X Atsushi

Forse qualcuno aveva messo qualcosa nell'acqua. Forse qualcuno aveva messo qualcosa nell'aria.
Dal suo punto di vista tutto stava svanendo. Le persone che passavano nelle strade, tutti quelli intorno a lui sembravano come corpi senz'anima. Servivano semplicemente a scuotere le loro teste in segno di approvazione o dissenso, come per esprimere la loro mancanza di attenzione. Eppure lui li vedeva. Gli occhi dissi tutti su di lui. Gli sguardi d'odio nei suoi confronti. Tutti avevano qualcosa contro di lui. TUTTI. Perché avercela con un pover uomo per qualcosa che non aveva fatto? Perché tutti ascoltavano senza dire una parola che non fosse vuota?
Era li che si era ammalato.
Le medicine però non avevano alcun effetto su di lui, se non a provocare lui un effimero sollievo.
Poi però tornava tutto come prima. Buio. A nessuno importava di lui. Che morisse o meno era uguale.
Anche lei, lo aveva lasciato solo. L'unica sua ancora di salvezza aveva visto in lui qualcosa di orribile. Lui non ne aveva colpa. Lui non ne aveva assolutamente colpa.

《Ci abbiamo messo un po troppo a trovarti... Atsushi. Sai bene quanto odio quando le persone mi fanno aspettare.》
I lunghi capelli corvini solleticavano le spalle di Aria. Il quale fluttuava in quello spazio infinito e completamente nero, creato solo dal vuoto di colui che da sempre era stato il suo rivale più grande. La figura di Atsushi volgeva a lui lo sguardo, vitreo, segno di superiorità verso qualsiasi altra cosa oltre se stesso. Un lento sospiro accompagno l'ondulare dei capelli corvini dell'uomo.
《Non era assolutamente mia intenzione, Aria.》Disse Atsushi con una lieve nota di sarcasmo.
Al fianco del corvino, altri due guerrieri si fecero avanti.
《Mi spiace Atsushi, a me non è mai piaciuto giocare a nascondino. Diciamo che un po mi hai deluso.》
Disse Akio dandosi qualche leggera pacca sul collo permettendo a questo di sgranchirsi.
《Che cazzo è sta scatola nera? Ci credo poi che diventi pallido.》
Ridacchiò Kawaragi, raggiungendo gli altri due.
La terra era oramai da tempo un lontano ricordo impresso nei loro cuori. Quasi rimpiangevano i noiosi giorni rispetto a ciò che li aveva aspettati in quel viaggio tra gli universi.
I tre ora lo confrontavano a testa alta, senza alcun timore. Era stato uno sbaglio di tutti e quattro. Ma ora toccava loro porre rimedio a quel disastro. Atsushi rimase un attimo in silenzio.
《Non mi pare di aver richiesto altre visite.》
Osservò freddamente l'uomo.
Di colpo la parete nera si frantumò, formando uno squarcio da cui passava la flebile luce del vuoto cosmico.
《Mi spiace, ma non prendo ordini da un traditore dai capelli neri.》
La voce bassa tradiva un tono ricolmo d'odio e freddezza.
Altre tre figure si fecero strada con la forza dentro la stanza, dove ora non vi era alcun rumore se non l'eco dei loro stessi passi.
Il primo Atsushi era colui che, un tempo, era definito come il Re Cremisi.
Lunghi capelli rossi, legati in una coda arrivavano quasi a toccare terra. Sempre che quello possa essere effettivamente considerato un terreno.
Addosso mostrava una pesante armatura a placche, dalla tinta nera e addobbata di spuntoni dai caldi colori.
Gli occhi scuri emanavano una strana sicurezza, così come il suo portamento.
Alla sua mano, l'aspetto di una enorme ascia, dalla grandezza superiore ai 5 metri prendeva il nome di Camael, Angelo dell'Amore.
Il secondo uomo, portava i capelli sempre di una tonalità vermiglia, ma più corti rispetto al primo.
Ciò che lo distingueva dal precedente era l'armatura, questa volta chiara, dalle volte e il mantello di un blu elettrico. Quest'uomo, detentore del Potere del Tempo, è considerato uno degli esseri più potenti dell'intera esistenza.
Nella sua mano sinistra, una sottile spada chiara, di cui forma portava il nome di Alice, la dama amata da lui, dalla bellezza indiscutibile e fredda come il ghiaccio.
Il terzo Atsushi, nonché colui ad aver parlato mostrava un'aura completamente diversa dai due precedenti. Non pareva benevola, quanto effettivamente una massa di porte informe, che lo avvolgeva come un manto.
I suoi capelli tendenti più al viola che al rosso scendevano sulla schiena, oscillando ad ogni suo passo.
Sfoggiando il titolo di Più Forte del suo universo costui è una grave minaccia per la vita altrui. È detto che persino il suo Ego sia veleno per gli altri.
Nella sua mano, una spada lunga con una guardia a forma di teschio umano.
Abbastanza brutale oserei dire.
Dweller. Questo era il nome della sua forma.
《Detesto ammetterlo, ma da solo non sarei stato in grado di risolvere questo problema, se mi è concesso l'ardire.》
Fece l'Atsushi dalla armatura chiara.
Tutti e sei si pararono davanti alla minaccia incombente.
《È finita Atsushi. Questi sono i guerrieri più forti dei multiversi limitrofi. Non hai speranza di vittoria.》
Disse King Crimson.
Seguirono diversi istanti di silenzio.
《Allora penso vi sia stato un fraintendimento.》
Fece l'Atsushi Oscuro.
《Voi sei non siete in grado di sconfiggermi neanche tutti insieme.》
Non vi furono risate. Non vi furono battute.
《Immagino che tu ci stia chiaramente sopravvalutando.》
Rispose Kawaragi.
《Tu credi?》
Lentamente X Atsushi portò un braccio dietro la schiena, afferrando qualcosa, per poi mostrarlo.
《Sapete... recuperare una di queste spade è sempre una faticaccia. Soprattutto è difficile comprendere il potere dietro ciascuna Slicer... o forse non è questo il nome corretto. Mi sbaglio?》
Apparve in mano allora una spada parecchio familiare a tutti i presenti.
Il sottile stocco oscuro, sembrava quasi gocciolare particelle di male puro.
Una espressione preoccupata accorse nel volto di ciascuno dei guerrieri Rossi.
I tre ragazzi dell'altro mondo invece, non sapevano cosa stava per accadere, se non ché non era qualcosa di confortante.
Di colpo, la lama della spada, iniziò a mutare in qualcosa di diverso.
Iniziò ad inspessirsi, per poi ad assumere la forma della enorme ascia di Crimson.
Un velo di paura si potè notare negli occhi dello stesso Crimson, il quale aveva compreso la situazione alla perfezione. X Atsushi ne provò il peso e l'equilibrio.
La spada mutò successivamente in un blocco dalla forma rovinata.
Per mostrare ancora la sua potenza la spada cambiò successivamente forma due volte. La prima si allungò, mentre la lama si sdoppiava, assumendo la forma di una lancia rossa a due punte.
《La riconosci, Aria?》
Non ebbe neanche il tempo di fare nulla che questa mutò nuovamente forma.
Ancora cambiò in una lama scura, coperta in un fodero con incisioni e disegni violacei.
《Questa per caso è tua?》
Fece nuovamente, però verso Akio, per poi riprendere.
《Non è un mero trucco da ingannatore. A quanto pare ho fatto centro. Non è così, Aspetto di Savathûn?》
Ora si capiva quanto potere aveva accumulato in una spada Rubata, in grado di cambiare aspetto e abilità a piacimento.
《Volevo mostrare una piccola cosa, a voi altri Atsushi, prima che ve ne andiate da questo mondo... Un'ultima trasformazione.》
Disse l'uomo tastando il fianco della solitaria Zenith.
Fu allora che i Rossi tremarono davvero.
《Ecco a voi il potere del fondatore. Il Guardiano senza Luce. La prima Slicer mai creata. E il suo nome è...》
Si lanciarono tutti all'unisono contro il corvino, superando la velocità di ciò che esiste e che non esiste.
Ma nonostante ciò furono ancora troppo lenti, per rispondere al nome della compia perfetta. Il cielo senza stelle. L'Eclissi Rovescia.

Gyaku Nisshoku.

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