8.
Sophia
Oggi devo consegnare i moduli di tirocinio in segreteria. Peccato che la mia voglia di alzarmi dal letto sia pari a zero.
"Liam, potresti passare per prendere i fogli e portarli tu?"
Gli invio un messaggio vocale a cui non impiega molto a rispondere con un 'no' secco e sonoro. Sbuffo prima di liberare le gambe dalle coperte bianche che mi hanno tenuta in caldo. Mi fermo un attimo e mi rendo conto che tutto ciò che ho acquistato ultimamente è bianco.
Ho bisogno di caffè. Non voglio permettere ai miei pensieri di prendere quella piega e prepararmi velocemente per uscire e smettere di rimuginare è la cosa migliore.
Raggiungerò Liam alla caffetteria e poi forse studierò un po'.
Mezz'ora e sono fuori, con i libri in mano e senza un bus disponibile per arrivare all'università. Dovrò camminare ma non mi dispiace, non finché mi distraggo e sto per attraversare col rosso quando un clacson e una frenata brusca mi riportano alla realtà.
Il cuore batte all'impazzata, il respiro accelerato e le gambe iniziano a tremare.
"Stai bene?"
"Si, ho solo avuto paura"
Sollevo lo sguardo e il ragazzo dell'altra sera mi sta fissando, preoccupato.
"Sei sicura? Credevo fosse verde per me"
Gli altri automobilisti suonano imperterriti per la sua macchina parcheggiata malissimo, ma tutto ciò a cui riesco a pensare è che se Liam ci vedesse adesso non smetterebbe di prendermi in giro.
"Credo che lo fosse per te ma fosse rosso per me. Non l'ho visto, mi dispiace"
"L'importante è che tu stia bene"
Solleva una mano che lascia a metà strada per poi riportarla vicino al suo corpo.
"Stai andando all'università ?"
Annuisco, incuriosita. È davvero carino con quegli occhi chiari che mi scrutano come se mi conoscesse già.
"Ci conosciamo?"
Non è la riposta che si aspettava e posso dirlo dal modo in cui ha lievemente sgranato gli occhi, ma devo chiederglielo. È dall'altra sera che ogni tanto ci penso.
"Ci siamo visti qualche volta lì"
Gesticola, probabilmente un po' nervoso, facendomi sorridere. E non so se sia questo o il fatto che sembra a disagio o la sua gentilezza di poco fa, ma accetto.
"Quindi mi daresti un passaggio?"
Strano anche per me pronunciare queste parole. Soltanto qualche mese fa non l'avrei fatto, ma non è pur questo che mi sono ripromessa negli ultimi tempi? Fare tutto ciò che non avrei mai fatto prima e accettare un passaggio da lui è tra queste.
"Certo"
Sorride e devo ammettere che mi piace il modo in cui lo fa. Lo rende ancora più carino.
Salgo velocemente prima che qualcun altro ci suoni e devo ammettere che è una bella macchina. Estremamente ordinata e pulita.
"Ci tengo abbastanza"
Deve aver notato la mia curiosità e sorrido, senza limitarmi nel chiedere.
"Si nota. Anche se credo che abbastanza sia riduttivo"
Nonostante sia concentrato alla guida, sorride anche lui, apparentemente rilassato. In realtà sembra agitato, dato che non fa altro che passare il palmo della mano sudato sul jeans chiaro che indossa.
Il mio cellulare squilla, interrompendo il momento di silenzio creatosi e rispondo immediatamente prima che Liam pensi sia rimasta a casa.
"Dove sei?"
"Ciao anche a te, Liam. Sto arrivando"
Lo sento sbuffare dall'altra parte, probabilmente c'è qualcosa che non va.
"Non mi fido dei tuoi arrivo. Dove sei?"
"Sono in auto con.."
Non so neppure il suo nome!
"Louis"
Accorre in mio aiuto e mi affretto a ripeterlo al mio amico che risponde scettico.
"Chi sarebbe Louis?"
"Te lo spiego dopo. Ciao Liam"
Chiudo il telefono nonostante sappia che dopo dovrò dargli tante spiegazioni.
"Comunque io sono Sophia"
Gli sorrido e ricambia appena si ferma al semaforo successivo.
"Louis, come ormai sai"
Mi piace il suo modo di fare.
"Cosa studi?"
Non voglio sembrare scortese, voglio solo parlare un po'.
"Chimica"
Annuisco. Non sembra molto propenso quindi credo sia meglio chiuderla qui.
"Comunque grazie per l'altra sera. Sarei caduta se non mi avessi afferrato"
Sento il bisogno di parlare ancora, per questo tento più volte ma senza azzeccare la strada giusta.
"Di niente"
Nessuna domanda, nessun modo per poter continuare la conversazione che cade ancora una volta.
Rimaniamo in silenzio e nonostante debba sentirmi a disagio, non succede. È come se ci conoscessimo, come se fosse giusto così.
La strada non è lunga, e appena arriviamo al parcheggio dell'Università cerco le parole adatte da dire.
"Beh, grazie e..ci vediamo. In giro"
Sorrido un po' impacciata fino a che non lo fa anche lui.
"Ci vediamo in giro"
E mentre mi incammino, sento il suo sguardo addosso.
Louis
Jacob mi guarda stupito e sollevo la mano ad intendere un no comment.
Non è il momento, non è il luogo adatto e non posso fermarmi a pensare che le ho dato un passaggio e non le ho nemmeno chiesto il numero di telefono o un appuntamento o se abbia un cane!
Il mio amico mi guarda scettico appena lo dico ad alta voce.
"Un cane? Sul serio?!"
Beh se non avessi paura che la risposta alla domanda hai un fidanzato? fosse sì, probabilmente glielo avrei chiesto.
"Potrei chiedere informazioni a Je-"
"No" secco e deciso, "non importa."
Invece mi importa eccome. Credo.
Se avesse qualcuno, ma avessi la possibilità di avvicinarmi, mi fermerei o continuerei comunque?
"Tu hai paura"
La voce di Kate arriva squillante, ancor prima che lei rientri nella visuale.
È su di giri, troppo felice per essere una giornata normale e non esito un attimo nello sfruttare l'opportunità di cambiare argomento.
"La vita è bella, Louis. Non trovi? C'è il sole, il cielo, le farfalle!"
Jacob mi guarda divertito, impaziente come me che confessi.
"Abbiamo un invito!" trilla esaltata.
"Un invito?"
Il mio amico è confuso quanto me.
"Esattamente. Un invito e non possiamo rifiutare perché è la tua occasione, carino" mi punta il dito contro facendomi sentire ancor più sotto pressione stamattina.
"Ancora non capisco di cosa tu stia parlando"
"Golden Street, numero 8. Alle 20.00"
Guardo Jacob in cerca di aiuto ma anche lui non sembra sapere.
"È casa del muscoloso, danno una festa e ci sarà anche la tua lei. E la tua" indica Jacob che appare stupito, "e spero ci sia qualcuno per me"
"Come hai fatto a saperlo? E chi ci ha invitato?"
"Liam. Poco fa"
E questo rende tutto più interessante.
Ore 20.30
"Maglioncino Givenchy, jeans chiaro-scuri, scarpe Burberry. Approvato!"
Perde velocemente interesse e si volta verso Jacob che già segue il suo sguardo.
"Camicia? Però non stai male; jeans troppo scuri forse..le sneakers sono carine"
"Kate"
"Io sono bellissima e possiamo andare"
Jacob l'osserva stupito e appena si volta a guardarmi per avere delle spiegazioni, tutto ciò che faccio è sollevare e abbassare le spalle. Credo sia nervosa, ma non so il perché. Non è successo nulla, a quanto sappiamo , che l'abbia turbata, quindi l'unica opzione è che ci sia qualcuno alla festa che la faccia sentire così.
"Chi è, Kate?"
Lo chiedo mentre siamo fermi al semaforo rosso ed è pensierosa sul sedile posteriore.
"Cosa?"
"Chi è la persona per cui sei preoccupata" ripeto lentamente , tanto quanto ingrano la marcia per ripartire.
"Nessuno"
Troppo veloce, troppo evasiva, poco sarcastica. Se ne accorge anche Jacob, ma non insistiamo. Lo scopriremo tra poco, non c'è bisogno di metterle ancora più pressione.
"Golden Street, numero?"
"20"
"È la casa bianca, Lou"
La casa che mi piace. La casa dove avrei voluto che ci trasferissimo.
"È la casa di Liam?"
Jacob non sa la risposta, ma Kate appare decisa.
"Si"
Inizio a pensare che Liam abbia molte cose che desidero per me stesso.
Il via vai di persone è contenuto rispetto a ciò che pensavo, ma abbastanza per capire dove andare. Non so se ci sarà qualcuno ad aspettarci, ma sono felice che Kate ci preceda. Se Liam fosse alla porta, parlerebbe con lei e non dovrò confrontarmi con lui. O rischio che prima o poi , mi pesti sul serio.
Via libera, nessuno all'ingresso, nessuno agli alcolici. Jacob mi segue, Kate mi precede ma non smette di guardarsi intorno.
"Chi credi che stia cercando?"
Il mio amico scuote la testa, confuso, prima di intravedere Jessica ed abbandonarmi in men che non si dica.
"Grazie tante!" sussurro più a me stesso che a lui.
"Dovresti far così anche tu. La vedi, ti avvicini, le parli e il gioco è fatto. Se magari le chiedessi il numero"
"Kate, è fidanzata. Non mi pare un'idea brillante quella di flirtare con lei in presenza di Liam"
Non risponde immediatamente, scruta la stanza alla ricerca di qualcuno e appena lo trova, la sento esclamare "okay, te lo distraggo io!" prima di buttar giù il drink tutto d'un fiato. Con una falcata decisa si dirige proprio verso Liam sotto il mio sguardo sbigottito.
Che diavolo ha in mente?
"Kate"
Cerco di richiamarla, ma è troppo tardi. So che non avrei potuto fermarla in ogni caso, è Kate ed è fatta così. Un mix di energia e caparbietà che flirta spudoratamente col ragazzo che ha di fronte.
"Ciao!"
Una voce familiare, un sorriso familiare mi distolgono da loro e la mia attenzione si focalizza solo su di lei. È qui. Mi ha riconosciuto e mi ha salutato.
"Ciao! Non mi aspettavo di vederti"
Già. Non mi aspettavo di vederla a casa del suo ragazzo, ragazzo che sta flirtando con la mia amica.
Non finirà bene, lo so.
"Nemmeno io! Mi hai preso alla lettera con quel 'ci vediamo in giro'!" Sorride ampiamente e mi piace il fatto che lo faccia con me.
"Non sapevo conoscessi Liam"
"Infatti non lo conosco. Ma la mia amica ha rimediato l'invito e ci ha trascinati qui"
La verità, nient'altro che la verità.
"Mi dimentico sempre che Liam è internazionale"
Sorride ancora ed è così bella che vorrei dirglielo. Invece sto zitto e cerco disperatamente di trovare un argomento per parlare con lei e non farla andare via. Argomento che non c'è, sembra che il mio cervello sia diventato tabula rasa come stamattina.
Anche lei sta guardando nello stesso punto in cui guardavo io prima, anche lei li sta fissando, ma al contrario di ciò che mi sarei aspettato, non è arrabbiata né ferita né delusa.
"E riesce anche sempre a rimorchiare. Come fate voi uomini?!"
Porto la mano sulla nuca, cerco di dissimulare il cuore che batte forte, la mancanza di parole e la paura di far un passo falso che mi attanaglia lo stomaco.
"Beh non tutti. Alcuni si e alcuni no"
Kate e Liam spariscono insieme ed io non so davvero più che pensare.
"Ti da fastidio?"
Lo chiedo di getto, perché devo capire come mai la mia amica non abbia già ricevuto qualche colpo ben assestato.
"No, perché? È libero di far quel che vuole"
Le coppie aperte non mi sono mai piaciute, sono troppo geloso per poterlo permettere.
"Ti va un drink?"
Dovrei essere io a chiederlo e invece lo fa lei. Annuisco senza spiaccicare un'altra parola in questa serata troppo strana.
Kate
"Sono riuscita a far scappare il padrone di casa dalla sua festa, con una bottiglia di Beck's. Quindi sono la regina della festa, giusto?"
Ride di gusto insieme a me e non so perché, ma mi piace questa cosa. Mi piace il modo in cui il pomo di Adamo sale e scende, il modo in cui le labbra si ritraggono scoprendo i denti bianchi..e quei muscoli!
"Giusto. Ed io ho portato la regina della festa sul tetto. Quindi sono più che il Re, no? "
Fingo di pensarci prima di ribattere con una smorfia.
"Mm..no"
"Mi piace qui" confesso mentre osservo le luci del traffico scorrere lente, un po' come i minuti.
"Anche a me. Vengo qui quando devo pensare"
"E adesso devi pensare?"
"Non lo so, la calca mi stava infastidendo. È un periodo un po' strano per me. Ho scoperto dei lati di me stesso che non credevo esistessero"
Il silenzio viene interrotto da un clacson impertinente.
"Non si finisce mai di conoscersi"
Beve un lungo sorso, come se non ne volesse parlare, e rispetto la sua decisione. Non chiederò di più, non voglio rovinare quel che si è creato.
"Pensavo fossi più fastidiosa quando ti ho incontrato in biblioteca la prima volta."
"E invece sono favolosa"
Scuoto i capelli facendolo ridere e devo ammettere che non so se sia la birra, il posto o la sua vicinanza, ma si sta rivelando pericoloso.
"Sei davvero strana. Ma mi piaci"
"Anche tu" lo sputo fuori prima che possa avere un'implicazione diversa, prima che possa pensare che ci abbia pensato a lungo da valutare cosa potesse significare.
"Posso chiederti una cosa?"
"Una cosa l'hai già chiesta no? Di chiedere una cosa"
Sollevo gli occhi al cielo davanti al suo sorrisino divertito e rincaro la dose.
"Posso chiederti due cose? Così ho l'altra di riserva"
Annuisce senza ribattere perché sa di non poterlo fare.
"Tu e Sophia siete una coppia?"
"Io e Sophia?"
Appare sorpreso, come se non fosse una domanda possibile.
"Si"
"No, certo che no. Siamo buoni amici. Perché?"
Dovrei dirglielo o forse dovrei rispettare i tempi di Louis perché se lo dicessi a lui, lo direbbe a lei che quindi saprebbe che-
"Kate"
"Perché pensavamo fosse così e quindi Louis..a Louis piace Sophia. Ma tu non dirai una parola"
"Lo stesso Louis che le ha dato un passaggio ieri?"
"Si. E crede che tu stia con Sophia quindi non si fa avanti"
Ride di nuovo, ride di gusto, più di prima.
"Puoi tranquillizzarlo e può provarci spudoratamente"
"Tu non dirai una parola lo sai?"
"Altrimenti?"
"Altrimenti ti torturo"
"Perché hai aspettato due settimane per chiedermelo?"
"Perché loro non sanno che io e te siamo diventati amici" ,mi affretto a spiegare prima che possa pensare male. "Avrebbero pensato che stessi familiarizzando col nemico."
Lo dico come se fosse ovvio, scatenando, ancora una volta, la sua ilarità.
Sta per ribattere quando il pesante portone di ferro rosso si apre e Jacob compare sul tetto.
"Kate"
Sembra sorpreso e spaesato mentre i suoi occhi saettano da me a Liam.
"Ciao! Mi stavi cercando?"
Capisco che non è così quando Jessica sbuca dopo di lui e si avvinghia al suo braccio.
"No, ma è tutto apposto?"
"Appostissimo"
Ed è la verità.
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