivela assumendo una postura più professionale mentre Andrea annuisce alle sue parole a conferma di quanto appena detto.
«Scusate, ecco qua le vostre bevande» ritorna la cameriera con un largo vassoio in bilico sulla mano sinistra mentre con la destra preleva con cura: la birra alla spina per Katrina, le due Leffe per gli uomini e una bottiglia di acqua minerale per me. «Se siete pronti a ordinare, ditemi pure» ci informa mettendo il vassoio sotto braccio e recuperando il piccolo tablet con la penna dalla tasca del grembiule nero.
«Per noi due, pizze alla Diavola e frittura mista» ordina per entrambi Andrea.
«Per me» borbotta Katrina lanciando un'ultima occhiata al menù. «Una 3 P e conoscendo Lety, anche per lei questa pizza... e nient'altro» si volta a cercare conferma o obiezione.
«Nono, va bene così, la pizza è più che sufficiente» confermo passando i menù alla cameriera che si allontana col solito sorriso cordiale.
«Ti piace stare al centro dell'attenzione» Katrina ripete le parole di Davide facendole danzare sulla lingua come una sommelier con un vino d'annata. «Quindi a te, Andrea, non piace».
Chiudo gli occhi e porto una mano a coprirmi il viso prevedono quel che avverrà a breve. Di fatti il viso di Katrina si sposta lentamente su Andrea, i suoi occhi color oceano lo studiano come a voler leggergli la mente o l'anima.
«Katry» sibilo con tono ammonitore, ma, ella mi ignora.
«Andrea, se sei "timido" diciamo» fa schioccare la lingua contro il palato. «Cosa ti ha spinto a chiedere un'intervista a questa qua» mi indica con un cenno della testa e contemporaneamente alzo gli occhi al cielo. «Si sa che Lety non è una che ci va leggero, non si limita alle domande basiche, è una cosa che apprezzo di lei, preferisce non solo conoscere le storie dell'autore, ma, conoscere egli stesso.»
Era un complimento quello? Me lo devo segnare sul calendario. «Al momento quella che non ci va leggero sei tu» bisbiglio, portandomi un bicchiere d'acqua alle labbra, temendo che l'intervista finisca ancora prima di dirsi, effettivamente, incominciata.
Andrea si agita sulla sedia guardandosi attorno come alla ricerca di una via di fuga dallo sguardo freddo di Katrina, ma, dopo che Davide gli ha dato una pacca sulla spalla a mo' di incoraggiamento, prende coraggio. «Mi piace mettermi alla prova e mi affascina farlo più arduamente possibile» risponde con sicurezza. «Più arduo è l'obiettivo da raggiungere più soddisfazione c'è nel portarlo a termine.»
Davide annuisce e fa un sorriso beffardo, con una nota di orgoglio nello sguardo.
Katrina rimane stupida e passa lo sguardo da Andrea a me e viceversa. «Mi è simpatico» esordisce apprezzando chi tende sempre a mettersi alla prova, ma, pur avendo detto questo, so bene che tenderà a restare in allerta.
Andrea, non sapendolo, sorride soddisfatto di aver fatto un poco colpo, specialmente perché sa, che non è da tutti essere simpatici a Katrina Lamia, quindi la sua soddisfazione per tale piccola vittoria è più che comprensibile.
«Ci avrei scommesso» ridacchio impacciata lieta che non sia andata a rotoli l'intervista. «Davide, so che sei un Astrofisico e scienziato, giusto?»
Davide annuisce posando il bicchiere con la birra e si deterge le labbra prima di rispondermi. «Sì, infatti. Sono uno Scienziato e un Astrofisico. Tempo fa ho fatto un'importante scoperta sui buchi neri.» Risponde facendo gesti indicativi alle sue parole.
«Interessante, esattamente di che scoperta parli?» indago desiderosa di saperne di più.
«In pratica con la luce raccolta dai miei radiotelescopi lanciati in tutto il mondo e che formano l'EHT, abbiamo riconosciuto la luce polarizzata che riesce a sfuggire alla gravità del pantagruelico divoratore di materia e questo ci ha permesso di capire l'intensità e l'orientazione della polarizzazione che ci permette di mappare le linee del campo magnetico presenti nelle vicinanze dell'orizzonte degli eventi e di studiare il loro effetto sul plasma che accresce sul buco nero. E poter capire meglio come funzionano i buchi neri supermassicci. Non so se sono stato abbastanza chiaro.» spiega Davide aggrottando le sopracciglia, rimembrando solo in quel frangente di non star discorrendo con scienziati come lui, ma, con due donzelle i cui termini tecnici della sua professione solo per elle arabo antico.
Katrina e io siamo come fossilizzate, nemmeno le palpebre osano interrompere quella situazione di stasi. «Tu ci hai capito qualcosa?» domando a Katrina a fior di labbra senza muovere un muscolo.
«Ho riconosciuto le parole ma non il senso» mi risponde rincuorandomi di non essere l'unica ignorante in materia.
«Sembra molto... Molto» borbotto impacciata incapace di trovare una replica che non mi faccia apparire ignorante... Cosa che in realtà sono, almeno su questi temi.
«Fa una domanda, fa una domanda» mi suggerisce Katrina con urgenza così da toglierci entrambe da questo impaccio, peccato che Davide ci abbia udite.
«Aspetta prima voglio tentare di dirvi con parole più semplici la mia scoperta» mi precede ammutolendosi all'arrivo della cameriera con le pizze fumanti.
Per qualche minuto il silenzio al nostro tavolo viene spezzato solo da un rapido susseguirsi di "grazie" man mano che le pietanze vengono posate;
Davide riprende il suo discorso solo una volta che la giovane cameriera si è allontana verso altri commensali. «Tramite questa luce polarizzata possiamo vedere il funzionamento dei buchi neri supermassicci.»
Sia io e Katrina annuiamo solennemente come se finalmente abbiamo capito... ma, come prima non ci abbiamo capito una ceppa, non perché non si sa spiegare ma perché questa roba qua non è il nostro pane quotidiano. Seguendo il consiglio precedente della mia protagonista, pongo il prossimo quesito liberandoci da questo momento umiliante e imbarazzante. «Davide, se non erro sei il protagonista dell'opera " A spazio nel tempo" scritta da Andrea. Chi dei due vuole parlarcene?»
A prendere la parola è Davide, ma è solo una strategia per passare la palla ad Andrea. «L'opera di cui faccio parte vorrei che fosse Andrea a parlarne per primo.» afferma massaggiandosi l'orecchio destro con l'indice e il pollice sinistro, per la prima volta pare essere in difficoltà.
Come se preso alla sprovvista, sussulta lasciando ricadere il trancio di pizza nel piatto. «Ok, allora: 'A spasso nel tempo' nasce da una mia idea con la quale mi sono svegliato una mattina. Il giorno prima avevo visto il film Pompei. Il giorno dopo mi balena quest'idea nel cervello una squadra di ricercatori che viaggiano nel tempo e arrivano a Pompei per scoprire un mistero che vive da molto tempo e inizio a buttar giù una bozza sulla trama, poi mi sono detto perché solo Pompei, ci sono tanti misteri storici, miti, leggende e se la squadra viaggiando nel tempo risolve anche altri misteri? Poi ho creato una Trama nella trama.» Spiega tutto d'un fiato tamburellando il pavimento col piede in un moto di agitazione.
«Ho letto che ti sei ispirato a misteri e leggende reali» interviene Katrina incuriosita. «E anche le analisi e le ricerche riportate sono studi e indagini fatte da esperti. Perché basarti su fatti reali quando potevi spaziare con l'immaginazione?»
«Su alcuni esistono degli studi che non hanno portato a nulla e io li mando avanti con l'immaginazione, come il caso di Jack lo squartatore ancora oggi non se ne sa nulla, oppure con Pompei non è mica sicuro che si tratti di una coppia LGBT io ho deciso di sì e ho portato prove per supportare ciò che dice la squadra, non possono rivelare che viaggiano nel tempo, quindi hanno bisogno di prove da mostrare al mondo.» termina voltandosi verso Davide.
«Sì, infatti, non sai che noia provare sempre che non dici cose campate in aria, soprattutto noi scienziati. Prove, prove, prove." Aggiunge Davide tranquillo passando al prossimo e ultimo trancio di pizza.
«Davide, dai buchi neri come sei arrivato a viaggiare nel tempo?» domando posando le posate nel piatto ormai vuoto.
«È stato per puro caso, una reazione chimica tra particelle di tempo residue su reliquie o oggetti antichi smosso da un esplosione e gli ioni di una bomba ionica, ha creato un varco spaziotemporale che ci permette di viaggiare nel tempo.» risponde sicuro di sé, mentre Andrea non può far a meno di guardarlo ammirato, si vede che adora sentirlo parlare di tutta quella roba che io e Katrina non capiamo.
«Viaggiando nel tempo, non rischiate di compromettere il futuro per come lo conosciamo?» domanda Katrina ragionando sui possibili effetti che le loro "gite fuori porta" possono avere sul nostro presente.
Davide scuote la testa. «No, almeno, finora non abbiamo mai interagito con il passato, ci limitiamo a guardare e a trovare qualche prova per supportare ciò che scopriamo. Non so se il nostro autore cambierà le cose per rendere più audace il racconto.» aggiunge voltandosi verso Andrea in attesa di un suo commento.
Egli, invece di toglierci la curiosità, preferisce far finta di nulla e mostrare un grandissimo interesse sui clienti seduti al tavolo accanto.
Ma io e Katrina siamo due rompi biglie, volgiamo a lui la nostra attenzione in attesa di una sua risposta e, notando che bada a ignorarci, Katry simula un colpo di tosse per attirare l'attenzione falsamente distratta del nostro ospite.
Egli percependo lo sguardo, di tutti e tre addosso, determinati a sentire cos'ha da dire sulle ultime parole pronunciate da Davide, si vede costretto a dire qualcosa: «Beh, qualcosa cambierà già dal prossimo capitolo, ma non sarà niente che possa creare paradossi del nonno o roba del genere. Purtroppo, proprio Davide se la vedrà un po' brutta a parte i problemi che già ha, ma niente di grave.» Annuncia posando una mano sulla spalla del suo protagonista con fare falsamente rassicurante, di fatti, Davide, lo squadra con sguardo accigliato.
Un sorriso soddisfatto illumina il viso di Katrina, lieta di non essere l'unica a venir messa nei guai per un capriccio del suo creatore.
«Per risolvere misteri nel passato ci sarà bisogno di qualcuno esperto di storia e magari criminologia. Chi lavora con te, Davide?» domando riempiendo il bicchiere d'acqua, la pizza mi fa sempre venire sete.
I suoi occhi si illuminano, ben lieto di poter parlare della sua squadra. «Bellissima domanda, preferite la risposta breve e poco dettagliata o la risposta logorroica e dettagliata?» domanda quasi euforico sorridendo raggiante.
Io e Katrina ci guardiamo indecise e, dopo aver deglutito a vuoto, pronunciano in coro : "Logorroica e dettagliata?" rispondiamo sperando sia la risposta esatta, forse per questo ci è uscita più che altro come una domanda.
«Ok mi piace fare spiegoni allora prima di tutto noi facciamo parte di un'organizzazione di circa 1000 persone, ci sono 24 squadre formate da 3 persone ognuna, che vivono l'avventura operando sul campo. Tra cui la mia la CR-1, dove ci siamo io, Elisabetta Scaglia che è mia moglie e Andrea Fattori che è come un figlio per noi, anche se non prenderà mai il posto di nostro figlio. Io sapete di cosa mi occupo, Eli è un'archeologa e Drew è un un'archeologo con la mente scientifica, è un piccolo genio. All'interno abbiamo storici, criminologi, tecnici di laboratorio, profiler, medium, insomma abbiamo di tutto quindi su cose che noi non conosciamo ci limitiamo a guardare e fotografare le "prove" dalle foto ci viene detto cosa portare per farlo esaminare a persone competenti in materia. Dunque il nostro è un lavoro di squadra fra squadre. Scusate il gioco di parole e spero di non avervi annoiato.» Risponde Davide guardandoci come a ricercare conferma che abbiamo compreso le sue parole.
«Nono, anzi!» lo rassicuro mentre Katrina, con la bocca celata dalla mano, mi sussurra : «E stavolta abbiamo capito tutto». Lasciando ricadere l'arto, Katrina, torna a puntare i suoi occhi blu su Andrea. «Abbiamo parlato molto di Davide e di te sappiamo ben poco, perciò, perché non ci dici chi è Andrea Salvati» lo esorta posando la schiena contro lo schienale e accavallano le gambe.
«Oh, beh, io sono un ragazzo napoletano con varie passioni tra cui la scrittura e vorrei che diventasse il mio lavoro. Mi piacerebbe pubblicare le mie opere. Mi piace anche suonare, disegnare infatti ho un album pieno di disegni del passato e del presente e sono un cinefilo, non mi perdo un film né serie TV che siano nuovi o vecchi. Non so volete sapere altro di me? Che sono timido lo sapete già e che mi piacciono le sfide con me stesso» aggiunge con calma, zittendosi all'arrivo del cameriere che porta via i piatti vuoti mentre la collega porta i due fritti misti.
«Piacerebbe anche a me pubblicare, chissà, magari un giorno riusciremo entrambi a vedere le nostre opere in libreria» gli auguro, sapendo che per me, al momento e nel futuro a breve resterà solo un sogno.
«Lo auguro a entrambi allora Letizia» replica con sincerità.
«Anche io adoro le sfide! Senza la vita sarebbe noiosa» commenta Katrina arricciando il naso come un coniglietto. «Ma visto che ami le sfide» riprende Katrina con un sorriso sghembo. «Fatti pubblicità, dicci perché la gente deve passare sul tuo profilo e leggere le tue storie.»
«Concordo con te Katrina. Mh, beh, perché credo di dare sempre spazio a idee nuove e innovative, nelle mie storie cerco sempre di tenermi lontanissimo dai cliché e poi secondo me sono storie interessanti. Però hanno sempre una morale, dei significati nascosti, quindi sarebbe anche interessante mettersi alla prova per vedere di scoprire il significato più nascosto di quello che si percepisce in superficie.» risponde con naturalezza sperando che, anche per chi leggerà l'intervista, sia chiaro quanto appena espresso.
«E con 'A spasso nel tempo' qual è il significato nascosto?» domando a entrambi, lasciando a loro la decisione sul chi rispondere
Davide, dopo essersi passato un tovagliolo sulle labbra lucide di unto, prende la parola. «Mentra Andrea pensa a cosa può o non può dire, io vi dico che uno dei tanti è che non isolarsi dopo un forte dolore o una triste perdita è di grande conforto, perché in due o in più persone può sembrare tutto più leggero e non ti sembra che il mondo ti cada addosso.» Risponde Davide toccandosi di nuovo l'orecchio segno che è a disagio.
Andrea arriva in suo soccorso. «Sì, è vero uno dei tanti è proprio questo, diciamo un messaggio di speranza per chi si trova in quelle condizioni, se non ti isoli anche la perdita più dolorosa si può superare.» Dice guardando Davide per assicurarsi che non abbia risentito troppo. «E poi anche che se ami davvero una persona ti prendi tutto il buono e il cattivo. Ce ne sono altri, ma se li dico tutti cosa lascio ai lettori?»
Katrina mi osserva con la fronte aggrottata e gli occhi ridotti a due fessure, io cerco di evitare il suo sguardo consapevole di essere brava a dissimulare con la voce ma non con gli occhi.
«Giusto giusto, un po' di mistero va sempre lasciato!» risponde alla svelta Katrina.
«Andrea, dicci, che genere preferisci leggere? E scrivere? Perché abbiamo avuto modo di vedere che vi sono altre opere sul tuo profilo» domando riportando la conversazione su argomenti neutrali e che non riportano a galla ricordi dolorosi.
«Allora leggere un po' tutto tranne romanzi rosa quelli sono sempre uguali pieni di cliché. Scrivere prediligo il Fantasy, la Fantascienza e il Drama, ma sul mio profilo troverete anche gialli, no sense e altro visto che mi sto mettendo alla prova in alcuni contest creativi.» risponde rivolgendoci un sorriso di ringraziamento per il cambio tempestivo di argomento.
Katrina mi lancia ancora delle occhiate sospette e, improvvisamente, scoppia a ridere. «Pensa che questa qua» e mi indica con l'indice sinistro sempre ridendo. «Che si è sempre e solo considerata brava a scrivere fantasy... Poi sono arrivata io e ha avuto fortuna... Ma a parte questo. Ha iniziato a scrivere un romanzo rosa, che rosa non è... Insomma non si capisce cos'è, forse sarà narrativa generale con sfumature rosa» informa i nostri ospiti che di ste cose probabilmente non interessa. Si volta verso di me con aria saccente. «Lo vedi che la gente è stufa del rosa e la sua scala cromatica di mille sfumature? Torna a scrivere dei miei casi, fidati è meglio.»
Mi mordo la lingua per evitare di dare inizio a una lite in pubblico.
«Okay, come se ciò era di loro interesse...» borbotto facendole intendere che avrebbe potuto evitare. «Andrea, se potessi parlare con un tuo scrittore preferito, quale sarebbe e perché?» proseguo riportando l'attenzione sui nostri ospiti e, nel mentre, lanciando occhiatine di fuoco a Katrina.
«Beh, se rientra nella generale ci posso fare un pensierino.» Replica con un sorriso per poi rispondere al mio quesito: «Scrittore preferito eh, beh sicuramente con Dan Brown e Jeffrey Deaver. Perché li adoro e sono due geni della scrittura, sicuramente imparerei molto da loro.» aggiunge convito della sua scelta.
«Gentilissimo... A differenza di altri qua presenti» scocco un'altra occhiataccia a Katrina che ridacchia del mio imbarazzo, per poi farmi l'occhiolino comprendendo in quel momento che la sua era una tattica per distrarre anche la mia di mente da pensieri dolorosi. «Ma probabilmente manco vedrà la luce del sole» taglio corto cercando di far mente locale su quale quesito ancora non ho posto. «Com'è nata la tua passione per la lettura e per la scrittura?»
«Secondo il mio modesto parere è nata e cresciuta con me, ricordo che a scuola alle elementari ai temi normali prendevo 4 o 5 perché erano troppo sintetici, ma quando si trattava del binomio o il trinomio fantastico e cioè creare una storia con due o tre parole che ci dava la maestra la storia cambiava prendevo il massimo. Leggere mi è sempre piaciuto infatti alle elementari ero quello che sapeva leggere meglio alla mia età» ci informa senza celare il vanto di tale abilità rispetto ad altri suoi coetanei.
«Scusate, tutto bene?» domanda la cameriera recuperando i piatti della frittura. «Posso portarvi un dolce? Un caffè?»
«Per noi panna cotta al caramello» risponde Davide. «Voi ragazze?»
«Mi è parso di vedere un bancone del gelato» richiede conferma Katrina, conferma che non tarda ad arrivare.
«Certamente, signorina, che gusto desidera?»
«Per entrambe, tanto abbiamo gli stessi gusti» spiega velocemente facendo mente locale sui nomi visti entrando nel locale prima di dirigersi verso i nostri ospiti. «Due belle ciotole con: Nocciola, stracciatella, pistacchio, fragola, fiesta, tiramisù, bacio eh...direi basta»
«Ci teniamo in movimento» mimo con le labbra alla cameriera che ci guarda scioccata, Katrina è snella come un fuscello e io, anche se ho qualche in chilo in più di lei, sono comunque appartenente alla categoria delle "magre".
Rimasti nuovamente "soli" riprendo a parlare riallacciandomi alle ultime parole dette da Andrea.
«Anche io! Infatti perché amavo leggere mi additavano come strana» corrugo la fronte incapace di comprendere ancora il perché essere strani se si ama leggere, bah. Sospiro volgendo ai due ospiti un ampio sorriso. «Credo che li abbiamo tediati abbastanza con la nostra presenza e battibecchi. Tu che dici, Katrina?» chiedo un parere alla mia collega proprio mentre ci portano davanti due belle ciotole di gelato
, mentre ai ragazzi due panne cotte.
Ella ci pensa un attimo. «Mi pare che abbiamo chiesto tutto. Ma, vorrei sapere da Davide una cosa. Hai intenzione di intraprendere altre avventure dopo " A spasso nel tempo "?»
«Credo di sì, anche perché conoscendo il mio autore che trova sempre il modo di utilizzare i suoi personaggi a suo piacimento io vivrò di sicuro parecchie avventure dopo la storia principale.» Risponde Davide incrociando le braccia all'altezza del petto e guarda Andrea come a dire 'Dai cavolo Andrea che aspetti? Hanno detto che era l'ultima domanda'.
Allora ne approfitta e alza un dito aspettando un segno d'assenso da una di noi o entrambe.
«Prego prego, parlate pure liberamente» li invito armandomi di cucchiaino e partendo all'attacco del mio gelato imitata da Katrina.
Andrea pare impacciato, quasi in imbarazzo. «Letizia se non è troppo disturbo potrei chiederti se ti va di fare una collaborazione? Una storia a due mani. Con Davide e Katrina?» domanda in un sussurro temendo un mio rifiuto.
Katrina rimane sorpresa da questa richiesta e non può far altro che gongolare onorata, ma, non udendo risposta dalla sua creatrice si volta con la fronte liscia aggrottata.
«Emh, Katrina chiama Lety, pronto?» mi sventola un mano davanti al viso imbambolato, rimasto pietrificato dallo stupore, il cucchiaino bloccato a mezz'aria col composto cremoso che lentamente si scioglie tornando nella ciotola.
Katrina mi schiocca le dita davanti al viso, mi punzecchia la spalla, mi da qualche pacca sulla schiena, niente.
«È ufficiale, l'onore e la gratificazione di tal richiesta l'ha mandata in tilt.» Scuote la testa alzando gli occhi al cielo tornando al gelato. «Tranquilli, prima o poi si ripiglia» rassicura i due uomini preoccupati tornando a gustarsi il gelato e, visto che io sono ancora paralizzata, finito il suo finisce anche il mio.
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