Capitolo 15 La prima prova

La mattina seguente, poiché è sabato, ci possiamo preparare con calma e mi vesto con un maglioncino a collo alto, dei jeans scuri e gli stivaletti neri col tacco. Metto un po' di trucco, poi aspetto che anche le mie compagne si preparino per poi scendere a fare colazione; in sala la professoressa McGranitt ci comunica che la prima prova del torneo avrà luogo il 22 novembre.

Il tempo sembra volare: così, tra un'uscita ad Hogsmeade a inizio novembre, la prima verifica di trasfigurazione che fallisce miseramente, le noiosissime lezioni di ripasso di pozioni e incantesimi e una chiacchera qua e là nei pomeriggi liberi, in men che non si dica arriva il giorno tanto atteso: il giorno della prima prova. Nonostante sia novembre inoltrato, c'è un bel sole così decido di vestirmi relativamente leggera, con una semplice maglietta nera a maniche lunghe, un maglione a collo alto verde scuro, un paio di jeans e le mie amate converse nere. Mentre aspettiamo come al solito che quella vanitosa di Isabelle esca finalmente dal bagno, nel quale si è rinchiusa più di mezz'ora fa, finisco di prepararmi facendomi una coda alta e parlando un po' con le altre ragazze, facendo supposizioni, una più assurda dell'altra a mio parere sulla prova di oggi. 

Arrivata in sala grande saluto come al solito alcuni ragazzi di Durmstang con cui ho legato davvero molto e Zayn mi abbraccia stretta, lasciandomi un delicato bacio sulla guancia e facendomi sedere sulle sue gambe, cosa che fa tutte le mattine e tutte le sere, da quando gli ho raccontato cosa è successo con Alice e Albus durante l'estate. All'inizio non sapeva se andare a spaccare la faccia a lui per avermi fatto soffrire o a lei per le orribili parole che mi ha rivolto, ma alla fine l'ho convinto a lasciar stare, e lui ha acconsentito anche perché ha deciso che l'avrebbe puniti molto di più se Alice avesse visto Albus geloso delle sue attenzioni verso di me, o almeno questa è la sua teoria. "Qualcuno è geloso" mi dice con tono cantilenante e io lo guardo inarcando un sopracciglio, scettica "il principe conteso mi sta perforando la schiena con lo sguardo" io scuoto la testa rassegnata: principe conteso è un soprannome che le ragazze hanno affibbiato al serpeverde e che mi fa sorridere ogni volta che sento. "Ma smettila!" gli do un pugnetto giocoso sul braccio, pur sapendo di non avergli fatto nemmeno il solletico.

Alle undici meno dieci, infilati sciarpa, guanti e cappotto, mi dirigo insieme agli altri spettatori verso il campo da quidditch, mentre i tre campioni si recano ad aspettare in una tenda lì vicino. Potranno essere passati molti anni, ma di certo i giudici non sono migliorati quanto ad in inventiva. Dall'alto degli spalti riusciamo finalmente a capire di che prova si tratta: è un percorso ad ostacoli, pieno di creature magiche, fossati con trappole e trucchetti e diverse altre sfide. Ci mettiamo a sedere e sono un pochino preoccupata, poiché tenere così tanti serpeverde e grifondoro gli uni vicini agli altri è un grande rischio. "Ragazzi, professori e genitori, vi prego di prestare un attimo di attenzione. Innanzitutto buongiorno e benvenuti alla prima prova di questa edizione del Torneo Tre Maghi!" annuncia la nostra preside e un forte applauso segue le sue parole "come preside di Hogwarts sono immensamente onorata di poter ospitare nuovamente nella mia scuola questo importante evento. Adesso passo la parola ad uno dei giudici del torneo, nonché mio caro amico: il ministro della magia Kingsley Shacklebolt" vediamo la professoressa passare il megafono all'amico che inizia a parlare "Grazie Minerva per le gentili parole. Adesso prima di dare finalmente il via alla prova, vorrei presentarvi gli auror che supervisioneranno le prove e il medimago che aiuterà Madama Chips in caso di incidenti. Diamo un caloroso benvenuto, o nel nostro caso bentornato, ai coniugi Potter, a Ronald Weasley e Draco Malfoy!" dice il ministro allegro. Hugo e Scorpius smettono di guardarsi in cagnesco solo in quel momento, quando un applauso ancora più forte accoglie le sue parole e i tre auror e il medimago, si guardano intorno con occhi pieni di nostalgia, ripensando probabilmente a quando c'erano loro al nostro posto, seduti su quelle stesse gradinate o probabilmente sospesi a mezz'aria sulle loro scope pronti a battersi per la coppa del quidditch. Una volta individuatoci, si dirigono verso da questa parte, attirando numerosi sguardi curiosi e ammirati, e ci abbracciano, provocando a tutti noi un lievissimo imbarazzo per le centinaia di sguardi su di noi. Subito dopo sembrano realizzare qualcosa e si guardano tra loro facendo una faccia stupita, e non è difficile capire il motivo delle loro occhiate perplesse: per i colori delle nostre divise gli uni vicini agli altri. In effetti quando loro erano giovani, le nostre due casate erano così rivali che non potevano stare a meno di dieci metri gli uni dagli altri se si volevano evitare stragi. E non è che la rivalità sia diminuita, niente affatto, solo stiamo cercando di essere almeno civili gli uni con gli altri, almeno per oggi per rispetto di Albus. Gli adulti si siedono vicino a noi e mi rivolgono uno sguardo grato, perché effettivamente sono io che faccio da barriera tra i due "schieramenti" bloccando le numerose frecciatine e cercando di arginare il tutto evitando le occhiatacce tra i miei amici e parenti.

Il primo ad essere chiamato è Zayn e mentre lo vedo affrontare creature di ogni genere sento un misto di ansia, orgoglio, preoccupazione e ammirazione verso il mio migliore amico. Devo dire che se la cava piuttosto bene, anzi molto bene, l'unico ostacolo è stato la Veela che, nonostante i suoi... gusti differenti, è riuscita ad incantarlo, facendogli perdere tempo e quindi guadagnare così un 9.2, anziché un 10 pieno.

Subito dopo viene chiamata la campionessa francese, Nicole Argent, che conclude in breve tempo una prova pressoché perfetta e si merita un 9.5.

L'ultimo ad essere chiamato è Albus ed ho una paura tremenda per lui; sono in prima fila pronta ad intervenire e mi raggiungono mio zio Harry, zia Ginny, Lily Alice. Albus è appena entrato in una specie di tubo dove sono già entrati gli altri due campioni prima di lui, quando all'improvviso un grido riecheggia per lo stadio e mi gela il sangue nelle vene: è la sua voce! Vedo mio zio, il viso pallido, con un'espressione di puro terrore stampata sul viso cadaverico, che cerca di saltare la ringhiera, ma viene subito bloccato dal ministro e dalla preside (che ora sono ufficialmente entrati nella mia lista nera) che gli impediscono di intervenire ed io, incurante del nostro profondo odio reciproco, sto stritolando la mando di Alice e lei uguale con me, guidate dallo stesso terrore, terrore che accada qualcosa al ragazzo che amiamo. Dopo minuti di estenuante attesa vediamo uscire Al da quel tubo, pallido e ansante, quasi terrorizzato, ma vivo, e solo ora, finalmente, ci concediamo di tirare un sospiro di sollievo. Gli viene assegnato un 8 scarso per il tempo impiegato, ma non me ne puoi fregare nulla se è ultimo perché in questo momento l'unica cosa che mi interessa è che sia sano e salvo!

Albus pov

Quando chiamano il mio nome, parto di corsa lungo il percorso tracciato per noi mentre sento il mio nome essere urlato da centinaia di voci. Evito le buche e le trappole create dai Kappa e nella piccola palude riesco facilmente a sfuggire agli avvincini; una volta sulla terraferma, urlo un Protego per ripararmi da degli schiantesimi lanciati da chissà dove e subito dopo sono costretto ad evocare un patronus che, seppur non corporeo, è abbastanza potente da scacciare il dissennatore, anche se dubito che fosse vero.

Ormai certo di avere la vittoria in tasca, mi dirigo sicuro verso il tunnel, ma una volta dentro mi trovo davanti ad una scena a cui non avrei mai voluto assistere: Giulia, stesa a terra, con gli occhi sbarrati e il petto immobile "NO!" urlo con quanto fiato in gola, correndo verso di lei e stringendola tra le mie braccia, accarezzandole il viso e continuando a mormorare parole sconnesse, intervallate da singhiozzi. Continuando a cullarla, chiudo gli occhi, non sopportando più quella vista orribile. Quando mi decido a riaprire gli occhi, dopo minuti o forse ore, non lo so, tra le mie braccia non c'è più Giulia, ma Scorpius, anche lui morto, con un pugnale nel fianco ed un'enorme chiazza rossa che si allarga sempre di più sul maglione candido "no, no, no, no, no, no" sussurro mentre mi alzo ed indietreggio terrorizzato lentamente fino a toccare con la schiena la fredda parete del tunnel; mi giro per fuggire ma trovo l'uscita bloccata. Quando volgo nuovamente lo sguardo verso di lui, la scena che mi si presenta davanti è anche peggiore delle precedenti: tutta la mia famiglia a terra, distrutta, con James e Lily morti che fino alla fine sono rimasto abbracciati, mia madre che piange sul corpo di mio padre, anche lui morto, con gli occhiali storti e chiari segnando lotta sul viso e sul corpo. Mia mamma alza il capo e mi guarda con quei suoi occhi color nocciola che tanto amo, ma in cui ora leggo solo dolore e disperazione, che con una forza devastante mi comunicano un solo messaggio "è colpa tua!" solo adesso mi accorgo della bacchetta stretta nella mia mano, che subito inizia a tremare violentemente quando la consapevolezza di ciò che intende mia madre mi colpisce come un fulmine: sono stato io! Io li ho uccisi, tutti loro sono in queste condizioni per causa mia. Solo mia! Scoppio in un pianto liberatorio e disperato mentre mi accascio sulla parete e porto le ginocchia al petto.

Riesco a calmarmi solo dopo diversi minuti e sento da fuori le voci dei miei compagni incitarmi a continuare e all'inizio resto immobile, poi capisco: è questa la prova! Mi faccio coraggio e mi dirigo più sicuro verso il molliccio, che continua a cambiare forma.

Mia madre morta, mia sorella con volto sfregiato...

Alzo la bacchetta...

...il mio migliore amico coperto di sangue...

La punto verso di lui...

...Rosie con un pugnale nel fianco...

Ho l'incantesimo pronto -Rid...

...Giulia morta...

Mi blocco.

Rischio di cedere di nuovo, non capisco cosa mi succede, non solo oggi ma ogni volta che la guardo, sento qualcosa che si agita nello stomaco, il cuore aumenta i battiti e respirare diventa più faticoso, ma non è una cosa negativa, anzi mi sento bene.

Ed ora vederla lì, distesa ed inerme, priva del solito sorriso, è peggio di mille cruciatus.

E non so se è per la paura, per qualche strano motivo o magari è solo il frutto della mia immaginazione, ma tra le migliaia di voci là fuori, io sento la sua, dolce come quella di un angelo, ma forte e chiara come il ruggito di un leone. E la sua voce, quella voce che ormai riempie i miei pensieri di giorno e i miei sogni di notte, quella voce mi dà la forza di reagire. Mi alzo e senza più tremolii nella voce urlo "Riddikulus!" subito il molliccio inizia a gonfiarsi fino ad esplodere in una miriade di coriandoli verdi, rossi argento e oro.

Corro verso l'uscita che si è appena aperta davanti a me e finalmente esco, realizzando che il vociare confuso che si sentiva lì dentro non era neanche un terzo di quello che c'è qui fuori. Vedo la tribuna serpeverde al completo, con qualche macchia di rosso o oro qua e là, discendere gli scalini quasi volando per venirmi incontro; a malapena sento il verdetto dei giudici, ma non mi importa di aver preso un otto e di essere quindi arrivato terzo, non mi importa di nulla in questo momento se non di rivedere la mia famiglia sana e salva. Mentre li cerco tra la folla di gente che mi ha circondato esultante, all'improvviso, sento due braccia avvolgermi forte e subito capisco che si tratta di mio padre, che viene raggiunto poco dopo da James e Lily e mia madre, seguiti a poca distanza da mia zia, dai miei cugini e dai miei amici. Non vorrei mai staccarmi da quest'abbraccio, ma mio padre mi lascia un spacca sulla spalla e se ne va coi miei fratelli per lasciarmi agli altri; il primo ad abbracciarmi è Scorpius, seguito da Alec e dai gemelli e da altri ragazzi e ragazze della mia casata; tutti mi stanno dicendo delle cose, probabilmente mi fanno le congratulazioni o robe simili, ma la mia mente è ormai altrove, persa in quei due pozzi così azzurri da fare invidia al cielo che a loro volta sono fissi nei miei occhi. Spontaneamente le corro incontro e l'abbraccio come non ho mai fatto con nessuno; non mi accorgo dello sguardo geloso e al tempo stesso sofferente di Alice, delle occhiate che ci lanciano le sue amiche accompagnate da sorrisi maliziosi e sguardi d'intesa, non mi accorgo di nulla finché non sento qualcosa bagnarmi la spalla: le alzo il viso e vedo le sue guance rigate dalle lacrime. Le accarezzò dolcemente il volto con le dita, asciugandole le lacrime e sorridendole. "Non hai idea di quanta paura ho avuto" mi confessa un sussurro, così piano che fatico a sentirla in mezzo a tutto quel caos. Paura?! Lei era spaventata... per me, nonostante come l'ho trattata? Perché? Questa e molte altre domande vengono spazzate via dalle esili braccia della ragazza davanti a me, che mi circondano nuovamente la vita in un caldo abbraccio. Ricambio forte e aspiro il buonissimo profumo dei suoi capelli: vaniglia e mandorle, sono sicuro di averlo già sentito da un'altra parte, ma non ricordo dove, forse a lezione di pozioni, ma perché dovrei sentire odori così dolci in quell'aula...

Sento da lontano i miei amici chiamarmi, così mi scuso con Giulia e corro verso di loro, ma a metà strada mi volto "Giulia" non mi sente, c'è troppo caos così riprovo più forte "Giulia!" questa volta la mia voce arriva alle sue orecchie e lei si volta immediatamente "dopo ti devo parlare" annuisce ed io, più tranquillo, torno da Scorpius e gli altri per andare a prenderci una burrobirra ad Hogsmeade per festeggiare.

Angolo autrice:
Lo so sono cattiva... chissà cosa vuole chiedere Albus a Giulia. Comunque scusate per il ritardo ma con la scuola e i compiti è difficile aggiornare spesso.
Bacioni
-Nicomylife-

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