Capitolo 12 Migliori amiche

Alyssa pov

Il gioco andava per il meglio, fino a quando Frank non ha fatto quella maledetta domanda. Io lì dentro ero l'unica che sapeva cosa prova Giulia per quel cretino, perché ce lo ha urlato in dormitorio la notte del ballo. Poi quando la Paciock ha insultato i suoi genitori Giulia non ci ha visto più ed è scoppiato il putiferio.

Ormai è quasi un'ora che la cerchiamo ed è l'una di notte passata; abbiamo deciso di dividerci gruppi ed io sto Lily e la Weasley bionda, Victoire. Dopo altri dieci minuti di ricerca la troviamo nella radura dove abbiamo fatto il bagno, addormentata ai piedi di un albero, i capelli sparsi sul terreno e le mani che le fanno da cuscino. Chiamo subito suo fratello che arriva in un attimo e la riporta in camera mettendola a letto, poi noialtri ci spostiamo in camera dei ragazzi per discutere. Dopo un attimo di silenzio Teddy inizia a parlare, cercando di rimanere calmo, anche se è chiaramente visibile che è in pena per la sorella "ragazzi, per quanto possa essere calma ora che dorme, non penso che domattina lo sarà, anche se non ho be capito cosa è successo" dice; noi ragazze ci guardiamo e Rose prende la parola "meglio che non sappiate cosa l'ha fatta scattare, soprattutto tu Ted" "comunque, hai ragione" dice Hugo "dovremmo far venire qualcuno che la sappia calmare in caso cominci ad urlare o piangere di nuovo" "ho avuto un'idea" dice l'ultima persona che mi sarei mai aspettata pronunciare quella frase, James Sirius Potter. Senza aggiungere altro, va in camera si Giulia, lasciandoci con mille domande. Lo sentiamo parlare al telefono con qualcuno e attaccare, poi viene da noi dicendoci solo che sarebbe andato a prenderla a mezzogiorno. Allora tutti noi rassegnati, sapendo che non ci avrebbe detto altro, andiamo a letto e ci addormentiamo esausti.

Giulia pov

Mi sveglio la mattina dopo con la luce del sole che filtra dalle tende e mi stiracchio e, dopo aver scostato le lenzuola, scendo dal letto. Aspettate un attimo: tende? Lenzuola? Letto? Io ricordo di essermi addormentata nel bosco. Forse ieri sera è stato tutto un brutto sogno, ora scenderò giù e tutto sarà come prima, con James e Fred che faranno scherzi a tutti e nonna Molly che sta preparando il pranzo. Volto la testa verso il comodino e vedo che è quasi mezzogiorno; poi noto anche un pezzo di carta poggiato sul comodino e dopo averlo letto il mio cuore si frantuma nuovamente in mille pezzi.

Ti abbiamo trovata nel bosco verso l'una e Teddy ti ha messa a letto. Mi dispiace, Aly.

Crollo sul letto mentre le lacrime bagnano il mio volto, il collo e sempre più giù il cuscino, nel quale affondo la faccia e piango, piango silenziosamente, come ho sempre fatto finora; l'unico indizio sul mio umore sono le mie spalle, scosse dai singhiozzi.

Sento qualcuno bussare, ma non voglio vedere nessuno e dico "chiunque tu sia vattene" con voce rotta dal pianto, ma ovviamente non mi ascoltano e continuano a bussare, finché non mi alzo e vado ad aprire, per trovarmi davanti la mia madrina che mi dice che è quasi pronto il pranzo. La ringrazio e le dico che tra dieci minuti scendo e faccio per chiudere la porta, ma lei la blocca e mi dice "non so cosa sia successo e non lo voglio sapere, ma per qualunque cosa, io ci sono" e mi abbraccia.

Arrivata giù, tutti mi guardano ed Alice si alza dal tavolo, probabilmente per chiarire, ma io la supero, afferro la mano di Alyssa ed esco diretta al campo da quidditch, dove rimaniamo a parlare o, meglio, io parlo e lei mi lascia sfogare ascoltandomi fino a che zio Bill non ci viene a chiamare per il pranzo. Entriamo e ci sediamo e giustamente dove devo capitare io? Ma in mezzo a Teddy e Albus naturalmente e davanti ho Alice! Ma è una cospirazione?" credo che questo sia il più silenzioso pranzo di sempre con solo il rumore delle posate o un occasionale "mi passi il sale" o "mi verseresti l'acqua?" a mezzogiorno e un quarto, James si siede a tavola (non mi ero neanche accorta che mancasse) e un attimo dopo suona il campanello e i ragazzi mi obbligano ad aprire. Ok sono tutti strani oggi, forse è il polpettone... meglio non mangiarlo.

Vado alla porta e la apro "certo che sei proprio sfigata in amore eh!" lancio un urlo pazzesco mentre mi fiondo tra le braccia della mia migliore amica "oddio Fede! Che ci fai qui?" "sostegno morale" la guardo interrogativa "ieri tuo cugino mi ha chiamata e mi ha spiegato cosa è successo, anche se non credo che abbia capito proprio tutto, e così James mi è venuto a prendere" "ah" rispondo "bi" "ci" "di" ci guardiamo e scopiamo ridere come delle sceme. Quando mi riprendo le dico "e così James ti è venuto a prendere eh?"?" lei arrossisce e dopo avermi dato uno scappellotto, viene con me a mangiare, e devo dire che già mi sento meglio.

Dopo un pranzo più che abbondante, cucinato dalla più che abili mani di nonna Molly, le racconto bene cosa è successo e finisco per singhiozzare sulla sua spalla, mentre lei mi abbraccia. Allora per consolarmi, chiamo Alyssa, Lily e Domi, le uniche disponibili al momento, e ci rechiamo insieme nella radura del lago per farci un bagno e per calmarci.

Poi nel primo pomeriggio, Fede chiede a mio fratello di fa comparire il mio sacco da box sul retro della casa, perché sa che in questo momento ho bisogno di sfogarmi, così mi alleno per un'oretta, mentre lei mi osserva facendo qualche commento o battuta di tanto in tanto.

La sera, dopo esserci fatte la doccia, lei insiste nel farmi mettere un elegante tubino blu notte, corto e attillato, senza maniche, mentre lei mi ruba uno dei pochi vestiti che ho, un semplice vestito verde lungo con i brillantini. Dopo avermi piastrato i capelli ed esserci truccate, mi fa guardare allo specchio e non mi riconosco da quanto sono elegante e bella "e anche modesta mi dicono" esclama Fede, non mi ero accorta di essermi espressa ad alta voce "come mai così eleganti?" chiedo e in risposta ricevo un'alzata di spalle, ma io rimango comunque sospettosa, perché quando la mia migliore amica fa la misteriosa... beh tremate. Ci sorridiamo a vicenda e scendiamo, dove tutti gli occhi sono su di noi, e la cosa mi mette alquanto in imbarazzo, odiando io essere al cento dell'attenzione.

La cena prosegue al meglio senza incidenti imbarazzanti ed io ho accuratamente evitato di parlare con Alice o Albus, nonostante i numerosi tentativi di conversazione della prima. Sto per alzarmi da tavola, quando le luci si spengono all'improvviso e vedo mio fratello e Fede uscire dalla cucina e venirmi incontro con una torta con il numero 17 sopra. Cavolo è vero! Con tutto il casino successo, l'impazienza di tornare al castello e il frenetico ripasso mi ero completamente dimenticata che oggi fosse il mio compleanno! Dopo la solita canzoncina, e un ulteriore abbuffata, ci raduniamo in salotto sul grande tappeto e scarto i regali: gli zii mi regalano le più varie cose, da orecchini e bracciali a un orologio, un kit di manutenzione della scopa e il libro "il Quidditch attraverso i secoli", un sacchetto con venti galeoni e uno splendido vestito "è meraviglioso" sussurro incantata passando le dita sulla morbida stoffa "ti servirà fidati" dice zia Ginny misteriosa, scambiando un sorrisetto con gli altri adulti... come mai ho la sensazione che ci stiano nascondendo qualcosa? Poi tocca ai miei cugini di nuovo vengo catapultata tra magliette, maglioni, bracciali e dolci di tutti i tipi; infine apro, quello di mio fratello che mi lascia senza fiato dalla commozione. Sono due foto, la prima è magica e si muove e ritrae quattro ragazzi abbracciati che risalgono una collinetta, con sullo sfondo il vecchio castello di Hogwarts; la seconda è invece una foto babbana, ferma e immobile, ma ugualmente magica: è una cornice, che ritrae un uomo alto e magro, col viso dall'aria stanza segnato da profonde cicatrici, che tuttavia sorride come non mai, abbracciato ad una giovane donna dai capelli rosa che gli sta stampando un bacio sulla guancia. Seduto sul divano vicino a loro c'è un bambino di circa tre anni, coi capelli e gli occhi verdi, che tiene in braccio un fagottino avvolto in una copertina rosa. Abbraccio stretto mio fratello piangendo e lo ringrazio sottovoce, mentre lui mi accarezza i capelli per calmarmi. Ringrazio tutti per i regali e salgo in camera con le ragazze, pur non sapendo che le sorprese non sono finite.

Una volta rinchiuse in camera ha inizio un fantastico pigiama party che termina con una lotta coi cuscini in piena regola. Dopo aver sistemato la camera, tutte si sdraiano nei propri letti e un attimo prima che anche io possa finalmente andare a dormire dopo quella estenuante giornata, Fede mi prende per mano e mi trascina di peso in giardino. Sto per chiederle una cosa del tipo dove stiamo andando, perché o, meglio, "che diamine ti sei fumata piccola tappa malefica?" ma le parole mi muoiono in gola. Mi ha condotta sul retro del giardino, dove ci sono due sacchi a pelo stesi uno vicino all'altro sull'erba, circondati da candele "tuo fratello ha fatto un incantesimo intorno ai sacchi così non avremo freddo. Ti piace?"  mi giro a guardarla, sorridente e commossa, e quello sguardo vale più di cento parole.

Ci mettiamo comode e, dopo neanche un secondo di silenzio lei esclama "che stai facendo?" "sto cercando di dormire Fede, come fanno tutte le persone sane di mente alle undici e mezza" "ma non puoi dormire adesso!" sbuffo cercando di mantenere la calma "ti adoro e lo sai, e ti ringrazio per questa magnifica serata, ma se non mi lasci dormire, giuro che ti affatturo, e visto che sono maggiorenne posso farlo senza problemi" un attimo si silenzio, magari si è rassegnata, o si è addormentata, e sto per seguirla quando... "no sul serio non puoi dormire ora" resta calma, Giulia, resta calma "e sentiamo perché no?" chiedo, infondo dovrò pur dare una motivazione quando domattina troveranno il suo cadavere "beh perché ti devo ancora dare il mio regalo" apro gli occhi e mi giro verso di lei, che mi sta guardando con un sorrisetto divertito.

Mi metto a sedere, accantonando per la terza volta quella sera l'idea di dormire, e prendo il pacchetto avvolto da carta argentata che mi sta porgendo. Tolgo il nastrino verde e apro la scatola che rivela contenere uno splendido bracciale in argento con molti ciondoli. "L'ancora è un simbolo di forza, perché tu sei la mia forza, sei quella cosa, piccola ma importante, che mi permette di andare avanti sempre e di restare ancorata a me stessa anche nei peggiori momenti. La perla invece è simbolo di bellezza, così come la rosa, il serpente e lo smeraldino sono invece in onore alla tua casata, di cui sei tanto fiera; l'ombrello è per simboleggiare il nostro film preferito, Mary Poppins, ti ricordi tutte le volte che l'abbiamo visto da piccole?" annuisco incapace di parlare per dirle che sì, certo che mi ricordo di quegli interminabili pomeriggi in cui due piccole pesti, una bionda e una mora, passavano il tempo abbracciate sul divano a veder quel capolavoro "la chiave l'ho scelta perché sei tu che hai le chiavi del mio cuore, perché so che lo custodirai e proteggerai dall'andare in mille pezzi. E infine, l'infinito... beh quale simbolo migliore per la nostra amicizia no?" scoppio definitivamente a piangere e lei con me, mentre ci abbracciamo strette. Ci sdraiamo nei sacchi a pelo ancora con gli occhi lucidi ed io mi giro verso di lei e le chiedo "noi non ci separeremo mai vero?" "Mai" "promesso?" "promesso" le prendo la mano e chiudo gli occhi come quando da piccole avevamo paura dei temporali e ci consolavamo a vicenda.

E ci addormentiamo così, mano nella mano, sotto un cielo pieno di stelle.

Angolo autrice:

Scusate, non so che altro dire. Sono una persona orribile, ne sono consapevole e non mi scuserò mai abbastanza per questo ritardo. Non ho giustificazioni solo ho avuto un blocco, non sapevo come continuare la storia.
Baci e tante scuse
-giulia-

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