17 ★

Lui abbassò lo sguardo e se ne andò.
Rimasi lì pietrificata, mi sentivo una vera idiota.

Il mio telefono iniziò a squillare guardai il nome sullo schermo, era Roxy.
Tempismo perfetto pensai.

Accettai la chiamata, ma non risposi.
"Paris, ehi! Mi senti?"
"Si..si ti sento" ero in soprappensiero e confusa, ci provavo a nasconderlo, ma non ci riuscivo.
"Mamma mia quanto tempo! Sai oggi ho incontrato quel coglione di Brandon e mi ha fermato e mi ha chiesto di prenderci un caffè insieme! Ti rendi conto?!"
"A-Ah si, menomale"
"MENOMALE? Ma vuoi scherzare!"
"A-Ah"
Lei rimase in silenzio, avrei davvero voluto darle ascolto, ma ero come in una specie di trans, incantata a guardare il vuoto.
"Paris..che ti prende?" potevo capire la sua preoccupazione dalla sua voce.
Prima di risponderle, aspettai, rimasi in silenzio e poi l'unica cosa che riuscii a dirle fu:
"Ma io non capisco" nella mia testa c'era una girandola che continuava a girare.
"Senti Roxy ti posso chiamare stasera, ora ho una lezione" le dissi, non era vero, non avevo nessuna lezione, ma volevo stare da sola a pensare.
Lei mi rispose che andava bene e poi io riattaccai il telefono.

Camminando lentamente, e guardando a terra arrivai dove c'erano tutte le sale, alcune erano ancora piene, gente che provava, lezioni che si svolgevano, ma poi ne trovai una vuota.
Entrai dentro la sala e potete già immaginare cosa feci.
Attaccai il mio telefono allo stereo e iniziai a ballare, non so quante ore precise passarono, so solo che rimasi lì a ballare fino all'ora di cena.

Quando ballo i pensieri negativi se ne vanno, quando ballo so che nessuno può fermarmi, che nessuno può battermi; la musica è una forma d'arte così grande e così bella,che chi non l'apprezza non sa cosa si perde perché nella musica c'è tutto.
La mente entra in una realtà che nessuno può vedere a parte te e questo è fantastico.

Stavo ballando quando con una giravolta mi accorsi di qualcuno che mi stava guardando, mi spaventai all'inizio poi vidi che era Muso.
Fece una faccia come per complimentarsi e poi disse: "Paris, avevo proprio ragione. Sei proprio una Queen."
Sorrisi e corsi verso di lui.
"Stai bene?" mi chiese.
"Ehm, si.. insomma mi sono ripresa" lui alzò un sopracciglio, ma non fece altre domande.
Suppongo che qualcosa avesse già capito.
Mi disse che la mensa stava per chiudere e che se volevo mangiare dovevo sbrigarmi.
Gli dissi che non avevo fame e che avevo degli impegni e che molto probabilmente sarei stata tutta la sera in stanza.
[...]
21.45
Parlai con Roxy che mi spiegò le sue vicende con Brandon (ultimo ex) e io le spiegai le mie di vicende e parlammo per una mezz'ora circa.

Mi ero preparata per la notte, dopo tutto il tempo in sala mi ero stancata abbastanza, ma appena mi misi a letto per guardare i cartoni, bussarono.
Immaginate l'ansia...

Mi alzai dal letto e piano aprii la porta.
Mocassini neri, pantaloni neri e una maglietta bianca spuntarono da fuori la porta.
Alzai lo sguardo e Michael fece lo stesso, lentamente.
Aprii di più la porta e con la voce fine mi disse:
"Ciao" ricambiai il saluto facendogli un mezzo sorriso, dopo la situazione che si era creata tra noi pensavo di non vederlo per qualche giorno, invece era venuto da me.

Lo feci entrare e lui mi porse un sacchetto bianco, con dentro del cibo.
"So che non hai cenato e che non eri in camera tua, che sei stata tutto il giorno a provare in una sala da sola..tutto il giorno senza mangiare. Tieni."
Lo presi e sorrisi.
"Sei sempre così gentile" dissi sorridendo di più.
"Non so se lo sai ma anche quando sei ubriaca me lo dici"
"Infatti è la verità" risposi con la bocca piena.

Era così bello stare con lui, eravamo come la tigre e il drago.
Passammo la serata così, a mangiare e parlare e a guardare i cartoni sulla tv.

Eravamo sdraiati e dopo un po' mi chiese:
"Venerdì sera andiamo al cinema?"
Lo guardai e lui guardò me.
"Cosa c'è?" mi disse e poi sorrise.
"Nulla..comunque immagino di dover ricambiare il favore visto che mi hai portato la cena" in quel momento ero così euforica che mi sarei messa a ballare come una cretina, ma cercai di rimanere calma, almeno fuori.
"Perfetto quindi mi offri anche i popcorn!"
Mi girai è quasi gridando dissi: " Coosa?!" presi il cuscino e glielo tirai, lui lo bloccò e me lo mise sulla faccia.
"Eh beh è il minimo no?"
Stavo ridendo così tanto, che quando spostò il cuscino dovetti riprendere fiato.
Aprii gli occhi e lui mi guardò più seriamente, mi alzai un po' verso di lui e ci guardammo.

"Ahm..penso di dover andare è un po' tardi e sarai stanca. Beh buona notte." disse allontanandosi e andando verso la porta.
Fece così di fretta che non riuscii a salutarlo.

Da quel giorno, vederci la sera diventò un'abitudine.

Giorno: VENERDÍ

La mattina la passai alle lezioni, scoprii anche di avere un test su una coreografia studiata in quei giorni, per fortuna passai con le ultime, era una coreografia contemporanea, non proprio il mio genere ma mi rilassava tantissimo.

Notai che per tutto il giorno mi portai dietro, un'ansia assurda, euforia e paranoie; eppure Michael lo vedevo tutti i giorni.
Spero di riuscire a parlargli di quello che è successo l'altro giorno, lui non è entrato nell'argomento ma io vorrei capire che cosa gli sia preso...

Ore 16.30
"Sono certa che quello stronzo sia uscito con la sorella di Amber"
"Cosa? Davvero?! Ma sono sicura che si molleranno in tempo zero."
"Ci puoi scommettere sorella, aspetta che mi veda ballare al Vote e vedrai come tornerà strisciando da me."
Entrambe risero; mi trovavo in un caffé con Amy e Beyoncé, Yoncé ci raccontava del suo ex che stava uscendo con un altra ragazza, ma in quel momento mi ero persa nei miei pensieri, pensavo a come sarebbe stato uscire con lui, a cosa sarebbe successo, se ci saremmo divertiti e se ci saremmo baciati... a quel pensiero sorrisi, come un'adolescente di 13 anni per la boyband del momento.
"Paris!!" Amy mi chiamò sbattendo le mani davanti alla mia faccia.
"Che ti prende tesoro? Sorridi come un idiota!" disse Yoncé, adoravo il suo modo di fare era diretta, determinata, sempre sopra a tutti, una vera diva.
Risi e le guardai entrambe.
"Beh...Michael mi ha chiesto di uscire" dissi e poi sorrisi a trenta due denti.
Yoncé piantó un urlo e saltò dalla sedia, Amy urlò tipo "Oh Gesù!" Mi presi male alle loro reazioni.
"C-che c'è?" Chiesi in panicata.
"È pazzesco! Sai già come vestirti?" Amy entusiasta più di me tra un po', iniziò a spaventarmi.
"Non lo so, un jeans? Oh oppure un vestitino con dei fiori?"
Yoncé e Amy si guardarono e poi all'unisono dissero: "Ma sei scema!!"
"Amy, hai già capito vero?"
"Certo tesoro." "Paris, ci pensiamo noi."
Le guardai scioccata, ma poi sorrisi.
"Andiamo."

Appena arrivammo nella mia stanza...beh che dire, c'era un disastro, vestiti ovunque, letto disfatto, tute per terra.
"Tesoro dovresti iniziare a essere più ordinata, ma comunque diamoci da fare, che poi dobbiamo pensare anche al resto." disse Yoncé con nonchalance e aprendo l'armadio.
"Che?! Al resto?" Sgranai gli occhi.
"Certo, credi che sarà ai tuoi piedi se uscirai con quei capelli con lui?"
Rimasi in silenzio qualche secondo a commiserarmi e poi dissi: "Amy..sei sempre un amore" lei mi sorrise.

"Okey tieni questi, prova questa e mettici questa sopra." Yoncé mi lanciò vestiti uno dopo l'altro.

Deciso di provarli la, ma subito mi fermò e mi disse: " Eh scusa! Che stai facendo?"
"Mi provo quello che mi hai dato(?)"
"Nono vai in bagno, voglio l'effetto film."
Amy scoppiò a ridere e io volevo morire, ma risi per quanto possa essere folle sta ragazza.
Uscita dal bagno, mi guardarono e storsero il naso, andammo avanti così una mezz'ora fino a quando uscita dal bagno non spalancarono la bocca e sorrisero.
"Allora va bene?"
"Cazzo tesoro se va bene! Adesso mancano i capelli e il trucco." disse Amy, alzandosi in piedi.
"Paris..ti sei mai fatta riccia?" Chiese Beyoncé.
Non risposi, ma dissi solo: "Che intenzioni hai?" iniziai a preoccuparmi.

Mi trascinarono nel primo parrucchiere che trovarono, senza appuntamento e saltando la fila, mi fecero fare una specie di permanente, in modo che poi i giorni dopo i miei capelli tornassero normali.
[...]
Ore 20.00

"Perfetto! Abbiamo finito."
"Sei bellissima!"

Loro due erano entusiaste, ma io iniziai a sentirmi male, pensavo a tutto quello che poteva andare storto.
Feci un grande sospiro, che loro notarono.
"Ehi stai tranquilla, andrà bene." Mi disse Yoncé appoggiando il suo braccio intorno al mio collo.
"È solo che ho l'ansia.." risposi io.
"Ma no, cosa potrebbe andare storto?"chiede Amy.
"Beh...potrei mangiare dei popcorn e soffocarmi" sdrammatizzai.
"Ma come sei tragica. Però immagino la scena, che ridere ahahahah"
"Amy non sei d'aiuto!" le disse Yoncé seriamente, anche se la situazione non era da prendere così seriamente, però se mi fossi soffocata allora non sarebbe stato così divertente, visto che poi sicuramente non mi avrebbe manco più guardato in faccia senza scoppiare a ridere...
"Beh dai stai tranquilla, poi Mike è un angelo devi solo stare più serena." disse Yoncé sorridendomi, quel sorriso fu talmente sincero che mi si riempì il cuore, in più a quella frase sorrisi come una bambina.

"Tesoro abbiamo un problema!! Non abbiamo scelto le scarpe." disse tutta allarmata Amy.
Di corsa andarono nella mia stanza e dopo che cercarono delle scarpe decenti da abbinare dissero: " Ma hai solo scarpe sportive?" e "Le uniche scarpe con i tacchi che hai sembrano quelle di mia zia Loretta."
Insomma...alla fine Amy mi prestò un paio di scarpe che si abbinarono al completo, che era composto da una canottiera rossa con sopra una giacca blu con una parte leopardata ma sempre in tinta blu, i pantaloni a vita alta sempre tutti blu leopardati che si fermavano un po' più sotto al ginocchio, una cintura rossa e le scarpe alte rosse legate alla caviglia.
In pratica ero un puffo alla moda.
Quei colori non mi facevano impazzire visto che ero un amante del nero, ma mi fidai di loro, in più si erano impegnate tanto.

"Tesoro noi ti lasciamo, poi raccontaci tutto della serata!!"
"Divertiti e stai tranquilla!!"
"Byee!!"
"Mi raccomando ricordati di mettere il rossetto rosso!" e la porta si chiuse.

Mi lasciarono da sola e l'ansia salí, mi truccai e poi iniziai a fare avanti e indietro per la stanza e a mordicchiarmi le pellicine delle dita, fino a quando non sentì bussare.
Andai ad aprire...

"Wow.." disse con la sua voce e i suoi occhi incontrarono i miei, mi sorrise e i quel momento mi sentii andare a fuoco, la faccia i vestiti tutto.
Non sapevo cosa dire, quindi guardai le scarpe rosse che indossavo finché non rialzai lo sguardo e mi disse: "Andiamo?"
"Andiamo."

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