Capitolo 4 La Tana pt.2
Arrivate davanti alla porta Ginny mi esorta a bussare; ci viene ad aprire una signora sulla settantina con i capelli grigi con qualche ciocca testarda ancora rossa come quelli della figlia e gli occhi grigio-azzurri: Molly Weasley. Quando mi stacco dal suo abbraccio spacca ossa, mi guarda con un sorriso malinconico e dice "sei uguale a tuo padre nell'aspetto, ma sono sicura che hai il carattere della piccola Tonks" e in risposta al mio sguardo preoccupato sorride e risponde "tranquilla il tuo segreto è al sicuro, lo sappiamo solo io, Arthur, Harry ed il tuo padrino. Ma bando alle ciance, venite! Gli altri sono tutti sul retro che aspettano voi per mangiare" "ma signora Weasley, non c'era bisogno di aspettarci" "chiamami Molly tesoro e no, ti pare che iniziavamo a mangiare senza di voi? No, no assolutamente no" dice con quel suo tono dolce e un po' buffo. "Grazie Molly" "figurati cara. Ah e se per te non è un problema ti presenterò come la nipote di una mia lontana cugina" "nessun problema" dico felice come non mai, mentre la rabbia di poche ore fa è completamente sparita di fronte ai modi gentili della signora Weasley.
Certo che sei proprio scema. Ti ha detto che devi chiamarla Molly
Scusa e tu saresti?
La tua coscienza, ovviamente
E da quando ti ho dato il permesso di impicciarti nella mia vita?
Beh non lo hai mai fatto, ma mi pare anche che non usi spesso la parola per favore o mi sbaglio? Se sono la tua coscienza ci sarà un motivo, no?
Bene allora cara coscienza inutile e ficcanaso, puoi anche andare a farti un bel giro a quel paese, tanto conosci già la strada
Ma che modi!
Si, si come ti pare, ora addio
Finito il mio dialogo interiore, torno a prestare attenzione al mondo reale e mi accorgo che Molly mi sta guardando, come in attesa di una mia risposta o una mia reazione ad un qualcosa che hanno detto, che ovviamente io non ho sentito, perché presa dal dialogo con la mia coscienza.
Grazie infinite coscienza scassapluffe
In risposta ricevo uno sbuffo (ma le coscienze possono sbuffare?)
Io chiedo "ehm può ripetere per favore? Ero immersa nei miei pensieri" "ho notato cara. Comunque ti ho detto che ci sarà anche Teddy, tuo fratello". È vero, non ci avevo pensato: se Remus e Tonks sono i miei genitori, allora Teddy è mio fratello maggiore.
Arriviamo sul retro e vedo tutti seduti intorno a due enormi tavoli, divisi tra adulti e ragazzi, e quando dico tutti intendo proprio tutti. Ci sono il signor Weasley e i suoi figli con le rispettive famiglie, in ordine: la famiglia Weasley- Delacour, Charlie, Percy e Audrey con le figlie, i Weasley- Johnson, i Weasley- Granger e i Weasley- Potter, tranne Ginny, che è ancora vicino a me; poi ci sono anche Draco e la moglie Astoria con il figlio Scorpius, Luna e suo marito con i gemelli, Neville, Alice e Frank jr. con la madre Hannah Abbott, Teddy e tre amici di Albus e Scorpius, che, se non ricordo male, da quello che mi ha detto Ginny, sono Alec Zabini e i gemelli Lucas e Andrew Nott.
Appena ci vedono, Lily si fionda ad abbracciare la madre, Arthur da un bacio sulla guancia alla figlia e la signora Weasley dice "ragazzi vi presento Giulia, è la nipote di una mia cugina italiana, ma che ora si è trasferita qui, starà con noi per un po' e verrà ad Hogwarts con voi quest'anno" mentre io stringo mani a non finire, sorridendo ad ogni persona. Noto che Al e i suoi amici non vengono a salutare, anzi vedo che mi indicano e ridono come degli idioti e il che mi lascia un che mi amaro dentro, strano visto che neanche mi conoscono "lasciali perdere, sono degli idioti" dice Rose: amo già questa ragazza.
Noi ragazzi ci sediamo al nostro tavolo e noto che quei cinque continuano a guardarmi e a parlare tra loro, così non mi trattengo più "ma la smettete? Cos'è volete una foto, perché sapete dura di più!" dico arrabbiata, per poi alzarmi e andare verso la casa.
Mi incammino per le scale e sento dei passi dietro di me, ma non mi volto; con il piede ancora sul secondo gradino, sento una piccola mano posarsi sulla mia spalla. Mi giro: è Lily. "Scusa per mio fratello, è fatto così. Sono tra i ragazzi più ambiti al castello, ma purtroppo hanno il difetto di condividere un unico neurone in cinque" mi dice lei facendomi scoppiare a ridere, sento che mi troverò bene qui. "Parlando d'altro, se per te non è un problema starai in stanza con me, Rox, Domi, Victoire, Alice e Rose. Molly e Lucy non restano a dormire" "nessun problema" rispondo sorridendo.
Entrata nella camera rimango a bocca aperta, sicuramente hanno applicato un incantesimo estensivo irriconoscibile, perché all'interno è davvero enorme: ci sono due letti matrimoniali e tre singoli con le coperte sui toni del bianco e del lilla e accanto ad ognuno un comodino in legno scuro, due armadi, due scrivanie con sopra delle mensole piene di libri e riviste e un bagno interno; c'è una grande portafinestra che si affaccia su un balconcino, dal quale si può vedere il campo da quidditch. Il pavimento è anch'esso in legno scuro, con al centro un grande tappetto bianco molto morbido e le pareti sono di un celeste chiarissimo, quasi bianco e quasi interamente ricoperte di bandierine di grifondoro, poster dei cannoni di Chudley e copertine di riviste di moda. "Io e Roxanne dormiamo in quello" dice Lily indicando il primo letto matrimoniale con le coperte ancora sfatte e varie carte di dolciumi sparse su di esso, roba che a mia madre verrebbe un colpo solo a vederlo "Domi e Vic invece in quello affianco" indica l'altro matrimoniale, perfettamente rifatto e ordinato "e il tuo è questo" mi indica il letto con alla destra il bagno e a sinistra il letto di Rose, che si riconosce dai numerosi libri di astronomia, trasfigurazione e qualcos'altro sparsi su di esso. Sistemo i vestiti in uno dei due armadi e tiro fuori i libri, che metto sulla mensola, e il computer, che lascio sul letto. Vado in bagno per lasciare i trucchi, le creme e lo spazzolino nel mobiletto e mi concedo qualche secondo in più per osservare meglio la stanza: le pareti sono bianche, così come le piastrelle sul pavimento; ci sono due lavandini con sopra un grande specchio, una doccia e una piccola vasca con idromassaggio... si trattano bene vedo.
Il resto della giornata passa tranquilla: parlo con le ragazze, che mi spiegano molte cose di Hogwarts che sui libri della Rowling non ci sono; James, Fred e Hugo mi insegnano ad andare sulla scopa e scopro di essere abbastanza brava (o perlomeno non mi sono schiantata a terra al primo tentativo, il che è già qualcosa) e parlo molto con tutti, in particolare con mio fratello, al quale abbiamo deciso di rivelare la mia vera identità a patto che, almeno per il momento, non ne faccia parola con nessuno; all'inizio era molto scioccato, insomma non scopri tutti i giorni di avere una sorella segreta, ma tutto sommato l'ha presa abbastanza bene e stiamo scoprendo di avere un sacco di cose in comune, come la passione per i gialli, i film comici ed il cioccolato (ovvio o non saremmo figli di Remus Lupin). Dopo una cena con a tavola ogni ben di dio, noi ragazze andiamo in camera e ognuna si dedica ad una attività diversa: Domi, Victoire e Lily sfogliano riviste di moda, Roxanne lucida la sua scopa, Alice si cambia lo smalto, togliendo quello rosso che aveva prima per sostituirlo con uno azzurro, mentre io e Rose leggiamo dei libri, io le ultime pagine di Piccole donne e lei quello di pozioni, valla a capire. Intorno alle due di notte, dopo aver finito anche Piccole donne crescono (che posso dire...ops?) mi addormento esausta, ma felice come non lo ero da tempo.
Il 30 agosto, con l'aiuto di Rose e Lys, i due cervelloni della famiglia, faccio un ripasso del programma dei cinque anni che ho perso, anche se con la teoria sono messa molto bene, o almeno questo è quello che mi dicono loro. Il pomeriggio devo andare a Diagon Alley e zia Ginny e zia Angelina decidono di accompagnarmi. Prima di tutto andiamo alla Gringott a ritirare dei soldi dalla camera blindata mia e di mio fratello (ma quanto è figo dirlo?), poi ci dirigiamo al Ghirigoro per acquistare i libri e poi ci dirigiamo in vari altri negozi: accessori per il quidditch, dove ordiniamo la divisa e dove le mie zie impazziscono peggio di due ragazzine, l'emporio delle erbe, dove posso comprare tutti gli ingredienti e le fialette per pozioni, madama McClan, qui prendo la divisa, e altri acquisti del genere. Ormai cariche di buste e pacchetti, ci dirigiamo verso il negozio che mi ha attirato subito più di qualsiasi altro, il negozio in cui ogni persona, sana di mente e no, babbana o magica, vorrebbe entrare almeno una volta nella vita: Olivander.
Appena entro le mie narici sono invase dall'odore di carta vecchia e legno. Subito arriva un uomo che avrà più o meno trent'anni, suppongo l'erede dell'attività di Olivander. "Salve signorine, sono Fabian. Immagino siate qui per una bacchetta" dice spostando lo sguardo verso di me. "Bene, un attimo prego" mi prende le misure del braccio, della mano, la circonferenza del polso e della testa e altre cose strane e poi scompare tra gli scaffali polverosi per ritornare poco dopo con una scatola tra le mani. "Provi questa: dieci pollici, legno di salice e nucleo di crine di unicorno, flessibile" la prendo e la agito piano, ma subito un bicchiere poggiato su un tavolino nell'angolo della stanza esplode e allora la poggio, mentre Fabian borbotta frasi sconnesse e ne cerca un'altra. "Legno di ciliegio e crine di unicorno, semirigida, undici pollici e mezzo" dice e me ne porge una con l'impugnatura molto elaborata; agito anche questa e stavolta le carte appoggiate sul tavolo di prima impazziscono e cominciano a volare dappertutto portando il caos nel piccolo negozio manco fosse stato vittima di un uragano. Dopo aver riportato l'ordine se ne va e torna dopo cinque minuti con tre scatole contenenti tre bacchette. Le provo tutte e tre: una è in legno di quercia con corda di cuore di drago, le altre due hanno entrambe nucleo di piuma di fenice, solo che una è di legno di tasso e l'altra di quercia; nessuna delle tre è quella giusta. "È una cliente difficile, ma stia tranquilla. Penso di sapere quale bacchetta è adatta a lei" e scompare di nuovo. Torna con una scatola polverosa e la apre; vi è una bacchetta bellissima con l'impugnatura in legno scuro finemente intagliata mentre il resto della bacchetta è senza decori. Ancor prima di prenderla in mano, sento che questa è quella giusta e le mie sensazioni vengono confermate quando la impugno e dalla punta si sprigiona un caldo bagliore dorato che mi avvolge prima la mano e poi risalire tutto il braccio, fino ad avvolgermi completamente. Non posso fare altro che osservare rapita e senza parole se non "è quella giusta" sussurro e vedo il ragazzo annuire "legno di faggio, nucleo di piuma di fenice, dieci pollici, abbastanza flessibile". Dopo aver pagato la bacchetta e ringraziato il ragazzo, usciamo dal negozio e torniamo a casa. La sera, dopo una cena abbondante, tutte noi ragazze ci mettiamo a letto e dopo un'intensa sessione di chiacchiere e gossip crolliamo, esauste.
La mattina successiva ci svegliamo per mezzogiorno pranzando direttamente, saltando la colazione; nel pomeriggio mi alleno ancora con Rose nella pratica di incantesimi e trasfigurazione, giù in cortile, e dopo ore ed ore di allenamento riesco ad evocare un patronus corporeo: un lupo. Automaticamente sorrido e mi vengono gli occhi lucidi, perché potrà sembrare un patronus qualunque, ma a me subito un pensiero balena in testa: papà. Facciamo una cenetta leggera, si fa per dire ovviamente, e andiamo in camera. Mentre le altre crollano subito, io non riesco a prendere sonno, tanto sono agitata: non posso ancora credere che domani finalmente andrò ad Hogwarts! Con questi e molti altri pensieri in testa dopo mezz'ora buona cado tra le braccia di Morfeo, con un sorriso da ebete stampato in faccia.
Angolo autrice:
Salve a tutti, ditemi cosa ne pensate e se vi sta piacendo la storia.
-giulia-
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