8.

Claudia's POV

La sveglia suona da una decina di minuti ormai, ma non ho il coraggio di spengerla, perché significherebbe svegliarmi e abbandonare il calore del letto e il benessere che questa dormita, e sospetto anche un bel sogno, mi hanno dato. 

Sono decisa a continuare a ignorare del tutto il mondo esterno quando sento bussare alla porta della camera.

'Claudia?' è Sam.

'Siiiii?'

'E' ora di alzarsi, è tardi!'

'Ho sonno! Oggi niente scuola!' gli urlo da sotto le coperte.

'Se non vuoi far scoppiare la terza guerra mondiale qui a casa nostra ti conviene prepararti.' prosegue lui ridendo.

'Ufffffff!'

Di malavoglia sono costretta ad alzarmi.

Corro a farmi una doccia super veloce, afferro il mio jeans preferito, quello scuro e stretto sotto, un maglioncino blu e i miei scarponcini da neve, li indosso, metto un po' di matita e mascara e poi scendo giù a godermi la mia colazione.

'Cosa niente pancake stamattina?!' chiedo disperata, dopo essermi accorta che a tavola ci siamo solo io, Sam e una caffettiera americana. Solo la mia dose di zuccheri assieme al caffè riesce a svegliarmi la mattina!

'No, tua madre è dovuta andare via presto per un'urgenza al ristorante e ha accompagnato tuo fratello a scuola. Io invece devo venire su a Midtown a parlare con il tuo preside.'

Sam la butta lì mentre a me va di traverso il caffè. Che sapesse in qualche modo quanto successo con la Ullrik?

'Con il preside? E come mai?' domando cercando di sembrare vaga.

'Beh, ieri c'è stata una specie di rissa in uno dei nuovi locali giù a Brooklyn Bridge e abbiamo preso in custodia un ragazzo che frequenta il tuo liceo, ma sospettiamo che ce ne siano altri dietro, in base a quanto detto dai buttafuori che ne sono stati coinvolti.' mi rivela mentre si infila un biscotto in bocca.

Appena pronuncia queste parole subito il mio pensiero corre ad un certo teppistello di mia conoscenza e automaticamente mi si stringe lo stomaco.

'E come si chiama questo ragazzo?' continuo io con le mie domande tutt'altro che vaghe. Non potrei mai fare la poliziotta, né la giocatrice di poker.

'Mi pare Peter ... Walsh, ma non era solo te l'ho detto, ce n'erano almeno un paio insieme a lui e dovremo capire se frequentano o meno il liceo anche loro.' prosegue, al che io traggo un piccolo sospiro di sollievo, anche se sono sempre preoccupata; Peter Walsh fa parte della combriccola capitanata da Gallagher, quindi non ci avrebbero messo molto a risalire agli altri.

'Vabbè ma magari sarà stata una ragazzata di Peter.' tento di dire.

Ma cosa sto facendo? Cerco di proteggere Gallagher? E soprattutto perché?

'Ragazzata??? Rompere il naso ad un buttafuori e aggredire due poliziotti ti sembra una ragazzata? Claudia purtroppo qui non siamo in Italia!' sbotta.

'Non fate che ripetermi questa cosa tu e mamma! E allora se è così perché le hai proposto di trasferirsi qui? Stavamo così bene a Roma!' esplodo, alzandomi di scatto dalla sedia.

Poi corro in macchina, afferrando lo zaino.

Sam mi segue.

'Dai piccola non fare così. So che tu più di tutti hai sofferto nel trasferirti qui però dai, cerca di resistere. Fallo per tua mamma. Se poi non vorrai restare più qui proverò a convincerla a farti frequentare l'università a Roma vicino a tua nonna. Ma adesso non diventare malinconica.' e mi accarezza la guancia.

'Mmm... non è facile.'

Per fortuna Sam mi lascia sbollire da sola. E' molto discreto da questo punto di vista, ma sono stanca di sentirmi dire come e quanto sia pericoloso vivere qui, quando sia lui che mamma sanno benissimo che tornerei a Roma anche seduta stante.

'Per favore non entrare nel parcheggio insieme a me, anzi fammi scendere prima dell'entrata.' gli chiedo, mentre ci avviciniamo nei pressi della scuola.

Se mi fossi fatta vedere con Sam il giorno dopo l'arresto di Peter Walsh sarei stata bollata come una spia della polizia senza se e senza ma.

'Ok. Ci vediamo dopo piccola.' mi saluta.

Scendo e mi incammino verso il parcheggio. Mi sto aggiustando la cartella quando sento il rumore di una moto che si sta avvicinando e subito mi volto.

Quasi inciampo per la sorpresa di trovarmelo alle spalle – era Gallagher!

'Ciao, niente scorta oggi?' mi saluta con un sorriso, mentre si toglie il casco.

La vista di quel volto incorniciato dai capelli ancora più scombinati dal casco mi ipnotizza per qualche secondo, poi abbasso lo sguardo. Non riesco a sostenere quegli occhi per più di qualche secondo.

Indecisa tra lo scappare via e il fare l'indifferente, opto per la seconda opzione. Ma possibile che ogni volta che lo vedo devo essere o tutta imbacuccata o in super ansia per una mia imminente sospensione o imbambolata come una fagiana?

'No, oggi ho un permesso speciale!' riesco non so come a rispondergli a tono.

'Vuoi dirmi che sei in libera uscita?' ride.

'Sì, ma la polizia mi aspetta a casa, pronta a tener d'occhio tutti i miei movimenti.' aggiungo sempre cercando di mantenere un certo contegno, ma azzardando un mezzo sorriso.

'Dovrei considerarti una sorta di sospettata allora? Dai sali, ti do un passaggio fino al cortile.' e mi fa cenno con la testa per invitarmi a montare in sella alla sua moto.

Poi, notando il mio sguardo incerto, aggiunge, 'Non ti fidi?' e storce un sopracciglio.

Mi faccio coraggio e lo osservo meglio, così noto che ha un brutto taglio sopra l'occhio sinistro.

'Devo essere sincera?' gli domando, stringendo gli occhi.

'Assolutamente sì.'

'Non tanto.'

'Cavoli, ragazza, tu sì che sai come ferire le persone. Sai che ci sarebbero centinaia di fanciulle che farebbero carte false per provare l'ebrezza di fare un giro in moto con me, e tu invece mi liquidi in questo modo?' e sorride compiaciuto.

'Ah sì? Grazie, ma io passo!' gli rispondo stizzita.

Sinceramente la frase su quanto sia l'oggetto di attenzione di tutta la popolazione femminile della scuola poteva anche risparmiarsela.

'Sicura?' poi vedendo che non mi smuovo di un millimetro, continua 'Come vuoi. Ci si vede!' e detto questo mi lancia di nuovo uno dei suoi tipici Gallagher-look, si rimette il casco e da gas diretto verso il parcheggio, lasciandomi basita.

Che ho combinato? Sono una cretina? Forse sì. Ma cos'è appena successo? Sinceramente non riesco a spiegarmelo.

Ancora su di giri e con il cuore che mi batte a mille, mi incammino verso l'entrata.

Vorrei dirgliene quattro. Ma allo stesso tempo, temo di doverlo di nuovo incontrare. Sono super confusa. Così, mestamente, mi dirigo verso i miei amici.

'Ciao ragazzi.' faccio ciao con la mano.

'Hey Claudia!', Josh ricambia, dandomi un bacino sulla guancia.

'Ciao Andrea, tutto bene?' mi rivolgo ad Andy, sventolandole la mano davanti al viso perché sembra come se non accorgersi di me.

'Ciao. Sì, scusa, ero sovrappensiero.' mi fa lei meccanicamente e in maniera molto poco convincente.

'Che hai in prima ora?' mi domanda il mio amico.

'Matematica.' risponde l'altra per me, sospirando.

Spero proprio che questo suo strano atteggiamento sia dovuto alla solita ansia pre-Paulson.

'Dai, stai tranquilla.' la rassicura il moro.

Lei sospira.

Al suono della campanella ci salutiamo e io e la bionda entriamo in aula.

Sono indecisa se raccontarle quanto successo prima con Gallagher, ma stamattina mi sembra molto strana. Alla fine, però, mi faccio coraggio e gliene parlo.

'Andy? Tutto bene?' le chiedo nuovamente.

'Sììì te l'ho detto. Sto bene. Sono un po' nervosa per oggi. Se mi chiama di nuovo alla lavagna sono fritta!'

Sembra sincera, ma comunque continua a sembrarmi diversa.

'Abbiamo fatto gli esercizi insieme ieri, dai. Innanzitutto, non sai se chiamerà di nuovo te e poi, anche se fosse, questa volta sei preparata, su.'

'Speriamo.' e prende posto al banco davanti al mio.

Tempo pochi secondi e le busso.

'Andy?'

'Dimmi.' si volta scocciata.

'Prima è successa una cosa bizzarra...'

'Sì lo so, Josh ti ha dato un bacio!'

'Ehm, sì, sulla guancia. E allora? Non dirmi che è per questo che sei così stramba?!'

'Assolutamente no!'

'Beh, meno male! Perché non era questa la cosa che volevo dirti.'

'E cosa allora?'

'Se mi fai parlare te lo dico! Prima mi sono fatta lasciare da Sam davanti all'ingresso e mentre camminavo sai chi mi si è fermato vicino a chiacchierare e a offrirmi un passaggio in moto?' le racconto tutto d'un fiato, fissando il pavimento.

'Chi?' mi chiede.

Poi dopo qualche secondo sgrana gli occhi in quanto ha realizzato ancora prima che io le faccio il nome. Infatti, prosegue, 'Nooo! Gallagher???' e si porta una mano davanti alla bocca, sorridendo.

Io annuisco.

'Non ci credo! Ma che dici? E tu?' domanda a raffica.

'Mi hai visto scendere da qualche moto per caso?' le rigiro la domanda, aggrottando le sopracciglia.

'Tu sei pazza! Cioè ti offre un passaggio Edward Gallagher, il ragazzo più figo della scuola e tu fai la preziosa! Non ci posso credere!' e scuote la testa.

'Grazie Andy, tu sai sempre come consolare una persona!' le batto una mano sulla spalla.

'Eh ma scusa, cosa dovrei dirti? Brava?'

'No, certo che no. Ma almeno potresti stare a sentire le mie ragioni.'

'E sarebbero?'

'Tu avresti accettato il passaggio in moto da uno che ti lancia sempre sguardi carichi di odio e che per vantarsi di quanto sia figo ti dice che un sacco di ragazze farebbero la fila per salire dietro la sua moto?' la pungolo, incrociando le braccia.

'Ti ha detto così? Che stronzo!' ridacchia. Poi prosegue, 'Però ha ragione. Anche io mi metterei in fila!'

'Andy!!!' sono scandalizzata.

'Che c'è? Lo sai, te l'ho sempre detto che lo considero bellissimo! Anche se devo ammettere che mi farei da parte se tu mi dicessi che ti piace.' dichiara sinceramente, facendomi l'occhiolino.

Stiamo ancora parlando di Gallagher?

'Ma a me non piace nella maniera più assoluta!' affermo.

'Se vabbè, facciamo finta di crederci! Ad ogni modo non mi piace andare dietro ai ragazzi che hanno un palese interesse verso una mia amica...' e sta per continuare, ma la stoppo.

'Chi scusa? Gallagher? Ha un interesse per me? Ma per favore!' scoppio a ridere.

'Assolutamente sì.'

'Ma scherzi? Se avessi visto lo sguardo di odio che mi ha lanciato questa mattina non ne saresti più tanto convinta.' ammetto, rabbrividendo.

'Questi sguardi di odio li noti solo tu. Io vedo solo occhiate di un ragazzo che è interessato ad una ragazza. E credimi, frequento questa scuola da anni ormai, e non ho mai sentito che avesse offerto passaggi a chicchessia. Sta sempre e solo con i suoi amici. E non parla quasi mai con nessuno. Tu sei una delle poche persone a cui si è rivolto e...' ma non riesce a finire il suo discorso perché veniamo interrotte dall'entrata della professoressa.

Andy in quel momento cerca di camuffarsi con l'arredamento della classe per non essere chiamata alla lavagna, mentre io sto pensando a tutto fuorché alla lezione.

E se la mia amica avesse ragione? Dopotutto, io non lo conosco e me ne sono sempre tenuta alla larga. E se davvero è interessato a me? Eddie Gallagher interessato alla sottoscritta! Mi viene da ridere solo al pensiero. No, dai, è un'assurdità. Non devo dare retta a Andy. Mi sembra fin troppo coinvolta in questa cosa. Che sia per deviarmi da qualche altro ragazzo? Comincio a farmi venire mille dubbi e in questa lezione, così come nelle seguenti, seguo poco e nulla.


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ciao a tutt*,
innanzitutto volevo dirvi che non sono sparita, ma sono stata super impegnata :(
per il weekend vi prometto un aggiornamento anche per la storia di Eden **
anyway, che ne dite di questo capitoletto?** vi piace Eddie versione stronzina?** e secondo voi fa bene Claudia a non dare retta ad Andy o no?**
fatemi avere le vostre opinioni ** che sono curiosissima di leggerle **
se la storia vi sta piacendo vi chiedo di supportarla con una stellina **
grazie brochachos **
Effy **

PS: vi lascio con la canzone che mi ha ispirato Eddie badass :D **

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