-- Capitolo 24 -

- GIORGIA. -


Guardo le miei due migliori amiche e non so se raccontare ciò che è successo l'altra sera con Giacomo, o starmene zitta. Esattamente tre sere fa. Infondo non è accaduto nulla, ho pensato che mi stesse per baciare, ma poi è andato in camera con Sandro come se nulla fosse e se n'è andato salutandomi a malapena. Con il solito cenno della testa.

Possibile che mi sia immaginata tutto? Forse.

Devo essere tornata nel mio universo, dove Giacomo mi evita e non conto nulla. Ieri al Shok mi ha salutato con un misero cenno della testa e poi è sparito con una ragazza. Sparito non proprio, era a limonarla accanto al bancone.
Uno spettacolo che avrei evitato volentieri di vedere.

<<Arianna mi ha detto che si sta sentendo con un ragazzo.>> dice Marta.

Vengo catapultata nella realtà alle sue parole. Non può aver parlato di Giacomo, non si stava già vedendo con un altro ragazzo? Si è lasciata da poco con un ragazzo gentile che poteva solo portarla sulla retta via, ma dopo ben quattro anni di relazione hanno deciso di lasciarsi.
Lasciarsi. Ancora mi devono spiegare cosa vuol dire lasciarsi per loro, perché continuano ad uscire insieme come se nulla fosse e come se fossero ancora una coppia. Ci sono due possibilità: o io non ci capisco nulla, oppure loro sono fuori di testa. Quando io mi sono lasciata, il giorno dopo non eravamo certo a far colazione insieme nel bar sotto casa. Ho avuto una piccola ricaduta, ma io ero debole e avevo solo bisogno di qualcuno.

<<Chi sarebbe?>> chiedo sperando davvero di non sentire il nome del ragazzo dallo sguardo penetrante. <<Non pensa che sarebbe meglio prendersi una piccola pausa solo per lei?>>

Marta si stringe nelle spalle. <<Inutile dirglielo, le abbiamo già detto in abbondanza cosa pensiamo della questione, se lei non vuole ascoltarci ci rimette e basta.>> prende un sorso del suo cocktail. <<Mi ha detto che si sta sentendo con Giacomo.>>

Lo sapevo.Non mi piace la fitta allo stomaco che ho appena sentito. <<Ne è sicura?>>

<<Ha detto che sono usciti insieme già un paio di volte.>>

Un paio di volte. A quanto pare Giacomo esce per degli appuntamenti, ma non capisco perché mentirmi. Può uscire con chi vuole, non deve certo dare conto a me, anche se il fatto che è Arianna... meglio se non ci penso. Meglio se non penso al nostro quasi bacio. Se non fosse arrivato Sandro avrei solo fatto la figura dell'idiota. Dopo quella fatta al Shok meglio non aggiungerne altre.

<<Ti da fastidio?>> chiede Sabrina cogliendomi alla sprovvista.

Mi volto verso di lei confusa. <<No, perchè dovrebbe?>>

Che gran bugiarda che sono. Mi da fastidio perché non voglio che Arianna rovini le mie nuove amicizie. Forse sto esagerando, non sta rovinando nulla. Sono abbastanza grandi da decidere cosa fare e poi si è attaccata solo a Jack, eppure provo un senso di fastidio grande. Enorme. Inoltre tra me e Giacomo non si può nemmeno parlare di amicizia, non mi considera come fa con gli altri.

<<Perchè sembri interessata a lui.>>

Scuoto la testa. <<Ti sbagli.>>

<<Gio.>> richiama la mia attenzione Marta. <<Ti conosciamo e abbiamo visto come lo guardi. Inoltre ha gli occhi chiari come piace a te, oltre ad essere un bel ragazzo. Esteticamente è attraente, del carattere... devo ancora capirlo.>>

Devo capirlo anche io. Cavolo, per essere amico di Sandro e degli altri tanto male non deve essere. Quando parliamo mi trovo bene, quando l'altra sera è rimasto da me siamo stati bene, ma forse è stata un'eccezione. Esteticamente è decisamente bello, nessuno può dire il contrario, anche se non credevo che Marta lo ammettesse. Le piace?

<<Non ho detto che non è un bel ragazzo.>> dico cercando di non pensare a Marta e Jack insieme.

Sabrina sbuffa. <<Non c'è nulla di male se ti piace.>>

<<Non mi piace.>> affermo convinta. <<Ragazze, avete visto anche voi che non siamo interessati l'uno all'altra e che lui si diverte parecchio.>>

<<Potrebbe smettere di divertirsi.>>

<<Sta uscendo con Arianna.>> ribatto subito.

Sabrina sbuffa. <<Di questo passo non andremo da nessuna parte, meglio lasciar perdere.>>

<<L'avete capito!>>

Marta mi guarda male. <<Non credere che non torneremo all'attacco.>>

Ridacchio. <<So già che mi darete il tormento.>>

<<Sandro?>> chiede con una leggerezza fasulla. <<Ti interessa?>>

<<No.>> rispondo decisa e mi rendo conto che davvero lo considero solo un semplice amico, nulla di più. Credo.
Sono così confusa dopo la serata con Jack!
Sandro è il ragazzo ideale, non l'amico stronzo!

<<Sicura?>> indaga Sab.

<<Perché fate il terzo grado solo a me?>> chiedo sbuffando. Mi volto verso Marta. <<Potrei fare questa domanda a te.>>

<<Che domanda?>> chiede nervosamente.

<<Sei interessata a Sandro?>>

Scuote la testa troppo velocemente. <<Non è il mio tipo.>>

Sab scoppia a ridere. <<Siete due grandissime bugiarde.>>

Alzo gli occhi al cielo e finalmente cambiamo argomento. A questo punto è meglio non parlare della serata che ho passato con Giacomo, chissà che viaggi mentali si farebbero. Decisamente non è una grande idea far sapere che si è fatto la doccia da me, abbiamo cenato insieme e mi sono pure divertita. Meglio che non sappiano i miei pensieri su di lui e quello che è successo in cucina. Bhè, in realtà non è successo molto, ma ora le sue labbra sono un chiodo fisso nella mia testa. Meglio che non sappiano quanto mi batte forte il cuore quando mi è vicino, ma è anche meglio che dimentico in fretta questa sensazione, se la reprimo.

Chiacchieriamo del più e del meno e passo una magnifica serata, una di quelle dove si tirano le tre di notte parlando con le migliori amiche senza accorgersene.

Apro la porta dell'appartamento cercando di fare meno rumore possibile, ma quando entro mi trovo a guardare la figura di Giacomo distesa sul divano a pancia in sú e Sandro che sbuffa in cucina.

<<Cosa succede?>> chiedo chiudendo la porta di casa.

Il mio coinquilino è in pigiama, pantaloni neri sbiaditi e una maglietta bianca a maniche corte. È a piedi nudi e si passa una mano fra i corti riccioli.

Si avvicina. <<L'idiota non riusciva ad arrivare al suo appartamento.>> mi guarda colpevole. <Ti dispiace se dorme qui?>>

Scuoto la testa. <<Tranquillo, io vado a dormire.>>

<<Buonanotte Gio e scusa se l'ho portato qui.>>

Ridacchio. <<Ci preparerà la colazione domani.>> dico scrivendo un bigliettino e lasciandolo sul tavolino, sopra le cose di Giacomo.

Sandro mi guarda sorridendo e poi sparisce in camera. Lancio un'ultima occhiata al ragazzo che dorme beatamente sul divano e poi me ne vado in camera mia.



- GIORGIA. -

Mi sveglio sentendo un gran caldo e mentre cerco di girarmi nel letto, mi rendo conto di non poterlo fare. C'è una presenza massiccia e calda al mio fianco. Apro di scatto gli occhi e mi ritrovo ad osservare un viso parecchio familiare.

Cosa cavolo ci fa nel mio letto?

Osservo i capelli scuri spettinati sul mio cuscino bianco per poi passare al suo viso dall'espressione rilassata. Le sue labbra sono leggermente socchiuse e fin troppo invitanti. Quattro sere fa ero stata sul punto di assaggiarle e la voglia è rimasta.

Chiudo gli occhi per qualche secondo. Mi devo calmare, riportare i miei pensieri in un ambito consono perché inizio ad avere fin troppo caldo. Devo respirare, riprendere il controllo e... tutti i miei propositi sfumano quando mi accorgo di qualcosa contro la mia coscia.
Mi mordo il labbro sperando che ciò mi distragga, ma la presenza lí sotto non passa inosservata. Cavolo!

Apro gli occhi e mi ritrovo due pezzi di cielo estivo che mi scrutano. Rimango imbambolata a guardarlo e stringo le gambe perché fra il suo sguardo caldo e l'erezione premuta sulla coscia, sono in una situazione davvero sbagliata. Non scordando che sono avvolta dal suo calore e dal suo profumo.

<<Buongiorno.>> dice sorridendo.

Mi sta sorridendo, con quella sua dentatura perfetta racchiusa in due labbra invitanti. È proprio bello e io sono fregata. È un sorriso vero che gli coinvolge gli occhi e se non fossi tanto agitata, ricambierei sicuramente. Se non fossi così confusa, se non si sentisse con una mia amica, se non piacesse ad una mia amica, sicuramente ricambierei.
Avrei sicuramente già fatto una cavolata a questo punto, come baciarlo, o lasciarmi andare completamente.

<<Ciao.> mormoro. <<Cosa ci fai nel mio letto?>>

Sorride malizioso. <<Credo che sia un buon modo di svegliarsi.>> La sua mano accarezza la pelle nuda del mio fianco, movimenti piccoli e circolari con le sue dita ma che non passano per nulla inosservati. <<Toglimi una curiosità, dormi sempre così?>>

Sento il calore invadermi il corpo per aumentare sul volto. Devo essere bordeaux. <<Perchè?>>

La mia voce è un sussurro e la risposta davvero stupida. Dovrei cacciarlo via dal mio letto, soprattutto se si sta sentendo con una mia amica, ma non riesco. Non riesco a smettere di guardare i suoi occhi, a sentire la sua erezione e le sue dita. Ho tanto caldo e la gola mi si è seccata.
Potrei giocare con lui, dirgli che non è l'unico pigiama sexy che possiedo. Già, ho una passione per biancheria intima e pigiami, possiedo persino una vestaglia di seta lunga che copre le mie camice da notte piene di nastrini e trasparenze. So, però, che il tutto mi si rivolterebbe contro.

Accade in un secondo e se prima avevo caldo, ora sono eccitata e non posso non ammetterlo. Impossibile nasconderlo.

Con un movimento veloce si è spostato sopra di me, bloccandomi i polsi sopra la testa mentre l'altra sua mano accarezza lentamente il mio corpo, il mio fianco, e la vista scorre verso il seno nascosto sotto questa leggera canottierina di cotone dalle coppe in pizzo. Il tutto verde smeraldo come i pantaloncini.
Il suo petto nudo guizza sopra di me, mentre la sua erezione preme fra le mie gambe.

<<Non credevo che indossassi questa roba.>> mormora baciandomi il collo.

Potrei svenire, o venire in questo istante.
Mi limito a mugugnare qualcosa con gli occhi chiusi esponendo di più il collo e godendomi i suoi baci umidi che risalgono sulla mascella e vorrei tanto levarci tutti i vestiti.

Sí, lo voglio e non me ne frega niente di tutto il resto.
Lo voglio in questo momento.

Dei tonfi alla porta ci fanno trasalire. Spalanco gli occhi immergendomi in quell'azzurro seduttore, ma la voce fuori dalla camera ci fa tornare in noi.

<<Gio! C'è qua Marta che ti aspetta da ben dieci minuti.>> dice Sandro bussando ancora.

Ci guardiamo negli occhi qualche istante, ma non possiamo fare finta di niente. Io non posso fare finta di nulla con Sandro e la mia migliore amica fuori da questa camera. Giacomo sbuffa e si sposta da me sdraiandosi a pancia in sú al mio fianco.

Mi schiarisco la voce e velocemente mi alzo. Devo mettere distanza fra me e lui, tra l'altro devo anche affrontare il momento di quando Marta lo vedrà uscire dalla mia camera. Vorrà decisamente delle spiegazioni e io non so dargliele. Non so nemmeno perchè sia nel mio letto -non che mi dispiaccia- visto che ieri notte era sul divano.

Mi avvicino alla porta, ma quando sto per aprirla, Giacomo mi blocca con la sua voce.

<<Dove credi di andare?>>

Mi volto confusa. Forse era meglio continuare a guardare il legno della porta perchè il suo petto nudo mi distrae. Ha decisamente un bel fisico con quei pettorali definiti e gli addominali che... spero di non avere la bava alla blocca. Le braccia muscolose che desidero mi stringano e... no! Devo rimanere concentrata!

<<Ci sono Marta e Sandro.>>

<<Ti vuoi far vedere così?>> chiede alzando un sopracciglio e scorrendo la mia figura.

Abbasso lo sguardo e mi ricordo del pigiama. Non vedo il problema. <<Qualcosa non va?>>

<<Di là c'è Sandro.>>

Lo guardo ancora più confusa. <<Quindi? Conviviamo, è normale che mi veda in pigiama.>>

<<Ti ha già visto conciata così?>>

<<Conciata?>> chiedo infastidita. Non sembrava tanto disprezzare il mio abbigliamento qualche istante prima e vorrei farglielo notare, ma lascio perdere. Se Marta è venuta al mio appartamento al mattino vuol dire che qualcosa non va. <<Senti, ora non ho proprio tempo di discutere.>>

Sbuffo prendendo una felpa dalla sedia e allacciandola per poi uscire dalla camera. Avrei dovuto uscire con quel maledetto pigiama e mettermi in mostra in modo che si rimangiasse quelle parole, ma la mia amica ha la priorità.

<<Che...>> la parole di Sandro gli muoiono in bocca appena vede il suo amico. Lo guarda aggrottando la fronte. <<Credevo che te ne fossi già andato.>>

Lo supero andando da Marta che ha gli occhi lucidi. <<Cosa succede?>>

<<Ho bisogno di parlarti.>>

Annuisco immediatamente e poi mi volto verso la mia camera. <<Esci da lí e poi ci devi una colazione.>>

<<Non ti devo proprio nulla.>> ribatte Giacomo tranquillamente.

Sbuffo, ma non ribatto. Prendo per mano Marta e la porto in camera mia, non prima di aver lanciato un'occhiataccia a Giacomo. Ora non ho tempo per lui e devo smetterla. Il mio cuore deve smetterla di battere cosí tanto.

Appena esce chiudo la porta alle mie spalle. Maledizione!

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top