9. Open heart.

SOLO UNA NOTTE
Chapter 9

Sto letteralmente perdendo il controllo. Io e Ryan ci stiamo scambiando il bacio migliore della nostra vita. La passione è tangibile, mentre infila una mano fra i miei capelli e mi spinge verso il suo petto.
Non posso fare a meno di gemere nel suo orecchio. "È così bello... Stiamo ritrovando una vecchia complicità, che credevo di aver immaginato nella stanza d'hotel."

Le mie paure spariscono in quel bacio e smarrisco la nozione del tempo. Ryan succhia con forza il mio labbro inferiore, scatenando dei brividi lungo la spina dorsale.

"Devo averlo. Non posso aspettare."

«Dio, Blaire, sei così bella. Ti voglio disperatamente.»

Le sue mani intanto scivolano sotto la mia maglietta, ma non credo sia il caso di spingerci oltre. Siamo già abbastanza incasinati di nostro.

«Ryan, no. Non dovremmo.» Lo blocco e allontano le sue mani dal mio corpo, dalla mia pelle.

«Hai ragione, mi dispiace. Non so cosa mi sia preso. Mi sono lasciato trasportare. Non riesco a trattenermi con te, Blaire Willow.»

Scende un silenzio imbarazzante fra di noi, mentre il riccio si siede e mi scruta per un momento.

«Devo dirti una cosa.» Esordisce.

«Co... Cosa?» Balbetto e non so nemmeno io il motivo.

«Hai della cioccolata sulle labbra.»

Mentre elaboro le sue parole, ha già avvicinato il pollice per pulirmi l'angolo della bocca.

"Mi stai prendendo in giro? È imbarazzante e rovina il momento."

Inizio a mordicchiarlo per protesta, facendogli sfuggire un ringhio, simile a quello di un cane. A giudicare dai suoi occhi, sapeva esattamente cosa stava facendo. Stava cercando di dare una calmata al suo istinto.
«Che ne dici di pulire e poi spostarci in soggiorno per parlare?»

Lo guardo per un po' e trattengo uno sbuffo. «Bene, ma solo perché sono stanca e devo riposare un po' i piedi. Mi fanno male.» Lo aiuto a caricare la lavastoviglie e poso gli avanzi della pizza e della torta in frigo.

***

Ci dirigiamo nel soggiorno e ci sediamo ai lati opposti dello stesso divano. Il nostro obiettivo? Stare più distanti per evitare che accada un altro scatto di passione.

«Mi sono divertito molto stasera, Blaire. Grazie per essere rimasta con me.»

In realtà, è stato esattamente l'opposto. È stato lui a salvare me da quella situazione.

«L'ho preferito di gran lunga a una cena con Grant. Grazie per avermi salvata.»

"Stanotte è stato molto divertente, ci siamo parecchio lasciate andare, ma mi chiedo cosa voglia davvero Ryan, a questo punto. Vuole una sveltina di nuovo, come capitò a Parigi, o ha intenzioni serie e sul serio vuole costruire una vita con me? Ho troppe domande che si arrovellavano nel mio cervello, che aspettano di essere risolte."

«Quindi, dimmi, è stata la torta migliore cucinata in vita tua?»

Scoppia a ridere, mentre si passa una mano fra i suoi ricci morbidi. «Sicuramente è nella top 5 delle migliori torte mai mangiate. Forse, solo forse, nella top 3.»

«Ci hai azzeccato! Bravo!»

Chiudo gli occhi e tiro la testa indietro, il silenzio s'impadronisce della stanza ed è piacevole.

«Quindi, ora che me lo hai chiesto, significa che te ne chiederò uno?»

Spalanco gli occhi e punto lo sguardo sulla sua espressione seria. «Certo. Penso sia giusto.»

Fissa le mani e il mio cuore inevitabilmente inizia a battere più forte nel mio petto.

«Perché te ne sei andata?»

"Sono abbastanza certa che non è casuale che voglia sapere di Parigi, ma non so se sono pronta a discuterne di nuovo. Dovrei cambiare argomento e vedere se la mia tattica funziona."

«Perché sono andata... a San Francisco? L'ho visto in un programma di viaggi anni fa e mi è sembrato un posto carino dove stare. Ci sono tante persone, culture diverse e opportunità di lavoro da non sottovalutare. L'unico problema è che la vita lì è molto più cara.»

Ryan mi guarda e mi sciolgo sotto il suo sguardo penetrante.
«Sai che non è quello che intendevo.»

«Ok, che intendevi allora?» chiedo con evidenti segnali di cattivo umore, i miei sbalzi d'umore si sono attivati.

«A Parigi, perché sei andata via dall'hotel così all'improvviso?»

D'istinto incrocio le braccia sull'addome. Sulla difensiva. Diffidente. «Ryan, dobbiamo davvero ritirare fuori l'argomento? Ci siamo divertiti così tanto, abbiamo trascorso una serata bellissima...»

«Per favore, dammi solo una spiegazione per chiudere il discorso una volta per tutte.» Vedo della tristezza e della curiosità baluginare nei suoi occhi screziati di verde.

"Gli dico tutta la verità o solo una parte?" Sono di fronte ad un bivio, devo scegliere quale strada percorrere e seguire. Non so bene come farò, potrei anche omettere piccoli dettagli, no?

«Quella volta, ho esagerato. Non sapevo come reagire. Quindi sono scappata.»

Semplice e molto coinciso.

«E' tutto? È tutto quello che hai da dire?»

«Non c'è molto altro da aggiungere. So che non sarei dovuta andare via, Ryan. E mi dispiace. Ma, anche se mi avessi chiesto più di una singole notte di passione, non sarei stata in grado di prenderti in parola. Mi sarei fatta venire mille dubbi.»

«Perché ti stavi trasferendo?»

«Sì. Mi stavo trasferendo. Era l'ultimo giorno... quella volta.»

«Ho elicotteri, auto, soldi a sufficienza. Avremmo potuto vederci. Ovunque.»

"Uhm, non è questo il punto." Lo contraddico mentalmente.

«Ryan... Saresti venuto una volta e ti saresti annoiato con me.»

«Non lo so.» replica.

«Io invece sì. È stato eccitante perché si è trattato di una sola notte. La realtà non è così divertente, come credi.»

«Avremmo potuto renderla divertente.»

«Non ho mai pensato a un uomo che potesse fare grandi gesti per me o che faccia pazzie d'amore.»

«Quindi qual è la tua fantasia.»

«Non lo so.»

«Dai, sicuramente ci avrai già pensato prima.»

"Cosa ho sempre desiderato, in passato?"

«Non dipendere da nessuno, ma contare sulle mie sole forze. L'ho sempre pensato, da quando ho memoria. Troppo per una fantasia, no?»

«Cosa c'è di strano se qualcuno che ha i mezzi e il desiderio di farlo si prenda cura di te? Faremo questo figlio insieme. Questo bambino è di entrambi. Posso aiutarti emotivamente ed economicamente.» Guardo l'uomo ch'è stato generoso con me fin dall'inizio della faccenda.

"Chissà se mi fiderò mai abbastanza per potergli confessare perché sono così riluttante a volere un uomo nella mia vita. Se riuscisse a comprendere cosa significhi sentirsi affamata, in trappola, spaventata. Se solo conoscesse il mio passato..."

«Ehi, cosa c'è che non va?» Arriccia la fronte, preoccupato vedendomi profondamente assorbita dai miei pensieri.

"Devo nascondermi di nuovo. Quello che dovrei dire è sbagliato?"

«Ok, uhm... Pensavo alla mia infanzia. È stata così diversa dalla tua, tremendamente...» Ryan mi rivolge un sorriso comprensivo. Sa che non è stato facile, ma non ha idea delle proporzioni e dei miei sforzi. Mi alzo e metto una mano sopra quella del giovane. «Voglio che tu sappia che anche se non abbiamo pianificato nulla di tutto questo che ci sta capitando, mi sento davvero fortunata. E ti sono grata per il supporto che finora mi hai dato.»

Mi fissa per un lungo istante, si specchia nelle mie iridi blu. «Non voglio che mi ringrazi, Blaire. Vorrei che ti fidassi di me.»

«Ci arriverò prima o poi.»

Riesco a percepire tutte quelle emozioni travolgermi come l'alta marea, quando sale.

"Perché non ci riesco? Perché non permetto che si prenda cura di me?"

A quel punto, inizio a piangere pur non volendo e non riesco in alcun modo a trattenere i singhiozzi. Diventano più forti.

«Oh, Blaire. Mi dispiace. Non volevo farti piangere.»

Mi abbraccia e lascia che io pianga sulla sua spalla tutte le lacrime che avevo accumulato. Appoggio la testa sulle sue gambe e mi passa le dita fra i capelli, mentre asciugo le guance e tiro su con il naso.

All'improvviso, sentiamo la porta d'ingresso aprirsi, e d'istinto ci ricomponiamo fingendo che non fosse successo niente. Ad entrare poi è proprio la madre.

«Ciao, Blaire? Ancora sveglia?»
Vede poi me e il figlio seduti e ingessati come delle statue, molto lontani l'uno dall'altra. «Ryan. Sei ancora qui, caro? Perché siete ancora in piedi, è tardi.» Dato che biascica, sembra che abbia bevuto più di un bicchiere durante la cena.

«Oh, lo sai... siamo andati a fare baldoria nei locali, siamo stati coinvolti in una rissa e pensa... Addirittura siamo finiti in prigione.» Eveline strabuzza gli occhi prima di rendersi conto che stavo semplicemente sdramatizzando.

«Molto divertente... Potrei essere un po' ubriaca ma non fino a questo punto. Ora, se mi scusate, mi ritiro. Divertitevi, bimbi...» borbotta la donna. Poi alza il dito in alto a mo' di ordine. «Ma non troppo.»

«In realtà, dovrei andare anche io.» risponde lui. Lo seguo mentre va' verso la porta d'ingresso per salutarlo come si deve. «Mi sono divertito davvero tanto. Scusa se ho esagerato alla fine.»

«Onestamente... Non scusarti. Mi ha fatto bene aprirmi un po'. Ne avevo bisogno, a quanto pare.»

«Sì, lo pensavo anch'io.»

«Spero che possiamo uscire qualche volta, prima del lieto evento.»

«Sai dove trovarmi! Quindi, ci vediamo domani per l'ecografia?»

Spalanco le labbra per lo stupore. "Oddio, sono una pessima futura madre. Come ho potuto dimenticare l'appuntamento?"

«Oddio, avevo dimenticato che avevamo l'ecografia con Grant domani.» mi rabbuio. «Quanto sarà imbarazzante?»

«Grant è un bravo ragazzo. Sarà molto professionale, non metterà in mezzo l'appuntamento... Lo prometto.» Sembra molto sicuro delle sue parole.

«Ok, se lo dici tu, mi fido. Buonanotte, Ryan. A domani.» Mi avvicino e gli getto le braccia al collo, stringendolo a me. All'inizio sembra sorpreso dal mio gesto, poi si lascia andare, ricambiando la stretta.

"Potrei restare così per tutta la notte. Ma ovviamente, non possiamo."













***

La mattina arriva così in un battito di ciglia e con esso l'appuntamento dal ginecologo. Ci vediamo appunto con Ryan allo studio di Grant. Sfoglio con ansia alcuni giornali che parlano di gravidanza e parto, mentre aspettiamo l'arrivo di Grant.

«Sono sempre in ansia per il bambino...» gli confesso mentre sono già sdraiata sul lettino delle visite.

«Blaire, andrà tutto bene, fa' un bel respiro profondo.»

Finalmente, qualcuno bussa alla porta e Grant fa il suo ingresso.
«Blaire, come stai stamattina?»

"Oddio... Vorrei sparire. Sembra già piuttosto imbarazzante..."

«Grant, cioè... dottor Mitchell... mi dispiace non essere venuta alla cena, ieri. Spero ti sia divertito lo stesso con Eveline.»

«Non ti preoccupare.» Poi si siede sullo sgabello accanto a me.

Ryan si schiarisce la gola. «Non ne ho mai fatta una. Cosa ci mostra l'ecografia, esattamente?»

«Potrai vedere i movimenti del bambino. E, se siamo fortunati, scoprirne il sesso. Siamo quasi alla fine del quarto mese, dovrebbe essere già visibile.»

Mi stendo meglio e Grant misura i parametri vitali, inserendoli nel suo computer. «Il battito del bambino e della mamma sembra buono. Ora, volete sapere il sesso?»

Io e Ryan ci guardiamo sorpresi. «Oh, ehm... Tu vuoi saperlo, Ryan? In genere le persone a volte preferiscono avere la sorpresa...» Lui a quella domanda scrolla le spalle.

«Sta a te decidere.»

«Per favore, preferisco saperlo.»

Grant annuisce. «Ok, diamo un'occhiata e vediamo cosa scopriamo.» Questo mi mette già un po' d'ansia, so per certo che mi stanno tremando le gambe.

Ryan mi prende la mano e osserva il monitor, mentre il profilo del bambino compare sullo schermo in primo piano. Si illumina, felicissimo. E mi ritrovo a guardare più le sue reazioni, che il bambino stesso. Stringo più forte la sua mano.

"Sono felice che sia qui con me."

«Sembra che il vostro bambino sia pronto a un bel primo piano! Congratulazioni... È...-» In quel momento, sento il fiato mancare quando è sul punto di rivelarlo.

Potrei morire di felicità, adesso.

***

Bene, ecco a voi il nuovo capitolo di "Solo una Notte", dove Ryan e Blaire fanno una conversazione molto profonda, cercando di capire alcune cose del loro passato e dell'esperienza a Parigi che li ha legati per tutta la vita.
Nel frattempo, sono pronti a scoprire il sesso del bambino che fra poco nascerà...

Voi cosa preferite? Cosa credete che sia... Un maschietto  o una femminuccia?

Se volete scoprirlo, dovrete aspettare il nuovo aggiornamento. Lasciate un commento o una stellina, se vi è piaciuto e... nell'attesa scervellatevi!

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