Forever. Together.
"Ci sono un infinito numero di parole per spiegare cosa vuol dire provare amore. Eppure io ho scelto di non farlo. Ho scelto di non provare amore.
L'ho fatto per proteggere me stessa. O almeno così credevo.
Senza di me lui è più al sicuro.
È per il suo bene se mi sono reclusa all'interno di questo luogo. Se mi sono cancellata dai suoi ricordi.
Avrei voluto restare al suo fianco in eterno. Seguirlo ovunque andasse.
Anche se la mia presenza sarebbe stata ancora una volta ostacolo per lui, avrebbe ugualmente provato a far funzionare le cose.
Perciò, a causa della mia presenza effimera non posso più far parte di quel suo regno."
Colei che crea i ricordi ha una presenza talmente vacua da passare inosservata anche sul piano della realtà.
Così pura, così amata.
Quanto pura, quanto benigna.
Eppure quanto fragile è la sua esistenza? Più flebile di un castello di carte alla mercè di una tempesta.
Forse anche pensare troppo a lei è abbastanza per farla sparire.
Una bellezza invisibile, trasparente.
Eppure lui la aveva vista e se be era innamorato, così come fece lei.
Fu allora, pregna della luce dell'amore costei si mostrò.
Questa luce però proiettò una lunga ombra, pronta a riprendersi con la forza questa dolce madre che le aveva donato la vita.
E allora lui decise di proteggerla, con tutto se stesso. Lei però, vedendolo ferirsi, inghiottito da una oscurità sempre più profonda, soffriva con lui. Voleva proteggerlo, ma la sua esistenza sola lo attaccava.
Decise perciò di cancellarsi dalla sua memoria e rifugiarsi in un posto dove non sarebbe potuta essere trovata. Ne dall'oscurità, ne da lui.
Questo piccolo e triste spiazzo di mondo era spoglio di qualsiasi cosa.
Ne luce, ne oscurità, ne emozioni, ne colori.
Sedette in questo campo fiorito inodore per un tempo impossibile da misurare.
Non è neanche corretto dire che stesse aspettando, in quanto non vi era nulla da aspettare, lì dove non vi era nemmeno il concetto di tempo. Lei era destinata a rimanere in quel luogo per l'eternità.
Fino a che un giorno qualcosa accadde.
Uno spiraglio di luce si aprì in quel mondo finto.
Un sogno. Un qualcosa di oramai dimenticato da lei.
Questa breve illusione riconnesse il suo mondo a quello dove il suo amato giaceva.
Di lì a poco, una fessura spaccò quel mondo.
La donna si alzò preoccupata quando i colori iniziarono a fluire attorno a sé.
Un viso conosciuto si fece strada attraverso quello squarcio, mentre una voce gentile proveniva dalle labbra che ancora stavano aspettando.
"Finalmente ti ho trovata..."
I petali dei fiori vennero scossi da quella leggera brezza, mentre il volto della donna iniziò a mutare in uno sguardo triste.
Schiuse quelle sue labbra ma nessun suono uscì da queste. Nemmeno un sussurro. Eppure l'uomo di fronte a se riuscì ad intuire ciò che essa stesse provando ad esprimere.
"Perché mi hai cercato? Adesso, sarai nuovamente in pericolo.
Dimenticati di me... ancora una volta..."
Ma lui scosse la testa in risposta e allungò una delle sue mani gentili.
Quel calore che lei una volta aveva sentito nel petto ora iniziava nuovamente a farsi strada attraverso quegli odiati sentimenti.
"Ti prego...non voglio farti soffrire ancora..."
Un ultimo tentativo della donna di scappare via girando leggermente la testa, fece scendere qualche lacrima sul suo viso.
"Non soffrirò se tu sarai con me."
Lei allora si girò. Sapeva che non sarebbe più stata in grado di fermare quei sentimenti che ora la pervadevano come un fiume in piena.
Afferrò quella mano, col viso rigato da salate lacrime in un pianto soffocato.
Aveva aspettato.
E aveva aspettato ancora.
Tutta quella attesa in quel mondo immutabile aveva fatto crescere in lei un sentimento sempre più forte.
Facendosi trascinare fuori da quella prigione che lei stessa aveva eretto, riuscì a tornare nelle sue braccia.
Le lacrime non cessavano, ma la gioia nel cuore era ancora più grande.
Lui guardò il viso di lei, prendendolo tra le mani e con il pollice scartò quei momenti tristi che le ricavano gli occhi.
E ancora quella voce gentile le fece esplodere il cuore.
"Lascia che te lo chieda ancora una volta. Lizabeth vorresti rimanere al mio fianco?"
Le sue labbra, che non avevano proferito parola in secoli, si ricolorirono ora che per lei era venuto il momento di rimanere abbracciata lì con lui. Vicini come non lo erano mai erano stati. E con una tenue voce ancora singhiozzante espresse i suoi sentimenti chiusi nel profondo.
"Si. Sarà un piacere, Atsushi."
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