-- Capitolo 56 -
- CAMILLA. -
Ho una fame da lupi, mi mangerei la riccia al mio fianco. La sua malsana idea di scendere una fermata prima e fare un pezzo in più a piedi è assurda e io stupida ad averla assecondata. Mai assecondare Carolina in queste cose, avrà una motivazione sicuramente stupida per farsi due chilometri in più.
«Credi ci saranno anche Davide e Sab?»
Scuoto la testa. «Sono a cena da dei loro amici qui a Milano. La loro casa è davvero carina, mi piace molto.»
«Hai ragione e sono felice che si siano trasferiti anche loro qui.» dice sorridendo. «Sandro non poteva scegliere appartamento migliore.»
«Dopo Caterina non poteva certo andare peggio.»
Scoppia a ridere. «É vero, anche se non so se Jack la pensi allo stesso modo.»
Alzo gli occhi al cielo. «Io non lo capisco, dovrebbe provarci.»
«Giorgia potrebbe provarci.»
La guardo male. «No, Jack dovrebbe mettere la testa a posto.»
«Perchè?» chiede fermandosi e fissandomi con i suoi occhi scuri. «Potrebbe essere Gio ad andargli incontro. Le ha scritto una canzone!»
«Proprio per questo!» esclamo. «Caro, quell'idiota ha scritto una canzone, tiene a lei più di quanto voglia ammettere. Non può solo portarsela a letto una volta e chiudere la questione il giorno dopo. Deve accettare il fatto che è interessato più profondamente di un'attrazione fisica e passeggera.»
«Tu vedi l'amore ovunque.» risponde scuotendo la testa. «Non va sempre così»
«Lo so.» mormoro. «Caro, so meglio di chiunque altro che le persone possono ingannare, ma sono sicura che loro abbiano solo paura. Jack ha solo paura di lasciarsi andare. Starebbero bene insieme.»
Sospira per poi abbracciarmi forte. «Hai me, hai tutta la mia amicizia per sempre.»
Mi finiscono in bocca alcuni suoi ricci e li scosto mentre ricambio l'abbraccio. Sono contenta delle sue parole, mi servono queste rassicurazioni ogni tanto. Con quello che ho passato alle superiori, sono ancora molto insicura.
«Mi metteresti prima di Tom?» dico prendendola in giro.
Si allontana guardandomi male e a quanto pare ha preso seriamente le mie parole. «Certo!» afferma decisa prendendomi per le spalle. «Tu sarai sempre al primo posto e che non ti passi per la testa che qualcuno possa mettersi fra noi. Tu sei importante. Un ragazzo non ti rimpiazzerà mai.»
Resto a fissarla in silenzio perchè non so cosa dire. Lo so che Carolina mi vuole bene, me l'ha dimostrato sempre, ma le sue parole mi colpiscono nel profondo. Le sarò sempre grata per quello che ha fatto per me, per essermi stata vicino quando nessuno mi voleva, quando venivo presa in giro e derisa. Mi è stata vicina anche quando Antonio mi ha illuso facendomi credere di essere innamorato, solo per portarmi a letto e poi scaricarmi prendendomi in giro con quelle stesse ragazze che avevano reso i miei primi due anni di superiori orribili.
Le getto le braccia al collo e la bacio sulla guancia per poi stringerla forte. Affondo il viso fra i suoi capelli voluminosi venendo solleticata dai ricci scuri. Ha sempre un buon profumo Caro e mi piace essere solleticata dai suoi ricci.
«Cam, è stupido discutere per quei due.»dice riferendosi a Gio e Jack.
Annuisco sciogliendo l'abbraccio. «É solo che vorrei vedere entrambi felici.»
«Lo so, ma è una loro decisione.»
Ha ragione. Meglio cambiare discorso. «Perchè hai voluto scendere una fermata prima?»
«Per smaltire la fetta di torta che ho mangiato nel pomeriggio.»
Alzo gli occhi al cielo. «Credo che tu smaltisca abbastanza con Tom.»
Ridacchia riprendendo a camminare. «Non hai tutti i torti.»
«Sai, avevo ragione io.» dico affiancandola e guadagnandomi una sua occhiata confusa. «Ti avevo detto che Tom era qualcosa di più.»
«Scema.» dice tirandomi una gomitata nel fianco, ma sorride felice.
«Ammettilo, avevo ragione.»
«Ognuno ha i suoi tempi.» risponde stringendosi nelle spalle.
«Ragazze!» esclama qualcuno alle nostre spalle. «Cam! Caro!»
Ci voltiamo e troviamo Ste che corre verso di noi sorridendo.
Arriva velocemente e si piazza di fronte a Caro guardandola dritta negli occhi. É serio e quasi ho paura, non credo che la mia amica abbia fatto nulla di stupido. É stata tranquilla in questi giorni, rispetto al solito e poi è rimasta la maggior parte del tempo con Tom.
«Cosa succede?» chiede la riccia confusa quanto me.
«Ti devo dire una cosa.» afferma Ste. «Una cosa importante.»
«Devo andare?» chiedo sentendomi di troppo. «Se...»
«No, lo sai già.» risponde con calma, per poi voltarsi ancora verso Caro. «Camilla mi ha detto che posso fidarmi di te, che posso dirti tutto senza preoccuparmi. Voglio darle ascolto.»
«Ste, mi stai facendo preoccupare.»
«Sono gay.» afferma, ma con mia sorpresa Caro scoppia a ridere. «Non ridere!»
«Non sto ridendo di te!» dice abbracciandolo. «Sto ridendo perchè eri preoccupato. Sarò qua e non devi pensare che io possa allontanarmi per una cosa del genere. Conoscendoti ti sarai fatto mille problemi, inutili aggiungerei.»
Ste l'attira a sè in un abbraccio e poi mi allunga una mano per unirmi a loro. Stringo forte i miei amici sorridendo e probabilmente la gente che sta passando penserà che non siamo tanto a posto di testa. In mezzo al marciapiede, tre persone che si abbracciano forte e una che ride come una pazza non si vede tutti i giorni. Carolina è proprio fuori di testa.
- GIACOMO. -
Sandro sta dormendo beatamente sul divano mentre il film che ha voluto vedere a tutti i costi continua ad essere trasmesso sulla televisione. Potrei cambiare canale e lui nemmeno se ne accorgerebbe, ma neanche io lo sto guardando. La mia mentre è da un'altra parte. Esattamente in una delle due camere alle mie spalle, con una morettina che si è chiusa in quella maledetta camera da quasi un'ora.
Cosa diavolo è lì a fare?
Non le parlo dall'esibizione, mi ha evitato accuratamente e questa sera mi ha parlato a malapena. Mi sembra una sconosciuta e non sopporto questa situazione.
Non c'è nessuno che mi possa distrarre, che possa intrattenermi ed evitare che io vada da Giorgia. Stefano è uscito con un ragazzo, mentre Caro e Cam si sono rifugiate nella camera di Sandro e si sono addormentate. Non volevano vedere il film "Mine" ed erano brille, perciò Giorgia le ha convinte a distendersi un po' sul letto prima di andare a casa.
Mi alzo e mi avvicino alla porta di Giorgia. Rimango in attesa qualche istante, ma non sento alcun suono provenire oltre la porta.
La apro piano e trovo la ragazza sdraiata sul letto mentre fissa il soffitto.
«Arrivo Sandro.»
«Sono Jack.»
Si mette a sedere di scatto e mi fissa senza dire niente. Non rimaniamo da soli da un po', sono passati troppi giorni e ne ho sentito la mancanza. Mi ha sempre evitato, ma è venuta alla mia esibizione. Si è emozionata e non posso che esserne felice. Vederla fra il pubblico, con le lacrime agli occhi perchè ha capito che la canzone era per lei, vederla lì per me e con i miei amici e sapere che ha accettato di essere lì, mi ha reso estremamente felice.
Lo so che non dovrei fare nulla, ma non riesco.
«Gli altri?» chiede senza muoversi di un millimetro.
«Sandro sta sbavando sul divano.» rispondo avvicinandomi alla scrivania. «Cam e Caro stanno ancora dormendo e Ste è uscito.»
Non ho mai osservato attentamente la sua stanza, ogni volta sono stato distratto da lei, ma ora non ho il coraggio di guardarla per troppo tempo perchè potrei fare qualche cavolata. Ho persino chiuso la porta alle mie spalle come un perfetto scemo.
Cosa mi aspetto? Di certo non cederà, non succederà nulla perchè non deve succedere.
La sua scrivania è davvero incasinata e con mia sorpresa mi ritrovo a sbirciare i suoi cd di musica classica. Da quando le piace questo genere? Le custodie sembrano anche rovinate, deve averle da diverso tempo. Quindi ha apprezzato quando ho suonato più di quel che mi aspettassi.
«Stai andando a casa?»
Mi volto verso di lei. «Cosa?»
«Tutti dormono.» dice stringendosi nelle spalle. «Vai a casa?»
«Tu sei sveglia.» dico sfoggiando il mio sorriso da rimorchio e lei mi guarda male facendomi scoppiare a ridere.
Scricciolo, non hai la minima idea di quanto vorrei baciarti. So bene quanta resistenza mi fai, anche se vorrei solo stringerti fra le mie bracia. Vorrei baciarti fino a lasciare entrambi senza fiato perchè le tue labbra sono difficili da dimenticare e sono un costante desiderio ben instillato nella mia mente.
Piombiamo nel silenzio mentre ci guardiamo negli occhi fino a quando lei sospira alzandosi dal letto.
La mia immaginazione corre, vede Giorgia avvicinarsi in modo sensuale per poi gettarmi le braccia al collo e baciarmi. Noi due che ci togliamo i vestiti, che ci stringiamo e ci rotoliamo nudi sul suo letto. Le sue labbra su di me, la mia bocca che assaggia la sua pelle dolce e le mani che scorrono sul corpo stringendole i fianchi.
«É meglio se andiamo in salotto.»
Torno bruscamente alla realtà sentendo la sua voce.
Non si è avvicinata e non ci stiamo baciando. Devo smetterla di immaginare noi due insieme, lei non si accontenterà mai del solo divertimento e io non posso impegnarmi, non voglio il peso di una relazione ora. Caterina può anche influire sul fatto che io nemmeno ci provi con Giorgia, ma alla fine sono il primo a non volere niente di serio. Credo.
Cazzo! Non so nemmeno io cosa voglio, ma comunque una relazione è fuori discussione con la questione di Caterina. Merda! Devo liberarmi di lei prima che Sandro scopra qualcosa.
«Gio...»
«Lascia stare.» dice sospirando. «Andiamo dagli altri.»
«Stanno dormendo.» Affermo deciso.Voglio passare del tempo con lei, solo noi due almeno per qualche altro minuto.
«Si sveglieranno.»
Sfoggio il sorrisetto che tanto odia e incrocio le braccia al petto. «Hai paura di stare sola con me?»
«Non finisce mai bene quando siamo soli.»
«Dovresti lasciarti andare.» dico avvicinandomi come un perfetto predatore. «Sarebbe più divertente.»
Scuote la testa mantenendo il suo sguardo nel mio, senza spostarsi. É immobile di fronte a me e quello sguardo caldo non porterà a nulla di buono. Nulla di buono per lei, a quanto si ostina a dire, per me sarà invece perfetto.
«Perché?» chiedo fermandomi a un passo da lei. Le sfioro una mano con la mia. «Lasciati andare.»
«No.» mormora tormentandosi le dita delle mani. «Me ne pentirei subito dopo.»
La guardo male. «Ti sei pentita dei baci?»
Abbassa lo sguardo e io mi sento ferito. Non può essersene pentita! É solo una stronza, lo sapevo e invece sono ancora qui a immaginarmi di farmela. Immagino ancora di baciare queste labbra rosee e carnose. Quanto sono stupido!
«Mi sono pentito anche io.» sbotto.
Alza di scatto lo sguardo. «Non l'ho mai detto.»
«L'hai dimostrato.» ribatto. «Sto perdendo tempo qui, ho ricevuto baci migliori dei tuoi.»
Vedo la rabbia invadere il suo bellissimo sguardo, ma oramai è troppo tardi per rimangiarmi le parole e non voglio nemmeno farlo se lei si è pentita. Cazzo, ammettesse che vorrebbe scoparmi! Perchè le è così difficile? Dovrebbe essere un po' più come le altre ragazze che ho conosciuto, tipo la sua amica Arianna.
Perchè cazzo è tanto difficile? Perchè non mi permette di baciarla? Di divertirsi? Di conoscerla sul serio? Cazzo voglio sapere tutto di lei e invece rimane chiusa in se stessa. Perché non mi lasci entrare Scricciolo?
Voglio conoscerti, esserti più vicino e appena mi libererò di Caterina, sarò tutto tuo.
«Inutile perdere tempo.» dice duramente. «Vai da chi vuoi, credo proprio che chiamerò Lorenzo.»
Lorenzo? Quel coglione del suo ex? Vuole farmi ingelosire in questo modo? Non può credere che farò qualcosa sotto questa stupida minaccia. Non può preferirlo a me, non uno che l'ha tradita con una ragazzina qualunque. Giorgia è... merda!
Merda la mia mente che si spinge troppo in là e non dovrebbe accadere. Merda, sono geloso.
«Il tuo ex?» chiedo a denti stretti e avvicinando il mio viso al suo.
«Potrebbe non esserlo più.» risponde sfacciata.
No. Non lo permetterò mai, Giorgia si merita di meglio di quel coglione. Non potrà mai renderla felice e lei deve aver spalmato su quel bellissimo viso un sorriso da capogiro ogni giorno.
«Cosa fate?» chiede una voce accanto a noi.
Mi volto fulminando Caro con lo sguardo, mentre lei ricambia guardandomi ancora peggio. Rimane appoggiata allo stipite della porta con le braccia incrociate passando lo sguardo da me a Giorgia. Perchè è arrivata proprio adesso? Potevo baciarla ancora una volta! Non poteva rimanere in camere di Sandro ancora?
Giorgia si allontana e se ne va in salotto senza più guardarmi in faccia.
Supero Carolina arrabbiato con lei, con la ragazza che mi fotte il cervello e con me stesso.
Prendo la giacca e senza salutare nessuno me ne vado. Non posso perdere tempo qui, non dietro a Giorgia che non vuole cedere, che a quanto pare ha iniziato a sentire il suo ex. Non mi faccio prendere per il culo.
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