Primo anno||C.7
Sarah osservò la porta del terzo piano, e si voltò verso Fred e George, che la osservavano, con aria di superiorità.
-Devo entrare la dentro?- Chiese, come se non fosse già ovvio.
-Sì!- Esclamarono in coro.
La prova, consisteva nell'entrare, alle tre di notte, nella famosa porta che il professor Silente aveva detto di non varcare.
Grazie tante, Fred e George.
-Ma se ci trovano qui ci espelleranno!- Obiettò Sarah.
-Ma se tu per poco non le disprezzi le regole! Dai!- George ridacchiò.
-E se... E se è pericoloso?
-Silente non metterebbe mai qualcosa di pericoloso ad Hogwarts! Questa è la scuola più sicura di tutto il mondo magico ed oltre! Vai!- Fred le diede una spinta incoraggiante.
Sarah, osservando la maniglia, e guardandosi intorno, pensò:
"Ma sì! Tanto non c'è niente di spaventoso!"
Così, fece un respiro profondo e sussurrò:
-Alohomora!
La porta si aprì con un cigolio. Sarah guardò i gemelli, e, con aria risoluta, si chiuse la porta alle spalle.
Era tutto buio, e non riusciva a vedere niente.
Sarah cercò a tentoni qualcosa che procurasse della luce, siccome non sapeva fare bene l'incantesimo.
Poi, perse l'equilibrio e cadde in una botola.
Si sforzò di non urlare, e chiuse gli occhi.
Inaspettatamente, cadde su qualcosa di viscido, che attutì la caduta.
-Ma dove cavoletti sono finita?- Borbottò, osservando la camera buia, e massaggiandosi la spalla.
Non si vedeva niente, e la ragazza fece qualche passetto incerto.
Il silenzio era surreale.
-Cosa può mai nascondere un preside di così strano in un posto come questo? Voglio dire, non può essere qualcosa di così pericoloso, se è pieno di ragazzi- Commentò.
Rimase immobile per qualche secondo, senza sapere che fare.
Si aspettava forse un'ascensore, che l'avrebbe riportata di sopra.
-Già! Ed ora come faccio a risalire?- Borbottò, nervosa.
Forse se attendeva, Fred e George sarebbero andati a riprenderla.
Erano suoi amici, e di certo non l'avrebbero lasciata li a marcire.
Ma...
Possibile che quei due si approfittavano di lei? Che in realtà, a loro non importava niente di una bambinetta del primo anno e che la stavano prendendo il giro, o si stavano approfittando di lei?
-No. IMPOSSIBILE.- Dichiarò ad alta voce, scuotendo la testa, per eliminare i cattivi pensieri- Ora, proviamo a fare quel cavolo di incantesimo! Come si chiamava? Lux...Lume...LUMOS!
Dalla punta della sua bacchetta, uscì una piccola luce.
Si accese e si spense per i primi cinque minuti, poi sembrò stabilizzarsi, anche se ogni tanto sembrava spegnersi.
-Allora... Dunque...- Borbottò, osservando la stanza.
Non c'era niente di particolare. Sembrava per lo più vuota. Però...
Sarah giurò di aver visto qualcosa strisciare nell'ombra, in un angolino. Stava per puntare la luce verso quel punto, quando qualcosa la prese per la caviglia, e la sollevò, mentre la bacchetta cadeva a terra e la luce iniziava di nuovo a lampeggiare.
-CHE DIAVOLO STA SUCCEDENDO!?- Ringhiò, appesa a testa in giù, mentre qualcosa le stava stritolando tutto il corpo ed il braccio destro.
Poi, spalancò gli occhi: una pianta enorme, che stava principalmente nell'ombra della stanza, la stava facendo ondeggiare pericolosamente.
-E QUESTA COSA DA DOVE ESCE?! Ho già visto un salice abbastanza pericoloso, fuori! Che cavolo! Qui si coltivano piante geneticamente modificate dai raggi gamma di Hulk?!- Sarah sentiva il respiro mancarle.
"Diventerò uno spiedino, se non faccio qualcosa!"
Pensò lei, mentre ondeggiava verso terra, facendole sbucciare il gomito del braccio sinistro.
Poi, vide la luce della sua bacchetta, che stava per spegnersi.
Doveva raggiungerla, se quella cosa le dava una spinta, poteva farcela.
Tese il braccio sinistro, mentre provava a dimenarsi.
Poi, ancora più furiosa, la pianta diede uno slancio così forte, che Sarah riuscì a riprendersi la bacchetta, ma andò a sbattere con la testa contro la parete fredda.
Lei imprecò, e, sentendo il sangue andarle sull'occhio destro, diede un pugno al ramo, che la scaraventò ancora più in alto.
Ecco. Era il momento giusto.
-REDUCTO!- Strillò.
Il ramo si infranse, e lei riuscì a respirare di nuovo.
Con il braccio destro, riuscì a reggersi alla botola.
-Grazie per avermi lanciato in alto, pianticella!- Sghignazzò, aprendo la botola, e risalendola.
Si stese al buio, con il fiatone, e tirò un sospiro di sollievo.
Era sopravvissuta ad una pianta assassina. Meno male che si era messa a leggere tutto il libro di Incantesimi!
-Beh, è fatta- Borbottò.
Ma non fece in tempo ad alzarsi, che qualcosa di caldo e viscido le cadde sui capelli, impiastricciandoli tutti.
La Corvonero stava per commentare con un "CHE SCHIFO!", ma la visione la fece rabbrividire.
Un cane. Un cane enorme ed a tre teste.
-Oh.My.Fangirl.Heart.- Sussurrò- Ehm... A cuccia cagnolino! Cerberuccio, seduto!
Ma le tre teste del cane, piene di bava, la osservavano minacciose.
Da quanto tempo non mangiava quel coso?!
-Forse...Ecco...Devo andare via, sai? Resterei volentieri a giocare con te... Però...
La testa di sinistra sbuffò, ed i capelli di Sarah le si rizzarono.
Lei, fece dei passetti incerti verso la porta chiusa.
"Non mostrare agli altri che hai paura... Non mostrare agli altri che hai paura..." Pensò, cercando di darsi una calmata, inutilmente.
La testa al centro spalancò le fauci, e Sarah fece la prima cosa che le venne in mente: canticchiare una ninna nanna.
-Dormi Cerberuccio! Dormi tesoro...!
"Sono fritta! Ed io ero convinta che si sarebbe riaddormentato!"
Però, con sua sorpresa, Cerbero si calmò.
Si rannicchiò sulla botola, ed a turno, le teste iniziarono a sbadigliare.
"Ehm...Ok..."
Sarah, con estrema cautela, si avvicinò alla porta.
Ormai era vicinissima, ma Cerbero cominciò a ringhiare.
Senza pensarci, spalancò la porta e la richiuse alle sue spalle.
Poi, Sarah, cominciò a correre, fino a che non si scontrò contro Fred.
-Ehi! Ma che ti succede? Sei pallida e... che ti sei fatta alla testa?!
Sarah aveva il respiro affannato, e ci mancò poco che cadesse.
-Oh cavolo! Ma i tuoi capelli sono...!
-SAI QUANTO ME NE FREGA DEI MIEI CAPELLI?!- Ringhiò lei, con un tono aggressivo che non era proprio da lei.
Osservò i gemelli, con sguardo adirato.
-Che c'era la dentro?- Sussurrarono loro, in coro.
-Non ve lo dico!
Improvvisamente, le era tutto chiaro: il compito copiato, il Bolide...
-Tanto sono solo una ragazzina da spaventare per voi!- Sarah li osservò con estremo odio- Sapete che vi dico?! ADDIO, ANDATE A SPAVENTARE QUALCHE ALTRO MALCAPITATO!
E, con estrema fatica, si allontanò.
Andò alla statua del suo dormitorio, che fece il solito rebus:
-Chi viene prima? La fenice o l'uovo?
-IL MARTELLO CHE TI SPACCA SE NON MI FAI ENTRARE!- Sbraitò la Corvonero.
La statua, si aprì, e lei andò nel suo dormitorio.
Si sciacquò la faccia, sentendo già un bel bernoccolo, e poi si osservò, e per poco non urlò: i suoi capelli erano diventati lunghi fino alle spalle, erano biondi con striature rosse.
-Ok... Questo non è normale...- Si allontanò dallo specchio, accomodandosi nel suo letto a baldacchino.
"E' un sogno... Forse un effetto della botta... Sì. Per forza." Cercò di tranquillizzarsi lei, ma invano.
Si addormentò, ma fece sogni agitati per tutta la notte.
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