17.
Claudia's POV
Ma che mi è preso? Non sono mai stata così sfacciata e non so davvero cosa mi abbia spinto ad accarezzarlo! Le labbra di Rossella formano una 'O' e sembrano non riuscire a tornare nella loro posizione originaria, mentre io mi batto mentalmente una mano sulla fronte.
Cerco di tornare al presente – Eddie continua a fissarmi con il suo solito sguardo oscuro. Il sorriso è ormai scomparso dal suo volto e ha di nuovo quell'espressione dura che mi fa rabbrividire; adesso il viso gli si è trasformato in una smorfia triste.
Abbasso la mano – quando l'ho toccato mi è sembrato come ricevere una scossa improvvisa, ma non è stato questo il motivo per cui l'ho ritratta, quanto la maschera che adesso sta mostrando.
Restiamo in silenzio, mi mordo il labbro e poi per trovarmi qualcosa da fare per non sembrare una allocca, comincio a sbocconcellare un po' di insalata.
Rossella, che nel frattempo sembra essersi ripresa (beata lei!), però mi suggerisce di allentare un pochino la tensione che quel contatto ha provocato. Certo che a pensarci mi dispiace che l'averlo sfiorato gli abbia fatto cambiare umore così repentinamente.
"Allora dicevi che sono una tipetta, eh?" la butto lì.
Lui pare rasserenarsi un pochino. Ecco di nuovo la bipolarità.
"Molto." e sorride, ma sembra ancora leggermente distante.
"Allora stai attento a non fare inferocire la belva." faccio finta di minacciarlo.
"Wow. Sai che adoro queste minacce? Sono musica per le mie orecchie, soprattutto se fatte da una vocina così delicata come la tua." mi risponde ammiccando. Eccolo tornato quasi alla normalità.
Rossella sospira e si fa vento con un ventaglio fatto di piume e ricami dorati, mentre io sono sempre più sconvolta. Cosa sta facendo? Ci sta provando?
Devo ancora riprendermi da quanto accaduto stamattina in palestra, dove mi ha invitata, ignorando praticamente Josh, rivolgendomi anche un occhiolino alla cui visione Rossella ha chiesto i sali! E ora devo aggiungerci anche questo!
Non so cosa rispondergli, così mi mordo l'interno della guancia e continuo a far finta di mangiare.
Lui mi osserva con attenzione mentre addenta la sua lasagna.
"Se mia madre vedesse quello che ci hanno cucinato oggi credo che farebbe chiudere la caffetteria e la tappezzerebbe con nastri tipo "scena del crimine." affermo ridendo mentre guardo quella roba che qui definiscono lasagna alla bolognese, e cercando di prendere tempo.
"Dici che fa molto schifo?" mi domanda divertito mentre sembra rendersi conto per la prima volta di cosa ha nel piatto.
"Abbastanza. Non so se hai notato, ma io preferisco mangiare secondi e non perché lotto contro i carboidrati, ma perché questi non possono definirsi primi." affermo convinta.
"Questa che hai fatto è un'affermazione molto grave nei confronti del nostro Paese." sentenzia, sembrando offeso.
Oddio e se si fosse davvero risentito? E se per caso lui fosse una di quelle persone talmente fissate con il proprio Paese, il patriottismo, ecc, come sembrano essercene molte negli States?
"Ehmmm.... te la sei presa?" domando. Non so cosa dire e cosa pensare.
"Molto!"
"Io... ecco..." comincio a balbettare.
Evidentemente devo aver assunto un'espressione davvero strana perché dopo un po' scoppia a ridere.
"Certo che sei davvero un personaggio tu! Ma ti pare che possa prendermela per queste cose?? Hai ragione, il cibo fa schifo. Io poi il pomeriggio mi sto fermando anche per pulire questo posto e, credimi, ci vorrebbe una squadra di venti persone in realtà per sistemarlo da cima a fondo. Oppure dovrebbero chiamare i NAS." e mi lancia un sorriso dei suoi.
Sono sollevata e abbagliata allo stesso tempo.
"Poi tu, italiana, con tua mamma chef, ne hai davvero tutti i diritti di lamentarti in proposito!" aggiunge.
"Un po'. Però dai non ci vuole chissà cosa per capire che nel sugo non ci vanno i peperoni e che la pasta non va servita come se fosse una pappetta." e con la mia forchetta muovo un pochino la poltiglia nel suo piatto che qui spacciano per una delizia di lasagna alla bolognese.
"Mmmmmm... quindi anche tu sapresti preparare un buon piatto?" mi chiede all'improvviso, cogliendomi alla sprovvista.
"Ehm, credo di sì. A casa a Roma a volte capitava che cucinassi anche io." e sospiro ripensando ai pranzi improvvisati con le mie ex compagne di classe.
"Allora perfetto. Uno di questi giorni potresti venire da me a cucinare un vero piatto italiano?" la butta lì come se niente fosse.
Rossella e io sgraniamo gli occhi, lei poi fa un verso compiaciuto e io divento non so di che colore, forse di tutte le sfumature della tavolozza.
Di nuovo non so cosa pensare. Ora mi invita a casa sua? Io e lui da soli? Mentre Rossella alle mie domande interiori, io resto ancora allibita.
"Ti andrebbe? Così magari avremmo modo di "imparare l'uno dall'altra" così come mi hai detto prima. Che te ne pare?" mi incalza.
Cavolo, mi ha fregata! Non posso dire di no ad una mia stessa proposta!
"Ehm, okay, perché no?" e alzo le spalle con fare noncurante mentre dentro di me sto già esplodendo.
Rossella si è tirata su le maniche del vestito e va avanti e indietro con una lista di ingredienti da comprare per preparare il miglior piatto del mondo.
"Perfetto. Non vedo l'ora." continua facendomi l'occhiolino e contemporaneamente mancare qualche battito.
Eppure, non ho il tempo di replicare perché veniamo disturbati da una presenza alquanto irritante – la mega bionda che si avvicina al nostro tavolo.
"Ehi Ed! Avevo chiesto a Carl che fine avessi fatto, ma poi ti ho visto qui!" afferma, prendendo una sedia e posizionandola tra me e il suo amico.
"Beh, siccome oggi non c'eravamo ancora visti..." le fa lui in maniera sarcastica e mi pare che si sia, stranamente, infastidito per questa interruzione, anche se molto meno di me.
Rossella comincia a tirare fuori una serie di epiteti per apostrofarla che poco si confanno alle sue origini signorili.
"Eh beh sai, ti vedevo tutto solo..." incalza la bionda.
A quel punto strabuzzo gli occhi.
"Si vede che non ci vedi bene allora perché sono in compagnia di Claudia. Anzi, già che ci sono faccio le presentazioni: Claire lei è Claudia, una mia nuova amica, Claudia lei è Claire una mia vecchia amica." fa il capellone presentandoci e internamente ridacchio, notando l'enfasi che utilizza in merito all'aggettivo "vecchia".
Alla fine, non riesco a trattenere un sorriso mentre le porgo la mano, che lei, ovviamente, ignora.
"Vecchia amica, eh?" prosegue Claire sempre non curandosi di me e rivolgendosi direttamente ad Eddie.
"Eh già! E anche maleducata, aggiungerei, visto che non stai accettando la mano che ti sta offrendo Claudia." conferma lui, sembrando alquanto seccato.
Solo in quel momento la biondona sembra accorgersi di me e mi tende la mano.
Io vorrei tanto mandarla a quel paese, ma non voglio risultare villana come lei – dopotutto Rossella mi sta insegnando a porgere l'altra guancia, anche se si tratta di quella di una biondona slavata antipatic..., Rossella! Basta! – così, gliela stringo, ma nel farlo ci lanciamo uno sguardo di puro odio.
"Ecco, brava Claire." afferma Ed alzandosi. Prende il suo giubbino e il vassoio e poi aggiunge "Andiamo, Claudia?" e alza il sopracciglio mentre si rivolge a me.
Non me lo faccio ripetere nuovamente, afferro le mie cose e lo seguo.
"Ci si vede Claire!" la saluta.
"Ciao." faccio io, mostrandomi impassibile, anche se dentro di me sto gongolando.
"Sì, ciao ciao. Questa me la paghi..." si lascia sfuggire in un sussurro la biondona stra-inviperita e lui ne ride.
Usciamo all'aperto verso il parcheggio, mancano pochi minuti prima della ripresa delle lezioni e lui ne approfitta per accendersi una sigaretta.
"Non te la offro perché tanto mi hai detto che non fumi, giusto?"
"Esatto." dico imbarazzata, perché come sempre davanti a lui devo fare la figura della poppante?
"Sei la ragazza perfetta, Claudia – non fumi, non rubi, non ti fai sospendere, ma becchi le note per salvare le tue amiche – sei un bel tipetto, lo ripeto!" e ridacchia.
Io arrossisco per questa descrizione che mi ha fatto, forse ai suoi occhi sembro davvero una vera santarellina, oltre che una bimbetta. Vorrei essere più dura, o almeno, darlo a vedere, e forse davvero lui potrebbe aiutarmi, così come mi sta suggerendo Rossella. Ad ogni modo, mi mordo il labbro e resto in silenzio.
"Sei buffa." continua.
"Perché, che ho fatto?"
"Nulla, ma sei spassosa."
Comincio a stancarmi di essere considerata in quel modo e sto per replicare.
"Sì, ma non credo che sia tutto qui..." continua, sorprendendomi.
"Che vuoi dire?"
"Sei un pozzo profondo, per ora sto scoprendo solo la superficie." rivela grattandosi la testa. E sembra sincero.
"Oddio, se io sono un pozzo allora tu sei un buco nero!" confesso.
"Addirittura? Mi consideri così misterioso?" chiede avvicinandosi, facendomi perdere qualche battito.
"Molto." ammetto, mordendomi il labbro (di nuovo).
Lui ne ride, poi getta la sigaretta.
"Andiamo?" propone, indicando la scuola.
"Okay." rispondo, anche se vorrei aggiungere "purtroppo".
⚠️ATTENZIONE⚠️: quest'opera è protetta da copyright © - sono vietati plagi, anche in modo parziale.
***
ciao a tutt*,
mi diverto troppo quando questi due parlano, anche perché mi immagino davvero le situazioni: lei stralunata e lui strafigo :DDD vabbè a parte questo, che mi dite? ** vi sta piacendo? **
fatemi avere i vostri commenti e se la storia vi piace, vi chiedo di sostenerla con una stellina ** grazie **
effy **
PS: stavolta per il paragone che Claudia fa di Eddie al buco nero, non potevo non farmi ispirare da questa canzone <3 che definirei una delle supreme **
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