Capitolo 7
Il parcheggio è affollato, ma fortunatamente riusciamo a trovare un posticino dietro a un lampione (la fortuna forse è dalla nostra parte).
Spegnamo la radio sul punto in cui Ellie Goulding inizia a cantare "so love me like you do" (quella canzone mi deprime un sacco. Sono una superfan di 50sdg ma quel brano mi ricorda troppo la brutta fine del film).
-Ci siamo. Sei pronta a vedere Lorenzo?-, chiedo a Catia. Lorenzo è il suo ex. Mi sta simpatico due giorni Sì e 363 no.
-È una testa di cazzo-, mi fa convinta Catia.
-Sono d'accordo.
Guardo verso l'edificio e poi mi torno a voltare verso di lei.
-Ti vedo solo adesso. Stai benissimo!-, le dico. È vero. Quel vestito attillato e corto bianco, con la cintura e il copri spalle nero le donano molto. Solo che ha tacchi altissimi, quindi devo alzare la testa per vederla bene.
Ha una linea di eyeliner viola, che risalta i suoi occhi azzurri. In confronto a me, è mille volte più bella.
Tanto ormai si sa, e a me non frega molto di come appaio, sinceramente. L'importante è piacere a me stessa, che se poi devo piacere anche agli altri cado in depressione dodici volte.
-Grazie, tesoro! Anche tu stai benissimo! Se solo ti fossi messa quel bel paio di tacchi...-, sospira, poi scuote la testa. Lo sa che non me li metterò mai e che non so camminarci. Le ho illustrato il mio motto: "Ci penserò al momento di sposarmi, per ora mi godo la vita."
Ci avviamo verso l'edificio in cui si tiene la festa. È il compleanno di una mia compagna della scuola superiore, Helen, che ha invitato tutte le nostre vecchie conoscenze. Non siamo mai state molto legate, non l'ho mai Conosciuta molto bene. Ma ho deciso di partecipare per correttezza.
Ci accoglie un omone vestito completamente di nero. Fa paura.
-Nome e cognome.-, ha una voce profonda che lo rende ancora più macabro.
Mentre io lo guardo male, Catia parla e dice: -Catia Ferri, Teresa Trevidi.
Il tipo controlla la lista e ci apre la porta. Subito ci arriva incontro una musica House a basso volume e vediamo un salottino molto ampio, arredato davvero bene, con i divani accatastati a un muro e una pista da ballo al centro. È uno spazio grande ma accogliente. C'è un'atmosfera calda e davvero carina.
Helen ci viene incontro, è bassina, con lunghi capelli mossi castani e enormi occhi marroni. È tanto che non la vedo, ma è rimasta tale e quale a quando abbiamo ricevuto il diploma insieme.
-Ciao!-, ci saluta e ci abbraccia.
-Ehi! Quanto tempo! Auguri!-, le dico io, mentre le bacio le guancie.
-Grazie!-, mi fa, e Catia le dice: -Auguri, Hel!
-Grazie anche a te!
Mi guardo intorno. C'è già della gente qui, chi con una bottiglia di birra in mano, chi senza. Stanno tutti parlando.
Scorgo Lorenzo, che ha gli occhi fissi su Catia, quindi le dico, a bassa voce: -Guardalo. Non ti stacca gli occhi di dosso.
Lei si gira a guardarlo. Ne rimane indifferente.
-Vuol dire che sono bella-, risponde in tono falsamente civettuolo e si getta i capelli dietro la spalla. Scoppio a ridere.
-Cuginetta, non mi presenti le tue amiche?
La voce di un ragazzo ci giunge e ci distrae, e dopo poco vediamo un tipo che spunta dal buio e circonda la spalla di Helen con il braccio.
Ci metto circa dieci secondi prima di guardarlo bene in faccia.
-Jack?-, chiedo, assumendo un'espressione a metà tra l'incredulo e il sorriso.
-Teresa?-, aggrotta un sopracciglio, e poi sorride.
Continuiamo a guardarci per cinque secondi circa, finché Catia fa un colpo di tosse, così siamo costretti a voltare lo sguardo su di lei.
-Ma...-, fa lei, indicando prima me e poi lui.
-Vi conoscete?-, dicono lei e Helen nello stesso momento. Stanno sorridendo, ma sembrano perplesse.
-Sì, sì è che ci siamo parlati in questi giorni.-, ora mi rivolgo a Catia, -Frequenta il corso di Psicologia da noi.
Catia sembra fare due collegamenti. Anche tre, quattro, cinque, sei.
Fa una strana espressione. Tipo 'Ah, ho capito tutto!'
No, non hai capito niente.
La guardo male.
-Non...-, inizio, ma poi vedo che Helen e Jack mi stanno fissando, quindi cambio espressione e le sorrido dolcemente.
-Non essere timida, Catia. Presentati.
E così fa, dopo aver lanciato una lunghissima occhiata a Jack.
Perchè?, mi chiedo, mentre tutti fanno le presentazioni.
Arrivano altri ospiti, ed Helen va a salutarli, lasciandoci con un:- Divertitevi!
Catia mi tocca la spalla e mi sussurra, all'orecchio: -Vado a cercare Sofia. Vi lascio soli.
"No!", vorrei urlare, ma mi trattengo e liquido la faccenda con un semplice: -Come vuoi. Salutamela.
Così mi rivolge un sorriso e se ne va.
Mi volto a guardare Jack. Ha gli occhi su Catia che se ne va.
-È una tua amica?-, mi chiede, puntandomi addosso lo sguardo.
-È la mia migliore amica, già.
Ci sono quindici secondi di silenzio, poi lui mi chiede: -Vuoi qualcosa da bere?
E io rispondo: -Una birra mi farebbe piacere.
Lui si avvia verso un tavolino dove sono appoggiate miriadi di bottiglie.
Intanto, mi guardo intorno. È arrivata un sacco di gente!
La sala si è riempita, e la musica inizia a diventare più alta. Bleah. Odio questo rumore insensato.
Jack torna da me con una bottiglia per entrambi, già stappate, e senza pensarci ci andiamo a sedere da qualche parte.
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