Capitolo 11
Alex's pov
Domenica,Ore 7:28
Mi ritrovai nel vuoto assoluto.
Era tutto così bianco e profondo intorno a me.
Avevo tanto freddo,e in più sentivo il respiro farsi sempre più pesante,sempre più faticoso da reggere,sembrava stesse per svanire tra un momento e l'altro.
Poco dopo lo vidi.
Vidi Ryan di fronte a me..
«Ryan..» diedi voce ai miei pensieri.
Ma lui nulla,non rispose.
Era lì, mi fissava.
Il suo sguardo,nonostante tutto non traspariva nessun tipo di odio,di rabbia,di nervosismo.
Era semplicemente il suo solito sguardo,quel suo sguardo che mi fece perdere la testa.
Quel suo sguardo così dolce,così amorevole...
In quel momento mi vennero in mente i messaggi di ieri sera..
Era così dannatamente dolce,e,nemmeno se ne rendeva conto.
Poi vidi lei.
Clary.
Ma non solo. Era affiancata ad Elena,quella vipera di Elena,
Stavano ridendo,ricordo che Clary mi disse che non sarei mai diventata nessuno e
Poi fine.
Il sibario,come alla qualunque fine di uno spettacolo si chiuse.
È così accadde con me,
Si oscuró tutto,non vidi più niente.
Sentii il freddo provato raddoppiarsi per un momento.
Dopo una decina di secondi
Sentii solo un qualcosa chiamarmi, o forse,un qualcuno.
«Alex!»
Sussultai. Era stato un sogno.
Ma smisi di pensarci quando
sentii chiamarmi dal piano di sotto.
Strano,dalla voce non sembrava mia madre.
A fatica scesi dal letto,mi stropicciai gli occhi e con la voce impastata ancora dal sonno diedi una risposta a quella voce che nel mentre non aveva smesso di chiamarmi.
«Mh, si,arrivo!»
E così scesi...
Una volta arrivata,passai lo sguardo tra mio padre e mia madre che continuavano a parlare come se non si fossero accorti della mia presenza...
«hei..» sussurrai.
I miei si voltarono.
Mi guardarono e sorrisero.
«Alexander,tesoro...»inizió mia madre
What?
Da quando mia madre mi chiamava
Con il mio nome di battesimo?
C'era qualcosa che non andava,me lo sentivo,
Cosi la fermai.
« hei hei hei,momento momento momento,che succede?
Non me la raccontate giusta voi due!» dissi puntandogli un dito contro con fare giocoso.
Mio padre rise.
«Beh,in effetti c'è qualcosa che dobbiamo dirti Alex,ma non preoccuparti,credo ti piacerà » mormorò mia madre rimanendo nel suo.
Io la guardai, poi guardai mio padre,e sorrisi invitandola a continuare.
«ecco allora,credo che Ryan Johnson sia un tuo compagno di classe giusto? » mi domandò serena.
A quella domanda sgranai gli occhi,sbiancai e mi accaldai contemporaneamente, che centrava Ryan?
Non glielo chiesi e annuì tranquillamente.
Come se non fosse accaduto nulla,si si.
Lei riprese.
«Allora,oggi io e tuo padre avevamo in mente di andare in montagna,magari per prenderci un pó di aria visto tutto questo caldo,e così,beh ecco abbiamo deciso di chiamare anche i suoi genitori per fargli visitare ancora meglio il posto e perché no,conoscerli anche un pó meglio,tu che ne dici Alex,a te va bene? »
Mi propose lei.
Il mio sguardo cupo si tramutò ben presto in un sorriso a trentadue denti.
«Certo che mi va bene mamma!» le urlai quasi.
Ero cosi felice di poterlo vedere.
I miei occhi brillarono al solo pensiero.
Lei ricambió il sorriso.
Passarono circa tre ore.
Fra poco saremmo arrivati al luogo prestabilito per l'incontro ed ecco,dire che fossi in ansia in quel momento era dire niente.
Le mani mi tremavano,il mio cuore batteva forte e gli occhi,beh quelli erano sempre colmi di gioia.
Avrei passato un weekend stupendo,me lo sentivo.
Arrivammo,ma,in quel momento non vidi nessuno.
Dov'erano?
Dov'era lui?
Dov'era Ryan?
In quel momento mi sentii tremendamente a disagio.
Magari avrebbero tardato,magari non conoscevano bene il posto,già, magari.
Passò circa un altro quarto d'ora quando dopo varii squilli e diverse ipotesi di quello che fosse accaduto da parte dei miei sentii dei passi avvicinarsi lentamente a me.
Non mi voltai.
Rimasi lì.
Poi le sue mani calde mi coprirono con delicatezza gli occhi,le senti così leggere sul mio viso,sembrava non ci fossero,erano come nuvole.
Sentii tutto l'affetto attraverso quel gesto che feci fatica a trattenermi dal tremare.
«indovina un pó chi è arrivato?»
Maledizione. Sentire la sua voce mi ruppe letteralmente a pezzi.
Mi girai di scatto e lo abbracciai.
Poco dopo sciolsi l'abbraccio.Avrei voluto dirgliene quattro per avermi fatto aspettare tanto e beh,lo avrei fatto.
«Senti,razza d'idiota dov'eri finito?!»
Esordì io senza farmi troppi problemi.
Aspettai per qualche secondo una sua stupida scusa ma nulla.
Lui senza perdersi in parole povere mi diede un sacchetto.
Oramai tra noi era diventato tutto un 'non parliamo,agiamo e basta',e sapete? Mi piaceva.
Guardai il sacchetto,dopodiché guardai lui che mi sorrise.
«su,avanti,aprilo koala» mi incitò.
Annui passando ripetutamente lo sguardo tra lui e il sacchetto.
Poi mi decisi.
Lo aprì.
Rimasi a bocca aperta.
Estrassi fuori l'oggetto che vi si trovava dentro e senza rendermene conto mi lasciai sfuggire dalla mano il sacchetto che,inevitabilmente cadde al suolo.
Era un ciondolo.
Già, era decisamente un ciondolo.
Dio.
Era stupendo.
Lo guardai attentamente,scrutando ogni sua minima sfaccettatura,ogni suo piccolo dettaglio.
Poi osservai il retro.
Vi era una scritta.
«spero possa piacerti piccola koala»
Sbattei più volte le palpebre.
Una lacrima scivolò giù
Lo lessi più volte.
Ero stupefatta,sul serio,non riuscivo nemmeno a muovermi.
«Alex,è tutto okay?»mi domandò Ryan,che intanto credo fosse intento a raccogliere il sacchetto,poiché era a terra.
Alzai immediatamente lo sguardo e gli sorrisi.
Non volevo farlo preoccupare.
Lui accettò il sorriso,e con una mano lentamente si avvicinò al mio viso.
Non glielo negai,e così,con quella stessa mano mi asciugò la lacrima,allontanandola di conseguenza da me.
Sentii nuovamente quel tocco.
Era magico.
Il battito del mio cuore accelerava sempre di più.
Basta.
«si è decisa allora..»
E come poteva mancare.
«si,direi che ora,no?»
Sentivo troppe emozioni dentro di me.
Sarei esplosa tra un momento all'altro.
Così lo presi.
Già, lo presi per mano e ci spostammo lontano dai nostri genitori, che intanto,dialogavano senza alcun problema.
Il suo sguardo era piuttosto confuso,e beh,come biasimarlo.
Non avevo mai fatto niente di tutto questo per nessuno.
Mi sentii l'anima pressarmi sempre più.
«Alex che succede? È tutto okay? Ti prego,rispondimi.
Dimmi,non ti è piaciuto il regalo? Se è per questo posso cambiarlo.»
Disse tutto d'un fiato.
Pff,che scemo.
Non si rese conto di quanto mi abbia reso felice il suo gesto.
«tu sei tutto scemo» gli dissi ridendogli.
«beh ovvio» affermò lui,tutto fiero.
---
«adoro il tuo regalo Ryan» mormorai
«e adoro te, io beh...» lo dissi sussurando,poi voltai lo sguardo verso il verde immenso tanto quanto profondo del bosco.
Solamente mi guardò.
Dopo poco si girò e fece per andarsene.
Sgranai gli occhi a quella vista.
Cosa? Ma perché?
Ma come?
No.
Non glielo avrei permesso.
No no no.
Mi volete dire che mi ha preso in giro?
Mi volete dire che quel ragazzo è il solito "ragazzo"?
No. Non ci posso credere.
Davvero?
Presi la rincorsa e andai correndo verso di lui,che prontamente mi afferrò una volta arrivataci e mi strinse a sé.
Mi sentii mancare il respiro, era come assente in quel momento.
Lentamente mi lasciò, ci misimo faccia a faccia.
Poi mi prese le mani.
Tremavano,sia le mie che le sue.
Oddio mio.
«e io ti amo. Si ti amo.Ti dirò la verità, non è il primo "ti amo" che rivolgo,Alex. Ma fidati,con te ha assunto un significato così vero,cosi sincero.»
A quelle parole stop.
Tutto si fermò.
E con tutto intendo tutto.Poi tutto riprese colore,movimento con un...
Bacio.
Si avvicinò sempre di più a me e mi bació.
Già.
Un bacio lieve,ma dolce e puro.
Sentii tutto se stesso e me stessa in quel bacio.
Quel bacio che tanto desideravo era davvero arrivato?
Davvero?
Gli cinsi il collo e continuai a baciarlo.
Lui non ribatté
Poi sentimmo delle voci chiamarci.
Oh già.
I nostri genitori.
\\fine capitolo 11\\
Uh uh bacio
\\S.m
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