Capitolo 17 La seconda prova

Caro diario,

È il 14 Febbraio. 

La festa degli innamorati, del cioccolato, dei baci, degli abbracci, delle carezze. 

La festa dell'amore.

È il terzo giorno dell'ottava settimana che non rivolgo parola quasi a nessuno, mangiando solo lo stretto necessario per non svenire e concentrandomi al massimo sullo studio. Sono circa sette settimane che il mio cuore ha smesso di battere e di provare emozioni.

Sette settimane, tre giorni e 11 ore.

Tutto per colpa sua.

Sono quasi due mesi che ho preso tutte le mie emozioni, l'amore, l'odio, la rabbia, la paura, la gioia, e le ho nascoste nell'angolino più remoto del mio cuore erigendovi intorno strati e strati di spesse mura; ma infondo so che, per quanto queste sembrino resistenti all'esterno, basterebbe un soffio di vento per farle crollare e distruggermi definitivamente.

Sono sdraiata sul letto sotto le coperte, con un pacco di fazzoletti e dei cioccolatini a fianco, a scrivere con quello che è diventato il mio unico confidente, dopo l'ennesima notte insonne, testimoni le mie infinite occhiaie, e poiché la mia vita è la rappresentazione del mai una gioia, i ricordi invadono ancora la mia mente, dolorosi come la prima volta.

Flashback

La scena che si presenta ai miei occhi è peggio di una pugnalata alle spalle, peggio di mille cruciatus, peggio di qualunque cosa potessi immaginare. Così, indietreggio lentamente, con gli occhi che mi pizzicano, e inizio a correre verso il dormitorio, cercando di scappare da quel dolore opprimente che mi schiaccia e mi preme sul petto e sui polmoni impedendo all'aria di entrarvi.

La calda luce delle fiaccole appese alle antiche mura del castello le illumina il vestito blu, con ricami dorati sulla parte inferiore della gonna. Conosco quel vestito. L'ho visto volteggiare nella sala durante il corso della serata.

Le gambe mi tremano e non reggono più il mio peso, vado a sbatter contro lacune persone e mormoro una serie di "scusa" confusi. Arrivata davanti all'entrata della sala comune devo ripetere più volte la parola d'ordine, la voce rotta dai singhiozzi.

Le mani di lui le accarezzano delicate il viso, come fosse di porcellana e lui temesse di romperla, e lei gli accarezza quei suoi capelli mori, così lisci e morbidi, che profumano di menta, con un vago sentore di qualcos'altro.

Mentre cerco di arrivare in camera, sbatto il ginocchio contro una poltrona, ma il dolore fisico in questo momento non è nulla in confronto a quello emotivo, così cerco di trattenere l'ennesimo singhiozzo, mentre mi dirigo verso le scale. Entro in camera e butto le scarpe in un angolo in un impeto di rabbia.

Un pallido e argenteo raggio di luna illumina i loro volti leggermente accaldati "grazie, Albus Severus Potter" dice lei "di niente Alice" risponde lui.

Mi butto sul letto, copro la faccia col cuscino e mi lascio andare ad un urlo liberatorio, un urlo che racchiude tutta la mia disperazione, l'odio, la rabbia, la tristezza, la frustrazione, l'amarezza, la delusione.

Fine flashback

Sai, ho scoperto che esiste una parola per descrivere ciò che provo: anaffettività.

L'anaffettività è quella caratteristica in una persona che indica l'incapacità di provare o di esprimere le emozioni, che quindi restano represse. È incredibile come una parola di tredici lettere riesca a riassumere il casino che provo dentro e che nemmeno io riesco a capire.

Sai però qual è la cosa che mi fa stare più male? Il fatto che se potessi avere una giratempo per tornare indietro, mi comporterei esattamente allo stesso modo, commetterei di nuovo gli stessi errori che mi hanno portata oggi a stare così male, pur di rivedere quel sorriso sul suo volto, quel sorriso rivolto a me, durante il ballo del ceppo mentre volteggiavamo nella sala sulle dolci note di un valzer inglese, ignari del resto del mondo, per rivivere le sensazioni provate in quei meravigliosi baci. 

L'unica cosa che non capisco è perché-

Lascio cadere la penna e nascondo tutto sotto il cuscino quando sento la porta aprirsi e vedo Isabelle entrare "come stai?" io alzo le spalle e tento di rimettermi sotto le coperte dopo che lei me le ha strappate di dosso, ma la mia compagna di stanza mi prende per un braccio e mi tira seduta e mi dice che lei e le ragazze mi vietano categoricamente di restare chiusa in camera anche oggi, così sono costretta ad alzarmi per andare a prepararmi. Così mi infilo un paio di jeans neri stretti e sopra un maglione beige lungo e un paio di stivali neri fino al ginocchio con un leggero tacco. Mentre finisco di infilare gli stivali, vado in bagno per cercare inutilmente di cancellare le mie occhiaie chilometriche con del correttore, aggiungo un filo di mascara, poi esco dalla stanza insieme alla mia amica. 

In sala grande mi siedo vicino alle altre e subito Zayn mi si avvicina e mi abbraccia stretto, raccontando battute davvero dementi e facendo delle facce assurde pur di farmi ridere, ma servirà più di un bel faccino adorabile per tirarmi su in questo momento. So che lo fa per me, essendo l'unico a cui ho raccontato la mi situazione, neanche le ragazze sanno cosa è successo quella sera, ma proprio non ce la faccio a sorridere, mi sento come svuotata da ogni emozione. Dopo colazione andiamo ad Hogsmeade per un giro; ci fermiamo verso metà mattinata ai Tre Manici di scopa per prendere una burrobirra e smangiucchiare qualcosina tutti insieme, serpeverde e grifondoro, combinazione insolita, lo so, ma dopo la prima prova stanno cercando di andare d'accordo. Tuttavia vedere tutte quelle coppiette sbaciucchiarsi negli angoli della sala, per le strade, nei negozi, mi fa ripensare a quella notte e in questo momento ricordare è l'ultima cosa che voglio, visto che sto cercando con tutta me stessa di dimenticare quel dolore, così dico agli altri che non mi sento molto bene e che credo che tornerò al castello e per fortuna se la bevono tutti; tutti tranne Zayn, che mi rivolge un sorriso comprensivo mentre esco dal bar. Giunta la sera vado a letto presto preparandomi all'ennesima lotta contro i miei incubi.

***

Finalmente è arrivato il giorno della seconda prova e siamo tutti a tavola. Io sono sulle gambe di Zay, che mi sta abbracciando mentre mangio svogliatamente una fetta biscottata con la nutella, cosa insolita per me, visto che mi sarei già divorata un'intera crostata a quest'ora; ad un certo punto vedo Rosie che si dirige verso di me e mi consegna una busta dalla McGranitt dicendo che mi sta aspettando. Così mi congedo dai miei amici e mi incammino verso l'ufficio della preside; una volta entrata mi rendo conto di non essere sola: infatti, ci sono gli altri tre rappresentanti delle case di Hogwarts, e i presidi delle altre due scuole; poi ci sono anche Alice e una ragazza con i capelli castano chiarissimo, quasi biondi, e gli occhi verdi- azzurri, sicuramente è una delle ragazze di Beauxbatons. Saluto la ragazza con un timido sorriso, che ricambia incerta, ed ignoro completamente Alice.

"Signorina Lupin, ben arrivata! Ora che ci siete tutte, posso iniziare a spiegare. Spero che voi tutte vi ricordiate la seconda prova l'ultimo torneo Tre Maghi" noi annuiamo, ancora ignare di tutto "bene, per quest'anno abbiamo escogitato qualcosa di simile: voi tre ragazze sarete gli ostaggi, se così si possono chiamare, che i nostri tre campioni dovranno recuperare nel tempo da noi stabilito. Sappiate, però, che non siete state scelte a caso. Siccome è passato da poco San Valentino abbiamo scelto le persone a loro più care, per spingerli a dare il massimo una volta capito in cosa consiste la prova: Claire Allison Argent, la sorella minore della campionessa di Beauxbatons; Giulia Nymphadora Lupin, la migliore amica di Zayn Krum, anche se, da quel che mi è stato detto, lui la considera al pari di una sorella; ed infine la signorina Paciock, per il signor Potter" sento il cuore mancare un battito a quelle parole ed evito di guardare la mora negli occhi, voltando lo sguardo dall'altra parte. Se non l'avessi fatto, però, avrei le sue guance tingersi di rosso e negare con la testa, indicando con gli occhi nella mi direzione, facendo spuntare un dolce sorriso comprensivo sul volto della preside McGranitt. "Voi sarete poste sotto incantesimo e vi addormenterete il tempo necessario per permettere ai ragazzi per completare la prova, poi questo svanirà e voi vi risveglierete in ogni caso, che il campione a voi assegnato vi abbia trovato o no. Tutto chiaro?" noi annuiamo, leggermente incerte. La professoressa mi guarda e mi sorride ed è l'ultima cosa che vedo prima di cadere in un dolce oblio.

Albus pov

Davanti a me ci sono Scorpius, Alec, Luke e Andrew, alias i miei migliori amici, che si stanno ingozzando di uova, bacon e succo di frutta, mentre a me si è chiuso lo stomaco davanti alla scena che si presenta ai miei occhi: Giulia seduta sulla gambe di quell'odioso Zayn, che le cinge la vita con fare protettivo con le sue braccia abbronzate e coperte da alcuni tatuaggi, di cui lei traccia contorni, che a quanto pare conosce alla perfezione, senza neanche rendersene conto e questo mi fa pensare alle volte in cui deve averlo fatto, magari coccolandosi in situazioni anche più intime... solo a pensarci sento una rabbia incontrollata ed ingiustificata salirmi dentro e bruciarmi nelle vene... "Sei geloso" a distogliermi dai miei pensieri è la voce di Alec "non sono geloso" "si che lo sei, stai fulminando quel povero ragazzo da dieci minuti" non faccio in tempo a rispondergli, che la mia attenzione si concentra su mia cugina Rose, che si è avvicinata a Giulia e le ha detto qualcosa che non riesco a sentire; lei si alza e saluta i suoi amici, per poi uscire dalla sala grande, i grandi occhioni azzurri spenti, privi della loro solito luce, così come accade da ormai un po' di tempo a questa parte. 

Dopo mezz'ora non è ancora tornata ed io sono sempre più preoccupato, ma nonostante ciò sono costretto ad accantonare i miei pensieri, poiché chiamano noi campioni e ci comunicano di recarci al campo da quidditch.

"Buongiorno a tutti e benvenuti alla seconda prova del torneo Tre Maghi"- annuncia il ministro della magia "quest'oggi la signorina Argent e i signori Potter e Krum dovranno affrontare la rivisitazione di una prova che hanno affrontato anche i nostri precedenti campioni. Ora, vi prego di prestare attenzione a queste piccole raccomandazioni: vi sarà concesso di muovervi liberamente all'interno dell'intera zona circostante al castello e dentro di esso, avrete a disposizione solo la vostra bacchetta ed il vostro ingegno e vi diamo un'ora di tempo per completare la prova. Se la completerete in tempo sarete giudicati per il tempo impiegato e per come avrete svolto la prova, se ritarderete, invece, vi saranno sottratti punti man mano che il vostro ritardo aumenterà. Ora, prima di andare, vi lascio un indizio che vi sarà d'aiuto" Kingsley prende dalla tasca della giacca un rotolo di pergamena chiuso con un nastro dorato; lo apre ed inizia a leggere.

Così la storia ripeterai,                                                                                                                                                 generazione dopo generazione,                                                                                                                                   un'ora sola tu avrai per cercare con attenzione.                                                                                                  Guarderai in ogni angolo finché non sarà trovato                                                                                                    ciò che è perduto e che ti è stato rubato.                                                                                                              Attento campione perché le apparenze possono ingannare,                                                                              e spesso, anche le menti migliori imbrogliare.                                                                                              Perciò ti dico: ciò che cerchi potrai trovare                                                                                                        solo se dietro negli anni saprai cercare.                                                                                                    Campioni, vi auguro buona fortuna                                                                                                                             e ricordate di seguire la Luna!

Una vola ascoltato tutti l'indovinello, la preside si alza e prende in mano il microfono "bene, grazie a tutti. Come sempre i nostri fidati auror controlleranno la prova e saranno pronti ad intervenire in ogni momento. Ed ora, con immensa gioia e piacere, dichiaro ufficialmente iniziata la seconda prova del Torneo Tre Maghi!" un forte applauso riecheggia nello stadio mentre mettono noi campioni in tre tende diverse, dove il silenzio sarebbe opprimente se non fosse per le urla d'incoraggiamento che arrivano da fuori, ora attutite dalla stoffa della tenda, che si apre poco dopo per fare entrare mia madre e mio padre. Loro mi dicono di stare tranquillo perché di sicuro andrò alla grande, li abbraccio forte e li ringrazio del loro supporto. Dopo altri due minuti insieme, loro devono uscire, perché la prova inizierà a momenti, così mi preparo e quando sento il segnale acustico, capisco che la prova è partita e che mi resta un'ora per risolvere l'indovinello e recuperare qualunque cosa sia che mi abbiano preso.

Esco lentamente dalla tenda e tento un incantesimo d'appello, ma non sapendo cosa appellare è pressoché inutile. Così inizio a correre e a guardare in tutti i luoghi che mi vengono in mente, dal lago nero alla foresta proibita alla capanna di Hagrid, ma nulla; allora mi dirigo verso il castello e setaccio tutti i piani, dalla sala grande alla stanza delle necessità al settimo piano, dove, distrutto, mi fermo qualche secondo per riprendere fiato. Controllo l'orologio, mancano solo venticinque minuti, cavolo! Mentre sono lì, nel mezzo del corridoio, col tempo che scorre inesorabile avvicinandomi sempre di più alla mia sconfitta, mi ricordo della festa che i miei cugini Fred e Louis e mio fratello James hanno organizzato in questa stanza l'anno scorso per celebrare il loro ultimo anno: erano presenti tutti i ragazzi dal quinto anno in su di tutte le casate, c'era alcool che scorreva a fiumi e la musica a palla usciva da casse invisibili... una festa coi fiocchi, da veri malandrini...

Poi mi ricordo di alcuni versi dell'indizio: indietro negli anni... seguire la Luna...

Indietro nel tempo... malandrini... Luna...

Ma certo! Improvvisamente il criceto semi-svenuto nel mio cervello riprendere a girare e collego tutte le informazioni, che stupido che sono come ho fatto a non pensarci prima? Scendo quasi volando le rampe di scale che mi separano dal piano terra, esco dal grande portone in pietra e come un razzo mi dirigo verso il Platano Picchiatore, sperando di arrivare in tempo. E lì, finalmente, vedo tre ragazze con gli occhi chiusi sospese per aria. Avvicinandomi, intravedo il viso Alice e mi muovo sicuro verso di lei, ma dopo pochi passi mi ghiaccio sul poso, perché dietro lei vedo lei, l'unica ragazza capace di mandarmi in tilt il cervello con uno sguardo, la ragazza costantemente al centro di miei pensieri: Giulia.

A questo punto non so proprio cosa io debba fare, non chi io debba prendere, ma un rumore di passi affannati mi distoglie dai miei dubbi e poco Nicole mi raggiunge, seguita a poca distanza da Zayn... a quanto pare anche loro ci sono arrivati, o forse sono solo andati per tentativi. Entrambi si dirigono verso gli ostaggi ed io li seguo, mentre dentro di me si fa strada la consapevolezza che lei non è lì per me, che non sono io quello che la salverà.

"Quanto manca?" chiedo abbastanza nervoso "poco meno di undici minuti" mi risponde Nicole e io soffoco un'imprecazione, poiché ormai siamo agli sgoccioli e, anche se li abbiamo trovati, ora dobbiamo capire come riportarli alla giuria. Proviamo tutti gli incantesimi che conosciamo, mescolando le conoscenze apprese nelle tre scuole, ma nulla: qualunque incantesimo sembra rimbalzare contro le bolle d'aria che le circondano; poi all'improvviso Nicole sfiora sovrappensiero con la mano il piede della sorella e la ritrae con un urletto, come se avesse preso la scossa, così incuriosito mi avvicino ad Alice e le prendo la mano; pian piano lei inizia a brillare e un attimo dopo si smaterializza chissà dove. 

Anche gli altri due campioni seguono il mio esempio e pochi secondi dopo ci ritroviamo da soli ai piedi di un albero ultra centenario.

Ci guardiamo negli occhi per un secondo e, come leggendoci nella mente, scattiamo verso il tendone della giuria; è chiaro fin da subito che Nicole sarà ultima, non essendo molto veloce, così ce la giochiamo io e l'altro moro. In lontananza vedo il tendone, mancano poco più di un centinaio metri ed io sono in svantaggio di parecchio.

Cento metri...

Zayn è in vantaggio ed io cerco in tutti i modi di recuperarlo, non riuscendo comunque a riprenderlo.

Cinquanta metri...

Siamo testa a testa, ma solo per pochi secondi infatti lui mi supera di nuovo ed io mi ritrovo a guardare nuovamente la sua schiena, mentre do tutto me stesso nel tentativo di vincere questa dannata prova.

Quaranta metri...

Le immagini inventate ed elaborate dalla mia mente di Giulia che bacia Zayn, ringraziandolo per averla salvata ed aver anche vinto mi invadono la testa, mentre rabbia e gelosia mi scorrono come fuoco nelle vene, dandomi ancora più grinta di quanta già ne abbia.

Trenta metri...

Sono un passo dietro di lui.

Venti metri...

Penso a quello che potrebbero fare dopo la gara... Lui che le accarezza le guance, le labbra, il collo e giù, sempre più giù mentre lei gli bacia ad uno ad uno i tatuaggi sulle braccia muscolose...

Siamo testa a testa.

Dieci metri...

Tra le migliaia di urla degli studenti, io riesco a sentire la sua, solo la sua, che ci incita a dare il massimo negli ultimi metri e, grazie a quella voce, riesco ad attingere alle ultime forze rimaste.

Cinque metri...

Finalmente lo supero.

Due metri...

Il salto finale verso il traguardo, verso la vittoria, verso lei!

Fine

Ce l'ho fatta!

"Il vincitore della seconda prova è Albus Severus Potter, della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts!" annuncia la preside McGranitt, non riuscendo a nascondere la sua soddisfazione. E, mentre tutti si congratulano con me, il mio sguardo si perde in due zaffiri luminosi, illuminati dal dolce sorriso che finalmente dopo tanti giorni torna a incorniciarle il volto, mentre applaude felice.

"Ce l'ho fatta davvero" penso.

Angolo autrice:
Già, ce l'ho fatta... scusate davvero per l'enorme ritardo, ma essendo a maggio sono sommersa da compiti e verifiche. Scusatemi per eventuali errori, ma a mezzanotte non sono proprio lucida, ma avevo iniziato il capitolo ieri e mi ero decisa a pubblicarlo il prima possibile, quindi eccomi qui. Ci tenevo inoltre a ringraziare tutti voi che leggete e votate la mia storia, in particolar modo un grazie enorme e speciale va a black_bourbon87 che commenta sempre e mi aiuta a migliorare, grazie davvero di cuore.
Bacioni a tutti
-Nicomylife-

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