5.

Eddies's POV

'Ti pareva che non combinavate disastri in mia assenza. Cioè mi allontano un attimo e guardate che casino!' sbotto, incazzatissimo.

Sanno benissimo che a scuola e in pieno giorno dobbiamo evitare di dare troppo nell'occhio ed essere discreti e invece questi incapaci hanno bucato tutta la rete per la pallavolo in palestra e qualche compagno deve averli visti. Che massa di bamboccioni!

'Hai ragione ad essere incazzato, Ed. Però sappi che intanto ho scoperto quello che volevi sapere sulla ragazzina. Perciò dai, non prendertela troppo con noi, in fondo volevamo solo divertirci un pochino.' ammette Claire sbattendo le palpebre con fare ammaliante, ma abbassa subito lo sguardo non appena si accorge della rabbia sul mio volto.

'Siete stati dei cazzoni a farvi scoprire!' sono fuori di me. Devo concentrarmi e trovare una soluzione. 'Intanto dimmi della ragazza!' continuo cercando di distrarmi dal prenderli a calci in culo a tutti e quattro.

'Certo, ti dirò tutto. Allora viene dall'Italia, come già sapevamo, e più precisamente da Roma – si sono trasferiti qui diversi mesi fa – la madre ha un ristorante a Little Italy. Vive sempre lì in zona con un fratello più piccolo e con il compagno della mamma, lo sceriffo. Conosce e frequenta pochissime persone, tra cui la biondina con la faccia da pesce lesso a cui ho estorto tutte queste informazioni e quello snob con la scopa nel culo del figlio del senatore!' risponde Claire, fiera di tutto quello che è riuscita a scoprire.

'Spero che non tu non sia stata troppo diretta nel farle tutte queste domande!'
Ha funzionato, il parlare della ragazza mi ha calmato un po', se non altro almeno possiamo andare avanti con il piano.

'Tranquillo, quella se la faceva sotto a parlare con me, non avrà capito niente di niente!' rivela sghignazzando.

'Oh Ed, sta venendo il vicepreside che si fa?' mi domanda a bruciapelo Carl, interrompendo il discorso.

'Sparite... me ne occupo io!' e così detto li faccio uscire al volo – chi dalla finestra chi dalla porta di emergenza.
Sento i passi del vicepreside ormai troppo vicini per poter scappare anche io, così cerco di inventarmi al volo una scusa.

'Oh Mr. Gallagher, proprio lei stavo cercando. Ma come mai quando succede qualche guaio in questa scuola stranamente lei si trova sempre nei paraggi?'

'In mia difesa posso dire che spesso mi trovo nel posto sbagliato al momento sbagliato, Mr. Pool!' ammetto più a me stesso che a lui.

'Ah, fa anche lo spiritoso Gallagher? Questa è distruzione di materiale scolastico!' e indica la rete o quello che ne resta. 'Mi segua dal preside! Subito!'

Pool è fuori di sé ma lo sono anche io. Perché non sono riuscito a trovarne una migliore? Ad ogni modo non mi tirerò indietro e, perciò, a testa alta e perfino con il sorriso sul volto lo tallono, pronto a ricevere l'ennesima punizione.

Il vicepreside cammina tutto impettito e ogni sua cellula pare urlare "Sospensione per Gallagher!", sembra avere un'insegna luminosa dietro la schiena – questa volta me la vedrò davvero brutta con lui e con il preside.

Ma non ho avuto molto tempo per pensare a cosa mi si prospettava, perché, a metà del corridoio, è successa una cosa strana e del tutto inaspettata per me.

Fuori dalla presidenza ci trovo la ragazza italiana. Mi blocco un attimo. Lei sembra letteralmente un pesce fuor d'acqua. Si vede da lontano un miglio che questa è la sua prima volta in una situazione del genere. Non si è accorta di noi, talmente assorta nei suoi pensieri, così quando i nostri passi si fanno più vicini e lei si volta, sgrana gli occhi nel vedermi, poi abbassa lo sguardo.

'Ah bene, Miss Nevi anche lei qui?' le chiede uno stupito signor Pool.
Probabilmente la ragazza deve avere degli ottimi voti e una carriera scolastica immacolata.

'Sì professore. Ecco... vede... un piccolo diverbio con Mrs. Ullrik.' gli risponde arrossendo, ma stando ben attenta a non guardarlo in faccia.

Non l'avevo mai sentita parlare prima d'ora - ha una vocina molto calma e scandisce bene le parole pronunciate, come se ognuna di esse fosse di vitale importanza.

Merda, mi ha beccato di nuovo a guardarla, ma adesso siamo così vicini da potere osservarla meglio. Per esempio, non avevo ancora mai notato la forma dei suoi occhi – all'insù e di un colore che va dall'ambra a sfumature verdi. Stavolta sono io ad abbassare lo sguardo.

'Bene aspettatemi qui voi due e preparatevi al vostro colloquio con il preside!' ci informa Pool, bussando all'ufficio del suo superiore.

'Non vedo l'ora.' rispondo, poi mi giro verso la ragazza e le faccio l'occhiolino, al che lei fa un mezzo sorriso.

'Faccia meno lo spiritoso Gallagher!' e detto questo Pool entra sbattendosi la porta alle spalle.

Io intanto continuo a fissare la ragazza, le si sono illuminati gli occhi quando ha sorriso ma, adesso che Pool è andato via e siamo rimasti soli, ha assunto di nuovo un'aria grave e imbarazzata.
Inizio a camminare avanti e indietro.

<Dille qualcosa! Dille qualcosa!> mi ripeto.
Non posso lasciarmi scappare un'occasione perfetta come questa. Dopo un primo momento di indecisione decido di parlarle.

'E così hai fatto incazzare la Ullrik, eh?' le chiedo – beh non è granché, lo ammetto, ma come inizio non è così male dopotutto.

'Eh già, ho notato che è mooolto suscettibile!' mi risponde lei azzardando un mezzo sorriso, ma sempre decisa a non guardarmi.

'Già! E cosa hai fatto, se si può sapere? Hai dissezionato male una delle sue preziose rane?' le domando sorridendole.

'Non me ne ha dato il tempo! Stavo solo chiacchierando con la mia amica e diciamo che lei ha avuto un impeto di esuberanza!' mi rivela, ostinandosi a fissare la moquette grigia del pavimento.

'E la Ullrik ti ha beccato mentre le rispondevi?' sono sempre più incuriosito.

'No, no, ha sorpreso lei, ma siccome non ha mai preso una nota in vita sua, sarebbe stato troppo per Andy, quindi..'

'Ti sei immolata al suo posto?' le domando stupito.

'Già!' annuisce.

<Cavoli, la ragazza mi sorprende sempre di più, è anche altruista!> penso.

'E tu invece?' mi chiede lei e farlo sembra richiederle uno sforzo enorme.

'Mah, niente di che! Palestra, rete, buchi alla rete...' le confesso e mi gratto dietro la testa.

'Ah le solite cose in pratica?'  e stavolta i nostri occhi si incrociano.

'Eh, sì. Comunque, il tuo è stato un bel gesto – quello di salvare la tua amica, insomma.' e mi blocco sperando di averle fatto capire cosa intendessi.

'Grazie, ma non ho fatto niente di che! Non potevo lasciare che si prendesse tutta la colpa.' afferma, distogliendo lo sguardo.

Ma non riesco ad aggiungere altro perché in quel momento si affaccia dall'ufficio il professor Pool.

'Miss Nevi, prego.' e le indica l'entrata.

Prima che si richiuda la porta riesco  a malapena a sussurrarle: 'Fai la dura con Tipps!'

ATTENZIONE⚠️: quest'opera è protetta da copyright © - sono vietati plagi, anche in modo parziale.

***

Ciao a tutt*,
Sono contenta che qualcuno di voi si stia appassionando a questa storiella ** a me piace particolarmente, e mi diverto molto a scriverla ❤️
Vi metto il video della canzone che ha ispirato l'incontro tra Eddie e Claudia di fronte alla vicepresidenza perché secondo me quella è la canzone degli incontri per eccellenza, con il suo mix perfetto di romanticismo e sensualità ❤️
Che ne pensate? ** Fatemi avere le vostre opinioni e se vi va, supportate la storia con una stellina 🌟
Grazie ❤️

Effy

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