-- Capitolo 37 -
- GIACOMO. -
Merda! Cosa aspettava a dirmi una cosa del genere? Mi sembravano abbastanza chiare le mie intenzioni, soprattutto data la mia erezione e come premeva su di lei. Ovviamente l'ha sentita, impossibile non sentire. Non per vantarmi, ma non sono messo per nulla male lí sotto.
«Dovevi dirmelo.»
«Non vado a sbandierarlo.» ribatte sbuffando.
«Non dovevi saltarmi addosso!»
Spalanca la bocca per poi ridurre gli occhi a fessura. «Senti Jack, non sono certo stata da sola a baciarmi.»
«Io non mi sono tirato indietro.»
Sbuffa incrociando le braccia al petto. «Avrei evitato anche io.»
La fisso, ma poi scoppio a ridere. Almeno non sono l'unico infastidito. «Tu sei strana.»
Mi fulmina con lo sguardo. «Non fare lo stronzo.»
«Lo sono e lo sai.»
Alza gli occhi al cielo scuotendo la testa rassegnata. «Andiamo a mangiare?»
Andiamo a mangiare? È seria? Io voglio lei, voglio mangiare il mio Scricciolo al budino!
Voglio deliziarmi con le sue labbra ancora gonfie del nostro bacio. Voglio mangiare lei, non mi interessa proprio nulla del cibo.
Apro la bocca, ma il mio cellulare squilla facendomi innervosire. Chi cazzo mi disturba a quest'ora? Se è uno dei ragazzi mi incazzo sul serio, o se sono ancora Cam o Caro è la volta buona che le uccido.
Almeno non mi hanno interrotto mentre scopavo, in quel caso mi sarei incazzato e non poco. Sono ancora infastidito che Giorgia non mi abbia detto subito del suo problemino, ma mi è bastato sapere che anche lei è insoddisfatta quanto me per non essere del tutto arrabbiato.
Giorgia allunga il braccio verso il comodino per passarmi il cellulare e quando il suo sguardo cade sullo schermo la vedo irrigidirsi. Mi passa il cellulare stizzita e quando noto da parte di chi è la chiamata mi do dell'idiota e vorrei uccidere Arianna.
«Giorgia...»
«Rispondi.» dice freddamente alzandosi in piedi. «Se ti ha cercato, ci sarà un motivo.»
Si sistema gli abiti e cerca di darsi una pettinata ai capelli incasinati. È buffa con quell'outfit, ma anche troppo attraente.
Un altro suono invade la stanza. Va a prendere il cellulare sulla scrivania e non aspetta nemmeno che io parli, ma risponde avviandosi in salotto.
Mi lascia da solo in camera sua, con il telefono che continua a suonare. Arianna non ha la minima intenzione di lasciar perdere e sono costretto a rispondere alla chiamata. Devo darci un taglio netto, devo essere chiaro o non mi lascerà mai in pace. Non mi interessa lei, non so nemmeno come ho fatto a scoparci.
Mi passo una mano fra i capelli e rispondo. «Cosa vuoi?»
«Ciao Jack!» risponde allegra. «Sono a Milano e mi domandavo se fossi in giro.»
«No.»
«Ti va...»
«No!» esclamo seccato. «Non contattarmi più. Non mi interessi.»
Chiudo la chiamata e cancello il numero. Spero che abbia capito di non rompere più le palle.
Apro il messaggio che mi arriva subito dopo. È Arianna che mi insulta, ma non mi tocca minimamente.
Nulla di nuovo e nemmeno mi interessa. Come ha potuto credere che fossi interessato a lei? Ci siamo visti tre volte e non abbiamo fatto altro che scopare. Quando ci siamo visti da Arnold mi ha trascinato in bagno per un lavoretto di mani e non era certamente a lei che pensavo. In nessuna volta era lei che immaginavo. Non ha nemmeno un buon profumo, non al gusto di budino.
Arriva un altro messaggio e spero che non sia ancora lei. Con mia sorpresa è Stefano che mi sta invitando allo Scuori. A quanto pare c'è un gruppo di modelle che mi può interessare.
Stefano mi sta dando una buona alternativa, ma l'unico posto in cui voglio stare è qua. Voglio stare con Giorgia, anche seduti sul divano a guardare la televisione. Un programma stupido, un film, un quiz televisivo, un cartone animato, quello che più preferisce.
Mi alzo dal letto, ma mi blocco sulla porta della camera. Giorgia è appoggiata al bracciolo del divano e riesco a vedere solo il profilo, ma è chiaro che non è felice. Ha le spalle leggermente ricurve e quando si accorge della mia presenza si alza in piedi e si schiarisce la voce.
«La tua amica è persistente.» dico cercando di buttarla sul ridere, ma non abbocca. Che situazione di merda!
Arianna mi ha chiamato nel momento peggiore in assoluto. Giorgia non doveva vedere. Lo so che ho fatto una stronzata ad andare con l'amica.
«Forse non sei stato chiaro.» dice sospirando. «Dovresti andare.»
«No.»
«La mia non è una richiesta.» dice mordendosi il labbro inferiore nervosamente, ma non lascia i miei occhi. «Jack, da me non avrai nulla.»
«Posso aspettare.»
Scuote la testa. «Io voglio una storia, una storia seria.»
«Prima...»
«È stato un errore.» dice facendomi solo innervosire. «Io voglio una storia, tu chiaramente no. Non roviniamo le cose e facciamo finta di niente. Sarebbe un grosso sbaglio andare a letto insieme.»
«Finta di niente?»chiedo incredulo. «Cazzo Giorgia! Mi sei saltata addosso! Cosa pensi, che sia un gioco?»
«No.» mormora. «Ma...»
«Ma un cazzo!» esclamo furioso. «Sai una cosa? Vaffanculo! Vado a scoparmi la tua amica.»
Si irrigidisce alle mie parole, ma sono cosí arrabbiato con lei che non me ne frega niente. Che faccia quel cazzo che vuole. Tutti a preoccuparsi che fossi io a farla soffrire, ma l'unica stronza è lei.
Prendo la giacca e sbatto la porta alle mie spalle fregandomene del suo sguardo pieno di lacrime trattenute. Scommetto che il pianto di oggi fosse solo a causa delle sue mestruazioni del cazzo. È morto suo nonno e allora? Io ho perso un fratello, ma non mi piango addosso ogni giorno.
- CAMILLA. -
Non mi piace questo posto, soprattutto perché è pieno di modelle. Stefano poteva avvisarmi e me ne sarei rimasta a casa. Non capisco nemmeno perchè ha voluto dirlo a me e Carolina, quando è più che chiaro che non importa se noi siamo presenti o meno. Non capisco nemmeno perchè ha voluto venire proprio qui visto che Sandro a quanto pare è occupato da qualche parte e Jack con Giorgia. Nessuno dei due lo raggiungerà questa sera e a lui delle modelle non gliene frega assolutamente nulla. Stefano attira parecchia attenzione, anche se scommetto che preferirebbe il bel ragazzo di colore dietro al bancone.
Quel ragazzo ancora mi deve spiegare perchè fa finta di nulla. Non posso credere che abbia paura dei suoi amici. Sono sicura che nessuno si allontanerebbe, ma non posso costringerlo a fare nulla. Fino a quando non si accetterà lui stesso, non lo dirà mai.
Alzo gli occhi al cielo e torno a guardare il mio cellulare per poi bloccare di nuovo lo schermo. Non avrò mai il coraggio di scrivere a Riccardo.
«Cosa aspetti?»
«Nulla.» mormoro.
«Perché non gli scrivi?» chiede Caro. «Sul serio Cam, non hai nulla da temere.»
Mi stringo nelle spalle. «Non so.»
«Cam.» dice prendendomi le mani. «Sei una bella ragazza e simpatica, sei anche intelligente. Riccardo sarebbe solo fortunato.»
«Non so.» dico ancora indecisa. «Se non volesse?»
«Almeno ci hai provato.»
Annuisco, ma sono ancora parecchio indecisa sul da farsi. Ogni volta che prendo il coraggio e apro la conversazione, poi mi blocco. Il passato bussa prepotentemente e senza darmi il tempo di aprire i ricordi invadono la mia mente e io mi blocco. Ho paura di essere derisa, presa in giro e di soffrire.
Sbuffo mentre Carolina prende il suo cellulare e appena sblocca il telefono sorride. So già da chi è il messaggio ricevuto ancora prima che me lo dice.
«Senti, io dovrei andare. Tu cosa vuoi fare?»
«Finisco il cocktail e vado a casa.»
«Se vuoi ti aspetto.»
Scuoto la testa. «Tranquilla, vai da Tom.»
Sorride felice. «Allora vado.»
Si alza in piedi e mentre infila il cappotto mi volto verso la porta vedendo entrare Jack e non sembra nemmeno felice. L'avevamo lasciato che era con Giorgia e il fatto che ora sia in un bar, con delle modelle e incazzato nero, non preannuncia nulla di buono.
«C'è Jack.» dico indicando la porta.
Caro aggrotta la fronte e si volta subito rimanendo sorpresa quanto me. «Non era con Giorgia?»
Sospiro vedendo il ragazzo venire verso di noi. «Avrà combinato qualche casino.»
«Dici di andare da lei?»
«Andiamo domani mattina.» rispondo mentre Jack è solo a pochi passi da noi. «Tu vai e divertiti. Parlo io con lui.»
«Stai andando da Tom?» chiede Jack togliendosi la giacca.
Indossa una tuta e decisamente non è il suo abbigliamento usuale, non sono nemmeno i suoi abiti. È andato via da casa di Sandro ed è venuto direttamente qui. È incazzato e nemmeno il bacio di Caro sulla guancia lo fa ammorbidire un po'. Di solito sorride, oppure si toglie il segno del rossetto facendo il finto schifato.
La riccia annuisce. «Ci vediamo domani.» si volta verso di me. «Fatti raccontare cosa ha combinato e poi me lo fai sapere. Spero che Gio stia bene.»
Jack sbuffa sedendosi e incrociando le braccia al petto mentre Caro se ne va. Il moro richiama l'attenzione di una cameriera per ordinare una birra, ma non asseconda l'occhiata lasciva che gli lancia la biondina. Torna subito scuro in volto e con le braccia incrociate.
Qualcosa è andato molto storto. Credevo che fra lui e Gio sarebbero scoccare scintille, è chiaro che si piacciono e invece lui è qui con me.
«Cosa è successo?»
«Perché pensate che abbia fatto io qualcosa?» dice innervosito. «Magari è Giorgia la stronza per una volta e non io. Cazzo, devo sempre essere io quello senza cuore, il bastardo di turno.»
«Jack» lo richiamo gentilmente. Devono proprio aver discusso. «Non ti sto dando la colpa, ma devi ammettere che spesso fai lo stronzo.»
Sospira passandosi una mano fra i capelli e scompigliandoli. «Questa volta non sono io.»
«Posso sapere cos'è successo?»
Sbuffa. «No.» mette su un broncio peggio dei bambini e mentre la cameriera bionda gli appoggia la birra davanti, non lo guarda nemmeno. «Quella non è così dolce come sembra.»
«A me sta simpatica.» dico sorridendo. «E sta simpatica anche a te.»
«No.»
Questo ragazzo è impossibile a volte. «Cosa ha fatto per farti incazzare?»
«Vuole una storia.» sbotta incazzato.
Rimango a fissarlo e per poco non gli scoppio a ridere in faccia. Se non lo conoscessi penserei sul serio che mi stia prendendo in giro. È arrabbiato perchè Giorgia vuole un ragazzo. Cosa pretendeva? Lei è romantica, si vede dai suoi comportamenti che non cerca solo il divertimento. Ha sempre rifiutato gentilmente i ragazzi che volevano portarsela a letto e basta. Ha già provato a dire che non cerca un ragazzo da una sola notte.
«Volevi solo divertirti?»
Annuisce. «Lo vuole anche lei.»
«Perché, allora, sei qui?»
«Perché ha il suo cazzo di ciclo e mi ha cacciato.»
Sospiro. «Cosa hai fatto per farti cacciare?»
Mi guarda male per qualche istante, ma nel suo sguardo leggo la verità. Sa di aver sbagliato. «Arianna, la sua amica, mi ha chiamato nel momento sbagliato.»
«Sandro non era lí?»
Scuote la testa. «È da Marta e ci resterà fino a domani.»
Spalanco la bocca sorpresa dell'iniziativa di Sandro, non credevo che l'avrebbe fatto sul serio. Ero rimasta scioccata quando prima Jack aveva detto che in realtà Sandro era interessato a Giorgia, ma ora mi torna tutto. Deve averlo detto per non far fare nulla di stupido al suo amico, ma è successo comunque. Poteva tenerlo anche lui nei pantaloni, però, lasciare Gio in balia di Jack non è una grande idea.
Mi prendo il volto fra le mani. «Sei un'idiota.» lo guardo di nuovo. «Perché sei andato con la sua amica se volevi Giorgia? Se la vuoi? Non dovevi andare con Arianna!»
Apre la bocca, ma poi torna in silenzio. Scuote la testa. «In ogni caso lei vuole una storia e io no, non siamo compatibili. Ora vado a divertirmi, tu che fai?»
«Non dovresti farlo.» dico e ricevo solo un'occhiataccia. Sospiro lasciando perdere perché sarebbe inutile. «Finisco il drink e vado a casa.»
«Ti faccio compagnia.»
Sorrido al suo gesto e rimaniamo ancora una ventina di minuti a chiacchierare. L'argomento Giorgia è bandito, anche se avrei numerose domande a riguardo. Domande che rimando ad un altro giorno perchè sono sicura che deve solo riflettere sulle sue azioni e spero con tutto il cuore che questa notte non faccia nulla di stupido.
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