V
Sono felice, voglio esserlo davvero.
Convivo da anni ormai. Ho un bellissimo bambino, ho tutto ciò che posso desiderare.
Ma mi manca, sai? Mi manca il nostro bel paese, mi mancano le nostre feste, la tua compagnia.
Dovrei essere contenta ma qualcosa in me non va, qualcosa che non saprei descrivere.
Ho lasciato una parte di me, ho abbandonato i ricordi. Non li ho cancellati, li ho messi da parte, facendomi del male.
Ho sempre avuto la passione nel corpo. Ho sempre scaricato la tensione attraverso il canto. È stato grazie al canto che ho conosciuto Luca e tu, Claire mi hai sempre accompagnata in tutto ciò che ho fatto.
«Te la ricordi questa canzone, Claire?»
Ti domandavo in auto dirette al cinema.
«Come posso dimenticarla?»
E così iniziavamo a cantare, a storpiare le canzoni a modo nostro perché ci divertiva, ci faceva sentire vive.
I ricordi al cinema, le serate trascorse a guardare i film horror, i natali passati a guardare "Love actually", i regali quelli belli. Sono tutti ricordi che conservo.
Anche se a volte li nascondo non vuol dire che li abbia dimenticati.
«Elendra, a te capita mai di sentirti ancorata al passato? Perché a me capita sempre e non so che fare, fa tanto male».
Questa tua domanda, Claire mi ha destabilizzata.
Nonostante sia mamma non ho mai distrutto ciò che è stato.
A volte il presente è talmente vivo e reale che ingloba dentro di sé la mia esistenza. Ma i ricordi non potrò mai accantonarli, non potrò mai fare a meno di loro.
«Mi capita eccome, Claire. Cerco di andare avanti e ci riesco, ma il passato rimane sempre il passato».
Abbiamo passato gran parte della nostra esistenza assieme, abbiamo condiviso gioie e dolori, ma tu non c'eri quando ho scoperto di aspettare Mattia, non c'eri neanche il giorno del parto.
Ti ho allontanata, Claire perché un po' mi hai ferita. Non eri più l'amica di cui potevo fidarmi, non riuscivo a sopportare i tuoi comportamenti autolesionistici. Era troppo per me, nonostante soffrissi anche io, ho preferito distanziarmi da te.
Ma ti avrei voluta, sai? Ti avrei voluta vicina a me in quei momenti così delicati e speciali.
Ho deciso di diventare mamma, è sempre stato il mio sogno.
Mattia è arrivato all'improvviso, l'ho voluto, l'ho desiderato. Quanto avrei voluto la tua presenza! Chissà cosa avremmo fatto, chissà che salti di gioia! E invece il nostro rapporto non esisteva più.
Ci siamo allontanate e io ho sofferto. Nonostante avessi attorno a me altri amici, la tua assenza pesava.
Quando per la prima volta ho tenuto in braccio il mio bambino, quando la mia vita è stata stravolta da così tanta bellezza, ecco che la tua mancanza si è fatta sentire più che mai.
Ricordo e non dimentico, Claire. È tutto nella mia testa, fossilizzato nella mia mente.
Molto spesso avrei voluto essere diversa. Sono stata una sognatrice, ho amato, sperato, desiderato ma dentro di me voglio ancora essere una bambina.
Il passato è fatto di sogni e di speranze, di debolezze e di estrema forza.
«Saremo amiche per sempre?» Mi hai chiesto quando ancora eravamo bambine.
«Certo che sì, la nostra amicizia non finirà mai!»
Eravamo delle bambine ingenue, speranzose, piene di sogni, delle guerriere nella nostra timidezza.
Siamo cresciute e crescendo qualcosa in noi è cambiato, i nostri sogni hanno preso strade diverse.
Abbiamo cercato, ci siamo cercate, ma il corso degli eventi ci ha separate.
E abbiamo sofferto.
Io ho sofferto.
Il tempo passa e ci lascia inermi.
Il tuo silenzio è pesante e fa rumore. I nostri pensieri fanno rumore, un rumore assordate, qualcosa che trapassa l'anima.
Passa il tempo e con sé porta via tutti i nostri ricordi, li spezza e li porta lontano, ai di là di ogni cosa.
È tutto questo ciò che rimane di noi: una manciata d'amore, un'amicizia che non credevo potesse essere scalfita.
Vecchie foto, vecchie passioni, i cuori che battono all'unisono. Il sole dormiente lascia spazio alle nuvole che abbracciano le nostre anime.
Doveva andare così, Claire. Non possiamo opporci al destino. Dobbiamo soffrire sole, dobbiamo gioire insieme.
È questa la nostra amicizia. È tutto questo continuo naufragare.
Sempre.
Continue cadute, eterne risalite.
Tutto ha senso, nulla può essere compreso.
Il passato, il presente e un incerto futuro.
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