5.

La serata è trascorsa tranquilla, ma adesso vorrei aver bevuto meno. La testa mi scoppia e non ho nemmeno le forze di alzarmi per andare a prendermi un'aspirina.
Vorrei tanto ci fosse mia madre in questo momento, ma non posso chiamarla e chiederle di precipitarsi da me dopo il recente trasferimento in un monolocale tutto mio. Quindi mi sollevo stancamente, ignorando la fitta alla tempia destra, e vado verso l'armadietto della cucina in cui ho sistemato i medicinali.
Faccio in tempo a versare un bicchiere d'acqua che il telefono inizia a squillare con una suoneria troppo alta per i miei gusti.
Le note risuonano e se fossi stato meno malconcio avrei iniziato a ballare. Mi piace il ritmo di questa canzone, nonostante non sia il mio genere. Improvvisamente mi torna in mente la ragazza del divanetto e potrei rimanere a sognare ad occhi aperti.

"Jacob, che vuoi a quest'ora?!"

Spero per lui sia qualcosa di importante o potrei scaraventargli il telefono in faccia appena ci rivediamo.

"Ti sei ricordato della lezione di questo pomeriggio, si?"

Mi chiedo come faccia ad essere così allegro dopo ieri, probabilmente sono solo io ad aver bevuto così tanto o sono vecchio ormai.

"Lezione? Iniziano domani quelle del nuovo corso"

Sbuffa e sto per ribattere quando mi precede.

"Louis iniziamo oggi. Esattamente tra un'ora e quindici minuti. Muovi il culo, ti aspetto all'entrata"

Chiude la chiamata senza permettermi di rispondere.
Non mi fido, ricordo benissimo che le lezioni iniziano domani anche se nel calendario ho segnato...oggi! Cazzo!
Ho in pratica mezz'ora per prepararmi e non ci riuscirò mai!
La testa pulsa ancora e sono tentato di dargli buca, quando mi arriva un suo sms minatorio.

'Vieni o ti frego la macchina. A dopo'

So che lo farà davvero, come è successo l'altra volta, per cui sono costretto ad andarci.
Dannazione!
Non sono dell'umore giusto e forse è grazie a questo che ci metto meno cura del solito e mi preparo velocemente.

"Wow! Hai appena battuto il tuo ultimo record! 40 minuti anziché 45!"

Gli faccio una smorfia poco divertita. Invece di ringraziare il fatto che sono arrivato puntuale, si prende anche gioco di me!

"Cammina, prima che ti faccia male!"

Ride apertamente mentre ci incamminiamo verso l'aula magna.
L'ho sempre odiata perché è troppo dispersiva e fredda.

"Jacob!Louis!"

Non ho voglia di pubbliche relazioni, non dopo essere stato buttato giù dal letto solo per il primo giorno di lezioni.

"Kate!"

Nel sentire il suo nome un sorriso compare sul mio viso e mi precipito ad abbracciarla.

"Come è andata la vacanza?"

Sorride, abbronzatissima e curata come sempre.

"Bene! A te non molto vedo"

Si riferisce alla mia non-abbronzatura e fingo di essere offeso prima che il professore faccia il suo ingresso.

"Non cambierà mai!"

Jacob bisbiglia per non farsi sentire da lei e ad essere sincero sono contento che sia sempre la stessa amica. Avere una costante nella vita è necessario alcune volte, e Jacob e Kate sono indispensabili per me.
Anche se non lo ammetterei mai davanti a loro, sono certo che lo sanno.

Due ore di chimica non sono state sufficienti a spegnere l'entusiasmo di Kate.
Jacob mi guarda disperato ed io ho bisogno di caffeina, ma il corso successivo inizia in questo esatto istante e non avrei tempo per andare alla caffetteria qui vicino, a meno che non sgattaioli via e non segua.

"Dove stai andando?"

Alzo gli occhi al cielo irritato dalla mano del mio amico che cerca di trattenermi inutilmente.

"Ho bisogno di un caffè e non mi farà rientrare. Vi aspetto in biblioteca, a dopo"

Col capo chino esco prima che inizi a presentarsi o rischio che mi riprenda davanti a tutti.

La brezza leggera mi accarezza il viso e mi aiuta ad uscire dal torpore in cui mi trovavo. Un bel caffè sarebbe l'ideale. In genere sono sempre di fretta quando lo bevo, ma adesso ho tutto il tempo e decido di sedermi davanti alla vetrina.
Il posto è accogliente e piacevole e per ora non è particolarmente rumoroso. Il ragazzo al bancone mi fa un cenno con la mano che ricambio prima di perdermi ad osservare l'esterno.
Non so se l'autunno mi sia sempre piaciuto, o se stia accadendo solo quest'anno, ma sento una sensazione strana, leggera, farsi spazio in me. Forse è dovuta al fatto che autunno significa che Natale è vicino, o forse semplicemente mi ricorda l'atmosfera di quando ero bambino.

"Ciao, cosa posso portarti?"

Il ragazzo di prima interrompe i miei pensieri, lasciandomi di nuovo solo dopo aver preso l'ordinazione.

I ragazzi passano veloci, sorridenti o preoccupati e stressati, e quest'ultima opzione mi spaventa un pochino. So che l'università è un mondo impegnativo e diverso, ma non vorrei lo diventasse troppo. Non fa per me stare ore ed ore sui libri, però ci tengo ad accontentare mia madre e seguire le orme di mio padre.
Mi stupisco dei miei stessi pensieri, ma faccio in tempo a scuotere la testa per quest'ultima affermazione che una persona attira completamente la mia attenzione. Cammina con passo svelto, il telefono tra le mani e solo di tanto in tanto rialza lo sguardo per evitare di sbattere su qualcun altro. È il ragazzo di ieri sera, quello che stava con lei. O meglio è il suo ragazzo. Studia qui? Studia qui anche lei? Non c'è adesso, ma questo non significa che non studi qui. Questo significa che ho una minima possibilità di incontrarla ancora, o per lo meno rivederla?
I pensieri corrono, il battito accelera e ho una disperata voglia di trovarmela davanti in questo esatto istante.
Non so cosa farei o direi, forse mi limiterei a guardarla e basta. In fondo ha già qualcuno, cosa mai potrei fare?
Togliermela dalla testa, ma non ci riesco, soprattutto non adesso che con la mente la rivedo su quel divanetto, le sue lunghe gambe fasciate e i suoi occhi timidi.

Dannazione.

Quanto vorrei saperne di più sul suo conto. Sapere il suo nome, dove vive, come si trasforma il suo volto quando ride, qual è il suono della sua risata.

"Stai male?"

Sposto lo sguardo su Jacob che seduto davanti a me, mi guarda perplesso.

"Come?"

Il caffè è freddo ormai, ma lo bevo comunque.

"Ho chiesto se stessi male. Eri imbambolato fuori con occhi sognanti. È passata una bionda?"

Alzo gli occhi al cielo e lo ignoro completamente, rivolgendo l'attenzione a Katy che fa il suo ingresso trionfale attirando l'interesse del cameriere.

"Qualcuno ha fatto colpo"

Le sorrido e mi risponde con un occhiolino, mentre sposta i capelli da un lato.

"Come facevate a sapere che ero qui?"

Gli avevo detto che ci saremmo visti in biblioteca e, a meno che il professore non si sia volatilizzato dopo cinque minuti, loro hanno saltato la lezione.

"Kate ti ha visto da lontano. E non avevamo voglia di seguire, quindi..eccoci qui"

Annuisco, ma sono distratto dalla strada. Guardo fuori in maniera incontrollata, come se questo potesse farla apparire. Non so perché mi succeda, l'ho vista solo una volta.

"Stai aspettando qualcuno?"

Mi guardano perplessi mentre sposto l'attenzione su Kate che ha parlato.

"No perché?"

"Beh, continui a fissare oltre il vetro"

Non rispondo, abbassando lo sguardo.

"OH MIO DIO, LOUIS!"

L'urlo della mia amica mi fa sobbalzare. Che diavolo ho fatto adesso?

"Si è innamorato?" chiede a Jacob, come se io non fossi davanti a loro.

"Naaah, sai che gli bastano due belle gambe"

Guardo truce il ragazzo davanti a me e mi sento offeso.

"Questo è vero. Quindi sta aspettando due belle gambe?"

"Sono qui se non ve ne foste accorti. E no,non mi bastano due belle gambe a differenza tua"

Mi ridono in faccia, accrescendo la mia irritazione.

"Si è offeso, missà"

Ridono di più dopo le parole di Kate e avrei ribattuto se il ragazzo di prima non stesse ripassando qui davanti con un altro. Lo guardo attentamente e ricordo che ieri sera c'era anche lui. Era accanto a lei, erano tutti e tre insieme.

Lei dov' è?
Vorrei tanto saperlo.

Entrano nella caffetteria e per un attimo gli occhi del suo ragazzo incrociano i miei, portandomi a pensare che forse mi spaccherà la faccia.

"Louis.." Jacob riporta la mia attenzione su di loro "..ma tu..sei gay?"

Lo chiede timoroso e penso stia scherzando finché non noto le loro espressioni serie.

"No, Jacob. Sai che mi piacciono le ragazze e le belle gambe no?"

Mi sorride, ma Kate è troppo curiosa per non fare domande.

"Perché li stavi fissando allora? Li conosci? Quello con i capelli corti è carino"

Da un lato vorrei tanto che la mia amica lo rimorchiasse, così lei , la ragazza del divanetto, sarebbe libera, ma dall'altra non mi sembra corretto.

"No,non li conosco. Ma lui è fidanzato Kate e niente togliere a te, ma lei è...bellissima"

Rievoco ancora una volta la sua immagine e vorrei davvero rivederla. Non so perché mi senta così, non mi è mai successo. Ho un bisogno incontrollabile di guardarla e non me lo so spiegare.

"Sono i tipi di ieri sera? Con quella ragazza che stavi mangiando con gli occhi?"

Annuisco al mio amico, intimandogli di abbassare la voce. Non vorrei davvero tornare a casa con il naso rotto.

"Oh"

Non aggiunge altro, sotto lo sguardo smarrito di Kate.

"Mi spiegate che succede?"

Non ho mai parlato di cose così personali con lei, forse perché non c'è mai stato nulla di importante e perché mi imbarazzo. Oltre Jacob nessuno sa cosa mi passa per la testa. Però potrebbe aiutarmi e comunque lui ha già iniziato a spiattellare tutta la breve storia, quindi non mi resta che aspettare il suo responso. Mi fido di lei, so che non dirà nulla. È una buona amica.
La suoneria di uno dei due ragazzi mi distrae e mi ritrovo ad ascoltare la conversazione. È il ragazzo che la teneva stretta ieri, quindi potrebbe essere lei al telefono.
Non riesco a captare tutte le parole, ma solo alcuni va bene , non preoccuparti ,ci vediamo più tardi, promesso?

Chiude e cerco di capire di cosa parlino, ma è difficile. Il loro tono di voce è davvero basso.
I suoi occhi si imbattono nuovamente nei miei, costringendomi a voltarmi bruscamente non prima però di avervi scorto un cipiglio confuso.
Sto per guardare ancora quando Kate attira la mia attenzione con una domanda inaspettata.

"Louis, tu credi ai colpi di fulmine?"

Sophia

Non ho alcuna voglia di raggiungere Liam e Michael. Sto benissimo qui,  a casa, sotto le coperte a osservare la vita patinata degli altri su Instagram.
Sono convinta sia una buona alternativa finché tra le persone da conoscere appare lui e chiudo tutto velocemente. Per oggi è abbastanza.
Potrei cucinare qualcosa forse, così quando Liam verrà più tardi, avrò una torta da offrirgli.
Anche se non ho voglia di fare neppure questo. Opto per una richiesta d'aiuto che comprende l'acquisto di una pizza e di una torta mentre sta venendo qui. Sorrido soddisfatta di poter continuare a fissare il soffitto senza far nulla.
So di non poter continuare ad oziare, so di dover dare una svolta, so di dovermi smuovere. Il problema è che nonostante me lo riprometta, poi finisco col non fare niente. Soprattutto quando la tristezza torna, prepotente, a riprendersi quei pochi attimi di spensieratezza che sono riuscita a ritagliarmi lentamente.
Questo è uno di quei momenti in cui Chris torna a bussare alla porta che sto cercando disperatamente di chiudere. Non posso permettergli di entrare, non posso permettere ai ricordi di invadere la mente, quindi mi alzo e cerco di far qualsiasi cosa che possa distrarmi.
Forse potrei uscire sulla scala antincendio e osservare il traffico scorrere lento. Forse potrei immaginare la vita dei pedoni che scorrono veloci sotto le mie gambe, ormai a penzoloni dalla scala in ferro.
Non mi sono mai seduta in questo modo, non mi sono mai spinta fino al limite estremo. Mai fino ad oggi.
La sensazione che mi sta donando mi fa sentire viva, grazie all'adrenalina in circolo, e il cuore pompa forte, veloce .
Mi tengo forte alla ringhiera, non ho intenzione di far nulla di avventato. Voglio semplicemente godere del vento che mi accarezza il viso, come mai ho fatto. È la prima volta in cui riesco a sentirmi me stessa, dopo mesi. È la prima volta in cui la mente è completamente vuota. È la prima volta, dopo mesi, in cui ho il totale controllo della mia vita; in cui mi sento potente; in cui mi sento bene.
Mi piace questo suono.
Prima volta.
Forse è questo che mi spinge a prendere una decisione, forse è il fatto che finalmente una sensazione nuova si fa spazio in me , dopo mesi di inerzia e apatia, ma ho appena capito che ho intenzione di compiere qualcosa di nuovo almeno una volta ogni settimana. Per sentirmi ancora  come adesso, mentre guardo il mondo scorrere anche se io sto ferma. E come nuovo inizio non è poi così male.

———

Mi scuso per il ritardo, ma ecco un nuovo capitolo. Non so quando aggiornerò, ma prometto che appena riuscirò a scrivere qualcosa di nuovo, lo posterò.
Grazie a chiunque è ancora qui ❤️
Fatemi sapere che ne pensate!
Luisa

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