-- Capitolo 29 -

- GIORGIA. -


Mi avvicino al bancone e noto che Tommaso sta dando molta confidenza a Carolina e non si sta preoccupando della gente che sta aspettando i propri drink. Strano per lui, ma sono felice per la mia amica delle attenzioni che sta ricevendo. Tom lascia tutto nelle mani dell'altro barista a cui vedo le goccioline di sudore imperlargli la fronte, ma va avanti sorridendo.

Un ragazzo dai capelli rossicci si avvicina a Caro mettendole un braccio intorno alle spalle provocando fastidio in Tom che leggo bene nel suo sguardo. A quanto pare il bel barista ha un debole per la mora Merida ed è così evidente che mi sembra strano che la mia amica non l'abbia notato. Mi sembra strano che per loro sia solo una relazione fisica.
Tom riempie in fretta un boccale di birra e lo consegna al ragazzo che si allontana da Carolina, ma con un ultimo occhiolino prima. Vedo il biondino sbuffare e la mia amica sorridere radiosa.

Mi appoggio al bancone e aspetto che un barista mi noti. Carlo sta correndo da una parte all'altra e Tom sembra proprio non farci caso. Si è perso negli occhi scuri di Carolina.

<<Ciao.>>

Mi volto e mi ritrovo un paio di occhi azzurri che mi guardano maliziosi. Maliziosi e lucidi dall'alcool.

Questo che diavolo vuole?

<<Ciao.>> rispondo per poi voltarmi nuovamente verso il bancone.

<<Sei qui da sola?>>

Ma questo deve infastidire proprio me? Gli è andata male con Caro e ora ha deciso di cambiare preda, peccato che da me non avrà nulla. Non sono interessata minimamente a lui, non mi fa provare proprio niente e poi non ho voglia di divertirmi. I ricordi di Lorenzo e pensare a Giacomo mi fa passare proprio la voglia di andare con altri ragazzi. Mi chiedo ancora perchè Lorenzo mi abbia tradito, cosa gli facevo mancare? Stava andando bene, due anni con sicuramente qualche litigio, ma nulla di tragico. Inoltre, se mai era lui a farmi mancare qualcosa, avrei dovuto essere io a lasciarlo prima, ma nonostante Marta e Sabrina me lo dicessero io non riuscivo. Stavo bene con Lorenzo.

Sbuffo infastidita dalla presenza al mio fianco che mi ha persino messo un braccio intorno alle spalle.

Lo sposto infastidita, ma cerco di parlare gentilmente. <<Ascolta, non sono interessata.>>

<<Voglio solo fare due chiacchiere.>>

Così dice la sua bocca, ma gli occhi e la sua mano appoggiata alla base della mia schiena mi dicono altro. Se la sua mano osa scendere non sarò buona e gentile.

<<Dico sul serio, non sono interessata.>>

Si avvicina al mio orecchio con la bocca mentre i suoi capelli tossici sfiorano la mia tempia. <<Ne sei sicura?>>

<<Lasciami.>> dico a denti stretti.

<<Lo so che vuoi divertirti.>> sussurra al mio orecchio.

Cerco di scostarmi, ma mi stringe a lui e mi bacia dietro l'orecchio. Lo allontano, o almeno cerco di farlo perchè non si sposta di un centimetro.

<<Lasciami.>> dico a denti stretti, ma la mia voce trema leggermente.

Non mi piace che le sue mani siano su di me, la sua bocca su di me. Voglio che si allontani e cerco di spingerlo via, ma è massiccio e io ho troppa poca forza. Possibile che nessuno si accorga che io non voglio questo ragazzo?

<<Lasciala.>> dice una voce alle nostre spalle.

Il rossiccio si gira. <<Trovatene un'altra.>>

<<Allontanati.>> dice autoritario Giacomo. <<Ora.>>

Il suo sguardo è fermo e glaciale. È solo ad un passo da noi e mi fa paura quello sguardo. Quasi più paura della vicinanza del rossiccio.

<<Forza amico, trovati...>>

Il ragazzo non fa in tempo a finire la frase che Giacomo gli è addosso. Lo prende per il bavero della maglietta e finalmente io posso allontanarmi. Indietreggio di un passo, ma oramai abbiamo attirato l'attenzione delle persone vicine.

<<Stalle alla larga.>> sibila a denti stretti.

Giacomo è furioso e non ho voglia che scoppi una rissa per qualcosa di così stupido.

Mi avvicino toccandogli un braccio. <<Jack, lascia stare.>>

Si volta verso di me fissandomi per qualche istante. Mi scruta con i suoi occhi chiari e curiosi e cerco di essere più decisa possibile anche se vorrei solo allontanarmi. Vorrei andare a casa e farmi una bella doccia perchè le mani di quel ragazzo mi danno fastidio. La sua bocca sul mio orecchio mi nausea.
Voglio allontanarmi.



- GIORGIA. -

Giacomo mi guarda ancora qualche istante per poi allontanarsi, prendermi la mano e uscire dal locale.

Non andiamo lontano, giriamo solo l'angolo in modo da essere lontani dalla calca all'ingresso. Nonostante il freddo tanta gente rimane fuori a fumarsi una sigaretta o chiacchierare. Preferirei mille volte andare al caldo, al tavolo con i miei amici, ma ho bisogno d'aria. Svoltiamo ancora, nel primo vicolo e ci fermiamo. Siamo uno davanti all'altro e mi strofino le braccia per il freddo. La luce del lampione illumina la strada e il volto contratto davanti a me.

<<Perché non l'hai allontanato?>> chiede arrabbiato.

Lo fisso sorpresa. <<Ho provato!>>

<<Aveva le mani sul tuo culo!>>

<<Ho cercato di allontanarlo!>> esclamo arrabbiata con lui. Perchè mi sta dando contro adesso?<<Cosa vuoi da me?>>

<<Non doveva toccarti.>> dice a denti stretti prendendomi fra le sue braccia.

Mi irrigidisco sorpresa da quel contatto inaspettato e dalla dolcezza con cui mi stringe. Pensavo che mi avrebbe urlato contro ancora e invece mi sta abbracciando. Mi lascio stringere perché voglio dimenticare la sensazione di altre mani che mi toccano. Mani assolutamente non apprezzate, al contrario di quelle di Giacomo che a quanto pare mi piacciono parecchio. Mi piace il profumo forte e mascolino che emana e mi piace il calore che mi avvolge allontanando il freddo di fine gennaio.

Questo già lo sapevo. Mi piace ed è una sensazione che deve sparire perchè so com'è lui. So come sono io.

<<Ho davvero cercato di spostarlo.>> mormoro.

Mi allontana da lui e mi guarda negli occhi. Sospira passandosi una mano fra i capelli scompigliando il suo taglio alla moda. Non sa di essere più sexy facendo così, o forse ne è ben a conoscenza? Non mi importa molto anche perché vorrei tornare stretta a lui.

Scuote la testa e alza gli occhi al cielo. Fa passare una mano intorno alla mia vita facendomi avvicinare ancora a lui. Mi lascio trascinare contro il suo corpo appoggiando le mani sui suoi grossi bicipiti che guizzano sotto la maglietta. L'altra sua mano si intreccia ai capelli dietro il mio collo e non riesco a lasciare il suo sguardo.

Uno sguardo caldo e invitante, proprio come le sue labbra. Dovrei allontanarmi, tornare dagli altri e trovare il modo di far diminuire il caldo spropositato che sento.

Un secondo prima gelavo e ora brucio.

I miei occhi si spostano sulla sua bocca, leggermente schiusa e dannatamente invitante. I suoi fanno lo stesso percorso e in un battito di ciglia non c'è più spazio fra noi. Le distanze sono annullate, abbiamo avuto lo stesso pensiero e nessuno dei due ha intenzione di tirarsi indietro.

Le sue labbra sono morbide proprio come le avevo immaginate. Mi sfiora con la sua lingua e gli concedo l'accesso alla mia bocca senza esitazione . È ciò che stavo aspettando dall'altra mattina e forse dovrei chiedergli se era ciò che stava aspettando anche lui, ma prima voglio godermi il bacio. È ciò che aspetto da un po' di tempo, ma questo è meglio non ammetterlo.
Le nostre lingue si rincorrono, i nostri corpi si scontrano e si eccitano e le nostre mani vorrebbero muoversi, ma stanno ferme e stringono quei punti in cui sono appoggiate. A cui sono aggrappate.
Ci stringiamo di più, con le lingue che lottano e danzano fra loro, in un bacio che sa di tanto, forse troppo.

<<Gio!>>

Sento chiamare il mio nome e solo in un secondo momento mi rendo conto che è la voce di Carolina. Probabilmente ha visto ciò che è accaduto al bancone e si è preoccupata.
Mi chiama ancora e a lei si unisce anche la voce di Camilla. Sono preoccupate.

Mi stacco dalle labbra di Giacomo e lo guardo negli occhi. <<Mi cercano.>>

Mi guarda in silenzio e vedo il cambiamento in quegli occhi che mi hanno catturato già dalle foto sui social. Quegli occhi che ho imparato a conoscere in queste settimane, ma che ora mi stanno colpendo. Un colpo forte al cuore perchè il suo sguardo non è caldo, non più, ma diventa glaciale.

Non c'è nulla di seducente, la sua bocca è una linea dura. <<Se l'hai allontanato come hai fatto con me...>>

Gli tiro uno schiaffo prima che possa continuare la frase. Che stronzo! Come si permette? Vorrei tirargliene un altro, ma lascio perdere perchè mi fa già male la mano. Spero che gli faccia male la guancia quanto a me il palmo. Assottiglio lo sguardo e poi vado dagli altri lasciandomi alle spalle questo deficiente.

Io più idiota di lui per esserci cascata. Come ho potuto? Perchè sono cosí debole e stupida? Perché proprio lui? Conosco ragazzi migliori, sto bene da sola, ma anche se non voglio sono spinta verso di lui.

Appena vedo Carolina, mi corre in contro e mi abbraccia. <<Tutto bene?>>

Annuisco. <<Tranquilla.>>

<<Sei sicura?>>

<<Sí. Voglio solo andare a casa e farmi una bella doccia.>>

Voglio andare a casa e dimenticarmi della serata, del bacio, di Jack. Voglio dimenticarmi di lui perchè nonostante il mio cuore continui a battere forte, fra noi non ci potrà mai essere niente. Da quando mi piacciono gli stronzi? Sono sempre stata attratta dai bravi ragazzi, da quelli gentili e che non volevano solo divertirsi. Okay, Lorenzo non si può definire bravo, ma all'inizio lo era e mi voleva.

Sto sbagliando con Jack, devo prendere le distanze da lui. Da quegli occhi che sono due pezzi di cielo infinito e quei rari sorrisi sinceri che mi fanno battere cosí forte il cuore che potrebbe rompere la cassa toracica.

<<Ti accompagniamo.>>

Vorrei dire di no, ma non mi va di rimanere da sola. <<Grazie.>>

<<Avvisiamo gli altri.>>

Annuisco e le seguo all'interno del locale, ma prima mi volto indietro. Vedo Giacomo avvicinarsi, così seguo in fretta le altre perchè sicuramente non voglio rimanere sola con lui. Non rimarrò mai più da sola con lui e fino a che non mi chiederà scusa non gli rivolgerò più la parola. Non so che idea si sia fatto di me, ma a quanto pare è totalmente errata.

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