-- Capitolo 42 -

- GIACOMO. -


Giorgia è con il suo ex ragazzo.
Cosa cazzo ci fa con quell'idiota che ha avuto il coraggio di tradirla? Non si tradisce una ragazza come lei, quando la trovi e ce l'hai, non la lasci andare da nessuna parte. L'ha mollata per una qualunque, ho visto le fotografie dela nuova ragazza e Giorgia la batte senza problemi e sono certo che è anche meglio caratterialmente, meglio a letto.
Mi rendo conto di aver esagerato l'altra sera e che mi dovrei scusare, ma non so come fare. Io non sono quello che cerca e si scusa, anche se vorrei assaggiare ancora quelle labbra dolci e quella pelle che sa di budino. Per farlo prima di tutto mi devo scusare e poi... non posso affrontare una relazione.
Cazzo!

«Dov'è?» chiedo fissando quegli occhi scuri e il volto troppo truccato.

Come accidenti si è vestita? Carolina quest'anno si è divertita un po' troppo e non farò lo stesso errore il prossimo anno. Superman! Come le è venuta in mente questa idea? A me non piace nemmeno Henry Cavill, o superman in generale e poi non penso proprio di somigliarci. Sono molto più bello.
Non potevo essere qualcun altro? Non so... un qualsiasi altro personaggio, avrei dovuto fare di testa mia e non dare retta al barboncino. Gli stivali mi sono rifiutato di metterli, non ce l'ho proprio fatta. Caro si deve accontentare del mezzo costume perchè ho fatto del mio meglio.

Marta mi fulmina con lo sguardo. « Non ti interessa. »

« Dov'è?» ripeto guardandola anche peggio.

« Al bancone. » risponde Sabrina e sono solevato che almeno una delle due si degna di rispondere.

« Sab! » esclama Marta, ma non me ne frega proprio nulla.

Mi incammino verso il bancone e faccio fatica a individuarla. Avrei dovuto chiedere alle altre come fosse vestita Scricciolo.
Individuo prima l'idiota che ho visto solo in foto e poi noto lei.
Lei, vestita da fata, con tanto di ali e brillantini sulla pelle, ma è bellissima. Come cazzo fa ad essere tanto bella conciata in quel modo? Sembra brillare e non a causa di tutti quei brillantini che ha addosso.

Mi avvicino a passo sicuro e quando noto la mano dell'idiota sul suo fianco cerco di trattenermi dallo strappargliela. Sorrido sicuro di me e mi posiziono accanto a Giorgia facendo scivolare un braccio intorno alla sua vita e spingendola verso di me.
Il coglione è costretto a spostare la sua sudicia mano mentre lei mi guarda confusa.

« Scusa il ritardo, ho avuto un piccolo contrattempo. » dico sorridendole.

Assottiglia lo sguardo e la confusione è sparita. « Qualche ragazza?» chiede acida.

Annuisco. « Mia sorella.»

Si rilassa e noto con piacere che non sposta la mia mano, che non si allontana da me. « Gli altri sono ad uno dei tavoli. »

« Lo so, ma volevo parlarti. » rispondo guardandola dritto negli occhi e mi perdo.

Mi perdo nel suo sguardo che ora è solo per me. Non c'è nessun altro, siamo solo noi due e vorrei sentire di più il piacevole calore del suo corpo. Vorrei sentire la morbidezza delle sue labbra.

« Giorgia. » la richiama l'idiota e io vorrei tanto tirargli un pugno.

« Scusami. » dice sorridendo e decide di fare le presentazioni. « Lorenzo, lui è Giacomo.»

Ci guardiamo, ma nessuno dei due allunga la mano per stringerla. Bene, almeno non fa il finto carino, ma non ha capito che con quello sguardo non mi fa paura. Non vincerà contro di me. Non gli lascerò Giorgia perchè non se la merita, lei può avere molto di più, più di questo idiota e più di me.

« è meglio se torniamo dagli altri.» dice Giorgia schiarendosi la voce e percependo la tensione che si è creata. Sorride all'idiota. « Mi ha fatto piacere rivederti.»

« Magari ci becchiamo più tardi.» propone il povero illuso.

« Non credo proprio. » sbotto.

Prendo Scricciolo per mano e la trascino via, ma solo di qualche passo perchè lei mi tira. Appena mi volto mi fulmina con lo sguardo, incazzata con me. Credo proprio di doverle delle scuse, lo so, ma adesso vedo solo le sue labbra coperte da un lucidalabbra rosso. Odio quel coso, le labbra di Giorgia sono buone senza niente. Però, potrebbero sapere di fragola, o di lampone, o di dolce, di perfetto, di dannatamente giosto.

« Jack, cosa vuoi da me? » chiede incrociando le bracia al petto e distogliendo la mia attenzione dalle sue labbra.

Lo sguardo, però, mi cade sul seno e dovrei farle presente che con le braccia incrociate lo mette in evidenza, ma andrebbe a mio discapito. è una bella visuale. L'abito che indossa è corto, ma le sta davvero bene e quelle ali sono talmente stupide da essere comunque perfette su di lei.
Cazzo! Questa ragazza mi sta mandando il cervello in tilt.

Mi passo una mano fra i capelli. « Mi sembra chiaro. »

Alza gli occhi al cielo. « Non mi va di giocare. »

Mi avvicino prendendola per i fianchi. «Io...» i nostri petti si scontrano e mi immergo nei suoi occhi senza riuscire a continuare.

«Jack. » dice appoggiando le mani sul mio petto per mantenere una certa distanza. « Cosa vuoi da me? »

Apro la bocca, ma non esce nulla. Vorrei dirle che mi dispiace per quello che è successo tra noi e vorrei anche dirle che  voglio solo divertirmi, ma rimango muto. Rimango ammutolito davanti ai suoi occhi che attendono una mia risposta. Una risposta che non potrò mai darle perchè vogliamo cose diverse.

Alo gli occhi al cielo e la bacio. Faccio scivolare una braccio intorno alla sua vita, mentre con l'altra mano le prendo la testa infilando le dita fra quei boccoli morbidi. Le sue labbra sono gustose proprio come l'ultima volta che le ho assaggiate.
Peccato che il bacio dura troppo poco perchè lei mi spinge via. Cazzo!

« Non puoi fare quello che vuoi! »esclama infastidita. «Non ho cambiato idea Jack, io voglio una storia e smettila con questi gesti.»

Perché deve essere così bella e testarda? Potrebbe semplicemente divertirsi e tutto sarebbe così semplice fra noi. Perchè non può venirmi incontro? Avere una relazione crea solo problemi, vuole proprio complicarsi la vita!

« Divertiamoci!»

Scuote la testa sciogliendo il nostro abbraccio. «Non posso, non voglio. »

Cazzo! Lei mi vuole ed è chiaro da come mi bacia e da come arrossisce. Davvero non capisce di essere attratta da me? Se solo si lasciasse andare per una scopata capirebbe che faremmo faville a letto.

«Potremmo fare come Sandro e Marta! Oppure come Caro e Tom, loro sono felici e soddisfatti. » dico sperando di convincerla perchè non so più cosa fare.

Scuote la testa. «Non ci riusciresti. » aggrotto la fronte confuso perchè qui è lei quella restia, quella che non vuole lasciarsi andare. Vedendo la mia confusione si decide a spiegarmi. «Tu verresti a letto solo con me avendo un rapporto del genere? Essere solo scopa-amici? » è chiaramente una domanda retorica perchè non mi fa rispondere. «No, non ci sarei solo io e a me non sta bene. »

« Giorgia...»

«L'hai dimostrato l'altra sera. » continua imperterrita. «Io non ero disponibile e allora te ne sei andato con delle modelle! Con Arianna! Non posso bastarti!»

«Non sono andato con nessuna!» sbotto per poi passarmi una mano fra i capelli cercando di calmarmi.«Non è successo nulla con nessuna.»

«La foto in cui sei in mezzo a due modelle mentre ti infilavano la lingua in bocca...»

«Non è come pensi.» la blocco prima che continui. «Le ho baciate, ma non è successo nulla. »

Scuote la testa. «Non ce la farei, non così. »

«Gio...»

«Perchè non ci provi tu?»

Questa domanda l'avrei evitata volentieri. Speravo che non la facesse, che mi venisse incontro lei, ma sapevo bene di non avere via d'uscita. Lei non è come le altre, sarebbe stato troppo facile se fosse stata come tutte le altre ragazze.

Mi passo una mano fra i capelli. «Giorgia...» mi fissa, quasi con speranza nello sguardo e io posso solo scuotere la testa. «Non voglio una relazione, non sono pratico. »

«Nemmeno io sono pratica. » dice accennando un sorriso triste. «Vorrei ricordarti che l'ultima e unica relazione che ho avuto non è finita bene.»

Alzo gli occhi al cielo. «Perché è solo un coglione.»

«Jack!»

Sbuffo. «Non puoi pensare che sia meglio di me. »

Apre la bocca per ribattere, ma poi la richiude scuotendo la testa. «Andiamo dagli altri.»

Si volta per andarsene, ma la riprendo per i fianchi per stringerla a me. Lei per tutta risposta mi fulmina con lo sguardo e non posso fare a meno di sorridere. Mi odio proprio, ma non posso cambiare per lei, non posso essere il fidanzato perfetto che lei vuole.

«Mi spiace per le cose che ti ho detto.» dico lasciandola andare, anche se le mani mi prudono dalla voglia di toccarla ancora. «Ho esagerato, non dovevo reagire in quel modo.» Le scuse le ho fatte, almeno qualcosa è andato a buon fine. Le sorrido.«Stai bene vestita così.»

«Anche tu.» mormora credendo che non l'abbia sentita, ma le mie orecchie sono sintonizzate solo sulla sua voce. Mi sorride dolce e scuote la testa. «Andiamo dagli altri.»

Si allontana da me e io la seguo con lo sguardo per qualche istante prima di raggiungerla. Sta attirando troppi sguardi di ragazzi e anche se non dovrebbe importarmi nulla, non riesco a fregarmene.

Lo so che la sua idea di provarci non è poi così assurda, ma ho paura di lasciarmi andare. Ho paura di aprirmi con lei e che non possa capirmi. Non voglio avere altra patetica compassione perchè ho perso un fratello e i miei genitori sono degli stronzi. Avere una relazione vuole dire che dovrò anche raccontarle della mia vita, del mio passato e non voglio. Devo mettere in conto tutte queste cose e ho paura che conoscendo quelle parti di me che tengo nascoste, lei potrebbe andarsene via.
Non voglio affezionarmi troppo per poi doverla vedere andare via.


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