-- Capitolo 80 -
- GIACOMO. -
Quando ho baciato Giorgia davanti alla piscina non mi sarei aspettato di ricevere uno schiaffo da lei e poi che si voltasse e corresse verso la porta per cadere a terra e scoppiare a ridere. É inciampata nei suoi stessi piedi e non so come ha potuto non farsi nemmeno male, ma è stata una scena alquanto comica, soprattutto quando ha iniziato a staccare i fiori dal vaso di fianco a lei e borbottare. É rimasta seduta e non voleva saperne di alzarsi, così l'ho raggiunta e siamo rimasti seduti per una decina di minuti buoni prima che si stufasse. Non che mi è dispiaciuto siccome poi ha appoggiato la testa sulla mia spalla e alternava le canzoni a dei discorsi il cui senso lo capiva solo lei. Pretendeva persino che le rispondessi! Alla prima domanda che non ho risposto si è arrabbiata e così ho iniziato a risponderle a caso, ma a lei è andata benissimo così. Mi ero immaginato un finale diverso per la serata, ma mi devo accontentare.
É venuta in hotel da me e durante il tragitto è rimasta silenzioso, credo che anche l'aria frizzantina della notte l'abbia fatta riprendere un po'. Prima di andare via ho avvisato Sandro, che ovviamente era insieme a Marta.
Chiudo la tenda sbuffando. Giorgia è chiusa in bagno e non so a fare cosa. Ho già bussato un paio di volte per assicurarmi che si fosse ripresa, o non si fosse addormentata sul pavimento, ma ogni volta mi ha risposto. Sono passati cinque minuti dall'ultima volta che ho bussato e se fra meno di un minuto non esce, dovrò bussare ancora e convincerla ad uscire.
Sono pronto a bussare quando apre la porta e mi guarda imbarazzata.
«Mi spiace per averti rovinato la serata.»
Sorrido davanti al suo imbarazzo che le colora le guance di rosso. É proprio bella e io mi ritrovo a sorridere come un perfetto scemo. Si sistema la maglia che le ho prestato cercando di tirarla verso il basso, ma di certo non può allungarla. Le ho dato la maglietta più corta che ho, infondo sono un ragazzo e chissà quando mi potrò godere di nuovo le gambe di Giorgia, devo approfittarne. Devo ammettere che ci sono rimasto male quando si è chiusa in bagno per cambiarsi, ma non potevo aspettarmi diversamente, anche se avrei tanto voluto che si spogliasse davanti a me.
Mi schiarisco la voce evitando un'erezione proprio adesso. «Ti senti meglio?»
Annuisce. «Mi sono lasciata prendere un po' la mano.» dice sedendosi sul letto. «Non hai una maglietta più lunga?»
Scuoto la testa. «Fosse per me potresti anche dormire nuda.»
Alza gli occhi al cielo. «Vorrei un mio pigiama.» borbotta incrociando le braccia al petto.
Ridacchio pensando ai suoi pigiami. «Se vuoi ti accompagno a casa a prenderli, mi piacciono parecchio i tuoi pigiami.»
«Jack.» mi ammonisce con lo sguardo.
«Non puoi pretendere che non facciano effetto, come il tuo intimo.»
Mi lancia uno dei cuscini sopra il letto, ma senza prendermi. «La vuoi smettere?»
«Perchè hai bevuto così tanto?» chiedo sedendomi accanto a lei. «Quel ragazzo voleva approfittarsi di te.»
«Cosa ti importa?»
«Sai che mi importa.»
«Perchè?» chiede voltandosi verso di me. «Tu stai con Caterina e di me non dovrebbe importarti proprio nulla. Hai anche la benedizione di tuo padre, quindi mi chiedo cosa ci faccio qui.» si morsica il labbro inferiore. «Sul serio Jack, cosa stiamo facendo?»
«Il contratto è chiuso, sono venuto qua per dirtelo.»
Annuisce, ma la vedo ancora incerta. «Cosa c'è stato con Caterina?»
«Solo qualche bacio.»
«Sicuro?»
Le prendo una mano intrecciando le nostre dite. «Sicuro e avrei evitato volentieri. Lo so che è una situazione assurda, che non avrei mai dovuto assecondare mio padre e nemmeno Caterina, ma volevo fare qualcosa di giusto. Ho spiegato a mio padre che non potrò mai essere come Mattia.»
«Mattia?» mi guarda confusa.
Sposto lo sguardo incapace di continuare a reggere il suo. Ho detto a mio padre che non ho intenzione di rinunciare alla musica, alla composizione. Gli ho detto che posso aiutarlo a dirigere la compagnia, ma che non rinuncerò ai miei sogni per i suoi. Finita la triennale cercherò di farmi strada nel mondo della musica e se ce ne sarà bisogno mi iscriverò al conservatorio.
Mi alzo in piedi avvicinandomi alla finestra scostando la tenda e guardando fuori il paesaggio buio.
Papà ha accettato con mia sorpresa. Gli va bene che continuo con la musica, ma lo aiuterò anche nella compagnia fino a quando mia sorella non sarà abbastanza grande. Se proprio non vorrò averci niente a che fare, allora non mi costringerà. Mia madre non è dello stesso parere, infatti ha deciso di non rivolgermi più la parola.
Vorrei farle capire che non sarò mai Mattia, non potrò prendere il suo posto nell'azienda e nei loro cuori. Spero che un giorno capirà. Fa male sapere che non mi accetta per quello che sono, ma sono felice che papà l'abbia fatto.
«Era mio fratello.» dico continuando a guardare fuori. Non ne parlo spesso, ma con lei voglio essere sincero. «É sempre stato il figlio perfetto e il fratello migliore del mondo. Lui doveva prendere in mano la compagnia e io avrei potuto fare quello che volevo, ma è morto in un incidente e i miei genitori non l'hanno mai accettato. Mia madre ancora adesso non entra nella sua camera, non sopporta che suono il pianoforte perchè era una delle passioni di Mattia.»
Mi fermo incapace di continuare perché ho già detto troppo. Quello che dovevo dire l'ho detto e spero che lei non mi faccia nessuna domanda. Non voglio rendere la serata triste, non voglio sentirmi scombussolato come ogni volta che penso a lui e soprattutto non voglio che lacrime silenziose sfuggano al mio controllo.
Sento delle mani circondarmi il busto e il suo calore trasmettersi al mio corpo. Il profumo di budino mi tranquillizza e sento il cuore andare in gola quando mi bacia sulla spalla, proprio sopra al tatuaggio che ho fatto per Mattia.
«Mi dispiace.» dice appoggiando la fronte sulla mia schiena. «Lo so che queste parole possono risultare vuote, troppo comuni da dire, ma lo penso davvero. Rimarrà sempre nel tuo cuore, ne sentirai sempre la sua mancanza, ma questo vorrà dire che gli vuoi ancora bene.»
La amo.
Mi volto verso di lei e la stringo a me. «Lui non si sarebbe mai cacciato nei guai come me.»
«Piaceva anche a lui comporre?» chiede spostando il viso per guardarmi, ma senza sciogliere l'abbraccio.
Annuisco. «Abbiamo provato a esibirci insieme, erano dei momenti preziosi e solo dopo la sua morte me ne sono reso conto.»
«Ti somigliava?»
Ridacchio pensando a come da piccolo volessi somigliargli in tutto. «Lo imitavo, era mio fratello maggiore e lo credevo imbattibile. L'ho sempre messo su un piedistallo e vorrei tanto somigliare a lui.»
«Non sei così male.» risponde stringendo la mia vita. «Non è tutto da buttar via.»
Sorrido perché mi sta facendo parlare di mio fratello senza che io mi arrabbi. «Cosa vorresti cambiare di me?»
«I capelli biondi sarebbero meglio.» risponde passandomi una mano fra i capelli. «Ti toglierei subito l'abitudine del sorrisetto da rimorchio, leverei la tua stronzaggine e abbasserei il tuo ego. Ti toglierei l'abitudine di mangiare un boccone dei dolci che prendo, di fare lo stronzo quando qualcosa non ti va bene e vorrei che ragionassi meglio sulle cose. Cambierei molto, tranne gli occhi.»
La fisso incapace di dire qualcosa. Non so se essere infastidito o ridere. «Altro?»
Scuote la testa. «Non cambierei nulla di te.» dice baciandomi all'angolo della bocca. «Non saresti più tu se cambiassi anche una sola singola cosa e io mi sono innamorata di quello che sei e non di quello che potresti essere.»
Sgrano gli occhi. «Innamorata?»
«Già.» dice ridacchiando imbarazzata. «Sono proprio fregata.»
«Siamo fregati in due.» rispondo avvicinando i nostri visi. «Io sono innamorato di te.»
La bacio senza ulteriore esitazione e ci perdiamo fra le nostre labbra e le nostre mani. Le tolgo la maglia, ci spogliamo con la fame di chi si desidera e ci manca poco che sospiro di piacere quando i nostri petti nudi si scontrano. Sospiro perché è un contatto a cui non vorrei mai rinunciare.
Quanto mi è mancata.
«Giorgia.» dico staccandomi dalle sue labbra. «Ora sono libero, quindi se mi vuoi, sono tutto tuo.»
Mi da un lieve bacio sulle labbra. «Dovrai sforzarti per farti perdonare tutto quello che hai combinato.»
«Mi farò perdonare completamente.»
Annuisce stringendomi di più. «Ora direi di goderci il resto della serata.»
«Molto volentieri.» dico ridacchiando.
Mi impossesso di nuovo della sua bocca, del suo corpo e lei si impossessa del mio cuore. Se lo vuole è suo, tutto suo e sono più che felice di affidarlo ad una persona come lei. Di affidarmi completamente a lei.
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Ciao lettori! Eccoci qui all'ultimo capitolo della storia, ma manca ancora l'epilogo che pubblicherò in fine settimana, o settimana prossima. Tranquilli, arriverà presto ;)
Quindi fra poco bisognerà salutare definitivamente i nostri amici :( mi viene da piangere!
L'avventura di questo gruppo sta giungendo al termine, ma sono pronta a iniziare altre avventure con nuovi splendidi personaggi ;)
Per chi ancora non lo sapesse sto scrivendo una Teen fiction (primo esperimento per me, quindi ho bisogno di vari pareri perchè magari esula troppo dal genere originale). In ogni caso, se volete passare a dare un'occhiata mi fa molto piacere. La storia s'intitola "Il mio centro sei tu".
Ci sono giovani ragazzi/e, amicizia, famiglia e soprattutto una buona dose di amore, indecisioni, problemi e tutte le emozioni che travolgono la protagonista Sonya che si vede con il cuore indeciso fra Frank e Adam.
Non vi racconto di più, ma se siete incuriositi passate a dare una sbirciatina ;)
Parlando di storie, appena concluderò l'evventura dei nostri amici di Milano, inizierò a pubblicare un'altra storia d'amore, ma questa volta non ci si trova più in Italia.
Pronti a prendere il volo e andare a...
... rullo di tamburiiii....
....
Francia! Con anche una piccola sosta in America.
Specificando, ci si troverà nella splendida, soleggiata, costosa e artistica Costa Azzurra!
Si volerà a Manhattan e magari anche da qualche altre parte del mondo, ma è ancora da vedere.
Il titolo è "L'atelier dell'amore", lo trovate già sul mio profilo, così potete inserirla nella vostra biblioteca, o elenco di lettura, nell'attesa (poco, poco, solo una settimana oramai!) che pubblico il primo capitolo.
Credo di aver detto tutto per il momento.
Ci vediamo fra qualche giorno per l'epilogo di "Sotto il cielo di Milano"
Prendiamo tutti un fazzolettino per asciugare le lacrime e salutare.
Baci G. ^^
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