15.

Alla fine delle lezioni Josh riaccompagna me e Andy a casa - si ferma il tempo di un caffè ma non può stare molto per via gli allenamenti di lacrosse. Così, dopo una mezzoretta ci saluta, stavolta dando un bacio sulle guance ad entrambe. Non appena si richiude la porta alle spalle, comincio a parlare con Andy, che nel frattempo è arrossita. Mhm, non me la conta giusta!

"Preparati perché questa che devo raccontarti è da non credere!" esordisco, ignorando la voglia che ho di chiederle di più sul capitano di lacrosse.

"Oddio Claudia, così cominci a spaventarmi! Dai racconta tutto!" e si siede a gambe incrociate sul mio letto.

"Allora, oggi a lezione dalla Cooper io e Mr. G. siamo stati tutta l'ora a chiacchierare!" le confesso abbassando gli occhi.

"Coooooosa? Dimmi tutto e non tralasciare nessun dettaglio!" mi esorta sempre più curiosa.

"Ehm, quando sono entrata a scuola e ho visto che tu e Josh non c'eravate volevo sprofondare ma, mentre meditavo su cosa ne sarebbe stato di me, si è avvicinato Eddie al mio armadietto..."

"Eddie? E da quando lo chiami per nome?" mi domanda sempre più attenta.

"Ah te ne sei accorta, eh? Beh, praticamente dovrei raccontarti anche di ieri." aggiungo a mezza voce.

"Cioooooè? Mi tieni nascoste le cose ora?"

"Ma nooo! È che non ce n'è stata l'occasione, tutto qui. Perché ieri sono stata tutto il pomeriggio con mamma e poi la sera voi siete andati alla cena..." mi giustifico o almeno ci provo.

"Sì lo so cosa abbiamo fatto ieri, Claudia! Smettila di blaterare e dimmi quello che voglio sapere!" insiste.

"Un attimo! Mamma mia come sei precipitosa! Allora prima di parlarti di oggi, ti illustro quanto successo di ieri, dai."

Comincio.

"Allora, mentre aspettavo mamma che sarebbe passata a prendermi dopo la scuola, mi si è fermato Eddie vicino e ha aspettato con me. Lì abbiamo avuto modo di conoscerci un pochino, ci siamo "presentati" ufficialmente, ecco perché ora lo chiamo Eddie, anche se a dirti la verità preferisco continuare a chiamarlo Gallagher." affermo e lei mi fa un cenno d'intesa. Poi proseguo.

"Mi ha fatto un po' di domande su di me e sulla mia vita a NY e mi ha detto testuali parole "questa città ti strega se solo ti apri a lei!" e vedi, la cosa strana è che da quando ho parlato con lui, ho deciso davvero di provare ad abbattere il muro che ho costruito per difendermi da questo posto." rivelo sinceramente.

"Wow, non lo facevo così profondo, davvero!" sentenzia. "Cioè non lo conosco, quindi non posso esprimermi bene, per carità, però insomma, sembra il solito bulletto latin lover che se ne frega di tutti. Non mi aspettavo fosse così premuroso con te, sono sincera! Anche se lo speravo!"

"Pensa come posso stare io allora, Andy." e mi butto sul letto, schiaffandomi il cuscino in faccia, poi lo allontano e trovo la biondina a fissarmi incuriosita.

"Cioè sono super confusa, fino a un paio di giorni fa mi lanciava sguardi di puro odio, poi invece prova a parlarmi e addirittura ci mettiamo a scherzare tra di noi." continuo.

"Sì, perché non ti ho detto ancora di questa mattina. A lezione dalla Cooper ha fatto spostare il povero Terence, si è seduto dietro di me e abbiamo praticamente chiacchierato per tutta l'ora. Ah, e mi ha proposto di darmi insegnamenti di "arte cazzuta" dopo avergli detto che l'avevo scampata da Tipps, forse grazie al suo consiglio."

Racconto alla mia amica per filo e per segno tutto quello che è successo durante la mattinata trascorsa con Gallagher e lei sembra pendere dalle mie labbra, intervallando ogni tanto le mie parole con qualche verso di stupore.

"E poi entro in caffetteria e non mi rivolge nemmeno mezzo sguardo! Non so cosa pensare!" confesso.

"Beh, te l'ho detto, lui è sempre stato un tipo particolare. Però, ti dico che con le ragazze a scuola non l'ho mai visto così!" mi incoraggia.

"Mah, forse non ci hai fatto caso perché evitavi di guardarlo. Un po' come ho sempre fatto io dall'inizio dell'anno. Infatti, Andy, ti dico la verità, temo che questo sia un grandissimo scherzo. Perché sono strasicura che lui stia con la biondina strafiga, e poi diciamoci la verità, anche se così non fosse, ma secondo te uno come lui – bello, intelligente, figo in tutto e per tutto – si può mai interessare a una come me? Dai, non prendiamoci in giro!" riconosco in un sospiro.

"Ma la smetti di dire queste cose? Innanzitutto, tu non hai nulla che non va, anzi, sei una bella ragazza, poi sei italiana e hai anche il fascino dell'esotico. Inoltre, non credo che stiano insieme quei due. Al massimo possono essere amici con benefici." e mi lancia uno sguardo d'intesa.

"Grazie eh! Ora sì che mi sento meglio!" la interrompo.

"Ma comunque, al momento, non è questo il problema. Io credo che lui provi qualcosa per te: che sia interesse, che sia voglia di conoscerti, che sia curiosità, questo non lo so. Sta di fatto che tutte queste cose che mi hai raccontato le trovo molto strane e credo che il tempo confermerà la mia ipotesi." conclude convinta.

"Bah, non so cosa dire. Se ne sei sicura tu." taglio il discorso. "Dai adesso mettiamoci a studiare un pochino, altrimenti domani alla professoressa Tipps cosa le raccontiamo?"

Così, entrambe tiriamo fuori i libri dai nostri rispettivi zaini e cominciamo a studiare.

Tra una pausa e l'altra la biondina mi racconta anche della serata al Country Club, di quanto si siano divertiti e anche di un lento ballato assieme a Josh. Sorrido e sto per chiederle i dettagli, quando noto che la cosa la innervosisce, così tengo a freno la lingua, anche se mi faccio un appunto mentale di saperne di più in proposito, prima o poi.

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La mattina successiva al suono della sveglia sono pronta a scattare dal letto – stanotte ho fatto un bellissimo sogno: salivo sulla motocicletta di Gallagher e insieme andavamo a casa di Andy. Sì, lo so che è un sogno nonsense, ma ultimamente non è il primo che mi capita di avere, e soprattutto, non è il primo su Mr. G., anche se stavolta quest'ultimo sembrava carinissimo nei miei confronti.

Credo che le parole della mia amica di ieri stiano cominciando a mettere sedimenti nella mia testa. La mia Rossella, infatti, fluttua beata con il vestito a fiori, sorseggiando un the e facendo piroette tutt'intorno.

Scuoto la testa. E' davvero incredibile quello che mi sta capitando; sono passata dall'odiare il dover andare a scuola al non aspettare altro dalla giornata!
So che lì ho modo di vederlo, e magari, se in vena come ieri, anche di trascorrere del tempo con lui.

Si tratta di cose davvero nuove per me – non intendo soltanto lì a NY, ma proprio in generale, il ritrovarmi a pensare così intensamente ad una persona e a cercare di parlargli il più possibile.

Sospiro,  sono davvero un caso senza speranza! Eppure, in fondo in fondo, in me c'è una piccola parte che spera che Andy abbia ragione e che lui provi davvero qualcosa per la sottoscritta.

Decido di alzarmi dal letto, anche per smetterla di rimuginare, apro l'armadio e scelgo di indossare un jeans nero stretto e una camicia di jeans con delle pietre trasparenti intorno al colletto a mo' di collana. Ovviamente, sopra abbino un maglioncino con scollo a V.

Prendo un paio di Dr. Martens (stavolta voglio provare a cambiare un pochino look!), e mi fiondo in bagno.
Butto tutti i vestiti alla rinfusa sul mobile e apro il rubinetto della doccia; mi lego i capelli in uno chignon, non voglio che l'acqua li bagni, ed entro in doccia.

Devo davvero forzarmi ad uscire in quanto non voglio arrivare al suono della campanella – anzi, spero di riuscire a scambiare quattro chiacchiere con Eddie prima. Tra un thè e un pasticcino, la mia Rossella mi sorride con l'aria di chi la sa lunga, causandomi l'ennesimo sospiro.

Chiudo la manopola, esco, mi asciugo e vesto alla velocità della luce e, dopo essermi truccata un pochino gli occhi, scendo di sotto dove la mia famiglia mi aspetta intenta a fare colazione.

Getto uno sguardo all'orologio 7.25, ho ancora 5 minuti di autonomia per il mio cappuccino.

"Mi sta sorprendendo questa tua puntualità ultimamente, piccolina!" afferma mamma mentre mi porge dei pancakes.

Li afferro e comincio ad annaffiarli con lo sciroppo d'acero.

"Cerco solo di essere una brava studentessa e una brava figlia!" rispondo nel tono più zuccheroso possibile, mentre mi ingozzo di frittelle.

"Mastica, mi raccomando!" mi ricorda lei in un tono mezzo divertito e mezzo disgustato. 
Rossella si accoda al moto di disgusto del mio genitore.

"Comincio ad andare a mettere in moto l'auto." Sam interrompe il dibattito e saluta la mamma con un bacio.

Sospiro, ma stavolta non mi volto come faccio di solito: ho detto a qualcuno che avrei provato a farmi piacere quella città e Sam fa parte del pacchetto newyorkese.

Dico ciao alla mia famiglia e, dopo aver indossato il Woolrich nero, i guanti e il cappuccio grigio, entro in macchina.

"Ti prego Sam accendi il riscaldamento." lo imploro soffiandomi nei guanti. Anche stamattina si gela, tanto per cambiare. E meno male che dovevo aprirmi alla città!

"Sicuro piccola, lascia solo che il motore si scaldi un poco." mi fa premuroso mentre toglie il freno a mano e ingrana la prima.

"Tutto bene con la mamma?" domando e lo sceriffo inchioda, in quanto, talmente meravigliato dalla mia domanda, non ha notato che il rosso del semaforo.

"Co... ho sentito bene?"

"Sì, senza che fai lo spiritoso. Hai sentito benissimo." confermo sorridendo, mentre tiro giù l'aletta parasole per spalmarmi un po' di lucido sulle labbra, sfruttando lo specchietto al suo interno.

"Abbastanza bene. Ultimamente è un po' nervosa per il ristorante, ma credo sia comprensibile. A volte vorrei aiutarla di più, altre vorrei lasciarle più spazio... non so, sbaglio secondo te?"

<Oh cavolo! Non sono preparata a ricevere una domanda del genere! E adesso?> penso.

Lo sceriffo mi guarda speranzoso, aspettando una mia risposta che tarda ad arrivare.

Non so cosa fare, da quando hanno cominciato la loro relazione io mi sono sempre fermamente opposta. Non che mia madre non abbia diritto a rifarsi una vita dopo quanto successo con papà, però, ecco, un conto è pensarlo e dirlo e un altro è trovarsi davvero ad essere la confidente del compagno di mamma.

"Mhm... non saprei Sam, a dirti la verità. Io la ricordo sempre così, super agitata, apprensiva e alquanto dittatrice. Quindi non so come aiutarti..." rispondo con sincerità, alzando le spalle.

"Ah okay, allora mi confermi che è proprio lei che è fatta in questo modo e che non sono io ad aver fatto magari qualcosa che non avrei dovuto?" continua apprensivo.

"No, credimi. Tu sei davvero okay." mi esce fuori forse il miglior complimento che avrei potuto fargli, anche se Rossella si batte una mano sulla fronte.

"Mi piace essere okay. Grazie piccola!" e mi sorride, strofinandomi i capelli.

Sono contenta di aver parlato con lui, sento di aver cominciato a togliere un mattoncino dal muro che ho edificato contro questa città. Ricambio il sorriso e, per una volta, sono quasi disturbata dal fatto che siamo già arrivati nei pressi della scuola.

E' proprio la voce del mio autista a riportarmi alla realtà.

"Eccoci qui piccolina" fa mentre svolta con la freccia a destra. "Mi fermo prima del cancello come piace a te." 

"Grazie, davvero." e per la prima volta gli scocco un bacio sulla guancia.

Lui mi sorride spiazzato e si porta una mano sulla guancia.

"Passa una buona giornata."

"Anche tu."

Scendo e richiudo lo sportello. Attendo che la macchina si allontani e mi incammino verso l'entrata.



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***
ciao a tutt*,
so che non succede molto in questo capitolo, ma mi serviva per mettere un po' di basi per la storia personale di Claudia, oltre per farvi capire un pochino del suo passato e della sua nuova decisione (influenzata da una certa persona :D) di aprirsi un pochino a questa nuova città **
anyway, che ne pensate? ** fatemi avere le vostre opinioni <3
inoltre, se la storia vi sta piacendo vi chiedo di lasciare una stellina per supportarla **
grazie mille **
effy **

P.S. vi lascio con una canzone dei Gorillaz che mi ha ispirata nella stesura di questo capitolo e che immagino Claudia apprezzerebbe, è la versione acustica di 'On Melancholy Hill' se non la conoscete ascoltatela perchè è dolcissima <3 poi la voce di Damon Albarn ** me la immagino a cullare le pare... ehm elucubrazioni mentali di Claudia ** :DDD

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